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Marchionne deve andarsene

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Marchionne deve andarsene

Messaggioda flaviomob il 19/04/2011, 15:48

Questi non sono solo i dati di una regressione sul mercato, ma sono i numeri di un disastroso fallimento continentale. Marchionne deve andarsene, immediatamente.

* * *

Auto, immatricolazioni in Europa ancora giù
Fiat perde il 20% e scende al 6,7% del mercato
Diffusi i numeri Acea per il mese di marzo: dopo la pausa di febbraio, le vendite tornano a calare. Il Lingotto perde un quinto dell'immatricolato in un anno e vede arretrare di un ulteriore punto la sua quota rispetto al 2010


ROMA - Dopo la pausa di febbraio a marzo il mercato dell'auto in Europa torna negativo. Il mese scorso nei 27 Paesi Ue + quelli Efta le nuove immatricolazioni - secondo i dati diffusi dall'Acea - hanno subito una flessione del 4,7% rispetto a marzo 2010, totalizzando 1.602.131 unità, contro 1.681.177 di un anno fa. A febbraio le vendite erano salite, dopo 10 mesi consecutivi di ribasso, dell'1,4% a 1.014.519 unità. Nei primi tre mesi dell'anno il mercato europeo è sceso del 2% rispetto allo stesso periodo del 2010, attestandosi a 3.690.389 unità.

Particolarmente negativo il dato Fiat, con un calo delle vendite del 20% nel Vecchio Continente. Il Lingotto ha immatricolato 106.836 nuove vetture, contro le 133.563 di un anno fa. A febbraio il gruppo torinese aveva registrato un calo del 16,7% a 76.808 unità. Nei primi tre mesi del 2011 il Lingotto ha immatricolato 263.894 unità, in flessione del 19% rispetto alle 325.961 vetture vendute nello stesso periodo del 2010. (ANSA)

Conseguentemente, a marzo la quota di mercato di Fiat Group in Europa è scesa al 6,7%, contro il 7,9% segnato a marzo 2010. A febbraio la quota del gruppo torinese in Europa era al 7,6%. Nei primi tre mesi dell'anno la quota di mercato del Lingotto in Europa si attesta al 7,2%, in ribasso rispetto all'8,7% dello stesso periodo di un anno fa.

http://www.repubblica.it/motori/attuali ... -15119743/


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Re: Marchionne deve andarsene

Messaggioda cardif il 19/04/2011, 16:37

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... at/2148111

Le promesse della Fiat - di Massimo Riva (31 marzo 2011)
(non è il depositario della verità; oltretutto, grave pecca (?), senatore PCI dal 1983 al 1992; ma qualcosa ne capisce)

"
Sergio Marchionne è un tipo piuttosto riservato, soprattutto per quanto riguarda le scelte sul futuro della Fiat. Poco o nulla finora ha fatto sapere del tanto declamato piano Fabbrica Italia, del quale si continua a sbandierare che comporterà 20 miliardi di investimenti, ma senza che alcunché trapeli sul come, dove e quando. In parallelo un altro mistero aleggia quanto alla sede definitiva del quartier generale del gruppo una volta che siano state celebrate le nozze tra Fiat e Chrysler: a Torino o a Detroit?
Nessuno in Italia aveva sentito l'urgenza di porsi tale dilemma se non fossero stati gli stessi vertici Fiat a mettere in piazza la questione con dichiarazioni che sono apparse subito come frutto di un ben calcolato tentativo di saggiare le reazioni del mondo sindacale e politico. Dopo una lunga serie di giravolte sul tema, da ultimo sempre Marchionne ha detto che la scelta finale sarà presa "con il cuore e con la mente". Frase ad effetto, ma non poi così criptica da impedire di comprendere dove si stia andando a parare.
Soltanto i vari Angeletti, Bonanni e Sacconi - e tutti coloro che finora hanno fatto da sponda a Marchionne - possono insistere nel fare finta di non capire ciò che ormai è chiaro: il gruppo Fiat-Chrysler potrà anche avere una direzione europea a Torino, ma la testa industriale e finanziaria si stabilirà negli Usa. Così coronando, per quanto riguarda la famiglia Agnelli, l'ultimo sogno inseguito dall'Avvocato attraverso l'intesa poi saltata con General Motors.
Che questo sia l'obiettivo vero di Marchionne si può anche ricavare dal poco o nulla che l'attuale boss di Fiat sta realizzando sui mercati italiano ed europeo. Le ultime cifre sulle immatricolazioni del mese di febbraio parlano da sole: la Fiat perde quote di mercato sia in patria sia nel continente. In Italia le sue vendite sono crollate del 20 per cento in un anno, mentre in Europa la caduta è stata del 16,7. A Torino hanno commentato questi pessimi risultati attribuendoli alla fine della stagione degli incentivi che aveva drogato il mercato in passato.
Giustificazione poco convincente alla luce di alcune contraddizioni. Prima: degli incentivi avevano beneficiato anche i concorrenti, che però meglio hanno resistito alla loro scomparsa. Seconda: nello scorso febbraio il mercato europeo dell'auto è comunque cresciuto dell'1,4 per cento: tedeschi e francesi se ne sono avvantaggiati; perché non la Fiat? Terza contraddizione: in questi mesi dal gruppo torinese è uscito un solo nuovo modello (la Giulietta dell'Alfa Romeo) e guarda caso questo è anche l'unico che ha avuto un segno più nella classifica delle vendite. La morale è semplice: gli altri produttori europei hanno continuato a innovare la loro gamma di modelli, mentre la Fiat è rimasta ferma al palo. Per cui anche una parte della vecchia clientela di Torino è andata a soddisfarsi altrove.
Nella seconda metà dell'anno Marchionne metterà finalmente sul mercato nuove vetture, per lo più di derivazione Chrysler. Ciò consentirà qualche recupero di posizione, ma le opportunità di fatturato perdute tali resteranno. Se è coi ricavi delle vendite che Marchionne intende finanziare quella Fabbrica Italia che dovrebbe raddoppiare la produzione domestica da 6-700 mila a 1.400 mila vetture, ce n'è abbastanza per non prendere sul serio le sue promesse."

Ho l'impressione che qualcosa sia stata già detta prima, qua. :)
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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