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La monnezza in Campania

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 25/09/2010, 19:06

http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... e-7409102/

LA STORIA
Il fuoco che smaschera
il grande bluff del Cavaliere
La monnezza in Campania stava tornando da mesi, ma parlarne era vietato quasi fosse una bestemmia. Ora si scopre che non si era risolto nulla, solamente tamponato: il più delle volte nascosto
di ROBERTO SAVIANO
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda franz il 25/09/2010, 20:00

ranvit ha scritto:http://www.repubblica.it/politica/2010/09/25/news/bluff_cavaliere-7409102/

LA STORIA
Il fuoco che smaschera
il grande bluff del Cavaliere
La monnezza in Campania stava tornando da mesi, ma parlarne era vietato quasi fosse una bestemmia. Ora si scopre che non si era risolto nulla, solamente tamponato: il più delle volte nascosto
di ROBERTO SAVIANO

GIGO: Garbage in, Garbage Out.
Ovvero se nascnodi la spazzatura sotto il tappeto, si ripresenta.
E se ci si mette pure la politica, quella mala-politica, del malaffare, della corruzione, del nepotismo, delle clientele, dell'incompetenza dei non meritevoli la cosa diventa tragica, pur nella farsa.
Pero' il titolo parla di Campania mentre mi pare che Salerno sia, nel campo del riciclaggio, una piccola Svizzera (se mi perdonate la volontaria battuta).
Ranvit, come siete messi a Salerno?

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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 25/09/2010, 21:20

Molto bene, qui la differenziata da almeno un anno è al 70%. La città è pulita.
Ma non c'è solo Salerno, nella nostra provincia la gran parte dei comuni si differenzia....

Non se se hai sentito che ci sono in corso due iniziative per sganciare Salerno da Napoli/Caserta. Una prevede la Regione (Principato d'Arechi) della sola provincia di Salerno, l'altra una Regione unitamente ad Avellino e Benevento (anche in queste province c'è molta differenziata).

Vittorio
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 26/09/2010, 9:51

http://www.cronachesalerno.it


Rifiuti, De Luca reclama i poteri commissariali

Vincenzo De Luca rivuole i poteri commissariali per la realizzazione dell’impianto di trattamento finale dei rifiuti nel comune di Salerno. Sfida Cirielli e scrive al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, confermando la disponibilità di Piana di Sardone e degli uffici tecnici ed amministrativi dell'ente comunale. «Sono nelle condizioni di proseguire ad horas nelle ulteriori fasi attuative della procedura concessori. -

si legge nella missiva indirizzata al numero uno di Palazzo Santa Lucia -. In questo quadro, ben conosciuto dagli organi di governo statale e regionale, non si comprende perché continui a restare ignorata la disponibilità del comune di Salerno a proseguire nelle attività di realizzazione dell'impianto per lo smaltimento dei rifiuti. Ciò risulta ancor più incomprensibile, se si tiene conto del supporto fornito allo scrivente nelle precedenti funzioni di commissario delegato: studi di fattibilità, procedure espropriative, viabilità di accesso, progetto preliminare, piano economico-finanziario». Tuona De Luca da Palazzo di Città e chiede un accordo istituzionale che preveda «l’attribuzione al comune di Salerno delle funzioni di soggetto attuatore dell’intervento ; la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa fra Regione, Province interessate e comune di Salerno, con cui vengano preventivamente stabiliti i quantitativi di rifiuti da conferire all’impianto; l’impegno della Regione ad adottare con ogni sollecitudine gli atti di propria competenza per il rilascio delle autorizzazioni occorrenti per la realizzazione e messa in esercizio dell’impianto». «I fatti di questi giorni confermano che l’emergenza rifiuti in Campania non è affatto superata. Anzi, tutt’altro. Vi sono serie ragioni che inducono a prevedere un ulteriore aggravamento della situazione. Basti valutare le prevedibili conseguenze di alcuni elementi incontrovertibili : il progressivo esaurimento delle discariche oggi attive, il continuo blocco di due linee su tre del termovalorizzatore di Acerra, evidentemente per ragioni che vanno ben oltre le incombenze di ordinaria manutenzione, il caos istituzionale causato dal recente D.L. 195/2009, convertito in legge 26/2010, che ha preteso di chiudere per legge l’emergenza, esautorando i comuni dalle loro essenziali prerogative. Occorre una svolta seria, che affronti finalmente i nodi strutturali ancora irrisolti, sciogliendo una volta per tutte anche il nodo dei termovalorizzatori di cui la Campania deve dotarsi per voltare pagina. Sulla base dei dati ufficiali, il totale di produzione annua di rifiuti in regione è pari a tonnellate 2.567.642, di cui 1.997.303 di rifiuti indifferenziati e 570.339 di rifiuti differenziati (22,21 % del totale annuo complessivo). Il trend di crescita della raccolta differenziata rimane piuttosto lento e non omogeneo fra le diverse realtà territoriali. A fronte di questi dati, anche a voler considerare in termini del tutto ottimistici in uno scenario di tre-cinque anni l’incremento della raccolta differenziata fino al 50% del totale, residuerebbe comunque un totale annuo di 1.250.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati da avviare a smaltimento».
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda franz il 26/09/2010, 10:29

