Pagina 1 di 1

la Lega Nord si appresta a prendere le redini del Veneto

MessaggioInviato: 25/03/2010, 0:46
da gabriele
In Italia, la Lega Nord si appresta a prendere le redini del Veneto
Articolo di Politica interna, pubblicato giovedì 18 marzo 2010 in Francia.

[Le Monde]

È solo questione di giorni: il 29 marzo, la sera del secondo giorno dello scrutinio delle elezioni regionali, il partito populista e anti-immigrati della Lega Nord presiederà la regione Veneto. La prima volta per questa formazione, nata venticinque anni fa sotto gli sguardi beffardi dei politici tradizionali e che dirige oggi 350 comuni e 14 provincie a nord del Po.

I sondaggi danno alla lista di destra (Lega del popolo della libertà [sic]) diretta dal Ministro all’Agricoltura Luca Zaia, tra 10 e 12 punti di vantaggio sul suo avversario di centro sinistra. “Mi trovo nella posizione di una squadra di calcio che sta vincendo 5 a 0. Il mio problema è non fare errori”, spiega il Ministro nell’auto che lo conduce da Conigliano, la sua città natale nella provincia di Treviso, a Padova, dove parteciperà ad un dibattito. Poi schiaccia un pisolino.

La campagna? Zaia vi dedica al massimo due giorni a settimana e mai la domenica: “La famiglia è sacra”, dice. E i suoi cavalli, di cui si prende cura. A cosa servono gli incontri e le strette di mano? La Lega qui la conoscono tutti. Si è radicata metodicamente, con una parola d’ordine semplice ed efficace: il Nord prima di tutto e il rifiuto di tutto quello che verrebbe a minacciare la sua identità.

Migliaia di piccole imprese sono stanche di vedere le loro tasse “dilapidate” per aiutare i terroni; dai dipendenti che temono che gli immigrati vengano a prendere il loro lavoro, passando per gli agricoltori e i viticoltori neri di rabbia contro i regolamenti pignoli di Bruxelles, fino agli artigiani preoccupati della concorrenza della Cina e dei Paesi emergenti, tutti sono stati sedotti. Di elezione in elezione, la Lega ha prima schiacciato la sinistra e ha finito poi con il fare concorrenza – persino battere – il suo alleato Popolo della libertà (PDL). “Qui è Zaia Land”, si entusiasma un sostenitore del Ministro.

Quarantatré anni, capello brillantinato, stretto in un abito nero molto giusto, Zaia rappresenta la nuova generazione leghista. Solo un discreto fazzoletto verde (il colore simbolo del partito) che spunta leggermente fuori dall’abito segnala la sua appartenenza. I dicorsi xenofobi che costituiscono l’identità del partito, gli immigrati che bisognerebbe “gettare a mare, i minareti” che “snaturano i bei paesaggi del Veneto”, o gli insulti al cardinale di Milano, a cui è stato dato del’”imam” perché predica l’accoglienza, tutto questo lo lascia ad altri. Non lo si vedrà neppure fischiare l’inno nazionale, né promuovere le “ronde cittadine” o sostenere le operazioni che consistono nel denunciare i clandestini. Almeno non apertamente.

Approfittando della sua posizione di Ministro all’agricoltura, si è promosso a difensore dell’ “identità”. Più politicamente corretto di un discorso brutale sul rifiuto dell’altro di cui si incaricano gli altri tre altri Ministri della Lega al Governo, questa nozione gli permette di fare una campagna efficace per la promozione dei prodotti made in Veneto. Non si contano più le denominazioni di origine controllata che ha attribuito ai vini locali, né le foto dove appare con un bicchiere (o un radicchio trevigiano) in mano.

È sempre in nome dell’identità che combatte l’installazione di una centrale nucleare nel suo futuro feudo (mentre invece ha votato in favore del ritorno del nucleare in Italia), che ha patrocinato il lancio di “McItaly”, il nuovo sandwich 100% italiano di McDonald’s, e promuove la diffusione di un telegiornale in dialetto. “Sette persone su dieci in Veneto lo parlano” spiega “Non vedo cosa ci sia di strano se una regione difende la sua lingua. Una lingua che muore, è un mondo che scompare”, dice citando il linguista Claude Hagège.

