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Chiesa, politici e società

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Chiesa, politici e società

Messaggioda cardif il 04/03/2011, 16:53

Domanda (sig.ra Kate Cotta - Milano):
"Sono una capo scout preoccupata per i valori che si trasmettono ai ragazzi. Più importanti delle parole sono gli esempi. La televisione è piena di vacuità e i partiti al potere hanno sdoganato ogni malcostume e immoralità. L'Italia compie 150 anni ma dà al mondo l'impressione di una quindicenne stolta. Unico valore è il potere, il denaro e il farla franca, in barba a ogni legge umana e divina che si può cambiare o «contestualizzare» a proprio capriccio. Perché la Chiesa non dice come Giovanni Battista: «Non ti è lecito!»? Cosa fare?"

Risposta (di Silvano Fausti - Gesuita, biblista e scrittore):
"«Cosa fare?» fu la prima domanda rivolta a Pietro. La risposta chiara: «Convertitevi».
Ogni persona di buon senso è preoccupata.
I mass media hanno sostituito il ruolo educativo della famiglia. Loro modello è il «festino di Erode».
Potere e libertà, ricchezza e bellezza, piacere e seduzione sono una folle danza a servizio del piatto forte: la testa del profeta, uomo di verità, incubo inquietante per il potente. Anche da morto!
Il profeta è sempre critico con i potenti: dice la parola vera a proprie spese. Lo stesso fece Gesù, che pagò con la croce, nostra salvezza.
Oggi invece chi maneggia parole (e immagini!) diffonde e difende il male di chi sta al potere. Chi lo denuncia non rischia ancora la testa, ma di sicuro il mezzobusto.
Dio ama i peccatori. Ma amare il peccatore significa odiare il peccato. Bisogna snebbiare il senso di legalità e giustizia: il male è male e chi lo fa va denunciato. Soprattutto se sta in alto, perché dà scandalo e induce altri a imitarlo.
Il politico non ha il passaporto per sdoganare impunemente ogni nefandezza come «effetto personale».
Diventa una puzza nazionale.
C'è il perdono, ma solo per chi riconosce il peccato e smette di farlo.
Il perdono si realizza nella conversione a un nuovo stile di vita.
Guai se la Chiesa si svende con un perdonismo interessato a scambi di favori.
Non ci si prende gioco di Dio usando (a fin di bene, chiaramente!) la sua misericordia per non convertirsi : «Tra voi vi sono alcuni (…) empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio» , servendosi della libertà come paravento della propria malizia. Costoro tengono prigioniera la verità nell'ingiustizia.
È vero: «Dense nubi si addensano all'orizzonte», siamo chiamati a responsabilità. La politica non è sporca. Se cerca il bene comune, e non leggi ad personam, è la più alta forma di carità.
Necessitiamo di politici al di sopra, non al di sotto di ogni sospetto.
Che finisca ciò che ci rende ridicoli al mondo intero!
Perché non fare una «giornata di vergogna nazionale»?

Per uscire dal male, si deve provarne vergogna e confusione (sant'Ignazio). Bisogna indignarsi e invergognare chi lo propina come normale.
Basta reggere il moccolo a queste liturgie da Satyricon e aumentare la confusione per pescare meglio nel torbido! Dipende da noi credenti e da quanti hanno rispetto di sé e degli altri risvegliarci da delirio a saggezza.
Pur amando buoni e cattivi - siamo tutti peccatori - diciamo con chiarezza male al male e bene al bene, senza guardare persone e interessi. Più profezia e meno scodinzolamenti. Ai santi patroni Caterina e Francesco, che vissero in tempi non migliori dei nostri, chiediamo che i vescovi siano sempre meno yes-man e più yes-Lord.
I cristiani hanno la possibilità, anzi il dovere, di convertirsi e cambiare la situazione. Toccato il fondo, il futuro non può che essere migliore per questa nostra amata, povera Italia!"