ranvit ha scritto:Molto bene, qui la differenziata da almeno un anno è al 70%. La città è pulita.
Ma non c'è solo Salerno, nella nostra provincia la gran parte dei comuni si differenzia....

Non se se hai sentito che ci sono in corso due iniziative per sganciare Salerno da Napoli/Caserta. Una prevede la Regione (Principato d'Arechi) della sola provincia di Salerno, l'altra una Regione unitamente ad Avellino e Benevento (anche in queste province c'è molta differenziata).

Vittorio

No, non avevo sentito e la cosa è interessante. Credo che l'idea possa funzionare per salerno ma non per benevento ed avellino.

La Costituzione infatti dice che:
Art. 132.

Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione d'abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse.

Si può, con l'approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un'altra.


Visto che avellino ha 439.194 abitanti e benevento ne ha 288.373, insieme non raggiungono il milione.
Possono fondare una regione solo unendosi (entrambi o singolarmente) a caserta (907.943).

Franz
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 26/09/2010, 11:02

In realtà sono due iniziative distinte di politici del Centrodestra....premesso che come si sa il presidente di Regione è Caldoro anch'egli di centrodestra.

Quella che vuole come nuova Regione la sola provincia di Salerno è sponsorizzata dall'attuale Presidente della provincia, l'On Cirielli, e si è già quasi raggiunto il terzo dei Comuni (allego qui sotto la notizia giornalistica).
Va detto che la cosa non è proprio campata in aria sia perchè è notorio il sentimento di poca amicizia tra salernitani e napoletani sia perchè, soprattutto, storicamente le due regioni sono state per molto piu' tempo divise e sotto l'influenza di dominatori diversi.
E il PD? Non si è ancora pronunciato....

L'altra, che vuole la nuova REgione composta dalle province di SA-AV-BN, è sponsorizzata da alcuni altri esponenti del Pdl di Salerno ed Avellino e benevento (qui nel salernitano ma piu' generalmente in Campania ci sono molte fratture all'interno del Pdl).

Vittorio

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http://www.cronachesalerno.it :


Principato di Salerno: regione d’Italia

“Principato di Salerno regione d'Italia”. Così recita, in toni trionfalistici e un po' visionari, il manifesto che ha pubblicizzato la conferenza stampa di presentazione di questo progetto, fortemente voluto dal centro destra per contrastare le derive napolicentriste della politica regionale. L'accusa, sostenuta da molti, è che i fondi in arrivo alla regione, vengano dirottati per la maggior parte sulla provincia napoletana e casertana, lasciando le briciole al resto.


