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Sinistra europea

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Sinistra europea

Messaggioda pierodm il 20/10/2010, 0:31

Dal Messaggero - È partito con blocchi stradali dei camionisti, treni in sciopero e benzina col contagocce la sesta e più dura giornata di sciopero e manifestazioni in Francia contro la riforma delle pensioni, È cominciata secondo le previsioni la giornata di massima mobilitazione organizzata dai sindacati contro la riforma delle pensioni in Francia, che il Senato dovrebbe approvare giovedì sera. Scontri a Nanterre (a pochi chilometri da Parigi), davanti a un liceo, fra studenti e polizia, una ragazza ferita a Parigi per l'esplosione di un motorino che era vicino a cassonetti incendiati. A secco molte pompe di benzina, file chilometriche di automobilisti. ... Al sesto appuntamento in piazza, e nonostante la pioggerella invernale, le 266 manifestazioni previste in tutto il paese dovrebbero confermare la previsione di un record di partecipazione. ... Da giorni le 12 raffinerie di Francia sono ferme, molti i depositi bloccati dai manifestanti e, da ieri, anche dai camionisti che si sono uniti alla protesta. Il risultato è che oltre 2.500 pompe di benzina sono a secco, gli automobilisti fanno file lunghissime (a Parigi, questa mattina, c'erano in media due ore di attesa nelle stazioni di servizio ancora provviste di carburante) e in altre regioni come la Normandia si espone quasi ovunque il cartello «benzina esaurita».

Sono interessato a ciò che potrebbero dire quelli che parlano della sinistra italiana, dei "fascisti rossi" e dei sindacati italiani estremisti, massimalisti, fomentatori di violenza, e parlano o alludono alla "sinistra europea", che è moderata, ragionevole e rispettosa.
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Re: Sinistra europea

Messaggioda Iafran il 20/10/2010, 0:49

I francesi ... non sono in Italia, per cui sono da ammirare: "questi si che si fanno valere"! Se venissero in Italia farebbero tanta paura e disturberebbero il sonno dei pavidi ed il "sogno" degli allineati.
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Re: Sinistra europea

Messaggioda pierodm il 20/10/2010, 1:47

Certo, quelli che dici tu fanno parte della quota di stupidi che c'è da ogni parte.
Ma io non pensavo a quelli, ma a coloro che circostanziano i propri giudizi con sermoni più o meno dotti, o li legano a posizioni politiche o a idealità che avrebbero anche un fondamento.

Io credo che ciò sia dovuto al diffondersi di un violento conformismo: del resto, quando si parla di "pensiero unico" non si capisce la reale consistenza del problema, se non si cerca di vederne le manifestazioni pratiche, la casistica concreta.
Un conformismo che a sua volta si nutre di una degenerazione alla quale alludevo qualche tempo fa, e che mi ha fatto (amaramente) piacere ritrovare ieri sera nella trasmissione di Lerner e nelle idee dei suoi ospiti, Carofiglio e la Monica Centanni: la progressiva afonia delle "parole", il loro stravolgimento, l'uso che se ne fa per annullare la realtà invece che descriverla, e il degrado complessivo del linguaggio - il linguaggio della politica, ma anche il linguaggio in generale.

Quando non si ha più il rispetto delle parole, non esiste più una trama logica che tenga insieme le idee che le parole esprimono, e tutti possono dire tutto e il contrario di tutto, indifferentemente, tanto più che anche chi ascolta può arbitrariamente attribuire qualunque significato alle parole che gli vengono indirizzate.
Il lato grottesco è che tutto questo si usa definirlo "libertà di pensiero", facendo ovviamente un pessimo servizio sia alla libertà sia al pensiero.
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Re: Sinistra europea

Messaggioda franz il 20/10/2010, 8:17

I sindacati francesci non sono estremisti. Fanno semplicemente sciopero come è nel loro diritto.
Il 63% della popolazione piu' o meno è con loro, anche se solo il 30% condivide le forme di blocco alle raffinerie.
Discorso diverso riguarda gli studenti, che spesso contengono al loro interno qualche piccola frangia piu' estemista, facinorosa e rumorosa. Poi lo sciopero dura da 5 giorni (mai successa una cosa simile in Italia) e vedremo come andrà a finire, se qualcuno cederà o se verrà trovata una soluzione intelligente. Li si vedrà chi è responsabile e saprà isolare le frangie piu' violente.

