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"Che business GLI SCHIAVI INVISIBILI" di Gatti

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"Che business GLI SCHIAVI INVISIBILI" di Gatti

Messaggioda cardif il 05/03/2010, 23:41

Se n'è già parlato a proposito di Rosarno, ma il tema è troppo grande per non lasciarne traccia.
Quest'articolo di Fabrizio Gatti su L'Espresso scopre una parte emergente dell'iceberg.
L'inizio è:
"Esiste un volto della schiavitù tutto milanese, tutto lombardo. Con tentacoli nell'agricoltura meccanizzata del Veneto, nella sanità in Piemonte, perfino dentro la grande industria. Operai messi a lavorare senza stipendio. Padri di famiglia minacciati e picchiati dal capo."
La fine è:
"Come quell'imprenditore milanese che a Paderno Dugnano produce cosmetici per marche famose. Pretende che un suo operaio tunisino gli porti subito il permesso di soggiorno rinnovato. Una pratica che richiede fino a due anni, contro i 20 giorni imposti dalla legge. Non è colpa dell'operaio se l'Italia funziona così. Eppure l'imprenditore gli spedisce un'ammonizione scritta. Con un avviso: "Voglia prendere nota che le addebiteremo euro 3,40 dallo stipendio quale rimborso spese postali per la raccomandata".

E' lungo, ma chi ha stomaco può leggerlo tutto qua:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 121864/8/0

Ma come si fa a non vergognarsi di essere italiani?
Quanti dei responsabili di questo schifo sono cattolici?
Io li invidio, perché loro il venerdì danno la paghetta di 500 euro ai figli e la domenica vanno a confessarsi. E chi se ne frega degli irregolari usa e getta.
E voglio riportare pure quello che avevo scritto, e chi se ne frega di chi trova da ridire:
"Gli episodi di Rosarno sono solo la punta di un iceberg.
Hanno a che fare con il problema della mano d'opera: quella reperibile a buon mercato e quindi quella degli immigrati, più a buon mercato se clandestini.
Collegato, c'è discordo dello straniero, che è indicato come colui che viene a togliere lavoro, a pretendere diritti (case, asili ...); e viene indicato come colpevole in quanto clandestino, anche se moltissimi lo sono perché l'amministrazione non gli dà il permesso a cui avrebbe diritto (entro 20 giorni e non entro diversi mesi).
E fin qua tutti daccordo.
I continui attacchi della Lega Nord, col supporto delle frange del peggiore fascismo alla Mussolini e Santanché, supportati da una informazione tendenziosa (ma come si fa a far parlare Cota ogni giorno al Tg?) hanno creato questo clima di xenofobia e razzismo.
Qua forse qualcuno non è daccordo, e pensa che la colpa sia dello straniero.
L'attuale PdC, per avere la maggioranza, si tiene stretti la Lega Nord col contorno delle due di sopra.
E' quindi responsabilità di questo PdC se Lega Nord e contorno hanno potuto produrre i guasti nella nostra società, che tutti vedono.
Guasti che sarà dura estirpare, perché la generazione che sta crescendo sta assimilando questi "valori", e non quelli millantati in altre occasioni da questo PdC per mantenere il sostegno pure della Chiesa.
Lui tra poco uscirà di scena. Ma del suo operato rimarrà questo enorme danno.
Ci stanno chiamando razzisti dappertutto.
E tutto questo solo per non dar conto delle sue malefatte.
Come possono i vari scherani sostenere che sono 15 anni di persecuzioni della magistratura ai suoi danni, e non vedere che schifo d'Italia sta venendo fuori? Ma ne hanno figli?"
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Re: "Che business GLI SCHIAVI INVISIBILI" di Gatti

Messaggioda franz il 06/03/2010, 10:03

cardif ha scritto:I continui attacchi della Lega Nord, col supporto delle frange del peggiore fascismo alla Mussolini e Santanché, supportati da una informazione tendenziosa (ma come si fa a far parlare Cota ogni giorno al Tg?) hanno creato questo clima di xenofobia e razzismo.
Qua forse qualcuno non è daccordo, e pensa che la colpa sia dello straniero.

Faccio parte della schiera che non è perfettamente d'accordo. Ho quindi da ridire e mi dispiace che tu preventivamente "te ne freghi".