A presentare questo progetto, Giovanni Fortunato, Giovanni Baldi, Giorgio Giuliano, ed altri esponenti del mondo politico salernitano, che hanno illustrato questo grandioso progetto come «la prima pietra di una casa comune che non rischia di crollarci addosso».
Secondo Fortunato sarebbe una magnifica occasione per il riscatto dei salernitani: «abbiamo questa grande opportunità – ha spiegato – ed è giunto il momento di dire basta a questo sopruso».
Ma è possibile creare dal nulla una nuova regione?
Secondo l'articolo 135 della costituzione, sì. L'importante è avere un bacino di popolazione superiore al milione di abitanti. Nella provincia di Salerno, gli abitanti sono un milione e 200mila. Per ora, i primi numeri parlano di circa 400mila adesioni, in ambito di amministrazione. «Adesso – ha spiegato Fortunato – abbiamo un solo assessore regionale salernitano, e in rapporto all'estensione del nostro territorio dovremmo averne almeno sei». Ma le ingerenze napoletane non si fermano solo a questo: «a Napoli – spiega Fortunato – si decidono anche le sorti della sanità nella provincia di Salerno. E questo non è giusto. Vogliamo assicurare un futuro ai nostri figli. Per questo, io credo in questo progetto e lo porterò avanti». Giovanni Baldi, si dice favorevole alla creazione di questa regione, così da dare più risorse economiche a Salerno, invece che farle piovere su Napoli e Caserta. «Ci batteremo per avere la nostra regione, perché vogliamo tutelare la nostra identità e dignità» ha detto Baldi, sottolineando come senza risorse la provincia di Salerno è destinata al fallimento. «Una occasione di svolta storica per il nostro territorio» ha commentato Antonio Iannone, convinto che ci siano tutte le carte in regola per mettere in atto una impresa come questa. «È bastato rivitalizzare un sentimento di appartenenza per trovare una risposta immediata da parte degli amministratori. Ma per fare ciò bisogna avere risorse adeguate, che al momento mancano».
Una iniziativa che non rema contro il napoletano, spiega Iannone, ma va a favore del salernitano.
Per Antonio Cammarota si tratta di una idea piena di forza politica: «Ben vengano iniziative come queste che non sono solo goliardie, ma pensieri concreti».
Marcello Feola, assessore provinciale ai lavori pubblici ed all'urbanistica, parla delle ragioni valide che sostengono questa iniziativa. «Il dibattito politico si è immiserito, sfociando nelle invettive contro gli avversari politici – ha spiegato Feola – ed io in questo progetto vedo un cambiamento, una inversione di tendenza». Un cambiamento che rappresenta, secondo l'assessore, anche una forma alta di democrazia, perché le comunità sono espressioni di volontà popolare.
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 26/09/2010, 11:20

http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... sez=NAPOLI

Rifiuti, Bertolaso: «Se l'emergenza continua interviene il governo»

Il sottosegretario: basta alibi. Non li copriamo più a nessuno
Napoli, 600 tonnellate in strada. Lepore: non c'è camorra



NAPOLI (25 settembre) - «Voglio sperare che il governo non intervenga, perché nel caso ovviamente dovrebbe chiedere prima ai responsabili di eventuali situazioni di inefficienza di farsi da parte perché alibi non li copriamo più a nessuno»: il responsabile della protezione civile Guido Bertolaso torna così a parlare della nuova emergenza rifiuti a Napoli senza risparmiare critiche.

Di chi è la colpa secondo te della nuova emergenza rifiuti?

«Non è certo una emergenza di tipo naturale - spiega - È dovuta a ritardi, a problemi del territorio, all'evidente mancanza di organizzazione e capacità di riuscire a prendere decisioni anche se non tutti sono d'accordo». A questo, secondo Bertolaso, si aggiunge «la questione ancora più banale che se qualcuno non va per strada a portare via i rifiuti, i rifiuti rimangono lì». Il responsabile della protezione civile ha ripetuto che in Campania ci sono discariche e impianti di termovalorizzazione a sufficienza. «Manca - ha spiegato - la capacità di raccolta dalle strade di Napoli dovuta a questioni di carattere economico e finanziario a livello locale. E se non intervengono è ovvio che bisogna trovare soluzioni. Noi non siamo disposti a guardare e rimanere fermi».

