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Con Vendola, chi l’ha deciso?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda matthelm il 16/12/2010, 21:30

Il direttore di Europa mi chiede gentilmente cosa penso della politica delle alleanze del Pd all’indomani del voto di Montecitorio.
Penso innanzitutto che nel Pd se ne dovrebbe parlare. Cosa ovvia, direte voi. Ma forse non così ovvia come pensate. Infatti non c’è stato fin qui un momento in cui il tema sia stato affrontato in un organo di partito come si usa, appunto, nei partiti: discutendo, magari litigando, e infine votando. Un giorno si pranza con Vendola, e il pomeriggio il tam tam dice che si faranno le primarie, e dunque che l’alleanza si è già fatta. Ora, mi chiedo: dove è successo tutto questo? Chi l’ha deciso, in quale sede? Io, per esempio, non sono d’accordo, e può darsi che sia il solo, l’ultimo giapponese che vorrebbe fare come nel 2008 (Di Pietro a parte). Ma vorrei almeno avere la soddisfazione di poter esprimere il mio punto di vista in un canonico luogo di partito, senza dovermi affidare alla cortesia – non sempre disinteressata – dei giornali. Conto che Bersani ponga l’argomento all’ordine del giorno della prossima direzione.
Io credo che noi dobbiamo costruire un’alleanza di governo. Un’alleanza cioè che possa affrontare con un ragionevole grado di coesione i problemi che il mondo, l’Europa e la società italiana ci porranno l’indomani. Un’alleanza che abbia lo stesso punto di vista sulla missione in Afghanistan, ad esempio. Che abbia idee comuni sulla manovra di rientro dal debito che presumibilmente le istituzioni europee ci ingiungeranno di fare di qui a poco.
Che abbia lo stesso grado di indignazione per le aggressioni subite in tutti questi mesi dal segretario della Cisl Bonanni. Che sia capace di esprimere la stessa solidarietà alle forze dell’ordine e la stessa riprovazione per le violenze romane di ieri l’altro. Che faccia all’unisono di quel cinque per mille falcidiato dal governo una delle sue bandiere. Eccetera, eccetera, e ancora eccetera.
Su questo, io credo che oggi ci sia un ragionevole grado di sintonia con molta parte di quello che viene chiamato terzo polo. E molta meno sintonia con presunti alleati di oggi e magari di domani, come la cronaca dimostra quasi ogni giorno. Conosco l’obiezione. Sostiene che Fini è di destra, Casini è di centro, noi siamo di centro più sinistra.
Credo sia una vecchia anagrafe politica, quella a cui ci si aggrappa. Se si cerca di fare le alleanze sulla base del “come eravamo” tanto varrebbe buttare a mare il Pd. Se invece non si vuole buttare a mare il nostro partito, occorre costruire le alleanze in ragione delle affinità presenti piuttosto che delle appartenenze passate. In queste ore sento un’altra obiezione. Sostiene che il terzo polo ha perso la sua battaglia in parlamento e dunque il Pd ha perso nell’andare dietro al terzo polo.
Non mi convince. Non perchè noi abbiamo quasi vinto, come recita un po’ ottimisticamente una parte di noi. Ma perchè proprio la tenuta parlamentare dello schema berlusconiano ci dice una volta di più che una parte troppo larga del paese continua a considerarci troppo in là, troppo inclini alla deriva a sinistra, troppo simili a come eravate nel ‘94 (“eravate”, ho scritto giusto) per poter sfondare da quelle parti.
C’è però un punto di verità in quella obiezione. Noi (tutti noi, mozione Franceschini e mozione Adornato) abbiamo giocato in parlamento carte che teniamo prudentemente coperte nel paese. Confidiamo che si debbano fare le cose per gradi, con una cautela d’altri tempi; e che procedendo un po’ a zig zag, buscando il levante per il ponente e dissimulando la nostra rotta arriveremo al traguardo senza soffrire più di tanto delle reciproche crisi identitarie. Qui sta l’errore.
L’alleanza, per me, si fa con un certo grado di nettezza, direi perfino con una brutale capacità di parlar chiaro e fronteggiare la tempesta che ne può venire. Tenerla coperta, al riparo, come fosse un fiore di serra, la rende più debole, e la espone perfino a qualche rischio in più.
Come appunto il Cav ci ha dimostrato l’altro giorno a Montecitorio. E come faremmo bene a imparare in fretta anche noi.
Marco Follini

