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DAVVERO DA MEDITARE

MessaggioInviato: 28/05/2010, 7:36
da Loredana Poncini
Mi pare davvero da meditare il video del convegno " STATUTO DEI LAVORATORI 1970-2010 ", svoltosi a Torino-Incontra il 21 c.m.
L'ho acquisito grazie a www.puntodivista.info ed è usufruibile in www.fondazionedonatcattin.it .
In particolare, nel video,l'intervento del senatore Pietro Ichino ve lo segnalo per la sua chiarezza e per le prospettive che apre.

Re: DAVVERO DA MEDITARE

MessaggioInviato: 28/05/2010, 9:34
da franz
Vero, soprattutto perché chi oggi difende a spada tratta lo statuto dei lavoratori come ultimo baluardo di difesa dei diritti dei lavoratori, negli anni '70 lo bollava come inadeguato e lo avversava (e non votò a favore in Parlamento). Allora PCI e CGIL furono i meno favorevoli allo statuto (opera del riformismo socialista).
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... 6&sezione=

Franz

Re: DAVVERO DA MEDITARE

MessaggioInviato: 30/05/2010, 14:32
da trilogy
Ichino quando parla della complessità delle norme sul lavoro, parla di qualche cosa che è comune a tutta la normativa italiana in qualunque ambito. E' uno dei disastri politici del nostro paese. Questo sistema ha favorito la diffusione capillare della corruzione, degli abusi, dei favoritismi. Questo ha provocato l'avversione degli italiani per tutto ciò che è Stato, "burocrazia" identificata con la sinistra e favorito l'avvento della destra.

Per quanto riguarda lo statuto dei lavoratori oggi servirebbe uno "statuto delle fragilità". Il problema centrale del paese è che il confine tra benessere e miseria è diventato trasparente. Un divorzio può fare la differenza tra stare nel ceto medio e cenare alla mensa della caritas. Allunghiamo l'età pensionabile, ma perdere il lavoro a 50 anni fa sprofondare nella misera anche lavoratori più qualificati ecc. ecc. In Italia la mobilità sociale dall'alto verso il basso è ormai un fenomeno di massa, la mobilità dal basso verso l'alto è riservata alle famiglie della cricca. Il fallimento della classe politica e delle parti sociali è qua.