“I temi tradizionali della Lega come la lotta contro l’immigrazione e la sicurezza sono dei sottocapitoli del tema generale dell’identità del territorio”, spiega il politologo Stefano Bruno Galli. “Più generica, questa problematica può sedurre dall’estrema destra all’estrema sinistra. La Lega ha capito prima di tutti che la fine delle ideologie e la crisi dello Stato centrale sarebbero sfociati nella territorializzazione del voto. Poco a poco, il partito è diventato un’agenzia territoriale dove si incontrano gli interessi locali”.

“La Lega è riuscita ad elaborare un discorso nel quale la sicurezza del territorio e la difesa delle tradizioni appaiono come un rifugio di fronte all’insicurezza del mondo”, sottolinea da parte sua Ivo Diamanti, professore di scienze politiche all’università di Urbino.

Il sito internet del Ministro candidato usa e riusa questo tema. “Il Veneto prima di tutto”, si legge al primo clic. La sua prima decisione quando sarà Governatore? : “Applicare immediatamente il federalismo. “Abbiamo mille anni di storia, siamo pronti a diventare il laboratorio dell’autonomia. Possiamo gestire nuove competenze come l’educazione, l’acqua, l’energia”, spiega Zaia sottolineando che “la Regione versa 90 miliardi di euro in tasse allo Stato e riceve ben poco in cambio”.

Cauto ripiegamento? “Assolutamente no, assicura il Ministro, non ci sarà alcuna chiusura su noi stessi. Il Veneto, che conta imprese come Luxottica o Benetton, ha bisogno tanto della sua esposizione internazionale quanto della sua identità. Un prodotto senza storia non si vende. Bisogna essere “glocal”: globale e locale”. E gli immigrati saranno trattati meglio o peggio con Luca Zaia Presidente della Regione? “Non sono contro gli immigrati, ma contro i ghetti. D’altronde, anche la Chiesa ha capito che siamo dei bravi ragazzi”.

[Articolo originale "En Italie, la Ligue du Nord s'apprete a prendre les commandes de la Venetie" di Philippe Ridet]

http://italiadallestero.info/archives/9237

Re: la Lega Nord si appresta a prendere le redini del Veneto

MessaggioInviato: 25/03/2010, 9:30
da franz
Una prima grossa gatta da pelare per chiunque governi il veneto, piemonte e la lombardia è quella della fuga delle imprese, grandi e meno grandi. Quelle grandi (glaxo) fanno notizia me ce ne sono tante piu' piccole che sono in fuga.
Anche singoli artigiani, tra i migliori.
Franz

Re: la Lega Nord si appresta a prendere le redini del Veneto

MessaggioInviato: 25/03/2010, 18:06
da mauri
e non solo

Regionali,è già derby Bossi-Berlusconi come in dopo voto
http://it.notizie.yahoo.com/4/20100325/ ... 02f96.html

siamo a posto, dalla padella alla brace, personalmente preferisco la padella molto folcloristica ma alla fine è una barzelletta di uomo e di lider
la lega è razzista, hanno dei chiodi fissi che fanno leva sul "popolo padano" ma oltre a questo il nulla, non credo abbiano la capacità di rilanciare l'economia del nord, si è visto quel zaia quanto è incapace come ministro dell'agricoltura che oltre a qualche spot non ha concluso niente
è un problema avere a che fare con persone ignoranti dentro, perchè non c'è verso di fagli capire che ci sono tanti altri orizzonti oltre il loro, figuriamoci a ragionarci sù
putroppo vedo un bersani arroccato a rilanciare sulle battute di berlusconi invece di metterla sulle proposte alternative a lui e al suo scherame
la vedo brutta, pensare che si stavano dissolvendo e non siamo stati capaci a dargli il colpo di grazia anzi gli abbiamo consegnato l'italia
bah, mauri