La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Italia tra Favara e Milano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Italia tra Favara e Milano

Messaggioda cardif il 23/01/2010, 16:30

Giornata triste tra Favara e Milano.

A Favara una famiglia povera, per difendersi dal freddo e dalla pioggia, è costretta a stare in un fabbricato abbandonato, che crolla e uccide due bambine.
Il sindaco PdL dal maggio 2007 (ma senza togliere responsabilità al precedente del CS), già "vicino alle posizioni di F.I. di cui ha condiviso le battaglie per l'affermazione dei principi di libertà, in tutti i campi, la giustizia, lo sviluppo, il rispetto per la persona e la democrazia dell'alternanza", nel 2000 "ha costituito un movimento politico culturale denominato "Città Nuova", di cui è stato presidente, che aveva come scopo principale riavvicinare i cittadini alle istituzioni e renderli compartecipi di un progetto politico – amministrativo di cambiamento, di innovazione, di legalità e giustizia sociale.", dice che ha convocato l'unità di crisi al Comune dopo il crollo della palazzina che ha provocato la morte di due bambine.
Dice che «La famiglia Bellavia non era in graduatoria per l'assegnazione dei 56 alloggi popolari di contrada Piana dei Peri. Case che da dieci anni attendono di essere consegnate agli aventi diritto e che purtroppo sono state vandalizzate e dunque al momento inutilizzabili. Ci stiamo attivando anche per l'eventuale ricovero delle tre persone che vivono in case vicine a quella crollata e che eventualmente dovranno essere evacuate. A tal riguardo aspettiamo ancora la comunicazione da parte dei vigili del fuoco e dei funzionari della protezione civile.
Quanto è accaduto nel quartiere di Favara è una tragedia - aggiunge - ma lì ci sono decine di stabili fatiscenti. Case pericolanti, vecchie catapecchie che rischiano di crollare da un momento all'altro. Potremmo fare un'ordinanza di demolizione, ma si tratta di immobili abitati da gente indigente che non avrebbero i soldi per demolire e non avrebbero alternativa di residenza». «Non sappiamo, almeno per il momento, come muoverci - conclude - Una cosa è certa abbiamo bisogno di aiuto per scongiurare che si ripetano tragedie analoghe nel nostro centro storico».
Ora, dopo queste morti innocenti.

A Milano una familgia ricca, per difendersi dalle accuse di appropriazione indebita, frode fiscale e riciclaggio, è costretta a stare in un fabbricato adibito a Palazzo di Giustizia per ascoltare la richiesta di rinvio a giudizio.
Si tratta di roba da trasmettere in tv, fatturata anni fa centinaia di milioni di dollari da portare come spesa, ma pagata molto meno, con conseguente arricchimento per evasione fiscale e potersi pure vantare di essere ricchi.
Nicolò Ghedini dice che ''la Procura di Milano ancora una volta continua nella pervicace volontà di sottoporre a processo Silvio Berlusconi" quando si sa che il popolo lo ha votato e quindi assolto.
Certo, il ministro dell'ingiustizia Alfano lo assolve: ''Conosco Berlusconi da anni e anni, non si occupa delle proprie aziende, ma solo del bene del paese" (ah ah ah)

Boldi (pardon Bondi) dice: ''Di questo passo muore il senso della giustizia''.
Forse ha ragione, ma certo non sa in quale senso.

Che schifo le politiche di questi grandi statisti, che vogliono pure ridursi le tasse!
Mentre operai e pensionati non arrivano a fine mese!
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1700
Iscritto il: 13/04/2009, 18:29

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda gabriele il 24/01/2010, 10:52

23 Gennaio 2010

La pantomima del processo Mediatrade-Rti

Ghedini:“accuse incredibili”. Bondi: “così muore la giustizia”.
Sono queste le prime esilaranti dichiarazioni dell’avvocato di Berlusconi, nonché parlamentare, e del ministro dei Beni Culturali, che ha rifinanziato con i soldi pubblici la fondazione Craxi, sul probabile rinvio a giudizio del presidente del Consiglio nel processo Mediatrade-Rti.

