No Paolo, l'IDV sta cercando un campo politico che non sia la scia di quello berlusconiano.
Come hai ben detto, Berlusconi richiama il PD e nel farlo il PD deve scegliere se attuare un cambiamento politico o seguire la scia del cavaliere.
Lui lo sa. Sa bene che l'unica mossa vincente è quella di mettere in scia i propri avversari e gli elettori.
Da quando è in politica il berlusconismo ha plasmato la popolazione grazie ai mass media. E ciò lo si nota anche dal dialogo che stiamo svolgendo qui in questo 3d.
Se infatti avessimo discusso del futuro dell'Italia e della migliore politica da adottare per uscire dalla crisi nel 92, molto probabilmente le nostre argomentazioni sarebbero partite da livelli molti più elevati, e non da come affrontare Berlusconi.
Montanelli non aveva torto quando diceva che all'Italia occorre una bella dose di Berlusconi per farsi gli anticorpi...purtroppo, a quanto pare, una sola legislatura non è bastata.
Sappiamo aspettare o ci metteremo in coda alla corte del Cavaliere come Bossi, Casini e Fini?
Gabrive
Paolo65 ha scritto:Perrynic, l'IDV si sta sostituendo alla SC nel suo modo di affrontare Berlusconi, non sui temi.
Anzi, ormai l'ha pure sorpassata, dandogli del criminale anche in Parlamento.
Fare politica è cosa ben diversa che scrivere su un forum o discutere tra una birra e l'altra, e quella di Di Pietro è un modo di fare politica che alla fine sarà perdente, perchè lo metterà in un angoletto, indebolendo contestualmente tutto il CS.
Non a caso il PDL ogni giorno attacca il PD chiedendogli di non seguire l'IDV ed il PD si sta trovando tra l'incudine ed il martello.
Con il PDL e con Berlusconi bisogna avere pazienza,la guerra sarà lunga e dura ed andare lancia in testa come Don Chisciotte è romantico ma errato.
Confido che il PD sappia ritrovarsi dietro una guida sicura e riconosciuta, che porti avanti una politica fatta di proposte e non solo di NO facili facili.
Siccome 4 5 anni di opposizione non ce li toglie nessuno, si ha tutto il tempo ma bisogna pure iniziare questo percorso costruttivo.
Paolo
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.