Ben,
assodato che quando qualcuno parla di etica "Franz scatta a ripetere il suo discorso" e puntualizzato che ogni qual volta che Franz parla di etica, Pierodm fa altrettanto

(dicendo un po' che non capisce, un po' capendo quello che vuole, sicuramente affermando che quello che non capisce e fa confusione è il sottoscritto) siamo arrivati al punto, parlando di etiche al plurale. Sia perché amette due modi d'intendere la vita stessa, sia perché poi ne aggiunge un terzo (che mette in bocca mia). Magari potremmo intenderne altri, a cercare bene. E capire che anche ogni singola visione etica si modifica nel tempo, in alcune persone prima, in altre dopo. E spesso la "crisi etica" deriva non solo dal confronto tra visioni diverse ma anche dal mutare della singola visione in rapporto a chi rimane ancorato al passato, pur nello stesso filone.
Fatto il punto su questo, non capisco dove io, dopo aver parlato di etiche al plurale, avrei concluso o affermato che per questo l'etica vada messa da parte. L'unica cosa positiva (per me) è che in casi come questo sono costretto a rileggere ulteriormente, a distanza di ore, quello che ho scritto, caso mai avessi ingenerato confusione o mi fossi spiegato male. Invece nulla ho detto a proposito di etica da mettere da parte ma ovviamente Piero questo ha capito. Ci sono abituato: è un decennio che capisce quello che vuole ma è anche chiaro che è un suo preciso diritto.
Riassumendo, non ho detto di mettere da parte l'etica in economia, nelle scienze, nel governo. È anche francamente impossibile. Siamo tutti guidati da etiche personali e queste sono qualche volta in conflitto con interessi personali. Qui sta caso mai il problema. Posso anche essere di sinistra e per la giustizia sociale ma qando si tratta di andare in pensione prima, ci vado. Fanculo chi dice che cosi' danneggio la collettività. Ho atteso una vita, ora mi tocca.
Ho solo detto che abbiamo milioni di problemi da risolvere e molti parlano di "crisi etica" a sproposito, anche quando un rubinetto perde o quando un ricercatore studia le staminali o si deve affrontare il problema della previdenza. Non possiamo pretendere di essere credibili se affermiamo che ogni problema in Italia è etico o morale e soprattutto legato ad una "crisi etica". E non mi pare pragmatismo e utilitarismo aziendalistico se uno ripara un rubinetto con la chiave inglese o migliora la redditività di un sistema pensionistico bilanciando entrate ed uscite.
Piuttosto direi che si puo' parlare di crisi etica se pur potendo evitare migliaia di morti o potendo salvare migliaia di vite, ci si oppone alla ricerca pura (nelle staminali come negli OGM). Parlerei di crisi etica se la maggioranza della popolazione fosse immorale e ladra: se lo fosse una piccola parte, non sarebbe affatto crisi. Lardi e farabutti sono sempre esistiti, in politica come in affari, in civile come con la tonaca. Crisi etica la vedrei se una maggiornaza di cittadini se ne fottesse delle aspettative future di figli e nipoti e continuasse a sperperare, vivendo sopra le possibilità e facendo debiti, pubblici e privati. Vedo crisi etica perché il furbismo è assolutamente prealente sull'etica della responsabilità (assolutamente latitante).
Detto questo pero', possiamo essere o non essere d'accordo sui corni del dilemma ma la soluzione politica, qualunque sia non è etica. Proprio perché lo stato non puo' imporre un'etica, se non c'è (se non ne esiste una ma ce ne sono varie in conflitto). Anche se qualcuno lo stato etico magari lo vorrebbe. Quindi anche ammesso che la crisi etica esista, e non mi oppongo all'idea, dove sta la soluzione?
Se la crisi etica comportasse un problema economico, dove sta la soluzione?
È una soluzione pratica e razionale oppure deve essere usa soluzione etica e morale?
Indipendnetemente dal fatto che un rubinetto perda perché la guarnizione è rotta o perché il proprietario è un pedofilo acclamato, che a tutto pensa tranne che ai rubinetti perdenti, la soluzione per il rubinetto è ripararlo. E per il pedofilo, individuarlo e metterlo dentro.
Poi per affrontare e risolvere alcuni problemi grossi è fondamentale esser guidati da valori e da un senso comune di giustizia (anche qui latitanti in Italia). La vera crisi è questa. La soluzione razionale per le pensioni va contro l'immoralità prevalente, il menefreghismo sul "bene comune". Che lo curino gli altri, il bene comune.
Ad un problema del genere, che soluzione date?
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)