Milioni e milioni di euro di possibile evasione fiscale, stando all’ipotesi accusatoria, sottratti ai servizi per i cittadini, agli asili, alle scuole che poi crollano, ai treni che deragliano e causano tragedie, alla cassa integrazione per qualche migliaio di disoccupati.
Il governo Berlusconi ha creato repulsione tra Stato e struttura economica del Paese costruendo un’idea di Stato-ladrone verso cui si giustifica l’esistenza di un’imprenditoria-furbona, dimenticando che lui appartiene alla seconda categoria pur governando il primo.

Ignora dunque che se lui e il suo modello imprenditoriale, diffusosi come un cancro, non avessero per primi istigato all’evasione di milioni e milioni di euro con leggine e scudi fiscali ora, magari, saremmo in grado di fare quella riforma tributaria che lui stesso ulula alla luna dal 1994.

Seguirò anche questo processo attraverso il blog così come sto facendo con quelli di Bassolino, Mills e Dell’Utri.
La giustizia fa il suo corso, le leggi della Casta altrettanto. Il processo breve, il legittimo impedimento e la legge sulle intercettazioni, il cui iter riprenderà a breve, sono i rasoi con cui verranno recisi i processi passati e futuri, quello Mediatrade-Rti compreso.
L’indignazione mostrata in queste ore per l’esito delle indagini è tutta una pantomima, Silvio e Pier Silvio sanno benissimo che le leggi, con cui il papi sta intasando il Parlamento mentre il Paese cade in disgrazia, li salveranno insieme ai compagni di evasione.

Per Berlusconi il rinvio a giudizio in questo processo, l’ennesimo di un percorso imprenditoriale lastricato di corruzione e malaffare, in realtà è una manna dal cielo. Sarà per lui, e per i suoi scagnozzi, un'occasione unica per rilanciare la campagna d’odio contro la “magistratura comunista” ed evitare il confronto sui veri temi elettorali in vista delle regionali. Temi come l’occupazione, le centrali nucleari, il Ponte di Messina, la Tav, gli inceneritori, la chiusura di centinaia di scuole sul territorio, su cui la maggioranza (Lega inclusa) sa benissimo di aver fatto gli interessi delle lobby e di partito a discapito dei cittadini.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda franz il 24/01/2010, 11:37

cardif ha scritto:A Favara una famiglia povera, per difendersi dal freddo e dalla pioggia, è costretta a stare in un fabbricato abbandonato, che crolla e uccide due bambine.

Permettetemi di non parlare del caso della famiglia ricca, perché di Berlusconi ne ho piene le scatole.
Mi interessa di più, sul piano umano e sociale, affrontare il caso della famiglia povera.
In un paese civile queste cose non devono succedere, e non succedono.
Casi come quelli sono quindi una spece di vetrina delle aberrazioni del nostra nostra società e del nostro stato sociale.
Nell'europa, con l'eccezione di grecia, portogallo e italia, ogni cittadino indigente (sotto la soglia delle povertà) riceve un reddito minimo, commisurato alla dimensione familiare.
Vedere per esempio http://www.filosofia.it/pagine/pdf/argo ... croM05.pdf
Noi invece ci limitiamo a stimare statisticamente quanti sono i poveri. Bello sforzo.
In europa gli si dà un assegno integrativo, ci si occupa della loro formazione (perché è evidente che il loro stato ai confini della società è legato ad una assoluta mancanza di qualifica professionale adeguata ai tempi) e della lor salute, gli si fornisce una casa, spesso in proprietà. L'obiettivo è quello di far uscire dalla condizione di miseria, portando la persona fuori dalla soglia della povertà, dandogli un'istruzione ed una casa.
Un'alimentazione sana aiuta la salute e lo stato fisico, vestiti in ordine aiutano a trovare lavoro.
Si tratta quindi di invertire il senso della spirale e da negativa farla diventare positiva.
Nei tanto vituperati stati uniti, la metà dei poveri riscontrati in un anno non lo è piu l'anno dopo.
Da noi non sappiamo nemmeno chi sono i poveri (sappiamo solo quanti) per cui una simile verifica non possiamo nemmeno farla.
Altrove non succede poi che case pericolanti, catapecchie, tuguri, siano abitati da poveri e clandestini.
Alcuni giorni fa ho letto di una famiglia che viveva in una grotta di tufo, vicino a Frascati.
In pratica un caso come quello dimostra, se servisse ancora, l'inesistenza di serie politiche assistenziali, dell'abitazione, del controllo del territorio. E noi sappiamo che questo è dovuto a due cause fondamentali: la prima è il clientelismo, la seconda è l'eccessivo sbilanciamento del nostro welfare verso la previdenza, in particolare le pensioni di anzianità.
Spendiamo troppo (molto piu' di altri paesi) per dare a troppe persone pessime pensioni e non ci sono quindi soldi per dare assistenza agli indiigenti, per efficaci politche per la casa e la famiglia.
Tra le varie contraddizioni c'è che storicamente la sinistra ed il movimento sindacale sono fortemente responsabili di questo sbilanciamento previdenziale mentre la destra ed il centro cattolico sono responsabili del corporativismo e del clientelismo. I poveri sono quindi stretti in una duplice morsa.
Anche loro pero' quando a contraddizioni non scherzano, se è vero che il fatellino dodicenne ha guidato i soccorritori con un telefono cellulare. Poveri si', ma col telefonino e spesso con l'alfaromeo fuori dalla baracca.
Questa è l'Italia.
Questa è l'Italia che produce fenomeni come quelli della famiglia povera e della famiglia ricca.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda gabriele il 24/01/2010, 12:15

