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Lampedusa

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Lampedusa

Messaggioda Robyn il 29/03/2011, 22:28

L'isola di Lampedusa non può può caricarsi di tutti i fuggaschi e i rifugiati della Libia.Tutte le regioni italiane devono farsi carico del problema.Rifiutarsi è semplicemente un'atteggiamento egoistico e antisolodaristico.E un pò come è avvenuto per l'emergenza rifiuti in campania.Molte regioni si rifiutavano ,ma il problema campano era un pò più complesso perche non era la prima volta che l'emergenza rifiuti si ripeteva.La verità è che se si è data l'autonomia alle regioni queste non possono in nessun caso assumere un'atteggiamento localistico/egoistico che contrasti con il bene nazionale.Per questo,viene prima l'Italia,e poi il federalismo solidale e non il contrario.In merito a Bossi" fora dae bae" ci stia lui che il suo è partito sensa senso che ha esaurito la sua spinta ciao robyn
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Re: Lampedusa

Messaggioda pianogrande il 29/03/2011, 22:48

Il nostro cosiddetto governo si ingegna a scaricare i problemi sull'Europa e sulle regioni.
Anche lui deve fare qualcosa oltre che dannarsi l'anima per costruire protezioni e scappatoie al cosiddetto premier.

Non è facendo lo scaricabarile che si fa fronte alle emergenze del paese.

Anche lo stesso Lombardo, molto furbescamente, se la prende con la pianura padana perché non ha il coraggio di dre che il governo che lui sostiene è una ciofeca.

Direi, con Totò, che un certo palazzo non dovrebbe chiamarsi palazzo del governo ma palazzo della ciofeca.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Lampedusa

Messaggioda Robyn il 30/03/2011, 18:41

Per fare qualcosa serve qualcosa di veramente concreto.La prima cosa per arrestare i flussi ,non sono il reato di immigrazione clandestino ed altre trovate,ma individuare le cause che portano a fuggire da quei paesi.La mancanza di libertà,i problemi economici,la mancanza di democrazia,la violazione dei diritti umani.Solo se si rimuovono queste cause si può arrestare il flusso migratorio.In questo caso sarebbe salva per questi anche la libertà di scegliere un paese diverso da quello di origine ed in cui andare a vivere ciao robyn
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Re: Lampedusa

Messaggioda cardif il 30/03/2011, 20:20

Oggi il S.S. Berlusconi ha fatto la sua discesa a Lampedusa. E ha fatto il suo comizio. L'ho sentito su Rainews24.
http://www.rainews24.rai.it/it/index.php
Il problema dei profughi è risolto con il noleggio di sei navi capaci di caricare a bordo diecimila immigrati e portarli in altre "situazioni" non specificate nel giro di due o tre giorni. E va bene così.
Ci sono tante caserme e tanti conventi che potrebbero ospitarli provvisoriamente.
Poi il S.S. Berlusconi ha fatto un ottimo show esponendo le cose da fare per l'isola:
- miglioramento dei luoghi (pulizia, strade, verde, intonaci e tinteggiature dei fabbricati),
- rilancio dell'economia (semplificazione della burocrazia per nuove attività, agevolazioni fiscali, rilancio pubblicitario per il turismo),
fino ai fuochi d'artificio della proposta di porto franco e Nobel per la pace a Lampedusa.
Convincente (anche se aveva una camicia scura dal collo orribile). Ottima azione di propaganda.
Nocciolina sulla torta: ha detto di aver agito da buon imprenditore: ha comprato una villa nell'isola per sentirsi lampedusano ed impegnarsi anche per il proprio interesse per l'isola (infatti, rilanciata l'isola, potrà rivendere la villa al doppio).
Poi ho pensato che il tutto costa meno di quanto spendono per voli aerei i ministri, e che riguarda poche migliaia di persone: cinquemila isolani e quindicimila immigrati su 60 milioni di italiani.
E ho pensato che non è una bella cosa per un Paese dove "Aggiungi un posto a tavola, che c'è un amico in più" ha avuto successo diventare quello degli immigrati "fora da i ball" di Bossi.
Va bè che l'Italia è in discesa nella classifica dei Paesi più ricchi e non è stata nemmeno testata tra le nazioni più stimate:
http://www.clandestinoweb.com/sondaggi- ... ta-te.html
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Lampedusa

