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Più di metà operai contro l'estremista Marchionne

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Più di metà operai contro l'estremista Marchionne

Messaggioda flaviomob il 19/12/2010, 10:09

19/12/2010 | Repubblica | Lavoro
MIRAFIORI, PIÙ DI METÀ OPERAI CONTRO IL PIANO MARCHIONNE

TORINO - Quando lo speaker dal camioncino annuncia che «la raccolta di firme sotto la petizione è arrivata a 2.780», scatta un applauso tra i 500 presenti di fronte all´ingresso principale di Mirafiori. Edi, operaio della Carrozzeria, voleva fare un serpentone lungo cento metri mettendo in fila i fogli della petizione che chiede a Marchionne di non ripetere il modello di Pomigliano. Ma alle 10 del mattino, con una temperatura di sei gradi sotto zero, non è il caso di lasciarsi prendere dalla fantasia. E´ un fatto che 2.780 firme sono più della metà dei 5.500 addetti della Carrozzeria. E che dunque «se quelle firme sono vere», come ha detto nei giorni scorsi Marchionne, oggi un eventuale referendum sull´intesa proposta dalla Fiat rischierebbe di veder sconfitta la linea dell´ad. Ma la partita è ancora lunga e tutto può succedere. Ieri comunque non si è svolta la manifestazione a favore dell´amministratore delegato che all´inizio della settimana un gruppo di lavoratori aveva provato a organizzare davanti al Lingotto: «Noi siamo scesi in campo, loro sono rimasti negli spogliatoi», ha commentato il responsabile nazionale auto della Fiom, Giorgio Airaudo.
L´attesa è tutta per quel che dirà martedì sera Marchionne ai top manager riuniti al Lingotto per gli auguri di fine anno. Il silenzio dell´ad in questi giorni fa pensare a molti che il numero due della Fiat annunci il ritiro dell´investimento previsto su Mirafiori. A differenza di Pomigliano infatti, dove aveva contro solo la Fiom, in questa vicenda deve far fronte anche ai dubbi di Cisl e Uil e alle perplessità di una parte consistente di Confindustria. Così un invito alla moderazione è venuto ieri da Raffaele Bonanni, non certo tenero nei confronti dei metalmeccanici della Cgil: «Noi vogliamo gli investimenti - ha ripetuto Bonanni - e lo abbiamo dimostrato a Pomigliano. Ma Marchionne deve capire che ci vuole più equilibrio e un clima sereno. Perché c´è lui ma ci sono anche i sindacati e Confindustria». Domani, in Federmeccanica, il primo appuntamento di una settimana importante: Fim, Uilm e Ugl si riuniranno con gli imprenditori per discutere su un nuovo contratto dell´auto. Poi, dopodomani a Torino, Marchionne incontrerà nuovamente la presidente degli industriali, Emma Marcegaglia.


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