Ho sentito Lupi, Formigoni ed altri sostenere che non si può criticare il S.S. Berlusconi perché "chi è senza peccato scagli la prima pietra".
Ho letto questo articolo.
Sono agnostico, ma se la Chiesa convertisse "non al potere né al denaro" ma a quanto scritto sopra quei due ferventi cattolici di Comunione e Liberazione (ed altri) potrei ripensarci.
Se tutta la Chiesa ci credesse, potrebbe migliorare l'Italia (ma la vedo dura).

http://www.popoli.info/EasyNe2/Idee/I_f ... onale.aspx
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda Loredana Poncini il 04/03/2011, 18:00

Come laica nella Chiesa Cattolica ( e scout !), spero smascherati i politicanti atei-devoti baciapile (oggi i baci a riina e gheddafi, grazie al Celo, non sono più di moda...)
e son felice di leggere nella copertina di Famiglia Cristiana n.10 ( 6.3.2011) :
"NON TUTTO E' LECITO" :geek:
[Vado a leggermi l'editoriale IN PRIMO PIANO di questo stesso settimanale, intitolato:
"RITROVIAMO LA BUSSOLA
per una società più giusta "] 8-)
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda pierodm il 04/03/2011, 18:19

La Chiesa potrebbe fare moltissimo, ma non lo fa: è un peccato di omissione vecchio di secoli.

L'energia usata dalla Chiesa per difendere i principi evangelici e la moralità pubblica è la centesima parte di quella impiegata per difendere i privilegi e i beni ecclesiastici, oltre che il diritto di ingerenza nelle faccende sessuali di uomini e donne.
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda flaviomob il 05/03/2011, 9:40

Guai se la Chiesa si svende con un perdonismo interessato a scambi di favori.

E' tutta una questione di priorità: viene prima il potere o la coerenza? Se vuoi il potere, alleati con i potenti. Se vuoi la coerenza, stai con chi ha un'etica. I vertici della chiesa hanno scelto da secoli e confermato ripetutamente la propria vocazione ad 'incoronare' re, imperatori e dittatori... dunque non è certo da loro che possiamo sperare un cambiamento.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda Loredana Poncini il 05/03/2011, 10:30

Infatti il cambiamento, se non parte da noi, se non si verifica in ognuno di noi, non avverrà mai.
A pensarci bene, sfiora l'assurdo aspettarsi da una istituzione, qual è la Chiesa gerarchica, deputata alla tramissione dell' Annuncio, che voglia mediare tra gli interessi contingenti della società secolare ! Per cui, tutte le volte che la Gerarchia difatto lo fa, fa come il Grande Inquisitore di Dostojeski : rimette in croce il Messia per salvare il popolo dalla Libertà da Lui offerta.
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda pierodm il 05/03/2011, 10:35

La Chiesa non si limita a non fare il bene, ma in realtà - con l'esempio e l'autorità - induce masse di "credenti" all'indifferenza, all'opportunismo, al cinismo.
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda Loredana Poncini il 05/03/2011, 11:00

Sono certa che non è la Chiesa, oggi, in Italia, ad INCULCARE nelle masse l'indifferenza, l'opportunismo ed il cinismo, Piero.Me ne pare ressponsabile Mediaset, piuttosto, ed in larga misura ! :x
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda pianogrande il 05/03/2011, 12:37

Loredana Poncini ha scritto:Sono certa che non è la Chiesa, oggi, in Italia, ad INCULCARE nelle masse l'indifferenza, l'opportunismo ed il cinismo, Piero.Me ne pare ressponsabile Mediaset, piuttosto, ed in larga misura ! :x


Io non so chi se lo sia inventato che la chiesa cattolica preferisce un peccatore che faccia leggi a favore della morale cattolica piuttosto che una persona onesta ma laica.
Questa storiella, però, va in giro in vari interventi a larga diffusione e non mi sembra che nessun funzionario cattolico si sia dato la pena di smentire.
Questo è opportunismo conclamato così come il contesto delle bestemmie e quel cardinale che accusa le donne stuprate di essersela cercata.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda cardif il 05/03/2011, 13:17