Perché penso che la "colpa", o meglio la responsabilità, non sia dei continui attacchi della lega e delle frange fasciste. Ma questo non vuol dire che penso che la responabilità sia degli stranieri.
La responsabilità è degli italiani. Troppo comodo cercare di schivare il pacco dando la colpa a qualche fanatico leghista o nostalgico fascista. Il problema è che gli italiani sono già razzisti a livello latente. Lega e fascio-razzisti non fanno altro che toccare alcune note e svelare quello che c'è. Se gli italiani non fossero tutto sommato i razzisti che sono, leghisiti e fascisti potrebbero cianciare e strillare come vogliono e non succederebbe nulla. Potrebbero andare in svezia e verrebbero presi a salmoni in faccia. Se qui da noi trovano un qualche (crescente) credito è perché cavalcano sentimenti e comportamenti che già ci sono. Non li creano, non li hanno creati (come sostieni tu). Solo anche loro la cima di un iceberg.

Un piccolo appunto al contenuto dell'articolo. Lo stesso frazionamento aziendale indicato all'inizio di pagina 2 non avviene solo in Italia ma è un fenomeno che si presenta con le stesse % in tutta l'europa (non ho dati americani) ed i motivi per cui avviene sono diversi da quelli indicati.
Il fenomeno italiano di scaricare sui piu' deboli i guasti del sistema deve tuttavia tenere in mente che da noi assume aspetti particolari. Da noi si scaricano su precari e stranieri le rigidità del mercato del lavoro legate alla parte forte e organizzata del mondo del lavoro. Si pagano cosi' (si fanno pagare) a precari e stranieri le scelte scellerate come le pensioni di anzianità a 57 anni (e non è spostandole a 60 o 62 che si elimina il problema.) e l'assenza di veri aammortizzatori universali. Qui dobbiamo considerare le notizie che sono già state date, come l'arretramento di 100 trimesti degli indici di produzione industriale, come la fuga delle multinazionali. La situazione è grave e tutti la stanno pagando. Lavoratori ed imprese. Ovvio che i piu' deboli paghano di piu' ma è tutto sommato responsabilità anche di chi ha permesso ed istituzionalizzato un mondo del lavoro diviso in due (serie A per gli iper tutelati dallo statuto dei lavoratori e serie B per quelli non soggetti). Ed è responsabilità anche di chi sostiene la serie A se poi ci si è ridotti a codificare una serie C (co-co-co e precariato) ed ora scopriamo che esiste anche una sotterranea serie D fatta di clandestini e schiavi.
Siamo una società ancora fascio corporativa e divisa in classi (serie A, B, C, D, Z) ed è quindi del tutto normale che sia animata dal razzismo.

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Re: "Che business GLI SCHIAVI INVISIBILI" di Gatti

Messaggioda cardif il 06/03/2010, 17:08

franz ha scritto:Faccio parte della schiera che non è perfettamente d'accordo. Ho quindi da ridire e mi dispiace che tu preventivamente "te ne freghi".

C'è un equivoco. Io ho scritto: "E voglio riportare pure quello che avevo scritto, e chi se ne frega di chi trova da ridire". Forse non sono stato chiaro io, ma me ne fregavo del fatto che riportavo un mio commento precedente, cosa che io stesso trovo non proprio corretta (se ogni volta uno apre un argomento riportando un suo commento, il sito s'intasa e perde valore). Però la nausea che ho provato leggendo l'articolo mi ha fatto superare questo vincolo.
Nel merito di quello che ho scritto, ci mancherebbe che non si possa pensarla diversamente.

