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Il dopo Berlusconi secondo Galli Della Loggia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il dopo Berlusconi secondo Galli Della Loggia

Messaggioda ranvit il 18/10/2010, 11:13

Sembra proprio, dunque, che dobbiamo rassegnarci: il berlusconismo è l’unica benché fangosa novità politica toccata in sorte all’Italia in questi anni. Per il dopo siamo ancora in attesa.

http://www.corriere.it/editoriali/10_ot ... aabc.shtml


Riporto solo le due righe finali, che condivido.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il dopo Berlusconi secondo Galli Della Loggia

Messaggioda Iafran il 20/10/2010, 11:40

ranvit ha scritto:Sembra proprio, dunque, che dobbiamo rassegnarci: il berlusconismo è l’unica benché fangosa novità politica toccata in sorte all’Italia in questi anni. Per il dopo siamo ancora in attesa.http://www.corriere.it/editoriali/10_ot ... aabc.shtml

Riporto solo le due righe finali, che condivido.

Parlava al PdL, anche se poteva riferirsi a tutto lo scenario politico.
Voglio sperare che qualcuno del Cs non voglia sostituirsi al "capo" ed aspirare a creare "non un partito vero", magari emulandolo tanto da farlo diventare "una coorte di seguaci ciechi e muti scelti inappellabilmente dal capo; nel caso peggiore una corte d’intrattenitori, nani, affaristi, ballerine, di addetti alle più varie intendenze", alla faccia di elettori di Cs, che non hanno più altro da vomitare!

Non è che il concetto politico da "far digerire" nel nostro Paese sia: "non pensate, non esprimete, non chiedete: abbiate fiducia in noi, veri unti che più unti non si può, per grazia ricevuta”?
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Re: Il dopo Berlusconi secondo Galli Della Loggia

Messaggioda franz il 20/10/2010, 17:39

Iafran ha scritto:Voglio sperare che qualcuno del Cs non voglia sostituirsi al "capo" ed aspirare a creare "non un partito vero", magari emulandolo tanto da farlo diventare "una coorte di seguaci ciechi e muti scelti inappellabilmente dal capo; nel caso peggiore una corte d’intrattenitori, nani, affaristi, ballerine, di addetti alle più varie intendenze", alla faccia di elettori di Cs, che non hanno più altro da vomitare!

Eppure il rischio è concreto. Perché se è difficile trovare gente in gamba per dirigere partiti e movimenti, quello che capita con gli staff è desolante. Le persone capaci difficilmente riescono ad emergere per le loro qualità (teoricamente dovrebbero avere maggiore fortuna in un'azienda privata o all'estero) mentre nei partiti tendono ad affermarsi quelli che dici: gli yes man, quelli che danno ragione al capo, gli esperti in guerriglia di corridoio, esperti in "varie ed eventuali", in buona sostanza un esercito di nullità esperta nel vivacchiare producendo documenti inutili, scritti in politichese. Ed il capo li sceglie non tanto perché ami sentirsi dare ragione, ma perché deve rispettare un determinato cencelli e deve evitare che nel suo staff ci siano troppi esponenti "amici" del possibile rivale del capo stesso.
Magari sono pessimista ma forse è solo che mi è rimasto qualche sassolino della discussione sul merito. ;)

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Re: Il dopo Berlusconi secondo Galli Della Loggia

Messaggioda flaviomob il 20/10/2010, 23:03

Presentare un elemento di regressione populista qual è Berlusconi (ed il berlusconismo) come una 'novità' è piuttosto deprimente. Nemmeno la discontinuità con la prima repubblica può essere rivendicata dal nostro eroe: sappiamo bene che senza una forte spinta dalle maggioranze di governo degli anni ottanta, soprattutto durante la presidenza Craxi, Berlusconi non avrebbe mai potuto disporre della corazzata mediatica che gli ha consentito di ottenere visibilità, potere economico e, nel decennio successivo, il successo politico (sempre sotto la patina plastificata della 'novità' assoluta). Il Corriere è sempre stato ambiguo e ondivago a riguardo, del resto trattasi di una testata giornalistica la quale, durante il ventennio fascista, non ha avuto grandi problemi di coscienza a conformarsi al regime dominante (così come fecero molti 'liberali')...


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Re: Il dopo Berlusconi secondo Galli Della Loggia

Messaggioda ranvit il 21/10/2010, 9:40

del resto trattasi di una testata giornalistica la quale, durante il ventennio fascista, non ha avuto grandi problemi di coscienza a conformarsi al regime dominante (così come fecero molti 'liberali')...


Minchia! :roll: :roll: :roll:
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Re: Il dopo Berlusconi secondo Galli Della Loggia

Messaggioda franz il 21/10/2010, 10:19

ranvit ha scritto:del resto trattasi di una testata giornalistica la quale, durante il ventennio fascista, non ha avuto grandi problemi di coscienza a conformarsi al regime dominante (così come fecero molti 'liberali')...


Minchia! :roll: :roll: :roll:

Beh, in effetti ha ragione, ben pochi ebbero problemi di coscienza a conformarsi o a trattare il regime dominante.
Se ricordi lo stesso stalin allora firmo' un patto di non aggressione con hitler e quindi vediemo che un po' tutti "liberali" e "comunisti" (in entrambi i casi la vigolettatura è d'obbligo) non si fecero problemi a cercare di convivere sperando di tener buono il mostro. Ma questo cosa c'entra con la discussione oggi? Ci sono tante cose vere nel passato ma questo sputtana una testata giornalistica oggi, una linea editoriale oggi, con un direttore oggi? Forse non si è abituati al fatto che un giornale liberopuo' ospitare articoli di tesi diverse, non a senso unico, quindi apparire vago, ambigio, ondivago.
Ovviamente il Corriere non è un giornale di partito e chi è abituato a testate connotate da una chiara e netta visione politica monocolore, puo' rimanere disorientato.

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