L'assessore Giacomelli: ci si dica dove sversare. «Con riferimento alle affermazioni di Bertolaso, circa presunte mancanze, della società Asia, relative alla capacità di raccolta dei rifiuti nelle strade di Napoli, l'assessore all'Igiene urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, ribadisce l'impegno a rimuovere, in 48 ore, tutte le 600 tonnellate ancora giacenti se ci si assicura la possibilità, di conferire i rifiuti a ciclo continuo (durante tutta la giornata)». È quanto si legge in una nota diffusa oggi dall'assessorato all'Igiene Urbana del Comune di Napoli. Al momento la produzione media quotidiana dei rifiuti in città si attesta tra le 1200 e le 1300 tonnellate che possono essere conferite solo nelle discariche di Terzigno e Chiaiano. Bloccato lo sversamento negli Stir (gli ex Cdr) di Giugliano e Tufino, in provincia di Napoli, che sono gestititi dalla stessa Asia. I rifiuti trattati dovrebbero essere trasferiti successivamente al termovalorizzatore di Acerra.

Bertolaso all'attacco. Di fronte alla nuova emergenza rifiuti il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso va all’attacco: a Napoli - accusa - si stanno verificando tutta una serie di situazioni «sospette» finalizzate «a destabilizzare una realtà che funziona». Per Bertolaso «c’è un problema di organizzazione e di competenza delle realtà locali, delle aziende, soprattutto quella di Napoli, che hanno il compito di raccogliere la spazzatura e di portarla nelle discariche e nel termovalorizzatore». E subito dopo un affondo al presidente della Provincia di Napoli Cesaro che si è detto contrario ad aprire la discarica di Terzigno: «Se davvero non vuole farlo, è contro la legge». In serata un documento della Giunta regionale della Campania invita a mettere fine alla scaricabarile. Intanto non si ferma la guerriglia con due autocompattatori bruciati a Terzigno. I camion andranno a sversare scortati dagli agenti.

Lepore: non c'è camorra. Ad ora non c'è nessuna evidenza della possibile regia di clan della camorra dietro le proteste in corso a Terzigno contro la paventata ipotesi di una seconda discarica. Lo dice il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore. Premette di non essere direttamente competente visto che la Procura di riferimento è quella di Nola, ma sulla base della sua esperienza potrebbe anche trattarsi di reazioni violente di «qualcuno che organizza gruppi di persone che non vogliono la discarica nel proprio territorio» ma comunque senza legami con i clan. Ma il vero problema, aggiunge Lepore, è che «l'emergenza non è mai finita e non si è fatto niente. Non si sono fatti gli impianti necessari, anzi non è stata messa nemmeno una pietra. Poi le discariche si riempiono» e di qui le conseguenze di ordine pubblico. Quanto al raid che a Napoli ha portato alla distruzione dei mezzi di raccolta della società Enerambiente, Lepore evidenzia che «si è trattato di una azione sindacale fatta con violenza. Stiamo indagando per individuare i responsabili. Una cosa del genere è inaccettabile».

Restano in strada 600 tonnellate di rifiuti. «Anche la notte scorsa è proseguito il recupero dei rifiuti che erano rimasti abbandonati in strada nei giorni scorsi. Sono state raccolte oltre 1.500 tonnellate. Si tratta di un risultato particolarmente significativo se se tiene conto della pioggia; tutto questo è dovuto al grande impegno dei lavoratori di Enerambiente e di Asìa». Lo sottolinea l'assessore all'Igiene Urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, che segue l'evoluzione della situazione da Palazzo San Giacomo. Ieri c'erano in strada circa 700 tonnellate di rifiuti da raccogliere, è stato recuperato un arretrato di 100 tonnellate, ne restano dunque 600 da rimuovere. Stella San Carlo, Avvocata, San Lorenzo, sono le zone dove si registra ancora una maggiore sofferenza. Nel pomeriggio di oggi è previsto un servizio aggiuntivo di Asìa con mezzi di piccola portata che operano in particolare nelle strade strette del centro storico. Giacomelli auspica che nei prossimi giorni «si sia in grado di raccogliere completamente tutti i rifiuti che ancora giacciono in strada».

