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La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda gabriele il 04/03/2011, 16:57

La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi
Articolo di Politica interna, pubblicato martedì 22 febbraio 2011 in Francia.

[Les Échos]

Un’importante notizia per l’Italia è stata resa nota dall’IPSOS, l’8 febbraio nel corso della trasmissione “Ballarò”, di Rai3. In un ipotetico scontro diretto al vertice, Silvio Berlusconi oggi sarebbe battuto dal leader del PD Pier Luigi Bersani con dieci punti di scarto (43% contro 33%). E’ una novità che tranquillizza il principale partito di sinistra. Ma non bisogna confondersi. In Italia gli elettori non votano per un candidato ma per una coalizione. Sarà poi il presidente della repubblica che nominerà uno dei primi eletti per incaricarlo della formazione del governo. Il faccia a faccia è solo una fiction. D’altronde, se è il 61% degli italiani a reclamare le dimissioni di Silvio Berlusconi, [vuol dire che] la coalizione al governo non è ancora data per sconfitta in caso di elezioni anticipate. Il PDL e la Lega Nord raccolgono il 39% delle intenzioni di voto, mentre il PD arriva al 26%. Il fatto che il “Cavaliere” sia infangato da un ennesimo scandalo sessuale, che lo vede accusato di prostituzione minorile e abuso di potere, non fa invertire la tendenza che predomina in questi ultimi tre anni. Soltanto un’alleanza molto allargata tra l’estrema sinistra e in centro destra, davvero improbabile a tutt’oggi, sarebbe in grado di farlo cadere.

All’estero, questa realtà fa venire dei dubbi. Certi tipi di risposte non sono difficili da trovare. Bastava recarsi presso la sede del PD, mercoledì 9 febbraio, per rendersene conto. In mattinata il consiglio dei ministri aveva adottato un piano di rilancio economico per dare ”un colpo di frusta” alla crescita. E’ stata immediatamente indetta, una conferenza stampa su una magnifica terrazza piena di sole, dominata dalla chiesa di Trinità dei Monti e le torri di Villa Medici, per raccogliere le reazioni di Pier Luigi Bersani. Corrucciato come al solito, il segretario del PD ha dedicato circa un’ora a denunciare l’inefficacia delle misure presentate dal governo, che secondo lui si è limitato a “un’operazione diversiva” senza proporre nulla “di concreto”. Il “colpo di frusta” sarebbe solo un pò di “solletico”, mentre bisognerebbe interessarsi “all’ economia reale”, con manovre fiscali e misure di sostegno alle imprese. Gli annunci sono solo “un cumulo di disposizioni riciclate” che muoveranno il PIL solo dello 0.15%, mentre l’esecutivo promette un sussulto del 1.5% entro l’anno. Pier Luigi Bersani sa di cosa parla. E’ stato ministro per lo sviluppo economico nel governo Prodi, tra il 2006 e il 2008, e negli anni ’90 è stato ministro per l’industria, il commercio e l’artigianato, prima di prendere l’incarico di ministro dei trasporti.

Purtroppo la proposta è farfugliata a metà tra i denti da un leader con gli occhi calati e fissi sui microfoni di fronte a lui, senza guardare direttamente le telecamere. Un leader in carica da poco più di un anno e che apertamente fa fatica ad entusiasmarsi per il suo lavoro. Un leader che inciampa su se stesso quando affronta la vicenda Ruby, di cui si parla in Italia da più di un mese. Ruby è la giovane marocchina che ha partecipato alle ormai celebri notti di Arcore, nella villa di Berlusconi. Perché il PD esige che il presidente del consiglio compaia in giudizio, mentre si oppone alla proposta di legge della riforma della giustizia sul processo breve? chiede un giornalista. Bersani si schiarisce la gola e risponde imbarazzato: “Ricevo appelli disperati di imprenditori che lavorano all’estero e che sono lo zimbello dei loro interlocutori, il nostro paese ha perso ogni credibilità”. Il rappresentante dell’opposizione quindi velocemente si alza e se ne va, mentre il suo porta voce è preso all’improvviso dal panico: non ha detto neanche una parola sulle idee economiche del PD! Un addetto stampa del partito afferra un microfono e fingendo di essere un giornalista, si arrischia a chiedere al suo capo: “cosa proponete?”

