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Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda franz il 27/09/2010, 8:34

Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle: basta con i partiti, liste per le politiche su internet

A Woodstock 5 Stelle, giunto alla sua seconda e ultima giornata all'ippodromo di Cesena, sul palco è la volta del suo creatore e protagonista, Beppe Grillo. Il comico, che è anche presentatore della manifestazione, ha iniziato il suo discorso verso le 14.30, riservando critiche a tutto campo, da Comunione e Liberazione alla Fiat, da Bersani a Berlusconi, e lanciando «la piattaforma nazionale del Movimento 5 stelle»: «Siamo vivi e ci siamo - dice - siamo usciti dalle catacombe. Oggi mettiamo la prima pietra per cambiare un sistema che non ci soddisfa più, è vecchio».

«Noi siamo i veri rivoluzionari - ripete in più occasioni Beppe Grillo - mentre i media parlano di nulla, degli appartamenti del cognato del fratello di Montecarlo. Noi parliamo di energia, ce lo ricorderemo». «Siamo alla rivoluzione della politica, siamo 100mila persone già iscritte che condividono un'idea. Siamo solo idee che viaggiano alte, puoi iscriverti gratis e fare delle liste. Il cittadino - ha rimarcato ancora Grillo - comincia a fare politica e a riprendersi le istituzioni perchè la politica sono i cittadini, non lo Stato».

Grillo ha poi spiegato che esiste già un programma «ma working in progress - ha voluto sottolineare - metodo wikipedia, potete perfezionarlo e si modificano le cose». Un movimento che intende abolire le Province ma che soprattutto vuole lanciare ai giovani un'esortazione: «Non fatevi contaminare dai morti - dice Grillo riferendosi alla "vecchia politica" - hanno paura che ci tramutiamo in cittadini liberi, loro ci vogliono consumatori contenti. Non abbiamo sedie, non abbiamo capibastone, siamo sparsi grazie alla Rete». E conclude proponendo che l'accesso alla Rete sia garantito «per diritto, alla nascita».

«La piattaforma adesso è solo per l'iscrizione e per fare le liste civiche, poi sarà da far progredire, da presentare in parlamento», ha aggiunto Grillo. «Sceglieremo insieme 10-20 ragazzi che condividano le nostre idee - ha detto ancora Grillo - da portare in parlamento. Questo lo faremo attraverso la rete - ha spiegato - non che qualcuno lo cali dall'alto. Sceglieremo con un clic». Alla domanda se allora il movimento è pronto a scendere in politica, Grillo ha risposto: «Noi non scendiamo in politica, noi ci alziamo. Le alleanze non ci sono, non sono neanche previste - ha poi concluso riferendosi agli altri partiti - noi le alleanze le faremo con altri movimenti. I partiti sono polvere, oggi li abbiamo spazzati via».

Secondo gli organizzatori sono 70mila le persone che ieri hanno partecipato alla serata di festa con Flavio Oreglio, Cristiano De Andrè, Max Gazzè, Francesco Baccini, Dario Fo, Samuele Bersani. Oggi la musica ha ripreso a suonare intorno alle 10.30 e dopo l'intervento di Grillo sono in programma quelli di Jeremy Rifkin e di Marco Travaglio. La manifestazione si chiuderà a mzzanotte, e si può seguire sul canale 703 di Sky oppure in streaming dal blog di Beppe Grillo.

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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda Robyn il 27/09/2010, 10:19

Grillo dice che non è di sinistra.Grillo non rinneghi le sue radici di sinistra.Ha poi fatto vedere S Francesco"che ti possa fà na grazia" Ciao Robyn
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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda flaviomob il 29/09/2010, 22:59

Il dionisiaco low cost di Beppe Grillo
Nique la Police
A lungo ci si è interrogati, e altrettanto a lungo ci si interrogherà, sulla portata dei movimenti dionisiaci presenti nelle società contemporanee. Per dionisiaci, in una traduzione standard del concetto che ha origine in Nietzsche, si intendono i movimenti che trovano elementi significativi per il loro agire e per la loro identità nella costruzione di eventi organizzati deputati all’ ebbrezza e al distacco dal controllo delle passioni.

