Emanuela Baio Dossi,
senatrice della Margherita dalla XIV Legislatura; confermata nella legislatura successiva in PD-L’Ulivo. Il 15 febbraio scorso annuncia la propria uscita dal PD, che ritiene "incapace di prospettare soluzioni e aggregazioni politiche in grado di rispondere ai gravi problemi in cui versa l'Italia" e aderisce all'Api (Alleanza per l'Italia). Si sa che là questo si fa.
Claudio Molinari,
senatore dal 2006 con il simbolo "SVP-Insieme per le autonomie", legato al Partito Democratico, già consigliere provinciale e regionale per la Margherita.
Il 22 febbraio (ieri) passa dal Pd al gruppo dell'Api di Francesco Rutelli, che lo accoglie con soddisfazione: «Stiamo crescendo; oggi un altro autorevole senatore ha aderito alla nostra componente che è in crescita. Questo è positivo: siamo una forza riformista, moderata e liberale che lavora nell'ambito del nuovo polo. Se altri ci raggiungeranno sarà un bene, specie alla luce del disastro della sinistra e della destra».
Sondaggio Tecnè pubblicato il 21/02/11: nelle intenzioni di voto l'Api è salito da 0,7% del dicembre 2010 a 0,9% di gennaio 2011. Campa cavallo, che il centro cresce.
Comunque il centro c'è (l'avevo scritto che è l'Api).
E' forse questo il Centro che può soddisfare chi sta continuamente a sostenere che l'esperienza del PD è fallimentare, anzi che è finito; che prevale l'indignazione 'verso' il centrosinistra (e non 'nel'); che si stava meglio quando, con Veltroni, si stava nel 'grande partito di opposizione'+'a vocazione maggioritaria'. Può soddisfare chi avversa la segreteria Bersani per posizione presa, senza prendersi la briga di ascoltare la sua relazione all'assemblea del PD (e contemporaneamente critica i dirigenti che non si connettono con i cittadini). Chi voleva poteva dire la sua qua:
http://beta.partitodemocratico.it/doc/2 ... ssioni.htm
La possibilità è stata offerta. Ma mica ognuno dei suoi elettori può pretendere che il PD faccia sempre quello che lui vuole.
Trovo deleterio e improduttivo stare a cercare sempre, e solo, quello che di sbagliato si fa nel centrosinistra.
Trovo inconcludente stare continuamente a dire che i politici del centrosinistra (una volta uno un'altra un altro) sono da rottamare, ma anche i rottamatori sono da rottamare. E perfino l'elettorato è da rottamare.
Trovo un nonsenso nel leggere continuamente queste cose su questo sito, che credevo avesse nell'anima la vita del centrosinistra, qualunque forma assumesse, e non la sua demolizione. Evidentemente ho sbagliato io.
Posso sopportare il tono inaccettabile usato da alcuni (e non accettato da altri che hanno lasciato), ma non questo atteggiamento distruttivo nei confronti del centrosinistra. Meno male che il danno è limitato, in quanto il sito è poco frequentato.
Forse tante autocritiche non si fanno nell'Api-Centro. Là non si pronostica una cocente sconfitta. Forse mi sposto là.
Ma no! Là poi ci trovo Molinari e Baio Dossi (e pure le loro alleate dell'UDC Dorina Bianchi, Linda Lanzillotta e Paola Binetti col cilicio).
Non è che questi spostamenti verso destra sono dovuti all'attrazione magnetica del S.S. Berlusconi? Alla visione da terra promessa del vasto pascolo di poltrone già remunerate da noi, a cui lui può aggiungere un aiutino? Calearo, più rampante, sembra confermare questa ipotesi. Gli altri, i moderati, forse si muovono a piccoli passi.
Ma no! Forse loro hanno davvero la visione del Centro. Forse ci credono che è meglio stare nello 0,9% dell'Api anzicché nel 28,6% del PD. Però sempre contro la destra e Berlusconi.
Oltretutto non possono sperare molto per il futuro, perché alle prossime elezioni la Destra+ex Pdl (Storace + Berlusconi, che forse chiamerà la formazione 'Vincere! E Vinceremo' ) non potranno promettere i posti che hanno oggi.
Il berlusconismo è affarismo truffaldino e edonismo amorale; di conseguenza l'antiberlusconismo è sano rigurgito di dignità etica e pulita onestà. Però non sta solo nel PD; con dentro Fini (meno con l'UDC), anche nel Partito della Nazione si può praticare l'antiberlusconismo.
Non riesco a vedere questo Api-centro se non come l'occupazione di un po' di posti (e, forse, un po' di potere nel sottobosco). Con i ringraziamenti del S.S. Berlusconi, che non deve nemmeno dividerli i suoi nemici secondo la regola del 'divide et impera': si dividono da soli.
Anzi l'Api, compattandosi con UDC, Fli ed Mpa nel Partito della Nazione, non è nemmeno al centro. Li capirei se si ponessero come Centrodestra in alternativa al Centrosinistra (e non alla destra di Storace e Berlusconi).
cardif