Stefano'62 ha scritto:Se invece il Pdl verrà escluso,che almeno non possa venire a frignare che la colpa è del PD "comunista".
D'accordo. Però l'occasione è ghiotta. E, tanto per fare un quadro:
la Polverini è un un prodotto televisivo: è diventata nota per la partecipazione a Ballarò, non per altro. Ed il livello basso si è visto quandi ha criticato la candidatura della Bonino, perché poco romana, dato che la Bonino è di Bra (Cuneo).
Da una decina d'anni nel sindacato Ugl, ha dichiarato che è la terza confederazione sindacale per numero di iscritti (2.145.955 nel 2008). Non esiste un elenco pubblico degli iscritti. Secondo quanto riportato nella trasmissione televisiva Report, i pensionati che pagano la quota associativa UGL mediante trattenuta INPS sono 66.000 (rispetto ai 558.000 dichiarati da UGL) e i dipendenti pubblici certificati dai ministeri sono 44.000, contro 171.000 dichiarati da UGL.
Secondo due inchieste distinte dei quotidiani Libero ed Europa e pubblicate nel gennaio 2010, entrambe partite dalla trasmissione televisiva Report di Raitre, il sindacato da lei guidato avrebbe gonfiato il numero di iscritti in modo tale da avere un maggiore peso negoziale al tavolo con gli altri sindacati e negli organismi ed enti previdenziali.
Incalzata da molti giornalisti sulla vicenda, Renata Polverini, a sorpresa, in un primo tempo s'è rifiutata di rispondere alle accuse. In seguito, il 14 gennaio 2010 ha rilasciato un'intervista al quotidiano Il Riformista, nella quale dichiarava che la sua Ugl non si sarebbe, secondo lei, comportata in modo diverso dagli altri sindacati.
Naturalmente non giustifica niente il dire: "affermo che gli altri imbrogliano, perciò imbroglio pure io".
Il 15 gennaio 2010 i senatori Tiziano Treu, Giorgio Roilo e Lionello Cosentino (tutti membri del Partito Democratico) hanno presentato un'interrogazione parlamentare sul caso delle presunte tessere "gonfiate" dell'Ugl, sottoposta all'attenzione del Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, per ricevere spiegazioni sulla vicenda. Spiegazione non pervenuta, naturalmente.
Adesso la poveretta dice: "Non permettendoci di presentare la lista del PDL, vogliono cancellare la democrazia", che ovviamente è una mistificazione. Nessuno aveva impedito l'ingresso prima delle 12; e ad impedire l'ingresso oltre il termine c'erano i carabinieri, oltre a qualche radicale che si è steso per terra, per impedire il passaggio.
Non m'importa di sapere se Alfredo Milioni era uscito per mangiare un panino o per modificare l'elenco in base ad un ordine pervenutogli, o per cos'altro.
Qua c'azzecca proprio: il problema è un altro.
L'aspetto grave,secondo me, è che lei ne parla a vanvera, perché non sa che al fondamento della democrazia c'è il rispetto delle regole.
E se una regola prevede che le firme a sostegno di una lista debbono essere presentate entro una certa ora, non si può pretendere di andare oltre, di non rispettare le regole, di ritenerle solo burocrazia.
Anche le offerte per una fornitura agli ospedali devono essere presentate entro una certa ora, prevista dal bando di gara. Anche le offerte per un lavoro di manutenzione, di ristrutturazione, ecc. E' tutto un rispetto di regole in democrazia, o, se si vuole, è tutta burocrazia, anche se lei non lo sa.
Che pensa di fare, questa signora: gestire la Regione Lazio senza rispetto delle regole, perché tanto è burocrazia? Questo, e questa signora, vogliono gli elettori del Lazio? Lo chiedessero in campagna elettorale i candidati avversari. Potrebbe essere utile elettoralmente, anche senza esprimersi sulla accettazione o meno della lista del Pdl.
Certamente c'è chi può essere interessato ad una gestione di questo tipo (parenti, amici, cognati che adesso vanno di moda). E il resto?
Personalmente non voto nel Lazio altrimenti direi pure io riferendomi alla Polverini: '
da che parte è andata quella signora lì? Ah, bene, io me ne vado di corsa da quest'altra...', come ha detto il direttore dell'Avvenire riferendosi alla Bonino.
cardif