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S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda cardif il 08/02/2011, 15:48

La teoria del centro: quale e dove è? E chi vuole stare al centro, dove deve mettersi?
Se si elencano i partiti a partire da sinistra ci sono: Prc; Sel; Idv; Pd; Api; Udc; Mpa; Repubblicani; Fli; ex Pdl; la Destra.
Ci sono i radicali a volte qua a volte là. Ci sono i socialisti un po' qua un po' là. E qualche altra formazione minore.
Li trascuro per semplicità e non scendo al livello dei singoli politici.
Se si vuol stare al centro di tutti questi, in quale partito ci si deve collocare? Qual è il partito che più centro non si può?
Supponiamo che sia nell'Api.
Ma se l'Api si coalizza con partiti alla sua sinistra, allora non ci si trova al centro, e ci si deve spostare nell'Udc.
Se però l'Api si coalizza con partiti alla sua destra, allora non ci si trova al centro, e ci si deve spostare nel Pd.
Le soluzioni per sentirsi al centro sarebbero:
- impedire al partito di centro di coalizzarsi a destra o a sinistra, così che il partito rimane da solo al centro;
- dividere il partito di centro in due, una parte a sinistra e una a destra, e si rimanere da soli (come persona);
- impedire che si formino coalizioni maggioritarie una di centrosinistra e una di centrodestra.
Anche invertendo l'ordine o definendone un altro come partito di centro, il ragionamento non cambia.
Il partito di centro potrebbe andare al governo se:
- diventa maggioranza da solo: che è come ipotizzare che l'Api ricostituisca la situazione della DC.
- diventa maggioranza aggregandosi a sinistra; ma chi vuole stare al centro se n'esce, e sta all'opposizione;
- diventa maggioranza aggregandosi a destra; ma, come sopra, si esce e si sta all'opposizione.
- diventa maggioranza aggregando forze di pari peso a sinistra ed a sinistra. Ma assorbirà istanze diverse, perdendo l'omogeneità centrista.
Penso che è già difficile definire il centro; e che, se lo si trova, per come stanno le cose chi vuole stare al centro finisce con lo stare in ogni caso all'opposizione.
Naturalmente si potrebbe rifare il ragionamento con le ideologie: dal comunismo al fascismo passando per tutte le altre posizioni intermedie: socialismo, liberismo, statalismo, socialdemocrazia, socialismo libertario e tutte le sfumature intermedie.
Alla fine se quella di centro-centro è la miglior ideologia possibile (ed il partito di centro-centro è il migliore possibile) si arriverebbe alla conclusione che dovrebbe esistere solo quello: il partito unico.
Ma la storia ha insegnato (almeno a me) che quando c'è il partito unico si ha una deriva dittatoriale che non ammette alternative e antagonisti, e infatti le espelle dalla gestione del potere. Così è stato ed è ancora (vedi le varie dittature passate e oggi Cina, Egitto ecc).
E' evidente che un centro che comprenda tutto non esiste: non sarebbe il centro ma il tutto. E quindi ci sarà qualcosa alla sua sinistra e qualcosa alla sua destra. Lascerà queste aree fuori da sé; non terrà conto dei bisogni, degli interessi che in esse si riconoscono. Un esempio: posto che la forza-lavoro (gli operai, anche se non classe) stia a sinistra e il capitale (gli imprenditori) stia a destra, il centro non potrà soddisfare per definizione nessuna delle due parti, altrimenti si sposterebbe da una o dall'altra parte perdendo la posizione di centro. Certo, potrà barcamenarsi: una cosa qua, una là, alla ricerca di un continuo equilibrio centrista.
Ritengo preferibile un sistema con le aree d'interesse rappresentate attraverso i partiti e le coalizioni di partiti che, alternandosi nel tempo, soddisfano di volta in volta le istanze sociali maggiormente sentite.
Ritengo sbagliata come impostazione la ricerca del centro assoluto. Una volta dicevano 'In medio stat virtus': si potrà pure condividere come aspirazione, ma in pratica chi potrà attuare la 'virtus'? Uno Scilipoti qualunque, che vende il suo voto ad un ipotetico centro perché raggiunga la maggioranza?
Un centro esiste: è quello geometrico; ribaltando rispetto ad esso due entità identiche, risultano sovrapposte. Ma la realtà è diversa: mica si può ribaltare il liberismo e sovrapporlo allo statalismo, per esempio: sono realtà opposte, non identiche. E allora un governo che volesse mantenersi equidistante, non potrà agire né in un senso né nell'altro; quindi non agirà.
Il centro è il 'luogo' dell'equilibrio, della perfezione; è l'aspirazione terrena della verità dogmatica (un partito che parla di Centro è quello di ispirazione cristiana: CCD, Centro Cristiano Democratico). Il Sommo sta al centro (penso che così sia visto, almeno). L'aspirazione individuale di sentirsi nel centro perfetto (in comunione col Supremo) porta a dividere tutto in due parti uguali, non ad unire. L'individuo centro dell'Universo. Anzi, non bastava l'uomo ma anche il Sole doveva stare al centro, per non farsi mancare niente.
La proposta di una formazione che comprenda tutti contro Berlusconi non è di natura politica. Potrebbe servire ad eliminare il malfunzionamento del governo e l'ignominia del suo leader attualmente governante l'Italia. E c'è pure chi dice senza vergogna che lui è l'unico leader. Ma la proposta non regge politicamente.
Casini deve abbandonare la lezione imparata da piccolo alla scuola dorotea, che in politica si conta se si conquista il centro. Andava bene nel sistema proporzionale dove la DC doveva conquistare il centro dello schieramento e, per avere potere, si doveva xconquistare il centro della DC.
E' necessario ristabilire gli assetti, ripristinare chiarezza. Prendere coscienza di 'chi' sta a sinistra e 'chi' a destra; non 'che cosa': quello si sa. Non sono d'accordo che sono schemi superati. C'è stata solo la comprensione del fatto che alcune soluzioni possano essere condivise da entrambi, ma resta il grosso a fare la differenza.
Ripeto la mia per scrupolo, dopo aver letto l'ennesimo articolo sull'argomento, quello di Damilano su L'Espresso, anche se non so se serve: il centrosinistra è Sel, Idv e Pd; il centrodestra è il Popolo della Nazione. Poi ci sono le frange laterali. ah, già: dimenticavo che in una di esse sta l'S.S. Berlusconi (lo stavo dimenticando, forse sperando che lo facciano tutti).
Anche cercare il centro nel centrosinistra significa voler mettere quel famoso trattino per potercisi sedere e sentirsi al centro; o per dividere.
Tutto questo in riferimento alle scelte politiche dell'Italia di oggi; e secondo me, naturalmente.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda lucameni il 08/02/2011, 16:09