franz ha scritto:
cardif ha scritto:A Favara una famiglia povera, per difendersi dal freddo e dalla pioggia, è costretta a stare in un fabbricato abbandonato, che crolla e uccide due bambine.

Permettetemi di non parlare del caso della famiglia ricca, perché di Berlusconi ne ho piene le scatole.
Mi interessa di più, sul piano umano e sociale, affrontare il caso della famiglia povera.
In un paese civile queste cose non devono succedere, e non succedono.
Casi come quelli sono quindi una spece di vetrina delle aberrazioni del nostra nostra società e del nostro stato sociale.
Nell'europa, con l'eccezione di grecia, portogallo e italia, ogni cittadino indigente (sotto la soglia delle povertà) riceve un reddito minimo, commisurato alla dimensione familiare.
Vedere per esempio http://www.filosofia.it/pagine/pdf/argo ... croM05.pdf
Noi invece ci limitiamo a stimare statisticamente quanti sono i poveri. Bello sforzo.
In europa gli si dà un assegno integrativo, ci si occupa della loro formazione (perché è evidente che il loro stato ai confini della società è legato ad una assoluta mancanza di qualifica professionale adeguata ai tempi) e della lor salute, gli si fornisce una casa, spesso in proprietà. L'obiettivo è quello di far uscire dalla condizione di miseria, portando la persona fuori dalla soglia della povertà, dandogli un'istruzione ed una casa.
Un'alimentazione sana aiuta la salute e lo stato fisico, vestiti in ordine aiutano a trovare lavoro.
Si tratta quindi di invertire il senso della spirale e da negativa farla diventare positiva.
Nei tanto vituperati stati uniti, la metà dei poveri riscontrati in un anno non lo è piu l'anno dopo.
Da noi non sappiamo nemmeno chi sono i poveri (sappiamo solo quanti) per cui una simile verifica non possiamo nemmeno farla.
Altrove non succede poi che case pericolanti, catapecchie, tuguri, siano abitati da poveri e clandestini.
Alcuni giorni fa ho letto di una famiglia che viveva in una grotta di tufo, vicino a Frascati.
In pratica un caso come quello dimostra, se servisse ancora, l'inesistenza di serie politiche assistenziali, dell'abitazione, del controllo del territorio. E noi sappiamo che questo è dovuto a due cause fondamentali: la prima è il clientelismo, la seconda è l'eccessivo sbilanciamento del nostro welfare verso la previdenza, in particolare le pensioni di anzianità.
Spendiamo troppo (molto piu' di altri paesi) per dare a troppe persone pessime pensioni e non ci sono quindi soldi per dare assistenza agli indiigenti, per efficaci politche per la casa e la famiglia.
Tra le varie contraddizioni c'è che storicamente la sinistra ed il movimento sindacale sono fortemente responsabili di questo sbilanciamento previdenziale mentre la destra ed il centro cattolico sono responsabili del corporativismo e del clientelismo. I poveri sono quindi stretti in una duplice morsa.
Anche loro pero' quando a contraddizioni non scherzano, se è vero che il fatellino dodicenne ha guidato i soccorritori con un telefono cellulare. Poveri si', ma col telefonino e spesso con l'alfaromeo fuori dalla baracca.
Questa è l'Italia.
Questa è l'Italia che produce fenomeni come quelli della famiglia povera e della famiglia ricca.

