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Saviano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Saviano

Messaggioda franz il 16/11/2010, 9:55

Forse, quello di ieri sera, uno dei momenti piu alti della TV italiana.
I due inteventi di Saviano, sulle mafie e poi sui casi welby ed Englaro, sono stati un capolavoro di narrazione di emozione.

Non male anche l'elencazione di Bersani e Fini sui valori della sinistra e della destra.

Entrambi hanno usato retorica a pacchi (era prevedibile) ma sono rimasti 100 metri sotto Saviano, quanto a contenuti.

Sarebbe interessante sapere cosa gli spettatori hanno preferito.

Franz



I valori di sinistra e destra
di scena a "Vieni via con me"

I valori di sinistra e destra di scena a "Vieni via con me"

Ospiti di Fabio Fazio e Roberto Saviano 1, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il segretario del Pd Pierluigi Bersani hanno elencato in tre minuti i valori delle loro parti politiche. Ve li riproponiamo.

BERSANI
"La sinistra è l'idea che se guardi il mondo con gli occhi dei più deboli puoi fare davvero un mondo migliore per tutti. Abbiamo la più bella Costituzione del mondo. La si difende ogni giorno e il 25 aprile si fa festa". Inoltre "nessuno può stare bene da solo. Stai bene se anche gli altri stanno un po' bene. Se pochi hanno troppo e troppi hanno poco l'economia non gira perché l'ingiustizia fa male all'economia. Ci vuole un mercato che funzioni, senza monopoli, corporazioni e posizioni di dominio. Ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l'istruzione, la sicurezza. Il lavoro non è tutto, ma questo può dirlo solo chi il lavoro ce l'ha. Il lavoro è la dignità di una persona. Sempre. E soprattutto quando hai trent'anni e hai paura di passare la vita in panchina. Ma chiamare flessibilità una vita precaria è un insulto. E allora un'ora di lavoro precario non può costare meno di un'ora di lavoro stabile".

"Chi non paga le tasse mette le mani nelle tasche di chi è più povero di lui. E se 100 euro di un operaio, di un pensionato o di un artigiano pagano di più dei 100 euro di uno speculatore, vuole dire che il mondo è capovolto. Davanti a un problema serio di salute non ci può essere né povero né ricco, né calabrese né lombardo né marocchino. L'insegnante che insegue un ragazzo per tenerlo a scuola è l'eroe dei nostri tempi. Indebolire la scuola pubblica vuol dire rubare il futuro ai più deboli". E ancora: "La condizione della donna è la misura della civiltà di un Paese. Calpestarne la vita è l'umiliazione di un Paese".

"Dobbiamo lasciare il pianeta meglio di come l'abbiamo trovato perché non abbiamo il diritto di distruggere quello che non è nostro. E l'energia va risparmiata e rinnovata sgombrando la testa da fanta-piani nucleari. Il bambino figlio di immigrati che è nato oggi non è né immigrato né italiano. Dobbiamo dirgli chi è. Lui è un italiano. Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento. Perché un uomo resta un uomo con la sua dignità anche nel momento della sofferenza e del distacco. C'è un modo per difendere la fede di ciascuno, per garantire le convinzioni di ciascuno, per riconoscere la condizione di ciascuno. Questo modo irrinunciabile si chiama laicità. Per guidare un'automobile, che è un fatto pubblico, ci vuole la patente, che è un fatto privato. Per governare, che è un fatto pubblico, bisogna essere persone perbene, che è un fatto privato".

"Infine chi si ritiene di sinistra, chi si ritiene progressista deve tenere vivo il sogno di un mondo in pace, senza odio e violenza, e deve combattere contro la pena di morte, la tortura e ogni altra sopraffazione fisica o morale. Alla fine, essere progressisti significa combattere l'aggressività che ci abita dentro; quella del più forte sul più debole, dell'uomo sulla donna, di chi ha potere su chi non ne ha. E' prendere la parte di chi ha meno forza e meno voce".