Inutile osservare che concordo in toto su questa lucida analisi della situazione.
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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda lucameni il 16/12/2010, 21:47

Io credo che Vendola comunque sia diverso dai suoi ex compagni rimasti nella Federazione della Sinistra: lo smerdamento cui è stato fatto oggetto ha un suo perchè; anche se molti suoi fans forse non hanno ben chiara questa cosa e pensano che votare un partito dove c'è la parola "libertà" voglia dire permettersi di mantenere la stima per Chavez e simili.
Semmai è dal lato proposte dal lato economia (vedi anche la Puglia) che Vendola mi lascia un po' tanto perplesso, malgrado abbia avuto il coraggio di dire, ad esempio in merito alla politica in favore del cemento (e relativi interessi) e alle mancanze dal lato ambientalista e di difesa del territorio, quello che poteva e doveva dire tranquillamente un moderatissimo di centro o di destra.
Insomma, luci e ombre; ma sicuramente questa sua lunga militanza nella sinistra cosidetta più radicale, a torto o a ragione, almeno se guardiamo ai sentimenti più elementari dell'elettorato, non viene necessariamente a suo vantaggio.
Forse tra qualche anno, a berlusconismo scemato, molto sarà da rivedere, anche giudizi sulle persone - su Vendola - e sulle politiche (infrastrutture, ambiente, lavoro, finanza) che oggi sembrano dati come acquisiti di diritto (e non mi riferisco appunto solo a Vendola ma, visto come il PD sha sposato le berlusconate e i relativi magna magna, anche a molto altro).
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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda lucameni il 16/12/2010, 21:57

Preferire una politica "centrista" è più che legittimo, e, visto il mio dna magari la gradirei di più. Anzi la preferisco pure, malgrado mi renda conto che chiedere ad una sinistra di non fare la sinistra sia pretendere molto (negli anni '80 il mio esordio al voto è stato con il già intristito PLI).
Quando andiamo ad approfondire la realtà delle politiche, concretissime (si vedano appunto le politiche di difesa del territorio) magari sfidando accuse di massimalismo ed estremismo, ci si accorge che qua di centrista e liberale tra quelli che si spacciano per tali, in Italia non c'è nulla di nulla.
Peccato che spesso "centrismo" e pretesa di distanziarsi dagli estremismi, in periodo berlusconiano, sia stato in realtà un modo per affermare vizietti di casta; e spacciare l'inazione e la mancanza di intransigenza verso il malaffare come liberalismo; con la complicità di editorialisti e maitre a penser fin troppo ascoltati (e fasulli).
Questo ai cosidetti "moderati" di centrosinistra non lo perdonerò mai, peraltro riguardo queste omissioni in perfetta sintonia con non pochi ed insospettabili rappresentanti della sinistra storica.
Non ho mai perdonato niente a un Rovati, braccio destro di Prodi, che diceva di stimare Berlusconi come artefice di questo "bel" bipolarismo", che loro amavano tanto, e non perdonerò certo quelli che in 16 anni infami non hanno fatto altro che dirci "no non abroghiamo le leggi ad personam perchè altrimenti facciamo il suo gioco".
Non ho mai capito quale fosse il suo gioco, almeno quello che intendevano loro (quello che intendo io l'ho capito subito) ma da tempo ho capito qual'era (ed è?) il loro di gioco: sostanzialmente prenderci in giro, facendoci credere in un'Italia che non c'è e così approfittando per spartirsi quello che potevano.
Nessuno spirito complottista ma solo una triste constatazione.
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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda flaviomob il 16/12/2010, 22:58

Follini è un transfugo berlusconiano, anche se ha cambiato sponda qualche anno prima di Fini. Il suo contributo al regime l'ha dato e pure a lungo. Per i risvegli tardivi, si metta in fila.
Vendola, al di là della colorazione politica, mi lascia perplesso sull'annosa questione della sanità pugliese e della corruzione, gravissima, annessa con grande spreco di denaro pubblico. Anche lui non c'era? O, se c'era, dormiva? Certo, poi nella sua regione ha fatto cose egregie... però la crisi nel bilancio c'è e i pugliesi la pagano cara. Ne' mi convince la sua posizione, troppo morbida, sugli inceneritori (politically correct: termovalorizzatori).