Franz


Buona analisi.

E quindi? Cosa possiamo fare per cambiare le cose?
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda franz il 24/01/2010, 12:35

gabriele ha scritto:Buona analisi.

E quindi? Cosa possiamo fare per cambiare le cose?

Dobbiamo battere corporativismo, assistenzialismo e clientelismo, perché questa base è incompatibile con un buon mix tra liberalismo e socialismo. Ovvero in liberalismo moderno e sociale, ovvero un socialismo moderno e liberale.
Per batterlo dobbiamo essere credibili, facendo una proposta credibile sia nei contenuti che nei proponenti (nel senso che se una simile proposta fosse fatta da Bertinotti e Mastella ci sarebbe solo da sbellicarsi dalle risate e mandarli a Zelig).

Occorre anche considerare che molti sono i nemici potenziali di un simile cambiamento.
Per esempio tutti quelli che vivono di rendite politiche o economiche, tutti quelli che grazie al corporativismo hanno trovato esenzioni e nicche di sopravvivenza, tutti quelli che grazie all'assistenzialismo clientelare (come per le pensioni di anzianità) rischiano di trovarsi col culo per terra se i cambia. Non dico chi oggi è già in pensione, qui diritti sono (ritengo) intangibili ma di chi calcola fra 5 o 10 anni di approfittare del fatto e si chiede "perché io no?" Il nostro mercato del lavoro è ancora troppo rigido, perché la flessibilità è stata scaricata sulle nuove figure e sui giovani. Invece di un mercato uniformemente flessibile abbiamo un 50% rigido ed un 50% ingnobilmente troppo flessibile. In una situazione squilibrata c'è una gran parte che avrebbe tutto da guadagnare da un riequilibrio ed un'altra che ha tutto da perdere.
Quindi i nemici sono molti (anche nel nostro fronte) ma se pur fossero meno di quanto penso, sanno strillare bene e fare tanto casino, come hanno dimostrato i tassisti quando Bersani propose una parzale liberalizzazione delle licenze.

Il problema quindi è dupice: da un lato individuare la soluzione, che prevede un cambiamento decisamente notevole, dall'altro saper guidare questo progetto vincendo le naturali resistenze al cambiamento, che in Italia sono molto forti.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda ranvit il 24/01/2010, 12:43

Ovviamente di situazioni aberranti ce ne sono tante.
Leggevo poco fa su il "Sette" (inserto del Corriere del giovedi') di 15 indiani della casta inferiore tenuti in schiavitù da un loro connazionale di casta superiore in un capannone, in Toscana, dove lavoravano per la lucidatura di fibbie per cinghie di alcune griffe per 3 euro l'ora e dove dormivano ammassati e nascosti (dovevano anche mangiare senza dare nell'occhio...).
E vicino Verbania 19 pachistani anche loro schiavizzati da un connazionale per la lavorazione della bresaola. E non ricordo più dove (ma sempre al Nord....) non so quanti africani nell'edilizia a 1,5 euro all'ora ma ne pagavano 220 al mese per dormire in un capannone ammassati come schiavi)
Insomma c'è da rabbrividire....

Il contraltare è che leggevo qualche giorno fa che, mi pare, a Reggio Emilia la Lega è in forte crescita a causa del fatto che dalle 18 circa la città è nelle mani di extracomunitari....

Cosa fare chiede Gabriele...

Vittorio
Ultima modifica di ranvit il 24/01/2010, 18:12, modificato 1 volta in totale.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda cardif il 24/01/2010, 17:10

Franz:
Permettetemi di non parlare del caso della famiglia ricca, perché di Berlusconi ne ho piene le scatole.
....
Poveri si', ma col telefonino e spesso con l'alfaromeo fuori dalla baracca.
franz ha scritto:Permettetemi di non parlare del caso della famiglia ricca, perché di Berlusconi ne ho piene le scatole. .... Poveri si', ma col telefonino e spesso con l'alfaromeo fuori dalla baracca.