Sconfortante che ancora adesso, dopo le esperienze prodiane del bipolarismo muscolare e dogmatico si stia ancora a disquisire sul centrosinistra con o senza trattino o sul centro come pantano o meno.
E' vero che un centro inteso come polo o partito che sceglie a posteriori con chi collocarsi è semplicemente una manovra da furbetti. Politicamente immorale. E su questo poco da discutere.
Tutt'altra cosa la pretesa - antidemocratica e illogica - di negare che un partito o un "polo" o un'alleanza, chiamatela come volete, si possa proporre, con una politica tutta sua che si può pure chiamare "di centro", di sostituire di fatto uno dei due poli che - ripeto - di fatto si contendono il governo del paese.
Cosa che fin dagli anni '80 anche la stessa GB ha sfiorato con liberaldemocratici e socialdemocratici (ch stavano per soppiantare i laburisti, legittimamente).
Quindi il problema italiano sta nel malcostume politico, non certo nel fatto che - teoricamente e legittimamente - si possano proporre altri competitori politici per il governo del paese.
Di poli ce ne possono essere ben più di due, ma - ovviamente - sono due quelli che di fatto hanno la forza elettorale per essere competitivi.
E' la politica e il voto dei cittadini a fare la differenza, non le teorie interessate dei professori tipologia stranamore.
Le "teorie" sballate dei Parisi e dei Rovati, che di fatto hanno dato una mano non da poco al berlusconismo, spacciandolo per normale destra (utile per costruire l'ammucchiata a sinistra) mi avrebbero pure rotto i coglioni. Per usare un francesismo.

