pianogrande ha scritto:Facciamo un Aventone Franz che mi prende sempre troppo sul serio non so se perché mi stima troppo o troppo poco.
Per che dici che ti prendo
troppo sul serio?
Io prendo sul serio ogni intervento (che non sia manifestamente surreale) e "sul serio" significa "sul serio": non troppo e non poco. Quindi è implicita la stima (ne poca ne troppa) nella serietà di chi scrive.
Poi sull'
aventone ecco che qui fatico a prenderti sul serio ed in questi casi l'unica cosa che posso dire è che non ho molto da replicare, se non riportare uno scritto del 1996 di Lucio Villari sull'Aventino (preso da repubblica) in occasione della minaccia di Berlusconi (allora all'opposizione) di ritirarsi con tutti i suoi dal parlamento.
Se lo ha minacciato Berlusconi 14 anni fa allora il nostro riproporlo oggi non sarebbe da furbi ma piu' da fessi (per non usare altro).
Ciao,
Franz
AVENTINO, COLLE PLEBEO
Repubblica — 13 novembre 1996 pagina 11 sezione: COMMENTI
L' INTENZIONE si è capita, ma manca la parola. Assenza, astensione? Un po' poco. Secessione? Troppo. Come definire allora il proposito dei parlamentari dell' opposizione di non partecipare ai lavori e alla discussione sulla legge finanziaria? Aventino. Ecco il nome che si sussurra in queste ore. Un nome scomodo, fastidioso, inafferrabile. Evoca un episodio della nostra storia tra i più sofferti: un atto politico compiuto da una ben diversa opposizione nel giugno 1924, tredici giorni dopo la scomparsa del deputato socialista unitario Giacomo Matteotti. Nello sgomento e nello sdegno di quei giorni, mentre Matteotti sembrava sparito nel nulla e il governo Mussolini e molti autorevoli liberali ostentavano indifferenza, tutti i deputati dell' opposizione decisero di abbandonare i lavori della Camera in segno di protesta e di riunirsi altrove.
Quell' ' altrove' fu chiamato Aventino in ricordo del gesto dei rappresentanti della plebe romana che, in lotta contro i patrizi, nel V secolo avanti Cristo si ritirarono su quel colle per non partecipare alla conduzione dello Stato. Non è del tutto sicuro che sia andata proprio così: ma questa è la tradizione storica della Roma repubblicana. Il gesto era bello e pare che la secessione plebea sia avvenuta ben due volte in quel secolo. E' possibile che avvenga due volte anche nel nostro?
Ce lo chiediamo, da cittadini responsabili, con una certa apprensione. E non perché c' è la famosa boutade della prima volta come tragedia e della seconda come farsa. Infatti, questo doppio esito non è per nulla scontato: un evento drammatico si può ripetere più volte e provocare sempre lo stesso risultato drammatico.
L' Aventino del 1924 fu un grave errore politico delle opposizioni di sinistra e democratico-liberali. Fu abbandonato il ' terreno' , cioè il luogo politico più alto e visibile della lotta politica, il Parlamento,
in nome di una protesta morale, giusta ma inerte. Il capo dell' Aventino, Giovanni Amendola, pagherà con la vita la nobile intransigenza dell' opposizione antifascista, ma Antonio Gramsci capì l' errore di lasciare l' istituto democratico per eccellenza, il Parlamento, in mano ai fascisti e nel novembre dello stesso anno abbandonò l' Aventino e tornò a battersi alla Camera.
Era solo però, con pochi suoi, e pagherà pure lui. La minaccia di Berlusconi e dei suoi alleati è dunque quantomai imbarazzante e inquinante delle regole della democrazia; e non tanto per l' analogia con i fatti del 1924 (una analogia rovesciata: ora è la destra a volere commettere lo stesso errore) quanto perché questa decisione, se verrà presa, non ha niente a che vedere con il vigente sistema democratico e con la tradizione storica parlamentare dei maggiori paesi del mondo. Né in Europa né negli Stati Uniti è mai successo che l' opposizione si sia sottratta al proprio dovere. Ecco perché non esiste la ' parola' , né il relativo istituto giuridico. Può darsi che l' opposizione di destra sia sincera nell' essere indignata contro le deleghe e le scelte fiscali del governo, ma la storia dimostra che l' indignazione non basta. Nel 1926 Mussolini fece decadere dal mandato parlamentare i deputati assenti.
Se ci fosse un nuovo Aventino Prodi non potrebbe far questo, appunto perché l' Italia è una democrazia che ha bisogno di un Parlamento funzionante e di un governo pungolato da una responsabile opposizione. La secessione del 1924 agevolò grandemente la dittatura fascista. Ma la secessione parlamentare del 1996 potrebbe ferire a morte questo delicato passaggio storico e etico-politico della democrazia italiana. - di LUCIO VILLARI
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)