E' vero: "Frutta, verdura e Ferrari" venditori ambulanti in Liguria non è certo un caso isolato.
da: http://www.nuovofiscooggi.it/files/u27/ ... -08_03.pdf
Per prima cosa: non penso che tutti i venditori ambulanti si trovino in quelle condizioni.
Ma qua non si tratta degli evasori, che devono essere rintracciati dall'Agenzia delle entrate.
Si tratta del sistema di evasione, sostenuto da chi oggi è al governo; chissà se per averlo praticato, certo per averlo incoraggiato con il continuo attacco alle tasse e con i condoni fiscali.
Non per fatto personale. Se non fosse per questo farei anch'io a meno di parlare di questo PdC. Perciò ho fatto quell'accostamento tra "quei" poveri e quei "ricchi".

franz ha scritto:l'eccessivo sbilanciamento del nostro welfare verso la previdenza, in particolare le pensioni di anzianità.

Sul tema delle pensioni Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, a marzo 2009 dice che con 11 miliardi di attivo non urge una nuova riforma delle pensioni. Ora sono un po' di meno avendo speso circa 900 milioni per cassa integrazione, ma comunque abbastanza per il prossimo futuro. Sufficienti anche ad aumentare un po' le pensioni minime.
Sulla lunga distanza c'è da discutere, ma credo che il sistema del calcolo con il livello contributivo anzicché retributivo abbia stabilizzato già molto il bilancio dell'Inps.
Ma qua si tratta di equità sociale a carico delle entrate fiscali, non quelle contributive. E' con le entrate irpef che devono essere fatti questi interventi a favore delle persone e famiglie economicamente deboli.

franz ha scritto:facendo una proposta credibile

Questo è il vero problema: le proposte. Ma servono o sono parole... parole.... parole, e chiacchiere per i gonzi?
Questo ho voluto mettere in evidenza riportando le parole del sindaco di Favara, "che ha costituito un movimento politico ... che aveva come scopo principale riavvicinare i cittadini alle istituzioni e renderli compartecipi di un progetto ... di legalità e giustizia sociale", il quale dice: "si tratta di immobili abitati da gente indigente che non avrebbero i soldi per demolire e non avrebbero alternativa di residenza".
Se fossero stati realizzati quegli scopi, la cui proclamazione ha consentito di vincere le elezioni, si sarebbe verificata quella tragedia?
Quelle parole, che certo non possono essere criticate come cattive proposte non sono state solo chiacchiere? Eppure gli elettori ci hanno creduto.
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1700
Iscritto il: 13/04/2009, 18:29

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda gabriele il 24/01/2010, 19:10

ranvit ha scritto:Ovviamente di situazioni aberranti ce ne sono tante.
Leggevo poco fa su il "Sette" (inserto del Corriere del giovedi') di 15 indiani della casta inferiore tenuti in schiavitù da un loro connazionale di casta superiore in un capannone, in Toscana, dove lavoravano per la lucidatura di fibbie per cinghie di alcune griffe per 3 euro l'ora e dove dormivano ammassati e nascosti (dovevano anche mangiare senza dare nell'occhio...).
E vicino Verbania 19 pachistani anche loro schiavizzati da un connazionale per la lavorazione della bresaola. E non ricordo più dove (ma sempre al Nord....) non so quanti africani nell'edilizia a 1,5 euro all'ora ma ne pagavano 220 al mese per dormire in un capannone ammassati come schiavi)
Insomma c'è da rabbrividire....

Il contraltare è che leggevo qualche giorno fa che, mi pare, a Reggio Emilia la Lega è in forte crescita a causa del fatto che dalle 18 circa la città è nelle mani di extracomunitari....

Cosa fare chiede Gabriele...