Per essere più gentili: un'alleanza, polo o partito per me potrebbe chiamarsi tranquillamente centro, Pluto, Pippo o Paperino e la cosa non mi scandalizzerebbe. Basterebbe che se sconfitta alle elezioni faccia opposizione e se vince governi, senza riciclarsi.
Se poi il problema è auspicare una competizione politica necessariamente tra due alleanze o due partiti fortemente caratterizzati ideologicamente escludendo di diritto altri, è altro discorso che semmai considero demenziale e antidemocratico.
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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda matthelm il 08/02/2011, 20:07

Non posso che condividere certe osservazioni, aggiungerei che il discorso non è poi così complicato, basterebbe che le coalizioni o alleanze comprendessero il cosiddetto “centro” e questo non sarebbe più un “ingombro” indefinito.
Infatti le elezioni, come dovrebbe essere ormai acquisito, nei paesi democratici si vincono al centro.
Berlusconi, nella sua spregiudicatezza, questo ha capito e questo ha fatto. Che poi lui sappia cosa sia il centro, la destra o la sinistra è un altro paio di maniche.
Questo vuol dire che le estreme, da sempre inadatte a governare, non dovrebbero essere prese in considerazione e sarebbero costrette, loro si a scegliere. E’ poi quell’opera meritoria che, in parte, ha fatto Veltroni.
Ma qui in Italia si vuole la botte piena e la moglie ubriaca e… vincere al primo colpo. Non importa se poi non si riesce a governare. In compenso si può “campare”.

Quindi lascerei da parte l’affermazione superficiale per cui il centro “pretende” di esserci. Il centro ha ragione di presentarsi ed esserci solo per il fatto che all’elettore che lo vota non piacciono gli schieramenti obsoleti e contradditori che ha visto operare sul campo.
In aggiunta, all’elettore italiano genericamente centrista si presentano da sempre due muri di gomma, e mi si passi il termine complessivo, un relativismo sociale a dx, un relativismo etico a sx.

Ma l’aspetto più edificante della discussione è il negare dignità politica al centro asserendo che le sue alleanze sarebbero funzionali solo alla “fame di potere” per cui sarebbe per questo indifferente un’alleanza con la dx o la sx.. Come se questo non potesse essere anche una caratteristica di certi destri o sinistri! Il potere, molto spesso, corrode anche corazze ritenute inossidabili.

In questo periodo storico post-ideologico, come già oggi si può notare, le distinzioni tra le opposte sponde sono, e saranno sempre più e su più temi, meno distanti. Oserei dire: per fortuna.
Quindi anche le possibili alleanze del centro potranno essere meno .
Qualcuno, certamente e pro domo sua, tende ad esaltare però le differenze. E’ un gioco abbastanza scoperto.
Il percorso vero per il futuro, quindi, può essere un vero e moderato centrosinistra alternativo ad un moderato centrodestra. Attualmente vediamo una sinistra radicale inaccettabile e una destra impresentabile. Non rimane che auspicare il vero e nuovo centrosinistra o un nuovo polo. Senza tragedie.
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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda lucameni il 08/02/2011, 21:16

E' vero che in società complesse le soluzioni non possono essere semplici e quindi la tendenza non può essere quella di dare risposte tagliate con l'accetta, alle quali sono più predisposte formazioni cosidette "radicali".
Non mi metto neppure a discutere se si sia veramente in fase post-ideologica e se sia un bene (non penso lo sia sempre se poi il cittadino diventa una pappa plasmabile dal populista di turno, come dimostra l'esperienza berlusconiana).
Quello che mi preme è che non si continui a prendere fischi per fiaschi, mettendo insieme aspirazioni politiche spacciate per dogmi istituzionali intoccabili (vedere la questione del "centro" per Rovati, Parisi e compagnia), il legittimo fastidio per uno schieramento moderato ed invece la sua delegittimazione a proporsi come forza autonoma alle elezioni, la considerazione del vizio italiano al trasformismo, il centro "mobile" e un centro che sappia dire da subito dove si colloca (e lì ci rimanga) etc etc.
Altrimenti davvero si persiste nella chiacchiera infinita che negli anni scorsi ha voluto dire addirittura l'auspicio della presenza di B. in politica in quanto funzionale ad un bipolarismo granitico, immodificabile come per verità rivelata (da chi?) e basato sui poli tipo "Unione".
Mo' basta. (!)
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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda Giovigbe il 09/02/2011, 11:40

Cari tutti:

sono una persona di normale intelligenza e mi interesso abbastanza di politica; detto ciò nun c'ho capito molto in tutti questi interventi

Per me, premesso che un centro politico ha, in generale, tutto il diritto e il merito di esistere non si può, non si deve astrarre dalla concreta situaizone politica del nostro paese che vede:

a) una legge elettorale non rappresentativa, che premia la maggiore tra le minoranze anche se questa è tale per un solo voto

b) un partito "personale" comandato da una persona che propone ai nostri figli valori ignominiosi

c) la necessità di una rinascita morale del paese del tutto paragonabile alla situazione del primo dopoguerra

d) la necessità di un patto minimale "costituente" tra forze che seppure di diverso orientamento, condividono i valori essenziali della democrazia repubblicana

Oggi questo secondo me è il "dovere civico" di una centro ed in particolare di un centro nel quiale prevale l'orientamento cattolico
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda Iafran il 09/02/2011, 12:57

Giovigbe ha scritto:... ed in particolare di un centro nel quiale prevale l'orientamento cattolico.