E questo è quanto penso.
Posso capire che si tratti di un caso singolo di testa di m... quello del capoturno dell'Atm di via Leoncavallo a Milano che dice "Sta' zitto e lavora, animale" all'operaio egiziano.
Ma qua si tratta dell'Asl 4 di Torino, delle Poste Italiane, di Banca Intesa, dell'Aler di Lecco, di Milano (per errore definita, una volta, capitale morale) dove lavorano gli schiavi perfino dentro la nuova sede regionale. Enti che dovrebbero garantire la tutela dei lavoratori, e non lavarsene le mani attribuendone la responsabilità agli imprenditori.
Dov'è lo Stato? Dove sono gli ispettori del lavoro (oltre a quelli arrestati perché prendevano mazzette)?
C'è Pietro Massarotto, presidente del Naga, dice: "L'impatto del pacchetto sicurezza sul tessuto cittadino è devastante, la gente si nasconde, si rompono i legami sociali".
E c'è l'avv. Tambasco dice: "sono diventati ammortizzatori societari: si ammazzano di fatica e non vengono pagati. In questo modo le società scaricano i costi che non riescono a sopportare".
Allora questo sfruttamento è diventato sistema, ed è grave se voluto dallo Stato.
Che una legge come la Bossi-Fini regolarizzi 1/3 degli immigrati che lavorano in Italia non è logico, né penso che lo ritenga giusto la maggioranza degli italiani.
Che per avere il rinnovo del permesso di soggiorno in Germania occorrono massimo 24 ore e in Italia minimo alcuni mesi non è logico, né penso che lo ritenga giusto la maggioranza degli italiani.
A prescindere che non condivido l'opinione che questo sfruttamento è il costo che si paga perché non si lavora fino a 65 anni, ma qua si tratta di "serie D fatta di clandestini e schiavi" resi tali per legge. Accettiamo il fatto che Stato e Enti vari siano schiavisti?
Una cosa è il libero mercato, altra è il capitalismo spinto fino allo sfruttamento, allo schiavismo.

Ritengo che c'entri molto l'informazione data in un certo modo.
Non si tratta di dare "la colpa a qualche fanatico leghista o nostalgico fascista", che chiacchiera al bar, ma a politici che propagandano delle idee per determinati scopi.
Che l'informazione pesa lo dimostra anche San Remo, per quello che ho letto, dove non vince il migliore ma il più noto.
L'influenza delle convinzioni formatesi con una cattiva informazione sono pure sulla pagina di www.perlulivo.it: "«MANDIAMOLI A CASA», I LUOGHI COMUNI. Razzismo e pregiudizi: istruzioni per l'uso"
Gli italiani scelgono, è vero; ma per dare a loro la responsabilità delle scelte dovremmo prima sapere se scelgono in base ad una informazione corretta e completa.
Non so se "gli italiani sono già razzisti a livello latente"; credo che siano in maggioranza tendenzialmente di destra, questo sì.
Ma questo non giustifica niente, secondo me; altrimenti su questa ipotesi accettiamo un ritorno al fascismo, per soddisfare questa tendenza?
Lasciamo che l'istinto prevalga sulla ragione?
Io credo che chi governa dovrebbe essere espressione della parte razionale della società.
Come per l'individuo, anche il comportamento di uno Stato deve essere condizionato dalla ragione e non dall'istinto; deve fare ciò che è meglio e non ciò che il 'popolo vuole'.
Su L'Espresso di questa settimana Bocca scrive: "Sono almeno una metà degli italiani, che sembrano aver rinunciato alla facoltà che va sotto il nome di democrazia di giudicare, controllare, approvare o disapprovare colui che li governa,... che la sola cosa che veramente li interessi è di fare in qualche modo soldi, legalmente se possono, e se no illegalmente, per avidità o per togliersi il gusto di farla franca....Il nocchiero che va bene alla metà degli italiani è uno convinto che la ricchezza del mondo sia senza fine, che i pascoli della pubblicità, cioè del dire e disdire siano immensi, che l'avvenire sia dei furbi e dei profittatori."
E quindi che si fa: si depenalizza il furto, la truffa, l'evasione perché così vuole la maggioranza degli italiani? Ma io non ci credo alla maggioranza disonesta. E comunque credo che la classe politica non debba esserlo.
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Re: "Che business GLI SCHIAVI INVISIBILI" di Gatti

Messaggioda franz il 06/03/2010, 17:49

cardif ha scritto:A prescindere che non condivido l'opinione che questo sfruttamento è il costo che si paga perché non si lavora fino a 65 anni, ma qua si tratta di "serie D fatta di clandestini e schiavi" resi tali per legge. Accettiamo il fatto che Stato e Enti vari siano schiavisti?
Una cosa è il libero mercato, altra è il capitalismo spinto fino allo sfruttamento, allo schiavismo.