L'aspetto pero' piu' interessante riguarda la riforma. Tutti parlano degli scioperi, nessuno della riforma.
Che è finalizzata a rimettere in sesto i conti pubblici francesi.
La legge prevede un innalzamento graduale dell'età minima dai 60 ai 62 anni - tra il luglio del 2011 e quello del 2018, a un ritmo di "quattro mesi per generazione" - e un analogo aumento di quella massima, che passa dai 65 ai 67 anni. Anche per i regimi pensionistici speciali l'età minima sarà aumentata di due anni, a partire però dal 2017.

Su questo progetto i sondaggi evidenziano un 27% perfettamwnte d'accordo e solo un 16% di assolutamente contrari.
In mezzo abbiamo un 53% che ritiene che in qualche modo quel progetto vada rivisto, adattato, ridiscusso.

Noi siamo in buona sostanza fortunati ad avere Berlusconi e non Sarkozy, perché il primo pensa solo alle leggi ad personam per evitare i suoi processi mentre il secondo almeno fa riforme per il paese (chiaramente contestabili, ma a questo ci pensano i francesi). Cosi' noi possiamo con comodo discutere dei casini in francia, con il serbatoio della macchina bello pieno. Ho pero' l'impressione che prima o poi una riforma come quella, già adottata da altri paesi, arriverà anche da noi.

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Re: Sinistra europea

Messaggioda ranvit il 20/10/2010, 9:41

Ovviamente gli infantili e velleitari (estrema sinistra) stanno a tutte le latitudini. Cosi' come gli infantili e violenti (estrema destra).
I danni che possono fare dipendono dal numero.....in Italia ce ne sono troppi!

Basta vedere i risultati (senza le fettine di prosciutto ideologico sugli occhi) : solo in Italia la massiccia presenza della estrema sinistra ha impedito il formarsi di una sinistra riformista e quindi ha negato la possibilità a questo Paese di avere un'alternanza democratica in grado di compensare "le malefatte" del centrodestra costringendolo ad una moderazione che ha portato piu' diritti sia ai lavoratori che ai cittadini in generale.

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Re: Sinistra europea

Messaggioda trilogy il 20/10/2010, 10:57

pierodm ha scritto:...tutti possono dire tutto e il contrario di tutto, indifferentemente, tanto più che anche chi ascolta può arbitrariamente attribuire qualunque significato alle parole che gli vengono indirizzate.



Questo è vero, però va contestualizzato, tenendo conto che in alcune fasi storiche o in alcune situazioni è uno strumento fondamentale per conciliare posizioni contrapposte e rendere possibili svolte importanti. Obama, primo presidente di colore degli USA, non avrebbe potuto superare l’era dei presidenti bianchi e la cappa di paura imposta al paese dai Repubblicani senza farvi ricorso. Così Togliatti nel dopoguerra in Italia , o Moro con il centro sinistra negli anni 60.

Oggi bisogna tenere presente che In un sistema elettorale bipolare o bipartitico per ottenere il massimo consenso sono costretti ad un livello di astrazione elevato (siamo un partito di centro) e puoi forzare la scelta con una paura esterna: “noi siamo i liberali” “vogliamo salvare il paese dai comunisti e da una sinistra illiberale”.

In un sistema proporzionale, in una prima fase si può fare delle scelte molto più chiare, perfino etniche.
La Lega è un partito di questo tipo: “vogliamo separare il nord dal resto d’Italia”, “fuori gli immigrati”.
Ha due obiettivi tematici chiari, la conseguenza è che non è un partito nazionale. Questo per inciso la rende anche piuttosto refrattaria alle critiche che gli vengono mosse sulle porcate che fanno in Parlamento sulla giustizia. Per la base della Lega non sono un problema. E’ roba che avviene a Roma, da cui vogliono separarsi. Se per motivi giudiziari il Governo si dovesse dimettere la separazione si potrebbe allontanare. Quindi tutto è giustificato se coerente con l’obiettivo principale. Il pranzo in piazza con Alemanno invece li ha fatti proprio irritare….. :mrgreen:

Il problema, nel sistema proporzionale puro è che il livello di astrazione ricompare in seguito, peggio di prima. Compare quando devono formare una coalizione di governo con partiti che hanno programmi più o meno divergenti. Tenuto conto che il partito più piccolo necessario ad ottenere la maggioranza in parlamento è quello che ha più potere negoziale. Nel sistema bipolare italiano la Lega riesce a sfruttare questo principio nei confronti del PdL e quindi condiziona tutta l’attività di governo, l’unione ebbe problemi di funzionamento analoghi, con la sinistra.

