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Scuola buona o buoni scuola?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda flaviomob il 27/02/2011, 13:16

http://leonardo.blogspot.com/2003/09/to ... -giro.html

Toglieteci tutto, fateci andare in giro nudi, ma lasciateci la libertà di educare (Luigi Giussani)

Vogliamo Don Giussani nudo.

“Buongiorno”.
“Buongiorno a lei, desidera?”
“Vorrei della scuola per mia figlia”.
“La vuole pubblica o privata?”
“Ecco… io non me ne intendo molto, sa? Mi spiegherebbe…”
“…la differenza? Son qui per questo. Dunque: la scuola pubblica è aperta a tutti. Gli insegnanti sono selezionati mediante concorsi di Stato o corsi specializzati. Le spese scolastiche (libri, mensa, trasporti) sono calmierati…”
“Uh, questo mi piace”.
“…Perciò la scuola pubblica tende a ridurre le distanze tra classi sociali e gruppi razziali: per sua natura è interclassista e multiculturale. Ricchi, poveri, bianchi e neri, tutti compagni di banco”.
“Ma funziona?”
“Dipende dalla società. In una società aperta, civile, con una robusta classe media, la scuola pubblica funziona a pieno regime. Per contro, se la classe media si svuota, se prevalgono spinte all’isolamento e i quartieri vengono recintati, inevitabilmente la scuola pubblica degenera in un ghetto”.
“Mmm, questo non mi piace tanto. E l’altra cos’è?”
“L’altra è una scuola di classe. Ci va chi può permetterselo. Insegnanti e dirigenti sono selezionati sul mercato del lavoro. Lo studente di una scuola privata è come un investimento: deve fruttare per forza. Conviene ai dirigenti, conviene agli insegnanti, conviene ai genitori”.
“Ma allora diventa una fabbrica di voti?”
“Dipende. Ci sono le scuole eccellenti e le scuole per finta: il mercato offre prodotti diversificati. Se sua figlia è indolente, può parcheggiarla in un votificio. Ma se sua figlia vuole sgobbare e diventare qualcuno, le consiglio una scuola privata di qualità”.
“Questo sì che è parlare! Ecco, voglio una scuola di quelle lì”.
“Bene. Fanno venti milioni”.
“Prego?”
“Forse non mi sono spiegato bene. La scuola privata costa molto di più di quella pubblica”.
“Ma io venti milioni non ce li ho!”
“Allora non se la può permettere, mi dispiace. È la legge del mercato”.
“Ma io ho diritto di scegliere!”
“Lei ha il diritto di scegliere una scuola pubblica. Ne abbiamo di ottime, sa?”
“Ma io voglio quella privata! Io ho il diritto di mandare mia figlia alla scuola privata!”
“Non è questione di diritti, è questione di soldi. Se non ha venti milioni non ce la può mandare”.
“E lo Stato, scusi?”
“Come?”
“E lo Stato dov’è? Lo Stato mi deve aiutare!”
“Lo Stato dovrebbe aiutarla a mandare sua figlia in una scuola privata?”
“Sì”.
“Senta, mi spieghi una cosa. Lei è un liberista o un assistenzialista?”
“Mah, liberista, direi”.
“Ed è sicuro di poterselo permettere?”
“Come sarebbe a dire? Essere un liberista è un mio diritto”.
“Tutelato dallo Stato, magari”.
“Precisamente”.
“Cioè, lei pensa che lo Stato debba garantirle il diritto di essere liberista”.
“Sì, perché?”
“Non se la prenda, ma temo che lei abbia le idee un po’ confuse”.
“Davvero?”
“Sì, credo che le manchino alcune nozioni fondamentali. Mi tolga una curiosità…”
“Dica”.
“…che scuola ha fatto, lei?”
“Io? Le suore, perché?”
“Ah, ecco”.

***

Chi ha inventato i buoni scuola dovrebbe tornare a scuola. Semplicemente. Non si tratta di dover scegliere tra pubblico e privato; si tratta di non riuscire a capire la differenza. Ancora un poco e ci sarà chi chiede i buoni-benzina per andare al lavoro in macchina piuttosto che in autobus. Oppure, già, i buoni UPS per fare a meno del servizio postale.

Naturalmente, c’è anche chi fa il furbo. Ultimamente si sente spesso il nobile adagio attribuito a Don Giussani: “Toglieteci tutto, fateci andare in giro nudi, ma lasciateci la libertà di educare”. Vecchia volpe, ma per chi ci ha preso? Ci rendiamo conto benissimo che l’unico modo di spogliare l’insigne prelato e i suoi amici, l’unico modo di restituire loro l’evangelica povertà (caldamente consigliata per la prova di ammissione al Regno dei Cieli) è privarli della loro principale fonte di reddito: la scuola cattolica assistita dallo Stato laico. Che di privato, ormai, ha solo il nome. Forse sarebbe ora di darle il nome che le spetta: Scuola Parastatale.