Quoto quello che mi sembra il cuore del tuo intervento, augurandomi di non incorrere piu' in fraintendimenti su cio' che volevi veramente dire. :)
Lasciamo perdere il disaccordo sui rovesci di certe medaglie (i costi che si pagano per certe scelte) perché ne avremo sicuramente mille altre occasioni.
Qui la serie A, B, C per legge è cosa assodata da decenni. Prassi consolidata per legge dello stato.
Legge dello stato è lo statuto dei lavoratori, le varie normative treu-biagi sulle nuove figure del mondo del lavoro (lavori a progetto, co.co.co) e la bossi fini. Il mercato del lavoro suddiviso in classi (A, B, C ...) è stato cosi' stabilito per legge. Il fatto che la CIG (ordinaria o straordinaria) si applichi solo ad alcune tipologie di aziende e di lavoratori, è stato stabilito per legge. Io non comprendo di cosa tu ti debba meravigliare. Ti stupisci che gli enti pubblici utilizzino le leggi dello stato?
Sono forse stati i primi ad abusare del precariato. Pensa al campo sanitario ed alla scuola.
Ok, forse per gli schiavi .... il passo è grosso, sicuramente troppo. Ma è logica conseguenza.
Si danno appalti, sub-appalti e le ditte private si arrangano come possono.
Lo fanno i cittadini, lo fanno le aziende. Siamo in Italia, cardif, non in germania.

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Re: "Che business GLI SCHIAVI INVISIBILI" di Gatti

Messaggioda cardif il 06/03/2010, 21:02

Quando si scrive non si riesce a dire tutto, a meno di fare un trattato. Oltretutto manca la cadenza che si dà nel pronunciare una frase. E poi un equivoco può sorgere perché uno scrive tenendo presente quello che ha in mente; un altro legge tenendo in mente altre cose.

Adesso faccio il pesante (o il pedante): io in quest'argomento ho scritto in un rigo:
"E voglio riportare pure quello che avevo scritto, e chi se ne frega di chi trova da ridire".
Credo di aver spiegato a cosa mi riferivo col 'chi se ne frega'.
Molti righi dopo, nel mio messaggio che ho riportato, scritto in un altro argomento, c'è:
"Qua forse qualcuno non è d'accordo, e pensa che la colpa sia dello straniero", riferito ai righi precedenti di quel messaggio; oltretutto con quel "qualcuno" non potevo certo riferirmi a te, e poi stavamo in un altro argomento.
Tu hai messo insieme le due cose in:
" Faccio parte della schiera che non è perfettamente d'accordo. Ho quindi da ridire e mi dispiace che tu preventivamente "te ne freghi"."
Dai, non è solo mia la colpa dell'equivoco su ciò che volevo veramente dire. ;)

Così adesso tu quoti la mia frase in cui io parlo della 'serie D', da te definita prima, alla quale mi riferivo dicendo che non possiamo (almeno io) accettare Stato e Enti vari schiavisti.
Però nella risposta ti riferisci alle altre 'serie A, B e C'. :?:
Dici:
Io non comprendo di cosa tu ti debba meravigliare. Ti stupisci che gli enti pubblici utilizzino le leggi dello stato?
Certo che gli Enti pubblici devono rispettare le leggi dello stato, cosa potrebbe meravigliarmi in questo?
Ma le leggi non vengono dall'estero.
E' che non mi piace che lo Stato italiano (quello che peraltro già molti incominciano a dire che non è più democratico) faccia lui stesso quelle leggi che realizzano le condizioni per l'esistenza della 'serie D', gli stranieri usa e getta.
Non capisco perché ancora non si modifichi la legge che impone l'aggiudicazione degli appalti con il criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso, ritenuta sbagliata da Enti ed imprenditori; e ciò nonostante il fatto che ormai gli appaltatori lasciano i lavori e aprono contenziosi, per guadagnarci in sede legale: hanno più legali che operai alle dipendenze. E, con i subappalti, nei cantieri lavorano gli schiavi, con scarsissimi controlli da parte di chi deve.
Questa legge (109/1994) non fu fatta dai leghisti; loro ci hanno aggiunto la Bossi-Fini e sono 'migliorate' le condizioni per lo sfruttamento dei lavoratori stranieri, col ricatto del permesso di soggiorno.
Mi sento di affermare che xenofobia e razzismo sono aumentati per 'gli stimoli' della Lega Nord e della destra estrema. Ma non che gli italiani sono per lo più razzisti (altrimenti questi avrebbero più del 10/12% che hanno).
Mi sento di affermare che se l'informazione fosse meno attenta a far parlare certi personaggi anzicché altri, a ridurre quegli 'stimoli', si potrebbe ridimensionare il fenomeno.
Spero che il Governo possa intervenire sulle leggi di sopra per migliorare le cose (ma certo non me lo aspetto da questo, dove già c'era la Lega Nord ed ora è entrata pure la Santanchè).
Sì, siamo in Italia, ma la si può migliorare. Spero.
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