Il meeting di Cesena, a differenza di altri eventi organizzati dal suo movimento, ha proposto un Beppe Grillo di tipo nuovo. Quello che celebra su un palco un evento dionisiaco, di distacco dalla civilizzazione politica egemone e di liberazione di energie primarie, dopo la fase della protesta radicale. La stessa metafora del “volare”, espressa da Grillo per significare la distanza tra destra e sinistra, è caratteristica antropologica del dionisiaco (l’esser fuori dai legami della terra e del corpo) la cui lettura politica ha reso grande un autore che oggi andrebbe reinterpretato ovvero Karl Mannheim.
Nei termini del linguaggio politico italiano, ma quello oggi sepolto da prima dell’avvento del berlusconismo, possiamo dire che Grillo ha celebrato il ’77 del suo movimento. Dove per ’77, per semplificazione espositiva, intendiamo la celebrazione dionisiaca di un movimento in fase di acuta ed ebbra contrapposizione contro l’intera società. Questa modalità del dionisiaco è intesa come fase di esplosione energetica, emotiva, di comportamenti di rottura seguiti ad una già significativa stagione di protesta. Anche Lega Nord ha vissuto una stagione simile, con il rito della proclamazione della Padania a Venezia nel ’96, proprio a seguito di una già significativa stagione di protesta politica. Ora, che tra tutti questi movimenti ci siano differenze radicali, tali da renderli imparagonabili nei contenuti, non c’è neanche da spiegarlo. Nello stesso Nietzsche il dionisiaco ha la possibilità di essere declinazione di culture differenti. E allora di quale dionisiaco è espressione Beppe Grillo?

Sicuramente di un dionisiaco di sostituzione dello spazio politico della sinistra radicale. Chiamare il meeting “una Woodstock” rimanda all’occupazione di un immaginario e di pratiche ampiamente reiterate a sinistra fino a non molto tempo fa. Codificare il meeting un evento “oltre la destra e la sinistra” rimanda non solo all’occupazione di questo spazio ma anche alla dissoluzione di comportamenti e codici culturali di sinistra perché visti come residuali. Infatti non a caso Nichi Vendola, che cerca di risolvere la crisi della rappresentanza proprio da sinistra, si è subito espresso in termini critici sul meeting di Cesena. Ma quali sono le caratteristiche del dionisiaco di Beppe Grillo?

Dal dionisiaco politico di sinistra, che c’è stato non solo certo nel ’77, Grillo si differenzia per l’oggetto verso il quale celebrare emotivamente rottura, lontananza ed autovalorizzazione. Non tanto la società, vista non nelle costrizioni ma come il luogo dell’autenticità da salvaguardare, e nemmeno lo stato, da rendere efficiente, o l’economia (che va resa ecologica) ma solo ed esclusivamente il ceto politico. Per questo è utile parlare di dionisiaco low cost del movimento di Beppe Grillo. Il distacco traumatico, quello che è sia rottura che liberazione di potenti energie personali e collettive, non è nei confronti della società e delle sue istituzioni disciplinari né tantomeno nei confronti delle istituzioni politiche, che sono viste solo da rendere maggiormente partecipative, e nemmeno dei confronti dell’economia (e sulla differenza tra comportamenti pienamente dionisiaci ed economia ci si potrebbero spendere anni di lavoro di ricerca). E’ nei confronti di un ristretto ceto politico istituzionale, identificato con la politica, verso il quale si recita sia un rito catartico ed espiatorio che l’esaltazione della morale spicciola tradita dai comportamenti “della casta”. Si tratta quindi di un distacco a basso costo emotivo da una porzione di società, la ristretta casta politica, che pretende di ottimizzare la forza di una rottura a bassa intensità estendendola sul piano delle grandi trasformazioni sociali.