La Ue valuta la situazione. La Commissione europea sta valutando la situazione dei rifiuti a Napoli per stabilire se è necessario compiere «ulteriori passi in avanti rispetto alla procedura d'infrazione in corso». Lo si apprende da fonti comunitarie interrogate sulla nuova emergenza rifiuti. La Commissione, hanno sottolineato le fonti, «è a conoscenza delle notizie preoccupanti pubblicate in questi giorni dai media» circa il rallentamento nel funzionamento dell'inceneritore di Acerra, la più importante struttura per la gestione dei rifiuti in Campania, e per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti in Napoli. Dopo la sentenza di condanna dell'Italia da parte della Corte di giustizia Ue del Lussemburgo, il 4 marzo scorso, ricordano ancora le fonti, la Commissione ha avuto a più riprese contatti con le autorità italiane per garantire che la sentenza fosse rispettata «nella maniera più completa e più rapida possibile».
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda ranvit il 26/09/2010, 11:31

Rifiuti; Salerno autonoma nel trattamento dell’umido con l' impianto compostaggio


E’ a Salerno il primo impianto di compostaggio che dopo 16 anni di commissariamento si realizza in Regione Campania. L’importante opera, che sorge nella zona industriale della città, è stata aperta questa mattina dal sindaco Vincenzo De Luca che, insieme a tecnici e progettisti, ne ha illustrato caratteristiche e capacità operative.
14 mesi di lavoro per dare forma all’anello più delicato dell’intero ciclo legato alla spazzatura: un impianto lo smaltimento dei rifiuti organici.

Un investimento di 25milioni di fondi europei per la realizzazione dell’opera che consentirà un notevole risparmio economico. Attualmente la Regione spende 200 euro a tonnellata per lo smaltimento dell’umido «costo che viene scaricato sulle famiglie» ha specificato il sindaco De Luca.

Con questo impianto, capace di trattare 30mila tonnellate di organico ’anno, non solo si risparmierà sul trattamento dell’organico ma si produrrà energia elettrica pulita con l’utilizzo del biogas ma anche grazie all’attivazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della struttura. Si produrranno 4milioni KWh l’anno, capaci di soddisfare il fabbisogno di 1500-2000 famiglie.

La fase di collaudo partirà nei prossimi giorni e durerà qualche mese. L’impianto per i primi due anni sarà gestito dalle aziende che lo hanno realizzato: la Daneco di Milano, la RCM di Sarno e la spagnola Ros Roca.

20/09/2010

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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda pianogrande il 26/09/2010, 13:40

Principato di Salerno: regione d’Italia

Ecco, finalmente, un deciso stop alla scandalosa proliferazione delle province.
Bipiti ..... bopiti ..... bù ....... la proliferazione delle regioni!
Se gli amministratori di condominio li pagasse lo stato, a quest'ora, avremmo l'amministratore del corridoio che litiga con quello della cucina che chiede lo stato di emergenza perché il lavandino non scarica.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La monnezza in Campania

Messaggioda flaviomob il 26/09/2010, 13:55

Bisognerebbe introdurre meccanismi fiscali che premino i cittadini (ed evidentemente i territori da essi abitati) che si dedicano a buone pratiche quali la raccolta differenziata e disincentivino gli altri. Non credo che fare una nuova regione servirebbe a molto... mi ricorderebbe un po' l'Alitalia: separare la 'bad company' dal resto: e poi? Chi faceva bene, già lo faceva, chi faceva peggio potrebbe finire completamente in mano alla malavita...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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