FINI
"Per la destra è bello, nonostante tutto, essere italiani perché è un piccolo privilegio, a Milano come a Palermo la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzi tutto amare l'Italia, avere fiducia negli italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente e pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono generosi innanzi tutto i nostri militari che in Afghanistan ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di nostri connazionali che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, gli ammalati, i più deboli".

La destra ritiene "solidali e quindi meritevoli di apprezzamento le imprese e le famiglie che danno lavoro agli immigrati onesti, i cui figli domani saranno anch'essi cittadini italiani perché la patria non è più solo terra dei padri. Ma oggi nel 2010, per crescere insieme unito, il nostro popolo non può confidare solo sulla sua proverbiale e generosa laboriosità, gli italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste. Per questo destra vuol dire senso dello Stato e dell'etica pubblica, cultura dei doveri. Per la destra lo Stato deve essere efficiente ma non invadente, spendere bene il denaro pubblico senza alimentare burocrazie e clientele, per la destra solo lo Stato deve garantire che legge è uguale per tutti, che deve combattere gli abusi e il malcostume, deve valorizzare l'esempio degli italiani migliori. Per questo bisognerebbe insegnare fin dalla scuola che due magistrati come Falcone e Borsellino sono davvero eroi e che sarà grazie al loro sacrificio che un giorno la nostra Italia sarà più pulita, più libera, più bella, più responsabile, attenta al bene comune, più consapevole della necessità di garantire che chi sbaglia paga e chi fa il suo dovere viene premiato".

"La destra sa che senza autorevolezza e buon senso delle istituzioni, senza autorità della legge, senza democrazia trasparente ed equilibrata nei suoi poteri non c'è libertà ma anarchia, prevalenza dell'arroganza e furbizia a discapito dell'uguaglianza dei cittadini. Per la destra l'uguaglianza tra i cittadini va garantita nel punto di partenza, al Nord come al Sud, a uomini e donne, ai figli degli imprenditori, degli impiegati e degli operai. Da questa vera uguaglianza delle opportunità la destra vuol costruire una società in cui merito e capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente. La destra vuole un paese in cui chi lavora di più, e meglio, viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, in cui chi merita ottiene maggiori riconoscimenti".

(15 novembre 2010)
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Re: Saviano

Messaggioda Manuela il 16/11/2010, 12:05

Sono d'accordo con te sul giudizio complessivo verso la trasmissione. Una trasmissione di impegno civile senza essere noiosa, lieve e insieme di grande spessore. Il giudizio vale al di là dell'efficacia dei singoli interventi; per esempio, la narrazione di Saviano è stata avvincente, ma Rossi è stato molto al di sotto dei suoi standard (a mio parere, ovviamente).
Quanto ai politici, beh, la retorica era scontata; avrei preferito un'elencazione più asciutta dei valori (tipo: liberté, égalité, ecc.), ma comunque mi ha colpito che nel discorso di Bersani non sia mai comparsa la parola "libertà". E, oltre all'amor patrio, non ho ben capito quali siano i valori della destra. In ogni caso l'impressione a caldo è stata di una classe politica statalista, impregnata di buoni propositi di origine cattolica, troppo poco, come dire.... europea?
Ma il vero grande politico, uno dei punti più alti della trasmissione, è Cetto Laqualunque; quando ha ammonito "io ci sarò sempre, io sono la realtà, voi siete la fiction", abbiamo tutti capito che questa è la verità.
Un encomio speciale a Fazio per aver trattato i temi della vita e della morte con passo lieve, serio e sereno: solo persone che hanno vissuto queste esperienze possono parlarne con tanta semplice profondità. Invece del prete barricadero ne avrei fatto volentieri a meno.
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Re: Saviano

Messaggioda franz il 16/11/2010, 12:08

Concordo con il giudizio di Manuela. Rossi non mi ha fatto ridere, invece Albanese sì.

