IL SONDAGGIO
Berlusconi ai minimi storici
ma l'opposizione resta al palo
Rilevazione Ipr Marketing per Repubblica.it. Il Cavaliere al 41%. Segno meno, però, per Pd, Idv e Udc.
Le inchieste giudiziare fanno sentire il peso, secco calo per il ministro Matteoli
di MATTEO TONELLI
ROMA - Resta ai minimi storici la fiducia in Silvio Berlusconi. E anche il suo governo è lontano da quei picchi di gradimento fatti segnare non molti mesi fa. Nel pieno delle polemiche per il ddl intercettazioni e la bufera delle inchieste giudiziare che hanno visto coinvolti alcuni esponenti del Pdl, il sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it, vede il Cavaliere confermare quel 41% di fiducia su cui si era attestato un mese fa. Un dato ben lontano da quel 62% fatto segnare nell'ottobre 2008, ma anche dal 48% registrato allo scadere del 2009. Per contro la percentuale di chi dice di avere poca o nessuna fiducia nel premier scende dal 55 al 54% (in crescita i senza opinione). Dai dati si capisce come, più che le leggi varate o da votare, siano le inchieste giudiziarie a minare il consenso. Tra i ministri viene punito maggiormente Matteoli, segno che i problemi giudiziari si fanno sentire. Senza, peraltro, che questo porti significativi risultati all'opposizione che non è ancora percepita come una via percorribile dagli elettori.
Governo. Se l'esame si sposta dal premier all'esecutivo le cose vanno meglio per la maggioranza. Se un mese fa coloro che avevano fiducia nel governo erano il 35%, oggi sono il 37%. In calo di 4 punti percentuali quelli che rivelano di non gradire le mosse dell'esecutico: dal 65 al 58%.
I ministri. In testa c'è il titolare del Welfare Maurizio Sacconi con il 64% del gradimento: in crescita di due punti percentuali rispetto allo scorso
sondaggio. Un primato che testimonia come Sacconi possa contare su una fiducia che raramente, dalla nomina ad oggi, è scesa sotto il 60%. Perde una posizione, invece, il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Schierato in prima fila per far diventare legge il ddl intercettazioni, il Guardasigilli scende al 59%, affianvando il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Il varo della manovra economica (e le polemiche che la stanno accompagnando), invece, fa scendere la fiducia in Giulio tremonti. Il titolare dell'Economia è al 55%, due posti in meno rispetto al mese scorso. Peggio di tutta va al ministro dei Trasporti Altero Matteoli. Il cui nome è saltato fuori a proposito dell'inchiesta sulla "cricca" 1. Nonostante l'ex esponente di An proclami la sua assoluta estraneità, il sondaggio lo punisce registrando un crollo di fiducia di 4 punti percentuali: dal 44 al 40%. Che raddoppiano se si prende come riferemento lo scorso aprile. Notizie positive, invece, per il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo (più 3% per lei) e per Umberto Bossi (più 2%).
I partiti. La contenuta risalita del Pdl non può nascondere il costante calo del gradimento del partito di Berlusconi. Lontani i tempi del 54%, lontani anche quelli che vedevano il Pdl attestarsi sopra il 40%. Adesso l'asticella è ferma a quota 38%. Segno meno, però, anche per Idv, Pd e Udc. In pratica, nonostante le difficoltà dell'esecutivo, chi è all'opposzione pare non rappresentare, ancora, un'alternativa credibile al Cavaliere. Il Pd, in particolare, vede i consensi scendere dal 40%, registrato a marzo, al 34% odierno. Costante anche il calo dei centristi di Casini, mentre Di Pietro, nonostante la flessione, tiene meglio. Immutata, infine, la Lega. Che resta attestata al 32%.
(17 giugno 2010) http://www.repubblica.it
Le tabelle: http://www.repubblica.it/statickpm3/rep ... iugno.html
Nota di metodo: http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... o-4907870/