(di Leonardo)


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda Loredana Poncini il 27/02/2011, 16:11

Il censo,cioé i soldi, sono ciò che coprono (tanto per non cambiare!), [estrema foglia di fico], la vergogna di dover ammettere che la scuola pubblica, come la RES publica in toto, non funziona.
Ormai ci ritroviamo nudi ed a battere i denti tutti quanti non facciamo parte delle oligarchiche caste, alla mercé della P 2-3-4...n...
Povero don Luigi, quanta comunione di iniqui beni, senza liberazione dei sudditi a cittadini !
L'educazione vagheggiata nel '68 è fallita ancor prima di nascere, come formigoni mostra... :ugeek:
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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda annalu il 27/02/2011, 17:16

Loredana Poncini ha scritto:Il censo,cioé i soldi, sono ciò che coprono (tanto per non cambiare!), [estrema foglia di fico], la vergogna di dover ammettere che la scuola pubblica, come la RES publica in toto, non funziona.
Sì, è possibile ! Infatti silvio c'è, e ci distrugge, dentro ! :cry:

La scuola pubblica in Italia ha molti difetti, e va peggiorando grazie a riforme demolitrici alla Gelmini. I difetti della scuola pubblica vengono però artatamente amplificati per incrementare l'afflusso alle scuole private, che in Italia funzionano in genere peggio della maggior parte di quelle pubbliche, spesso meri diplomifici di bassa qualità.
In Italia il disprezzo delle istituzioni viene allegramente amplificato, e tra le categorie da disprezzare ci sono la scuola e gli insegnanti pubblici, perché insegnano (nella maggior parte dei casi) quella cosa orribile che è la libertà di pensiero.
Non per niente il governo sente il bisogno di penalizzarla, la scuola pubblica, rendendola sempre più povera.
La scuola privata, poi, non è davvero privata e non è concorrenziale: le scuole cattoliche sono largamente finanziate dallo stato, in modo diretto o indiretto. Le scuole private non cattoliche invece non ricevono alcun aiuto, quindi non possono rappresentare una reale libera concorrenza alle scuole confessionali.
Ma l'Italia è l'unico (o quasi) paese al mondo dove si disprezza la cultura e si magnificano le capacità di improvvisazione, o la pedissequa obbedienza ai superiori.
Silvio ci distrugge dentro, è proprio vero.
Uno dei modi per distruggerci sta nel distruggere la scuola pubblica, e con essa il futuro dei nostri ragazzi.

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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda Loredana Poncini il 27/02/2011, 19:10

Il guaio, Annalu, è lo status di precarietà degli insegnanti, più che decennale, a cui la "riforma" della Gelmini ha dato il colpo di grazia e che ha fatto cadere sottozero il prestigio sociale di maestre e professoresse (molti di meno i maestri ed i professori...) Anche questo voluto dal NEOLIBERTINISMO (sic) imperante, per cui condivido la speranza di una nostra SCUOLA PUBBLICA all'altezza dei tempi e dell'Europa di cui facciamo parte (ancora...).
Purtroppo anche Fioroni del passato governo Prodi non ha brillato nel povi mano ! :roll:
( A Roma Vi vedo soffrire della presenza del Vaticano in modo acuto, qui da noi quasi altrettanto la Lega ...) ;)
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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda Robyn il 27/02/2011, 22:34

Da parte mia non ci vedo nulla di male a finanziare la scuola cattolica-parificata,non quella privata,purche non sia a detrimento di quella statale.La costituzione non obbliga a dare aiuti alla scuola cattolica-parificata ma neanche li vieta.Ho fatto la scuola statale,e la scuola statale è comunque sempre molto più selettiva di quella privata non finanziata dallo stato ciao robyn
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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda pianogrande il 27/02/2011, 23:57

Siamo nel paese della iniziativa privata finanziata dallo stato.
Perché la scuola doveva fare eccezione?
Mi chiedo se i finanziamenti dello stato italiano alle scuole cattoliche (cosiddette private) non costituisca un aiuto di stato di quelli vietati dalla UE.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda trilogy il 28/02/2011, 11:42

soprattutto ottima la qualità educativa.....

CASERTA - Abusi sessuali e maltrattamenti su minori di età compresa tra gli undici e i sedici anni: queste le tremende accuse che pendono sui professori della struttura «Il Villaggio dei Ragazzi» di Maddaloni in provincia di Caserta: i docenti sono stati arrestati. I magistrati parlano di «sistematico ricorso a metodi brutali ed umilianti da parte degli educatori» in un istituto considerato modello, che ha lo scopo di promuovere iniziative in favore dell’infanzia.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 1358.shtml
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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda Robyn il 28/02/2011, 13:57

Caro pianogrande la scuola privata non è necessariamente cattolica.Esistono gli istituti privati che sono in tutto e per tutto scuole laiche al pari di quelle statali,esistono scuole cattoliche parificate.Se dovessi scegliere tra le due cattolica parificata e istituto privato laico sceglierei di finanziare quella cattolica parificata senza detrimento di quella statale ciao robyn
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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda Robyn il 28/02/2011, 14:37

Per queste tipi di scuole,se cattoliche parificate,se esistono violenze e maltrattamenti basta revocare i finanziamenti e trasferire gli alunni sù un'altra scuola cattolica parificata.Non si possono usare questi episodi per non finanziare la parificata cattolica.Per quando riguarda la scuola statale questa và risollevata dai detrimenti berlusconiani ed eventualmene corretti dei difetti,se ci sono ciao robyn
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Re: Scuola buona o buoni scuola?

Messaggioda pianogrande il 28/02/2011, 16:00

Robyn ha scritto:Caro pianogrande la scuola privata non è necessariamente cattolica.Esistono gli istituti privati che sono in tutto e per tutto scuole laiche al pari di quelle statali,esistono scuole cattoliche parificate.Se dovessi scegliere tra le due cattolica parificata e istituto privato laico sceglierei di finanziare quella cattolica parificata senza detrimento di quella statale ciao robyn


Sissì!
Ma i finanziamenti a chi vanno?
E' questo il problema.
Non l'esistenza delle scuole private ma il loro finanziamento da parte dello stato.
Se una scuola privata è economicamente autosufficiente e non pesa anche sulle tasche di chi va alla scuola pubblica ma solo su quelle di chi la frequenta, niente da dire.
Fotti il sistema. Studia.
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