Riconoscimento delle professioni non regolamentate, liberalizzazione del settore farmaceutico, libera concorrenza nella filiera petrolifera, semplificazione della gestione bancaria, creazione di un’autorità indipendente per la regolazione dei trasporti, modifica del sistema bonus-malus nelle assicurazioni, apertura dei negozi la domenica, entrata in vigore delle class action … sulla carta la lista elaborata dal PD è davvero lunga! Ma Bersani l’ha ridotta a due o tre frasi prima di sparire. Due sono i fatti: o non l’ha letta, o non è in grado di gestire la situazione. Un breve aneddoto dice di più di un lungo discorso. In questo caso, svela la attuale crisi della leadership. Non passa giorno senza il quale Massimo D’Alema, vecchio timoniere per così dire della sinistra, non dica la sua su tutto. Quando aveva giurato di abbandonare la vita politica, all’indomani della sua sconfitta, nel 2008, il Jospin italiano, Walter Veltroni, tenta il rientro in scena organizza un grande meeting a Torino, molto seguito dai mass media. A sinistra del PD, il piccolo partito di Nichi Vendola, grande comunicatore, raccoglie il 10% delle intenzioni di voto. Alla sua Destra, l’Italia dei Valori, dell’ex giudice anti corruzioni Antonio Di Pietro, è al 7%. Nel frattempo, Silvio Berlusconi continua a fare il bello e il cattivo tempo. Tra le sue ultime esternazioni, il veto posto alla RAI per la trasmissione del film di Nanni Moretti, “Il caimano” (2006), in cui si assiste alla fittizia caduta del “cavaliere” e alla sua condanna a sette anni di prigione, mentre la folla lancia delle Molotov sui magistrati mentre scendono le scale del Tribunale.

[Articolo originale "La gauche italienne sans leader face à Berlusconi" di Guillaume Delacroix]

http://italiadallestero.info/archives/10885
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda Loredana Poncini il 04/03/2011, 17:36

Sì, siamo senza leader, nel cs, forse anche perché nessuno dei perdenti, da d'alema a veltroni, va in Svizzera o in Afica non solo ...per sciare o per un safari fotografico, ma per lasciare alle nuove leve la dirigenza... :x
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda pierodm il 04/03/2011, 18:35

Vero: Bersani non è un buon venditore di tappeti.
Bersani è una persona troppo normale: come la gran parte dei dirigenti della sinistra, o degli ex democristiani, non è fatto per la comunicazione televisiva o comunque per trascinare l'uditorio.
Pur essendo meglio di Prodi - ci vuole poco - non è un oratore.
Ma un leader non è solo uno che sa vendere bene il proprio prodotto: è invece uno che il prodotto lo sa prima di tutto costruire.

Però, vorrei dire una cosa, con la coscienza tranquilla di chi una critica verso questa nomenklatura del centro-sinistra l'ha fatta fin dal tempo del primo Ulivo, in termini analoghi e più pesanti di quelli usati nell'articolo.
Si parla spesso del prodotto e dei difetti, gravi, del marketing che dovrebbe lanciarlo: ma si parla, da anni, troppo, troppo poco del pubblico che un tale prodotto dovrebbe accogliere e giudicare.
Non esiste un leader, un partito, una proposta politica che siano "buoni" in assoluto, in astratto.
Esistono proposte politiche e leader che sono buoni per un determinato "pubblico", per una certa quota di società, per un target.

Parlare, discutere sulla figura - reale o potenziale - di un leader è un gioco. Discutere di un elettorato e di una società è politica.
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda gabriele il 04/03/2011, 19:26

pierodm ha scritto:Vero: Bersani non è un buon venditore di tappeti.
Bersani è una persona troppo normale: come la gran parte dei dirigenti della sinistra, o degli ex democristiani, non è fatto per la comunicazione televisiva o comunque per trascinare l'uditorio.
Pur essendo meglio di Prodi - ci vuole poco - non è un oratore.
Ma un leader non è solo uno che sa vendere bene il proprio prodotto: è invece uno che il prodotto lo sa prima di tutto costruire.

Però, vorrei dire una cosa, con la coscienza tranquilla di chi una critica verso questa nomenklatura del centro-sinistra l'ha fatta fin dal tempo del primo Ulivo, in termini analoghi e più pesanti di quelli usati nell'articolo.
Si parla spesso del prodotto e dei difetti, gravi, del marketing che dovrebbe lanciarlo: ma si parla, da anni, troppo, troppo poco del pubblico che un tale prodotto dovrebbe accogliere e giudicare.
Non esiste un leader, un partito, una proposta politica che siano "buoni" in assoluto, in astratto.
Esistono proposte politiche e leader che sono buoni per un determinato "pubblico", per una certa quota di società, per un target.

Parlare, discutere sulla figura - reale o potenziale - di un leader è un gioco. Discutere di un elettorato e di una società è politica.


Piero, ho molti dubbi sul tuo post, ma non importa. Restiamo alla tua considerazione. Aggiungo che un buon leader deve sapere cosa sta "vendendo" e deve farlo molto ma molto bene.

Ora resta da derimere un aspetto che non può essere tralasciato: come si decide il leader.

Non vedo altra alternativa che le primarie e, a dirla tutta, siamo in forte ritardo.
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda ranvit il 04/03/2011, 19:47

Non vedo altra alternativa che le primarie e, a dirla tutta, siamo in forte ritardo.