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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda matthelm il 17/12/2010, 0:08

Luca, condivido molte delle tue osservazioni ma il testo di Follini pone domande secondo me fondamentali per come uscire, finalmente, da questo stato di non scelta in cui è il Pd di Bersani.
Il danno provocato è già gravissimo ed il voler insistere nella strana idea di mettere assieme la sinistrasinistra con il nuovo polo, con al centro il Pd è veramente distruttiva. Questo nuovo cln antiberlusconiano sarebbe una plateale rinuncia a scegliere la vera alternativa vincente e più efficace per battere questa destra populista e imbonitrice che vive di rendita sul ricordo nefasto di quella sinistrasinistra parolaia e inconcludente al governo. Memoria devastante, alimentata ad arte dal Berlusconi, che ancora "terrorizza" e respinge la maggioranza degli italiani. E non a torto, aggiungo.

I tempi forse sono già scaduti e le titubanze vanno finalmente risolte.
Decidere è questione di vita, o di ritornare in vita, per il Pd.
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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda Stefano'62 il 17/12/2010, 0:25

Quoto su tutto Lucameni.
Riguardo alla scelta di Vendola non entro nel merito,a me basta che si cacci via a calci la banda di ladri;però se è vero che la decisione è stata presa da pochi notabili passando sopra le teste altrui,mi sembra un metodo un pò troppo "berluschino",e sono molto deluso.
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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda matthelm il 17/12/2010, 13:57

Per me non è sufficiente cacciare Berlusconi, voglio anche sapere quale "comitiva" lo sostituirà.
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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda matthelm il 17/12/2010, 14:03

... anche perché l'abbiamo cacciato già due volte e poi è ritornato più forte che pria!!! grazie ai famosi bla-blaisiti che qualcuno vorrebbe ancora "mettere alla prova" per l'ennesima volta.
Come si dice... sbagliare è umano, continuare a farlo è da... minchioni.
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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda Stefano'62 il 17/12/2010, 15:49

Ma io per cacciarlo non intendo mica mandarlo a casa..intendo che vada davanti ai giudici che lo spettano da anni,e poi vediamo se decideranno che può tornare a casa.
E considerato la persona che è,credo che peggio della sua dittatura mascherata da democrazia ci siano solo le dittature conclamate e sanguinarie,cosa francamente non più ipotizzabile senza causare vere rivoluzioni,quindi mi sta bene chiunque rappresenti un cambiamento.
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Re: Con Vendola, chi l’ha deciso?

Messaggioda pierodm il 17/12/2010, 16:46

Un’alleanza che abbia lo stesso punto di vista sulla missione in Afghanistan, ad esempio. Che abbia idee comuni sulla manovra di rientro dal debito che presumibilmente le istituzioni europee ci ingiungeranno di fare di qui a poco.
Che abbia lo stesso grado di indignazione per le aggressioni subite in tutti questi mesi dal segretario della Cisl Bonanni. Che sia capace di esprimere la stessa solidarietà alle forze dell’ordine e la stessa riprovazione per le violenze romane di ieri l’altro
dice Follini.

Viene da chiedere: lo stesso punto di vista, sta bene, ma quale?

La missione in Afghanistan è un fallimento, o quasi,accompagnato da stronzate quali quelle delle donne finalmente liberate dall'obbligo del burqa. Sicuramente è un trionfo d'ipocisia molto italiano: una guerra fatta in assetto di guerra, chiamata missione di pace.

Le "aggressioni" subite da Bonanni sono una sciocchezza, che i sindacalisti d'altri tempi avrebbero liquidato con un'alzata di spalle, e che a stento avrebbero trovato posto in un trafiletto dei giornali.

Su altre cose stendiamo un velo di discrezione, dato che si tratta di argomenti complessi, sui quali è stupido cavarsela con una battuta, quale che sia il nostro "punto di vista".

Per me non è sufficiente cacciare Berlusconi, voglio anche sapere quale "comitiva" lo sostituirà.

Non credo che sia difficile rispondere.
Saranno i galleggiatori di sempre: mezzi democristiani, mezzi berlusconiani "pentiti", ossia saltati giù dal carro appena in tempo.
Saranno quelli, che - per dirla con Pasolini - "non credono in nulla e ci governano": gente capace di farsi votare da quella massa di italiani che hanno sostenuto per decenni il sistema Todo Modo e dopo, il sistema Mediaset-Lega. What else?
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