A questo punto il confronto con la Woodstock originaria è, al netto della portata storica degli eventi presi in esame, impietoso. La potenza dionisiaca di Woodstock è stata originata dalla convergenza di differenti correnti di rottura energetica: nei confronti della società, delle istituzioni disciplinari, di quelle politiche e dell’economia. Per essere davvero “oltre” Beppe Grillo e i suoi dovrebbero esplorare molte fonti d’energia a loro completamente sconosciute e probabilmente, con il genere di conoscenze a loro disposizione, decisamente inconoscibili. In questo modo si celebra quindi un dionisiaco minore con pretese maggiori destinato magari a sciogliersi nel momento in cui altre, e più potenti, forze politicamente costituenti riusciranno a far sentire la loro forza. E comunque è ben al di là del dionisiaco low cost di Beppe Grillo che si trova l’energia sociale necessaria per robusti cambiamenti di rotta rispetto al naufragio rischiato da questo paese. E se la crisi italiana desse più spazio del dovuto al movimento di Grillo qualche interrogativo maggiormente critico, e qualche comportamento politico maggiormente interdittorio, dovrebbe probabilmente imporsi.

Non è certo responsabilità dei più giovani se per loro l’ebbrezza sta nello sventolare l’agenda rossa di Borsellino o nell’ascoltare qualche passaggio azzeccato di Travaglio. Anzi, alla fine risulta persino ingegnoso trovarci dell’ebbrezza in tutto questo. E, in fondo, il gioco della ricerca delle responsabilità storiche finisce immancabilmente per produrre circoli viziosi del ragionamento politico. Il punto importante è un altro. Piaccia o non piaccia, i movimenti “oltre la destra e la sinistra” o non vanno da nessuna parte o finiscono a destra. Destra e sinistra non sono convenzioni retoriche oziosamente stabilite. Sono modelli antropologici permanenti di società, di comportamenti, di forma istituzionale la cui ibridazione conduce invariabilmente a destra. E non a caso le forze politiche che per prime hanno provato l’ibridazione tra questi due codici sono quelle della destra radicale. E qualche sussulto viene quando Grillo dice “ha fallito il marxismo, ha fallito il capitalismo”. Perché, pari pari, si tratta delle stesse parole d’ordine che oltre trent’anni fa usava Terza Posizione. Si vuol forse dire che Grillo è un fascista? Ci mancherebbe. La questione va posta in altri termini. Quando un movimento genera energie, se non è in grado di liberare un apparato concettuale e organizzativo all’altezza di una società complessa, o finisce per esaurirsi o è destinato ad affidarsi ad un capo. Il cui staff, come si dice nel pessimo lessico aziendale oggi mutuato anche in politica, finisce per decidere per tutti nel tentativo di risolvere una complessità politica che la base, anche se invocata, non è in grado di domare. E così il dionisiaco low cost finisce negli album digitali dei ricordi, magari nella veloce rimozione del fatto che ha generato l’ennesimo piccolo autoritarismo della storia di questo paese. Perché della Woodstock di Cesena, a parte le relazioni tra soggetti reali, l’Italia ha visto un capo non un movimento. E quest’immagine, digitalmente e socialmente riprodotta, è destinata a pesare tanto più in una società impaurita e priva di baricentro. Come è destinato a pesare il fatto che questo paese più produce capi più produce disastri. Ci riflettano gli apologeti del piccolo pragmatismo dei comitati di cittadini, dell’ “intanto facciamo qualcosa”. La crisi della società italiana è così grave che non è più tempo di improvvisazioni travestite dal linguaggio minimalista, compiaciuto ed identitario dell’antipolitica che usa la retorica dell’oltrepassamento della destra e della sinistra. Retorica che finisce per svelare un volto politico, sempre immancabilmente spiacevole.

http://www.sinistrainrete.info/politica ... ppe-grillo


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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda pierodm il 30/09/2010, 18:21

Flavio, stavolta la tua citazione non è esattamente entusiasmante.
La mia perplessità si basa sul fatto piuttosto semplice, che non c'era bisogno di tanta (e discutibile) premessa per arrivare a quelle (condivisibilissime) conclusioni - e tutto sommato il nesso tra premessa e conclusioni mi sembra anche labile.