Ma torniamo a Bersani e Fini.
Mi pemetto di riportare qui un intervento di annalu e la mia replica:
annalu (in altro thread) ha scritto:Per esempio, hai sentito ieri Fini da Fazio? Ha fatto un discorso di destra o di sinistra? Certo, si è richiamato ad alcuni valori tipicamente di destra, ma per altri aspetti ha detto cose abbastanza di sinistra. Sarebbe bello se la destra fosse davvero come lui la vorrebbe descrivere, non credi?

Diciamo che se la destra italiana portasse veramente avanti i valori che Fini ha elencato, e Bersani facesse altrettanto da sinistra, l'Italia avrebbe finalmente un sistema politico che non dovrebbe temere di salire sulle barricate ogni volta che vince l'altro. Sono valori compatibili, complementari. Ogni persona di buon senso puo' trovare argomenti validi in entrambi. Credo che nessuno possa parteggiare solo per uno dei due, escludendo totalmente i valori dell'altro.
Attenzione pero' che con una simile destra, la sinistra ha tutto da temere. Oggi molti fanno un scelta a sinistra solo in funzione antiberlusconiana. Sparito SB, se i valori del centrodestra fossero quelli elencati da Fini, molti oggi voterebbero per lui, anche solo una volta, per provare a vedere i risultati. Lo stesso forse accade con Bersani. Oggi molti votano a destra per paura di una sinistra d'altri tempi. Sparite queste paure, questi voti "anti", la mobilità elettorale sarebbe solo pilotata dai risultati, rispetto ai programmi. Perchè i valori sono una cosa. Ci si mette un'ora a scriverli in bella, 3 minuti a dirli in TV. Ma quello che conta poi sono i risultati, il saper fare, saperli realizzare nel concreto.

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Re: Saviano

Messaggioda franz il 16/11/2010, 12:18

30,21% di share. I contatti sono stati quasi 20 milioni
Record di ascolti per Fazio e Saviano

In nove milioni hanno visto Fini e Bersani
E' il risultato più alto di sempre per Raitre. Il Pdl: settarismo e mediocrità. Articolo 21: «Masi si dimetta»

ROMA - Nove milioni e 31 mila telespettatori per la puntata di ieri sera di «Vieni via con me», pari al 30.21% di share: è l'ascolto record assoluto per Raitre della seconda puntata del programma con Fabio Fazio e Roberto Saviano.

BOOM DI CONTATTI - La trasmissione ha registrato quasi 20 milioni di contatti. Un'audience clamorosa, alimentata probabilmente dal grande battage di polemiche che l'ha preceduta: il direttore generale della Rai, Mauro Masi, aveva criticato la decisione dei conduttori di invitare il leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini, e il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, affinché leggessero ciascuno un elenco di valori relativi all'essere di destra e all'essere di sinistra. Tra gli altri momenti significativi, quello dedicato alla vita e alla morte, con gli interventi della vedova di Piergiorgio Welby e del padre di Eluana Englaro.

LE CRITICHE DEL PDL - Il Pdl si era affiancato alla protesta dell'amministratore delegato della Rai e ieri sera aveva subito commentato criticamente l'intervento dei due leader. In seno al Cda di viale Mazzini era nato uno scontro tra i consiglieri legati all'area della maggioranza e quelli della minoranza e si era arrivati addirittura a parlare di una possibile sospensione o del divieto di far partecipare esponenti politici (o, ancora, di riequilibrare ex post la situazione con analoghi inviti per Bossi, Berlusconi e Casini). Alla fine, però, il programma è andato regolarmente in onda e con la scaletta prevista dagli autori. Ancora oggi il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha parlato della trasmissione come un misto di «settarismo e mediocrità». E Maurizio Gasparri ha bollato l'intervento di Fini sui valori della destra come un «compitino di quinta elementare».