Messaggioda Iafran il 31/03/2011, 1:08

cardif ha scritto:Poi il S.S. Berlusconi ha fatto un ottimo show esponendo le cose da fare per l'isola:
- miglioramento dei luoghi (pulizia, strade, verde, intonaci e tinteggiature dei fabbricati),
- rilancio dell'economia (semplificazione della burocrazia per nuove attività, agevolazioni fiscali, rilancio pubblicitario per il turismo), fino ai fuochi d'artificio della proposta di porto franco e Nobel per la pace a Lampedusa.
Convincente (anche se aveva una camicia scura dal collo orribile). Ottima azione di propaganda.

Il solito teatrante per ogni circostanza: da "Raimondo! Raimondo!" ai funerali di Vianello, a "Lampedusa! Lampedusa!" per soddisfare la "pancia" della folla (opportunamente guidata dalla claque).

Il "Premio Nobel per la pace" è la costante di questi "ominicchi-quaquaraquà" del "Partito del pallone gonfiato". Ora tocca a Lampedusa, ma sono in corsa la trasmissione radiofonica "Zapping" (che sforzo a raccogliere firme, in Italia!) e il "supermegapresidentissimo" (con un proprio sito).
Questi sostenitori del "capo", nonché "responsabili", si dimenticano che la Commissione per l'attribuzione dei Nobel si trova in Scandinavia e da lassù gli "ominicchi e i quaquaraquà" appaiono per come sono (ominicchi e quaquaraquà) e questi possono aspirare solo al "Premio Ig-Nobel per la cialtroneria" ... non avrebbero rivali nel mondo occidentale!
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Il Cavalier Laqualunque

Messaggioda ranvit il 31/03/2011, 8:50

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... -14299771/




IL COMMENTO
Il Cavalier Laqualunque
di FRANCESCO MERLO

NELL'ISOLA dei disperati il più disperato è lui. Con la camicia scura aperta sul collo e il doppiopetto nero che è diventato enorme, Berlusconi a Lampedusa è più Cetto Laqualunque dello stesso Albanese.

È venuto a svuotare l'isola così come andò a svuotare Napoli. Lì i rifiuti e le lordure furono caricati sui Tir, dispersi via terra con destinazione ignota, e qui sulle navi, onda su onda il mare li porterà al largo dell'Italia degli egoismi regionali e del ricatto secessionista.

"Sono lampedusano" dice, e sembra la caricatura di Kennedy a Berlino, "stamattina ho comprato una villa su Internet, si chiama "Le due palme"". Più tardi, a un cronista che lo aspetta sulla sabbia nascosto dietro una delle due palme confesserà compiaciuto: "Ma è tutta da rifare". Le tv mandano ossessivamente l'immagine della facciata, il muro di cinta, e poi sabbia, stoppie, l'intervista ai vicini di casa. Ha già speso due milioni di euro. Il solito vento che, in qualsiasi stagione, qui fa perdere la voce, agita le piante basse e dunque anche Berlusconi, che è gonfio come una mongolfiera, per un momento perde l'equilibro e sembra migrare, lui che vorrebbe migrare lontano da tutte le regole, anche quella di gravità.

Noi italiani sappiamo che Berlusconi si butta sulle disgrazie quando sente di essere in disgrazia. Ma Lampedusa gli serve anche a dissimulare, a tenere occupata l'Italia nel giorno in cui la maggioranza parlamentare,
ridotta in servitù, lo sta spudoratamente liberando dei suoi processi. Le promesse ai terremotati furono le sue campagne del grano. Ma questa volta la scenografia lo tradisce. Lampedusa infatti è due volte palcoscenico, due volte finzione: è il solenne e forse fatale teatro espiatorio per attirare e distrarre la più vasta delle platee ma è anche il remake dell'autarchia del "ci penso io" come estrema risorsa per illudersi ancora. Berlusconi fa il palo a Lampedusa, mentre a Roma i suoi scassinano il Parlamento e rubano i pesi della Bilancia.