Concetti come ... i movimenti “oltre la destra e la sinistra” o non vanno da nessuna parte o finiscono a destra. Destra e sinistra non sono convenzioni retoriche oziosamente stabilite. Sono modelli antropologici permanenti di società, di comportamenti, di forma istituzionale
e
Quando un movimento genera energie, se non è in grado di liberare un apparato concettuale e organizzativo all’altezza di una società complessa, o finisce per esaurirsi o è destinato ad affidarsi ad un capo. Il cui staff, come si dice nel pessimo lessico aziendale oggi mutuato anche in politica, finisce per decidere per tutti nel tentativo di risolvere una complessità politica che la base, anche se invocata, non è in grado di domare.
e ancora
gli apologeti del piccolo pragmatismo dei comitati di cittadini, dell’ “intanto facciamo qualcosa”. La crisi della società italiana è così grave che non è più tempo di improvvisazioni travestite dal linguaggio minimalista, compiaciuto ed identitario dell’antipolitica che usa la retorica dell’oltrepassamento della destra e della sinistra. Retorica che finisce per svelare un volto politico, sempre immancabilmente spiacevole.

sono assai interessanti, anche se nient'affatto nuovi: se ne parla, per rimanere nell'attualità, da almeno dieci, quindici anni.
Tuttavia la mia critica è per così dire "tecnica", e nulla toglie all'utilità dell'articolo: di questi tempi forse non è nemmeno il caso di sottilizzare come ho fatto io...
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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda flaviomob il 30/09/2010, 22:07

Ho postato l'articolo come spunto critico di discussione, nemmeno io "aderisco" in toto a quanto riportato e ho pure qualche dubbio sulle conclusioni, nel senso che non mi vedo un Beppe Grillo che "si butta a destra", piuttosto il rischio che lo facciano i singoli eletti del Movimento 5 stelle, un po' come accadde anche a qualche deputato dell'IDV... Partendo però da un meticoloso setaccio di voti di protesta reperiti nella base della sinistra pacifista e no-tav, degli ambientalisti e del PD.


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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda franz il 30/09/2010, 23:40

flaviomob ha scritto:Ho postato l'articolo come spunto critico di discussione, nemmeno io "aderisco" in toto a quanto riportato e ho pure qualche dubbio sulle conclusioni, nel senso che non mi vedo un Beppe Grillo che "si butta a destra", piuttosto il rischio che lo facciano i singoli eletti del Movimento 5 stelle, un po' come accadde anche a qualche deputato dell'IDV... Partendo però da un meticoloso setaccio di voti di protesta reperiti nella base della sinistra pacifista e no-tav, degli ambientalisti e del PD.

Comunque Grillo rischia di portare via piu' voti alla sinistra (questa è la sua legittima preoccupazione) che al centrosinistra ed al centrodestra. Quindi un ennesimo rischio di frantumazione, ameno che non sfondi e faccia l'asso piglia tuttto.

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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda flaviomob il 02/10/2010, 1:10

Immagino che tu alluda alla sinistra-sinistra cioè PRC PDCI SEL e dintorni... beh quel pezzo di sinistra in quanto a voti si è già quasi estinto, quindi Grillo potrebbe casomai compiere un nuovo miracolo di Lazzaro... :)


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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda franz il 02/10/2010, 7:41

flaviomob ha scritto:Immagino che tu alluda alla sinistra-sinistra cioè PRC PDCI SEL e dintorni... beh quel pezzo di sinistra in quanto a voti si è già quasi estinto, quindi Grillo potrebbe casomai compiere un nuovo miracolo di Lazzaro... :)

A mio avviso non è affatto estinto. È un pezzo di elettorato che potenzialmente, se andasse votare e concentrasse i suoi voti, è pari a circa il 10% (con un minimo di 8 ed un massimo di 12). Il problema è che troppi fanno a gara per pescare in quel serbatoio. Le sigle che dicevi prima, poi il PD in qualche modo ci tenta, senza grande impegno e con poca speranza, più IdV, Verdi, ora anche Grillo. Se sette sigle cercano di avere voti (con diversi argomenti, naturalmente) da un serbatoio che puo' dare ciascuno poco piu' dell'1% il risultato è la polverizzazione e l'estinzione. Vedremo cosa riesce a fare Grillo ma con il suo populismo ed in certi casi anche qualunquismo non credo che possa attirare molto un elettorato fortemente motivato sul piano ideologico. Il pericolo, per gli altri competitori verso quell'elettorato è che essendo già ridotti ai minimi termini, ogni voto perso è un dramma.