Bisogna inoltre ricordare che nelle ultime elezioni vinte dall'Unione, passarono maldestramente, da un livello di astrazione alto "vogliamo maggiore equità fiscale" ad un livello di astrazione basso "la tassazione delle rendite finanziarie". La destra su questo sparò cannonate, nei sondaggi in un mese di campagna elettorale perdemmo 5 o 6 punti, andammo al governo con una maggioranza risicata con tutte le conseguenze che seguirono.

L'equilibrio tra astrazione - concretezza va costruito con molto raziocinio e soprattutto con onestà intellettuale, quella che manca a molti politici e che ne mina la credibilità.

ciao
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Re: Sinistra europea

Messaggioda pierodm il 20/10/2010, 14:30

...tenendo conto che in alcune fasi storiche o in alcune situazioni è uno strumento fondamentale per conciliare posizioni contrapposte...

Qual'è il soggetto? Qual è lo "strumento"? Il fatto che tutti possono dire il contrario di tutto, etc? Il degrado delle parole?
Io ne parlavo come fenomeno, e mi rimane difficile interpratare un fenomeno come "strumento".
Può essere, questo sì, che in un dato contesto e in un dato perido di tempo, nei quali la situazione è caratterizzata da un dato fenomeno, sia possibile più che in altri momenti indirizzare le cose in un certo modo, o fare cose che in altri momenti sono impossibili.
Ma non vedo come dal degrado del linguaggio e delle idee che esso rappresenta - o meglio, dalla difficoltà stessa che un linguaggio degradato possa trasmettere idee, o fare da effettivo mezzo di comunicazione - possa prodursi una reale conciliazione: secondo me si produce più esattamente una marmellata.
Il fatto che una marmellata sia molliccia e dunque più facile da spalmare senza attriti non credo che sia una gran conquista, a meno che la conciliazione e il compromesso ad ogni costo non si voglia considerare la massima virtù e il miglior risultato possibile della politica.

Questo per inciso la rende anche piuttosto refrattaria alle critiche che gli vengono mosse sulle porcate che fanno in Parlamento sulla giustizia. Per la base della Lega non sono un problema. E’ roba che avviene a Roma, da cui vogliono separarsi.

Per la base della Lega niente è un problema, dalla carriera della Trota al il neonazista Borghezio.
Ma dovrebbero pure sapere che, se si separano, il Berluskaz rimane sul groppone a loro per primi, dato che è un cumenda milanese fatto e finito.

Il problema, nel sistema proporzionale puro è che il livello di astrazione ricompare in seguito, peggio di prima. Compare quando devono formare una coalizione di governo con partiti che hanno programmi più o meno divergenti


Con l'attuale sistema, o uno simile e comunque bipolare, le divergenze si nascondono e covano sotto la cenere per consentire la formazione delle coalizioni che baldanzosamente si presentano alle elezioni.
Sull'argomento a me sembra chiaro un concetto: le divergenze e le differenze esistono nella società, o se si preferisce nell'elettorato. Inutile cercare espedienti per annullarle, perché in un modo o nell'altro vengono fuori.
Meglio, allora, che siano esplicite e che i partiti siano distinti l'uno dall'altro, in modo che si possano fare coalizioni flessibili, senza le lamentazioni e le giaculatorie sui "tradimenti" e sui "ribaltoni".

Bisogna inoltre ricordare che nelle ultime elezioni vinte dall'Unione, passarono maldestramente, da un livello di astrazione alto "vogliamo maggiore equità fiscale" ad un livello di astrazione basso "la tassazione delle rendite finanziarie". La destra su questo sparò cannonate

Sulle campagne elettorali ci sarebbe da parlare una settimana di seguito.
Ma l'errore, secondo me, non è stato quello. Semmai è stato di inseguire Berlusconi su temi e su terreni da lui scelti, e l'oscillazione non è tra i livelli di astrazione ma tra prospettive che nel tempo il centro-sinistra ha cavalcato e poi dismesso, cercando formule di marketing vincente invece che un'identità e una riconoscibilità programmatica.

Ranvit - Ovviamente gli infantili e velleitari (estrema sinistra) stanno a tutte le latitudini

Eh no: ce le hai fatte a peperini con la sinistra italiana e la sinistra europea, e adesso scopri "tutte le latitudini"?

solo in Italia la massiccia presenza della estrema sinistra ha impedito il formarsi di una sinistra riformista e quindi ha negato la possibilità a questo Paese di avere un'alternanza democratica in grado di compensare "le malefatte" del centrodestra costringendolo ad una moderazione che ha portato piu' diritti sia ai lavoratori che ai cittadini in generale.

