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Pericolo disordini sociali dopo il referendum FIAT?

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Pericolo disordini sociali dopo il referendum FIAT?

Messaggioda disallineato il 15/01/2011, 10:35

Dopo la scontata, prevedibile ed auspicabile vittoria dei SI all'accordo FIAT-Sindacati, sono iniziati i primi segnali ( auspicabili ) di tensioni sociali. Il sindacato rosso ed i suoi più radicali esponenti, con il loro atteggiamento di lotta, rischiano di promuovere ed incentivare le tensioni, che potrebbero sfociare in disordini, violenze o anche andare oltre, com'è accaduto in anni passati, che qualcuno defini "Formidabili".
Se avessero vinto i NO, le altre sigle sindacali ed i loro iscritti non si sarebbero mai sognate di andare a bruciare bandiere o minacciare gli iscritti della CGIL. A parti invertite, avendo vinto i SI, gli sconfitti della FIOM ( alcune persone in minoranza per fortuna ) stanno dando vita a azioni incivili, sia nei fatti che nelle parole.
Non dobbiamo dimenticare che il ns paese ha pagato prezzi pesantissimi ai disordini sociali. Chi ha responsabilità nella guida sindacale non deve alimentare gli scontri. Deve prendere atto che la maggioranza si è espressa e quello deve essere il verdetto da rispettare. Se a qualcuno non stanno bene le condizioni, può tranquillamente cercare un impiego in altre aziende con altre condizioni. Nessuno è obbligato a rimanere in un posto di lavoro dove nn sta bene.
Il lavoro è una cosa seria e occorre capire che i tempi sono cambiati rispetto a 30 anni fa. Il sindacato non più fare il dittatore e pretendere che i "padroni" si pieghino ai loro ricatti. Oggi occorre avere una visione globale del lavoro che comprende imprese e lavoratori ed insieme trovare accordi com'è stato fatto in occasione recente fra la FIAT e tutti i sindacati responsabili.
Creare disordini sociali e tensioni non serve al paese. Serve solo a qualche sindacalista per avere visibilità e sperare di fare carriera poltiico-sindacale. Evitando così di andare a lavorare.

Auspico responsabilità da parte dei vertici del sindacato rosso e mi auguro che i facinorosi della FIOM siano riportati alla ragione. I segni di stanotte ( e dei giorni scorsi ) non sono buoni.
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Re: Pericolo disordini sociali dopo il referendum FIAT?

Messaggioda Robyn il 15/01/2011, 12:03

Marchionne quello che voleva lo ha ottenuto.Non esiste nessun piano Fabbrica Italia e non ci sono i 20 mld di investimenti promessi.Marchionne non segue il modello di competitività europeo "tutele,competitività"ma quello dei paesi emergenti.Dirà le condizioni di lavoro sono queste se stà bene,bene ,altrimenti me ne vado a Decroit.E mica sono scemo.Io i miei soldi me li tengo per me ,mica li dò agli altri.Inoltre ho trovato l'occasione in un paese che crede ancora a babbo natale e alla befana ciao robyn
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Re: Pericolo disordini sociali dopo il referendum FIAT?

Messaggioda disallineato il 15/01/2011, 12:41

L'importante ' che la maggioranza dei lavoratori, non abbia creduto alle utopie della FIOM CGIL.
Forse i lavoratori sono più maturi ed avveduti di alcuni dei loro rappresentanti sindacali.
I tempi son cambiati, non è più tollerabile che possa venire proclamato sciopero selvaggio e non concordato.
Ai tempi degli anni "formidabili" di Capanniana memoria, ci veniva ripetuto che lo sciopero deve provocare il massimo disagio possibile, il massimo caos possibile, il massimo danno possibile all'azienda.
Oggi chi investe i propri soldi si aspetta che il proprio capitale abbia una rendimento, crei occupazione e il paese si aspetta che da quell'azienda venga un contributo importante in termini di tasse. Per continuare a fare questo, oggi occorrono accordi fra azienda e parti sociali, come quello fatto di recente. Se poi Marchinne non mantiene i termini previsti nell'accordo, sarà giusto attivare proteste relative. Ma oggi, all'indomani della vittoria della maggioranza dei lavoratori, occorre guardare avanti. Se gli estremisti del sindacato rosso vogliono continuare a guardare indietro, che facciano pure.
Per protesta, possono sempre invitare i propri iscritti a dimettersi dalla Fiat e trovare loro nuovi posti di lavoro. Magari all'interno della stessa CGIL ai quali potrebbe venire garantito tutti quei presunti "diritti" che secondo il sindacato rosso sono stati lesi.
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Re: Pericolo disordini sociali dopo il referendum FIAT?

Messaggioda disallineato il 15/01/2011, 23:05

Ci sono notizie di attachi verbali agli operai che hanno votato per il SI. Insulti e offese.
Brutto segno. Chiha la responsabilità del sindacato rosso DEVE intervenire e calmare i facinorosi.
Invito la Camusso a prendere in mano la situazione che mi sembra le stia sfuggendo. Stanno entrando in campo anche quei leader della sinistra extraparlamentare che stanno esagitando gli animi.
Prima che possa accadere qualcosa di tragico, per favore chi ha responsabilità intervenga. I segni sono veramente brutti.
E non mi riferisco "solo" alla stella a 5 punte comparsa in varie sedi sindacali che hanno contrinuito alla vittoria del SI.
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Re: Pericolo disordini sociali dopo il referendum FIAT?

Messaggioda flaviomob il 15/01/2011, 23:24



"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Pericolo disordini sociali dopo il referendum FIAT?

Messaggioda disallineato il 15/01/2011, 23:40

flaviomob ha scritto:http://www.youtube.com/watch?v=xcHwROqsR_U&feature=player_embedded

Ascanio Celestini sulla Fiat


Due risate anche se un pò stucchevole come "comicita'".
Cmq al di la delle risate ( per chi trova divertente questo tipo di ironia ), il mondo del lavoro è cosa un pò più seria e non può essere lasciata ai comici, ma va gestita da manager che nello stato capitalista tanto vituperato, possono riuscire a creare e mantenere posti di lavoro. Va fatta gestire dai governi, dalle parti sociali responsabili come le sigle sindacali che hanno raggiunto l'accordo Fiat e va ascoltato anche le ragioni dei lavoratori con referendum come è stato fatto.
Poi se vincono i SI come è accaduto e come era prevedibile ed auspicabile, anche chi ha votato in modo diverso deve prendere atto che c'è stata una scelta di maggioranza ed adeguarsi.
Oppure può anche dimettersi se non piace il sistema di lavoro. Nessuno obbliga a stare in un posto se nn ti piace.

Attenzione alle violenze che stanno emergendo in queste ore. Altre che chiodi citati dal comico di turno come quello che hai inserito nel link. La cosa si fa seria e preoccupante.
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