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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda pianogrande il 02/10/2010, 15:26

Un movimento allo stato nascente va guardato come tale.
Non si può pretendere che abbia tutti i crismi dei movimenti collaudati (compresa la muffa).
Va guardato e, magari, gli si può augurare di riuscire a portare qualcosa di buono.
C'è una tale fame di novità in questo (politicamente) triste e noioso paese che benvenga chiunque abbia da dire (o anche da strillare) qualcosa che non sia un invito alla calma alla ponderazione al non facciamoci del male al non facciamo un favore all'avversario al giustizialista al massimalista e via via.
Se qualcuno voterà per Grillo (come già successo) la sinistra (ed il PD) sappia che è liberissimo di farlo e che se, invece, vuole il suo voto, la deve smettere di addormentare e di mediare e di inciuciare.
E' meglio, in questo periodo, un Di Pietro che usa il parlamento sbraitando in nome della legalità.
Anche se non oso dire che sia in assoluto una novità (la legalità).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Grillo lancia la piattaforma del Movimento 5 stelle

Messaggioda trilogy il 02/10/2010, 17:29

pierodm ha scritto:
...........................
Quando un movimento genera energie, se non è in grado di liberare un apparato concettuale e organizzativo all’altezza di una società complessa, o finisce per esaurirsi o è destinato ad affidarsi ad un capo. Il cui staff, come si dice nel pessimo lessico aziendale oggi mutuato anche in politica, finisce per decidere per tutti nel tentativo di risolvere una complessità politica che la base, anche se invocata, non è in grado di domare.
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sono assai interessanti, anche se nient'affatto nuovi: se ne parla, per rimanere nell'attualità, da almeno dieci, quindici anni.
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da un punto di vista personale ho una certa simpatia per Grillo, per il solo motivo che ha confutato la tesi che in Italia non c'è più voglia di partecipazione. In realtà c'è, ma va stimolata e organizzata in modo diverso rispetto al passato.

La semplificazione dei problemi è uno di questi modi, attira volontari, cittadini che hanno voglia di fare, ma rischia poi di produrre delusioni o disastri. La società moderna è estremamente complessa e le conseguenze delle scelte sempre più difficili da prevedere.

Per fare un esempio, Grillo parla molto di società ecologica, auto elettrica, idrogeno ecc. sorvolando però sui colli di bottiglia di questa "società futura". Ad esempio, per fare green economy di massa servono grandi quantità di litio, neodimio, gallio, indio che sono estremamente rari e concentrati in pochi paesi. L'idrogeno è una bella cosa, ma per il momento per produrlo in grandi quantità, la via più semplice è utilizzare l'energia atomica. Gli ogm sono "una brutta cosa" ma per produrre carburanti dalle piante, senza creare competizione con le colture alimentari, la strada principale è quella dell'ingegneria genetica delle piante e dei batteri. Per non parlare degli investimenti necessari per sostenere tutte queste scelte.

Nonostante la complessità della società moderna, non sottovaluterei, però il piccolo pragmatismo dei comitati di cittadini, dell’ “intanto facciamo qualcosa”. Se organizzate, stimolate e gestite in modo adeguato queste esperienza possono produrre nuove conoscenze da divulgare, nuove professionalità. Possono consentire di sperimentare su piccola scala prassi e tecnologie che non sarebbe opportuno o possibile applicare immediatamente su larga scala. Possono in sostanza rappresentare un fattore importante di innovazione in un paese quasi completamente sclerotizzato.
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