Non ho capito il discorso sulla "moderazione che ha portato più diritti, etc": quale moderazione, di chi?
Comunque: in Francia il vecchio PCF era molto più massimalista - e filosovietico - del PCI, e la durezza dei sindacati dei grandi paesi europei industrializzati è tradizionalmente assai più consistente di quella dei sindacati italiani.

Ma, a parte questo, io non capisco il livore grottesco che spinge alcuni di voi/noi a martellare sull'argomento-sinistra: come se i mali dell'Italia davvero fosse credibilmente possibile scaricarli su questa parte politica.
Io capisco che ciascuno di noi ha le proprie idee-guida, le proprie icone preferite, ma questa ossessione della sinistra è paradossale: quasi quasi perfino il Berluscaz sta mollando le sue cantilene sui "comunisti" (salvo rispolverarle sul ciglio delle elezioni per conquistare il voto dei più cretini), perché probabilmente i suoi ghost-writers gli hanno sussurrato che continuando a battere la grancassa su questo tema si rende ridicolo, e certo non si guadagna un'immagine da statista.
Ma lo dico così, tanto per fare conversazione: non sia mai che, smettendola con queste giaculatorie sulla sinistra, a qualcuno vengano a mancare gli argomenti...
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Re: Sinistra europea

Messaggioda ranvit il 20/10/2010, 15:42

Non ho capito il discorso sulla "moderazione che ha portato più diritti, etc": quale moderazione, di chi?
Comunque: in Francia il vecchio PCF era molto più massimalista - e filosovietico - del PCI, e la durezza dei sindacati dei grandi paesi europei industrializzati è tradizionalmente assai più consistente di quella dei sindacati italiani.


Strano che ci sia qualcosa che tu non capisca...
Semplicemente...la presenza di una sinistra capace di alternarsi al governo del Paese, ha costretto la destra europea per agganciare elettori ad avvicinarsi ad alcuni dei temi e valori cari alla sinistra.
In Italia non è mai stato necessario....l'infantilismo ed il velleitarismo della sinistra si tagliava da solo la possibilità di realmente arrivare al governo.


Ma lo dico così, tanto per fare conversazione: non sia mai che, smettendola con queste giaculatorie sulla sinistra, a qualcuno vengano a mancare gli argomenti...


E' ovvio che le colpe della situazione italiana non sono solo della sinistra (italiana). Penso alla presenza fisica della Chiesa, alla mancata diffusione delle idee illuministiche e conseguente mancata formazione di una borghesia liberale (quel poco che c'era è stato fortemente contenuto dall'azione della Chiesa), all'imprinting di tanti italiani passati dall'ignoranza totale dell'Italietta del primo novecento alla retorica fascista, alla mancata pacificazione nazionale nel secondo dopoguerra, etc.
Certamente pero' avete contribuito fortissimamente!
E il dramma, come molti di voi testimoniate, è che contribuite ancora!

Vittorio

Ps Gli argomenti non ci mancano e queste giaculatorie, se cosi' le possiamo definire, fanno semmai il paio con le vostre sulla bontà e superiorità culturale della vostre idee che ci ripetete ogni santissimo giorno, su qualsiasi argomento.
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Re: Sinistra europea

Messaggioda franz il 20/10/2010, 16:51

ranvit ha scritto:Strano che ci sia qualcosa che tu non capisca...

Non hai ancora capito? Quando dice che non capisce, è solo un espediente retorico. :lol:

Comunque, detto tra noi (perché a piero non interessano le risposte alle sue stesse domande retoriche) non possiamo valutare il mondo di oggi con le conoscenze degli anni 80. I partiti comunisti non ci sono piu' ed il PCF se era piu' combattivo, era anche piu' minuscolo, con meno voti del Partito socialista. Una realtà quindi molti diversa da quella italiana. La forza dei movimenti sindacali in Europa è andata calando in questi decenni e un indicatore è il numero degli iscritti. Sentivo che in Francia la percentuale di lavoratori iscritti al sindacato è del 10% ed ora, cercando meglio trovo che è l'8%. Probabilmente la concordanza, la pace sociale, il clima di collaborazione ha fiaccato la concezione di sindacato di lotta a favore di un sindacato che fa parte del sistema delle relazioni industriali ed ottiene cosi' ottimi risultati.
Questo è un indicatore del fatto che sempre meno il lavoratore sente la necessità di essere tutelato da un sindacato (in Italia la maggiornaza degli iscritti all CGIL è rappresentata dal pensionati). Non solo ma l'altro fenomeno riscintrato è il grosso calo degli iscritti nel settore privato mentre rimane alto quello del settore pubblico.