E però tra il governatore Lombardo e il sindaco De Rubeis, circondato da assessori, imprenditori locali e guardie del corpo che qui non si distinguono dai corpi che hanno in guardia, nel mezzo di una nomenklatura scaltra, truce e goffa, Berlusconi esibisce una fisicità terminale che va ben oltre Cetto Laqualunque. È quella dei dittatori africani e degli oligarchi russi. Ha portato a Lampedusa più Africa lui che gli immigrati.

È atterrato all'ora dei Tg quando i soldati avevano finito di pulire il Porto vecchio, la stazione marittima e la famosa "collina della vergogna". Il Tg3 documenta la pulizia anche degli slogan di protesta, si vede il sindaco che grida alla folla: "Basta cu 'sti minchia di cartelli". Ruspe e camion dei netturbini hanno spazzato via la tendopoli proprio come a Napoli spazzarono le strade, e ora le tv mostrano il "com'era" e il "com'è".

Resistono, a testimoniare l'inciviltà della miseria, stracci, bottiglie, escrementi accanto ai ciuffi d'erba di una primavera che a fine marzo a Lempedusa è già estate: domina il giallo che solo al tramonto si tinge di arancione. Berlusconi garantisce che porterà "il colore, come a Portofino". Promette pure il premio Nobel per la Pace, il campo da golf e il casinò che è un vecchio sogno non solo dei lampedusani più eccentrici, vale a dire la risorsa di chi non ha risorse, ma è soprattutto l'aspirazione della malavita intossicata di danaro che ha impiantato in tutti gli angoli della Sicilia le sue bische clandestine, i luoghi sordidi dove si sfogano il bisogno sociale e la pulsione individuale.

Quando Berlusconi scende dall'aereo, i disperati già avanzano sul molo in fila indiana, ciascuno con la mano sulla spalla dell'altro, "una mano sola per evitare l'effetto trenino" mi ha spiegato un funzionario degli Interni. Sono immagini che testimoniano l'umiliazione di uomini ardimentosi. Quasi tutti i primi piani li mostrano con le palpebre semichiuse forse perché non riescono più a vedere lontano. Ai lati, per tenerli in riga, ci sono i poliziotti con i guanti di gomma e le mascherina sulla bocca per proteggersi dal male fisico, per non entrare in contatto con la sofferenza dei corpi che, proprio come aveva ordinato Bossi, si stanno togliendo dalle balle.

E mentre Berlusconi si mette in gioco nella più triste di tutte le sue demagogie, giura di cacciare per sempre gli immigrati che ci sono e quelli che verranno, promette aiuti europei e corrimano, vasi di fiori, niente tasse per tutti, una scuola, investimenti turistici, trasmissioni promozionali della Rai e di Mediaset ..., mentre, insomma, Berlusconi delira, la nave da crociera sembra una carboniera del diciassettesimo secolo, con la broda sciaguattante di acqua di mare, le zaffate, un equipaggio militare efficiente a bordo e riservato a terra, e quel carico di neri che non sono più profughi, non sono più clandestini, non sono più rifugiati, non sono più immigrati, ma sono solo deportati.