Se i fedeli delle tante religioni vogliono entrare nella (nostra) vita civile, che facciano pure se coltivano il loro credo in privato e non pongono le loro diversificate e facili (nonché interessate) "obiezioni di coscienza"!
Quando, poi, sono i "fratelli musulmani" ad entrare nella vita civile egiziana ... apriti cielo, ogni remora è giustificata agli occhi degli italiani, cattolici o meno!
Non pensi che un egiziano ( "fratello musulmano" o altro) avrebbe le stesse remore nel constatare la presenza di un partito cattolico in Italia (il nostro "premierissimo", poi, mi sembra che sia "supercattolico)?
Non pensi che i fedeli delle altre confessioni non starebbero solo a guardare ... con la conseguenza di trovarci un Parlamento condizionato dalle diverse religioni, con tutto quel che ne consegue (delitti d'onore, burka, crocefisso, legge del taglione, etc.)?
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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda matthelm il 09/02/2011, 14:38

Giovigbe ha scritto:Cari tutti:

sono una persona di normale intelligenza e mi interesso abbastanza di politica; detto ciò nun c'ho capito molto in tutti questi interventi

Per me, premesso che un centro politico ha, in generale, tutto il diritto e il merito di esistere non si può, non si deve astrarre dalla concreta situaizone politica del nostro paese che vede:

a) una legge elettorale non rappresentativa, che premia la maggiore tra le minoranze anche se questa è tale per un solo voto

b) un partito "personale" comandato da una persona che propone ai nostri figli valori ignominiosi

c) la necessità di una rinascita morale del paese del tutto paragonabile alla situazione del primo dopoguerra

d) la necessità di un patto minimale "costituente" tra forze che seppure di diverso orientamento, condividono i valori essenziali della democrazia repubblicana

Oggi questo secondo me è il "dovere civico" di una centro ed in particolare di un centro nel quiale prevale l'orientamento cattolico


Sono d'accordo su quello che scrivi. Mi sembra però altrettanto importante indicare quale strada percorrere per fare cosa e dove andare. E per fare questo non tutti i compagni di strada sono uguali...
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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda gabriele il 09/02/2011, 14:54

matthelm ha scritto:
Sono d'accordo su quello che scrivi. Mi sembra però altrettanto importante indicare quale strada percorrere per fare cosa e dove andare. E per fare questo non tutti i compagni di strada sono uguali...


Aggiungo che purtroppo c'è chi, avendo la possibilità di fare la differenza, magari spingendo per avere futuro premier e un programma di governo, si limita ad indignarsi e a lanciare astruse campagne di raccolta delle firme.

Dove andremo a finire con queste inerzia?

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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda matthelm il 09/02/2011, 15:04

Purtroppo è così. Consideriamo che di grandi politici non ne nascono tutti i giorni... ed intanto l'opposizione, oggetto misterioso, viene sempre concepita dall'elettore inadeguata.
Possibile che non si senta l'esigenza di un vero atto di scelta coraggioso? Almeno si saprà e si sceglierà il tipo di battaglia da combattere.
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Re: S.S. Berlusconi, Centrosinistra, Centro, Centrodestra

Messaggioda Giovigbe il 09/02/2011, 15:51

matthelm ha scritto:Sono d'accordo su quello che scrivi. Mi sembra però altrettanto importante indicare quale strada percorrere per fare cosa e dove andare. E per fare questo non tutti i compagni di strada sono uguali...



Anche nello scegliere i compagni di strada non si può (non si deve) astrarre dalla concreta situazione politica italiana che vede una legge elettorale poco "rappresentativa", un quadro istituzionale con forti tensioni e la concreta possibilità della consegna del potere al berlusca con la presidenza della repubblica in attesa di una soluzione "cilena" (nel senso del salvacondotto finale per Pinochet)

Chiunque non voglia consegnare, magari per un pugno di voti, questo paese al drago e a tutto ciò che lui propina e fà credere come giusto e "normale" ai nostri figli, ha il dovere morale di cooperare con tutti, magari pro tempore e sulla base di condizioni minime condivise, per giungere al ristabilimento di normali prinicipi di etica pubblica (se non personale)
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