Chiaramente una cosa pero' sono le conquiste dei sindacati sul posto di lavoro, ben altro invece sono le leggi dello stato nazionale (in questo caso francesce) come quelle sulla previdenza. Democrazia e stato di diritto vogliono che siano i parlamenti a votare le leggi, non sindacati ed industria. Chi non accetta il responso democratico e non ha a disposizione lo strumento referendario, ha a disposizione solo l'arma dello sciopro generale. Idem in Spagna, dove hanno scipoerato contro Zapatero.

SINDACATO IN CRISI, MONDO CHE CAMBIA
Written by Fulvio Scaglione Economia, Lavoro, Mercato, News May 2, 2010

Si è parlato spesso della crisi del sindacato italiano. Ma sarà vero? E poi: è una buona o una cattiva notizia? Per dare una risposta può essere utile dare un’occhiata a qualche dato. I sindacati italiani hanno circa 12 milioni di iscritti. Tenendo conto del fatto che tali iscritti sono per il 47% pensionati, la densità sindacale (ovvero, la percentuale di coloro che sono iscritti al sindacato rispetto al totale dei lavoratori) in Italia è del 33,2% (fonte: http://www.worker-participation.eu, dati 2007).

Non è poco. Il calo degli iscritti al sindacato è una costante in tutti i Paesi sviluppati, anche più che da noi. In Giappone si è passati dal 35% a meno del 20%. In Germania dal 45% a meno del 30%. In Irlanda dal 52% al 30%. Negli Stati Uniti dal 22% all’11%. E così via dappertutto, negli ultimi tre decenni, con qualche caso ancor più particolare: in Francia, per esempio, solo l’8% dei lavoratori è iscritto a un sindacato, mentre in Danimarca lo è il 70%, anche se in calo rispetto al passato.

Altra caratteristica comune a tutti i Paesi industrializzati: cresce, nel sindacato, il peso dei dipendenti pubblici e cala quello dei dipendenti delle aziende e delle industrie private. L’esempio più clamoroso è quello degli Stati Uniti: l’anno scorso, per la prima volta, i dipendenti pubblici iscritti al sindacato hanno superato per numero (7,9 milioni contro 7,4) quelli privati. E non basta: nel settore privato solo il 7,2% dei lavoratori è iscritto al sindacato mentre in quello pubblico la quota degli iscritti arriva addirittura al 37,4%.

E’ il segno, ovviamente, di un mondo che cambia: clamorosamente, e forse dolorosamente. Cala il peso dell’industria nelle economie nazionali, cresce quello dei servizi, aumenta la voglia di autonomia da parte dei lavoratori, e mille altre possibili considerazioni. Bisogna andarci piano, però, a identificare i lavoratori del pubblico impiego, che in tutto il mondo sono i più attaccati alle loro rappresentanze sindacali, come dei retrogradi impegnati soprattutto a difendere i propri privilegi.

Lo dico per una ragione precisa. Economica. Secondo i calcoli del Fondo Monetario Internazionale, entro il 2014 il debito pubblico dei Paesi più sviluppati raggiungerà, in media, il 110% del Prodotto Interno Lordo, ben 40 punti in più (sempre in media) del 2007. Il livello di debito più alto registrato in tempo di pace. Ridurre quella montagna di debiti sarà un lavoro durissimo e bisognerà compierlo usando soprattutto due “arnesi”: la leva fiscale (cioè, far salire le tasse) e il taglio delle spese. E per i Governi tagliare le spese vorrà dire ridurrre il numero dei dipendenti dello Stato. Nulla di cui stupirsi, se loro si aggrappano al sindacato.
http://www.fulvioscaglione.com/index.php/economia/4726/
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Re: Sinistra europea

Messaggioda pianogrande il 20/10/2010, 17:08

Questo è un indicatore del fatto che sempre meno il lavoratore sente la necessità di essere tutelato da un sindacato (in Italia la maggiornaza degli iscritti all CGIL è rappresentata dal pensionati).
Non solo ma l'altro fenomeno riscintrato è il grosso calo degli iscritti nel settore privato mentre rimane alto quello del settore pubblico.
Franz

Io la vedo un po' diversamente.
Il fatto che i lavoratori siano sempre più facilmente ricattabili fa sì che, in numero sempre minore, si iscrivano ad un sindacato.
La dimostrazione di questo è che la maggior parte degli iscritti siano pensionati (non ricattabili) e ci sia una maggior adesione nel pubblico (nonostante tutto, tuttora meno ricattabile del privato).
Fotti il sistema. Studia.
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