Se si mettono a confronto queste immagini che, comunque la si pensi, sono angoscianti e dolorose, con quelle della piccola folla festante attorno allo Sciamano, si capisce che non c'è solo lo stridore tra la violenza della realtà e la pappa fradicia della demagogia. Qui c'è anche il sottosviluppo di piazza, il sud di Baaria, - "santo Silvio pensaci tu" - la bocca aperta e lo schiamazzo delle feste patronali, il bisogno del voto, del miracolo, del divo: "Silvio!, Silvio!, Silvio!". C'è la tristezza infinita di un Meridione che è ancora e sempre lo scenario naturale degli imbonitori, dello zio d'America come quel Thomas DiBenedetto che ha appena comprato la Roma, del messia e del conquistador, il mito antico dell'uomo che viene da fuori, dell'uomo del cargo che può essere un capopartito, un cantante, un calciatore e non importa chi, purché venga appunto da fuori, perché è all'interno che questo Sud non trova pace. Ed è probabile che questa visita diventi un mito rituale, la chimera di una Lampedusa protagonista, porto franco, una specie di Las Vegas del Mediterraneo, il sogno come variante del sonno. Dev'essere per questo che i miei sciagurati paesani lo hanno applaudito invece di mandarlo. .. alla deriva nel suo cargo.
(31 marzo 2011)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Lampedusa

Messaggioda Iafran il 31/03/2011, 9:42

ranvit ha scritto:Il Cavalier Laqualunque
di FRANCESCO MERLO

... è gonfio come una mongolfiera, per un momento perde l'equilibro e sembra migrare, lui che vorrebbe migrare lontano da tutte le regole, anche quella di gravità.


Ci vuole poco, uno spillo (una pernacchia) e diventerà ... etereo!

Perché lo si segue dove va? Quanta "stoltezza" a corrergli dietro e a reputarlo quello che vorrebbe essere! Che poi non lo saprebbe nemmeno lui se non ci fossero gli altri a proporgli dei "modelli" e a spingerlo al camaleontismo.
E quando i suoi sono esausti ci pensano le telenovelas o i film americani, a dargli l'input.
"Comunquemente" è la cinematografia italiana che gli decreterà il "successo" (o viceversa!) mondiale: Cetto Laqualunque (altro che il caimano)!
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Re: Lampedusa

Messaggioda Robyn il 01/04/2011, 23:42

L'Italia deve recuperare la solidarietà che è inscritta nella sua interiorità.Ma è pur vero che se Lampedusa non può farsi carico del problema rifugiati,anche l'Italia non può farsi carico completamente del problema immigrazione.Quindi anche il resto d'Europa dev'essere solidaristica e farsi carico del problema immigrazione.Gli immigratri che fuggono dai cpt temporanei inseguono la loro libertà,vanno dove li porta il cuore.In merito alle condizioni di accoglienza temporanea ,questi non possono essere luoghi di fortuna malamente sistemati ,ma con un minimo di decenza.Portare a recupero il concetto di solidarietà significa avere ala coscienza tranquilla,si ha la tranquillità di aver fatto il proprio dovere.Eravate stranieri e vi ho accolto,avevate fame e sete e vi ho dato da mangiare e da bere,avevate freddo e ho scaldato un fuoco per voi.La solidarietà ,qualunque cosa si affermi,è semplicemente bella ciao robyn
Ultima modifica di Robyn il 02/04/2011, 12:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: Lampedusa

Messaggioda Robyn il 02/04/2011, 12:53

Il primo ministro Francese apprezza l'Italia per il suo impegno ,ma dice di voler elargire degli aiuti per affrontare il problema immigrazione.La Francia e il resto d'Europa devono farsi carico del problema immigrazione e non scaricare il problema sull'Italia con dei sotterfugi.Se la Francia e l'Europa ci rimandano indietro degli immigrati noi li rimandiamo di nuovo da loro ciao robyn
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Re: Lampedusa

Messaggioda flaviomob il 02/04/2011, 13:08

Cosa vuol dire "ci rimandano indietro" "li rimandiamo da loro"... non si sta parlando di un reso postale...
Ci sono singole persone, individui che godono di diritti riconosciuti da diverse convenzioni internazionali e che si aspettano accoglienza civile da un paese civile. L'Italia va sanzionata per il modo disumano in cui ha gestito questa emergenza. Poi ai singoli individui va data la possibilità di fare richiesta di asilo e di avere una risposta certa, basata sulle fonti di diritto e non sui mal di pancia del capacchione dei Celti padani...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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