«MASI SI DIMETTA» - Di diverso tono il commento di Articolo21, Giuseppe Giulietti: «Non siamo particolarmente appassionati alla guerra dei numeri ma di fronte ai risultati conquistati con le unghie e con i denti e persino con il gruppo dirigente della propria azienda che remava contro non si possono che ringraziare gli autori, Raitre e tutti quelli che ci hanno regalato una serata di qualità e di impegno civile e gli oltre nove milioni di italiani che hanno scelto la trasmissione e che, con il loro gesto, hanno dato un segno inequivocabile contro tutti quelli che vorrebbero mettere bavagli e censure a quei programmi che non piacciono al signor padrone del conflitto di interessi». «I cittadini - dice ancora Giulietti - hanno già dato espresso il loro voto di sfiducia al direttore generale. In qualsiasi altra azienda non sarebbe neanche necessario chiedere le dimissioni, sarebbero già state consegnate. Oggi è un'ottima giornata per farlo».

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Re: Saviano

Messaggioda trilogy il 16/11/2010, 16:32

Si una bellissima serata. La dimostrazione di come si può fare un programma di qualità richiamando anche un grande pubblico. Albanese è bravissimo. :D
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Re: Saviano

Messaggioda pierodm il 16/11/2010, 19:14

I valori espressi da Fini sono quasi un nulla ben incartato: robetta di centro, tanto per andare d'accordo con Rutelli.
Dalla destra mi aspetterei di più, perfino da una destra che si richiamasse esplicitamente al fascismo.

Su Bersani possiamo concordare: voto positivo, un sei e mezzo, diciamo. Di più no, per un'evidente timidezza.
Nonostante la timidezza, però, le cose dette da Bersani sono sufficienti per sentisri dare del bolscevico, massimalista, retrogrado, etc etc etc, quando capita di applicarle nelle discussioni che facciamo nel forum: ragione per cui trovo che ci sia o una miserevole ipocrisia da parte di molti che qui commentano, o che questi molti hanno difficoltà a mettersi d'accordo con se stessi.
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Re: Saviano

Messaggioda ranvit il 16/11/2010, 20:20

...ragione per cui trovo che ci sia o una miserevole ipocrisia da parte di molti che qui commentano, o che questi molti hanno difficoltà a mettersi d'accordo con se stessi.
pierodm



...o, piu' semplicemente, sei tu che non capisci cosa dicono gli altri. Sei politicamente rigido.
Qua siamo tutti di sinistra ....tutto sta ad intendersi sul significato di "sinistra".... e i valori cui ci richiamiamo sono gli stessi....ma anche qua tutto sta ad intendersi....
Allora...sappiamo tutti, tranne te evidentemente, cosa vuole dire Bersani quando dice certe cose (tra l'altro da Segretario del Partito) : certo non il significato che gli dai tu o qualche altro "compagnuccio" tuo del forum.....riapparsi, guarda caso in concomitanza con il tuo....reintegro. Piu' qualcuno che non aspettava altro che la tua sponda per riprendere coraggio).


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Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Saviano

Messaggioda matthelm il 16/11/2010, 20:20

Ottimi sia Fini che Bersani.

Se solo queste proposte fossero la base dei programmi di destra e sinistra l'Italia vivrebbe tempi migliori.

A queste condizioni scegliere Fini o Bersani non sarebbe drammatico e questo è un bene.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Saviano

Messaggioda franz il 16/11/2010, 22:41

matthelm ha scritto:Ottimi sia Fini che Bersani.

Se solo queste proposte fossero la base dei programmi di destra e sinistra l'Italia vivrebbe tempi migliori.

A queste condizioni scegliere Fini o Bersani non sarebbe drammatico e questo è un bene.

Sarebbe drammatico per certi personaggi illiberali, berlusconiani e non. Ma anche questo sarebbe un bene.
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Re: Saviano

Messaggioda pierodm il 17/11/2010, 0:58

Allora...sappiamo tutti, tranne te evidentemente, cosa vuole dire Bersani quando dice certe cose (tra l'altro da Segretario del Partito) : certo non il significato che gli dai tu o qualche altro "compagnuccio" tuo del forum

No, non lo sapete.

La prima cosa che ha detto Bersani riguardava "vedere il mondo dalla parte di chi è debole": esattamente ciò che intendeva Pertini - e intendevo io che l'ho citato - nel post Si fa presto a dire socialista.
Tu come l'hai capito, invece?
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