Già.... ma tra chi? E con quali regole?
Nelle condizioni attuali si rischia di scegliere tra i piu' conosciuti e sull'onda del momento.
Molto piu' credibili potrebbero essere delle primarie all'americana : tutta una lunga trafila di primarie fino a scegliere il politico che "sopravvive". In questo modo c'è tempo per un aspirante leader di conquistarsi notorietà e per l'elettore di sedimentare convincimenti.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda cardif il 04/03/2011, 21:06

Il giornalista parte dall'assunto che un leader ci debba essere. Mi pare una cosa ormai acquisita da tutti, anche in Italia. Del resto si sa che una cosa ripetuta continuamente diventa l'idea giusta: anche una bugia diventa verità. Dopo anni di ripetizione della frase "il CD ha un leader invece il CS ne cambia uno ogni poco" fatta dai supporters del S.S. Berlusconi, è naturale che tutti ne siano convinti.
Io non ricordo che si parlava continuamente di 'leader' prima del '94. E' vero, c'era il proporzionale; ma oggi c'è lo stesso, anche se non in senso elettorale. Altrimenti come si spiegano tanti partiti? Ce ne sono di più oggi che venti anni fa. E ci sono più 'leader' adesso che allora. E' diventato leader pure Pionati, dell'AdC!
Se in Italia ci doveva essere un leader dal '94 anche nel CS, in costante opposizione con quello del CD, non ci sarebbe stato nessun riscontro con le altre democrazie, peraltro davvero maggioritarie.
In USA c'era Bil Clinton e nel Regno Unito c'era John Roy Major. Ne sono cambiati, da allora!
Io credo che il difetto italiano consista nell'opposto: nella presenza dello stesso 'leader' nel CD dal '94: il S.S. Berlusconi. Peraltro nemmeno tanto leader, vincolato com'è a sostenersi con l'appoggio di Bossi senza il quale franerebbe.
Il sondaggio citato che dà Bersani abbondantemente vincente su Berlusconi dimostra, secondo me, che non sono gli italiani a preferire un 'leader', ma coloro che hanno bisogno di chi li guidi perché da soli non sanno che fare. La maggioranza voterebbe un 'non leader'. E se il CS presentasse un altro candidato non cambierebbe il risultato, sempre secondo me.

Il giornalista nota che alla domanda fattagli: "Perché il PD esige che il presidente del consiglio compaia in giudizio, mentre si oppone alla proposta di legge della riforma della giustizia sul processo breve?", Bersani si schiarisce la gola e risponde imbarazzato...
Concordo sul fatto che Bersani sia poco chiaro e diretto, che la sua comunicazione sia incerta; è questo il motivo per cui avrei preferito che restasse Franceschini a suo tempo.
Ma la domanda riportata nell'articolo è parecchio superficiale, però. Che c'entra il dover rispondere alla legge come qualunque cittadino con una riforma che non aiuta la giustizia a funzionare meglio, ma interrompe solo il processo alla scadenza del tempo con un nulla di fatto? E non capisco perché lo si continui a chiamare 'processo breve' e non 'processo interrotto', con tutte le conseguenze di ingiustizia che ne derivano.

Nell'articolo si continua sul tema osservando che: "Purtroppo la proposta è farfugliata a metà tra i denti da un leader con gli occhi calati e fissi sui microfoni di fronte a lui, senza guardare direttamente le telecamere."
Ripeto, sono convinto anch'io che una maggiore incisività nel parlare sia utile, risulti più convincente. Ma perché c'è una parte notevole che bada molto al tono e poco al contenuto, alla forma e non alla sostanza. Un oratore lo sa: si vede di continuo che l'applauso scatta quando lui alza il tono in un crescendo wagneriano, a volte a prescindere da quello che dice (grande Ettore Petrolini che ironizzava su questo).
Ma io preferisco un organismo dirigente con uno che rappresenti la sintesi ad un leader che domina, che comanda.
Quelli che sono caduti nel nord Africa erano leader. Se ci fossero stati governi senza, forse sarebbe stato meglio; per loro e per noi.
Insomma, io non mi demoralizzo. Se non va bene Bersani uscirà il leader del Cs prima delle elezioni. Sero solo non all'ultimo minuto.
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda pierodm il 05/03/2011, 10:40

Piero, ho molti dubbi sul tuo post, ma non importa.

Ma no, importa. Se no che ci stiamo a fare qui?
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda Loredana Poncini il 05/03/2011, 10:53

Gabriele, mi preoccupa il verbo "vendere" che usi a proposito della funzione del leader...
A tal punto S.B. , il piazzista pubblicitario, nostro premier assoluto, stravolge il concetto di guida e di dirigenza di un partito, riducendo obiettivi e progranmi in "contratti con gl'italiani a pagare meno tasse " ??? !!!
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda flaviomob il 05/03/2011, 19:54

Perché utilizziamo un termine come leader? Vi sareste mai immaginati, trent'anni fa, che qualcuno definisse Berlinguer leader del PCI o Wojtyla leader della Chiesa cattolica? Del resto, oggi abbiamo il ministro del welfare, la legge contro lo stalking, il thread, Left, I care, il premier, il politically correct.

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la road map era smarrita.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: La sinistra italiana senza leader di fronte a Berlusconi

Messaggioda pianogrande il 06/03/2011, 0:17

Le donne i cavalier l'arme gli amori
Il fair play
l'audaci imprese io canto
Fotti il sistema. Studia.
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