Nel 1947 il Papa scomunicò i comunisti e i preti avviarono l'ultima crociata della Chiesa dai pulpiti, armati del 'verbo'.
Si è costatato (salvo la visione di menti distorte da quella scomunica) che i comunisti italiani hanno fatto molto meno danno alla società dei tanti tipi alla Tanzi, tutti casa, chiesa e truffe.
Oggi l'Italia è peggiorata: non è più quella dove c'è qualche 'tanzi', ma è quella dove tantissimi italiani tendono ad essere aspiranti 'tanzi'. Dove pure i mafiosi hanno i santini nel portafogli.
Mi aspetterei una preoccupazione maggiore di quella del '47 da parte della Chiesa, un suo risveglio. A quando qualche scomunica? O, meglio, a quando un risveglio della Chiesa e una nuova crociata?
Dovrebbe fermare Cl ed i suoi interessi come si dice qua:
"Cl, tanti soldi in nome di Dio - Aziende. Appalti. Sanità. Politica. Ormai Comunione e Liberazione è una piovra affaristica che fa affari in tutta Italia. E con l'Expo, sarà un'altra cuccagna"
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... io/2145511
Dovrebbe evitare preventivi da due milioni di euro per la visita del Papa ad Aquileia e Venezia per il prossimo 7 e 8 maggio per scenografia, vestiti, servizi e sicurezza.
E' certamente vero che Mediaset (e per 'copia e incolla' anche la Rai) inculca, o almeno diffonde indifferenza, opportunismo e cinismo. Ma le gerarchie ecclesiastiche non sono senza peccato, in questo senso.
Se non i gerarchi della Chiesa, che almeno il vero credente nei 'valori' che la Chiesa predica si comportasse di conseguenza. Oppure la smetta di fare il moralista ed ammetta una volta per tutte che è solo un'enorme ipocrisia.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Chiesa, politici e società

Messaggioda pierodm il 05/03/2011, 13:26

Sono certa che non è la Chiesa, oggi, in Italia, ad INCULCARE nelle masse l'indifferenza, l'opportunismo ed il cinismo, Piero. Me ne pare ressponsabile Mediaset, piuttosto, ed in larga misura !

Indifferenza, cinismo e opportunismo sono la caratteristica più appariscente - e allo stesso tempo sostanziale - della nostra cultura e della nostra storia, dal tardo impero romano in poi - anche se molti autori dell'epoca ne cominciano a parlare, con accenti variegati, dalla fine della repubblica.

La Chiesa ha ereditato, amplificato e consolidato questa tendenza romana, facendone un efficientissimo instrumentum regni, per se stessa e per i monarchi, i baroni e i vassalli compiacenti.
Mediaset è un granello di polvere, rispetto alla maestosità monumentale di ciò che è stata capace di esercitare la Chiesa nel corso dei secoli.
Un granello di polvere, oltre tutto, che non è nemmeno corretto descrivere in questi termini - non esattamente in questi termini, intendo - perché questi meglio si applicano ad una nequizia a suo modo "umanistica", mentre il fenomeno televisivo si articola sul superamento, la diretta negazione e il rovesciamento della cultura "umanistica" che abbiamo conosciuto - nel bene e nel male - per lungo tempo.

Prova ne sia - debole prova, da sola, e tuttavia significativa - il fatto che le maqlefatte della Chiesa era possibile combattere, e sono state combattute, dalle persone stesse che credevano in una religiosità diversa, che esercitava verso la nequizia ecclesiale una pressione etica e concettuale di tipo "umanistico", oltre che mistico, della stessa natura sebbene di segno diverso.
La religiosità, l'etica, il senso del sacro che sostengono - oggi, come sempre - la religiosità intima e individuale si dimostrano assolutamente perdenti, irrilevanti, a fronte del fenomeno televisivo e dell'intera società della comunicazione e della democrazia di massa: sono due sfere concettuali, e perfino "psichiche", incomunicabili tra loro.
Come per diversi altri argomenti, tornerebbe perfettamente utile andare a rileggersi qualche pagina degli Scritti Corsari o di Lettere Luterane di Pasolini, a questo riguardo, che inquadrano il problema al suo primo apparire, fotografandolo nelle sue forme ancora schematiche e relativamente semplici.
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