Vittorio



Prima di decidere cosa fare, i politici e noi dobbiamo capire con cosa abbiamo a che fare. Allora perché in TV non si vedono altro che "tette e culi"?
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
Avatar utente
gabriele
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 2690
Iscritto il: 18/05/2008, 16:01

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda franz il 24/01/2010, 21:56

cardif ha scritto:Sul tema delle pensioni Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, a marzo 2009 dice che con 11 miliardi di attivo non urge una nuova riforma delle pensioni. Ora sono un po' di meno avendo speso circa 900 milioni per cassa integrazione, ma comunque abbastanza per il prossimo futuro. Sufficienti anche ad aumentare un po' le pensioni minime.
Sulla lunga distanza c'è da discutere, ma credo che il sistema del calcolo con il livello contributivo anzicché retributivo abbia stabilizzato già molto il bilancio dell'Inps.
Ma qua si tratta di equità sociale a carico delle entrate fiscali, non quelle contributive. E' con le entrate irpef che devono essere fatti questi interventi a favore delle persone e famiglie economicamente deboli.

Sono in netto disaccordo.
Oggi quell'attivo (temporaneo, in attesa della "gobba" del 2035) viene alimentato da un prelievo contributivo che sommando le quote a carico del lavoratore ed a carico del datore di lavoro arriva al 42%. Quindi la soddisfazione di Mastrapasqua mi sembra paragonabile a quella del capo vampiro che, con la pancia bella piena e con un rivolo di sangue sulle labbra, si dichiara soddisfatto del bottino e fa pure il ruttino. Oggi il prelievo fiscale è in linea con quello europeo. Le nostre imposte non sono fuori dalla norma ma lo è il prelievo previdenziale. Quando Prodi parlava di ridurre il cuneo fiscale si riferiva a tutto il prelievo, quello che dal lordo azieneda porta al netto. Qui l'80% del prelievo è costituito da contributi, non da imposte. E i contributi, essendo in % fissa (non progressiva) pesano piu' sui poveri che sui ricchi.
Immagino che tu possa calcolare da solo cosa vuol dire togliere il 42% da un salario misero di 1200 euro lordi piuttosto che togliere il 42% da uno stipendio lordo di 8000. Si chiama effetto regressivo.

Verissimo che è con l'irpef che si devono fare gli aiuti che dici ma iniziamo prima a non rapinare il 42% del salario e poi vediamo se proprio è necessario intervenire attivamente in alcuni casi.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Italia tra Favara e Milano

Messaggioda cardif il 25/01/2010, 0:36

franz ha scritto:capo vampiro che, con la pancia bella piena e con un rivolo di sangue sulle labbra, si dichiara soddisfatto del bottino e fa pure il ruttino.

questa è simaptica. :lol: :lol:

Io mi rivolgo a te perché tu hai pazienza; e ne devi avere con me che sono puntigliso.
Tu dici : "prelievo contributivo che sommando le quote a carico del lavoratore ed a carico del datore di lavoro arriva al 42%."
E poi dici che io posso "calcolare da solo cosa vuol dire togliere il 42% da un salario misero di 1200 euro lordi piuttosto che togliere il 42% da uno stipendio lordo di 8000".
C'è una cosa che non va: del 42% solo per il 10% circa va tolto dal lordo del dipendente. Il 32% il datore di lavoro lo versa direttamente all'Inps.
Ho già riportato il calcolo che ho cercato di rendere più chiaro adesso (non funziona la tabulazione, perciò i dati si erano accavallati nell'altro argomento).
Busta paga di un dipendente:
Retribuzione lorda: 1.000 euro; all'INPS il 9,2%: 92 euro; resta l'imponibile di 908 euro; IRPEF: circa 98 euro; resta il netto in busta paga di 810 euro.

A carico del datore: lordo al dipendente: 1.000 euro; all'INPS il 33,3% pari a 333 euro; all'INAIL (assicurazione infortuni) il 10% pari a 100 euro; per TFR 75 euro; IRAP 3,9% pari a 39 euro; totale costo lavoratore: 1.546 euro.

Questi dati chiariscono che solo il 9,2% si toglie dal salario ( 92 euro sui 1.000 euro della busta paga riportata), non il 42%.
E ricordo che i contributi tornano ai lavoratori sotto forma di pensione e indennità di disoccupazione, malattia, maternità.

E' l'Irpef che va allo stato. E' vero che se le entrate dell'Inps non coprono le uscite lo Stato ripiana prelevando dall'Irpef. Ma per ora non c'è timore; e per il futuro il rischio è molto ridotto, anche per entità, perché le pensioni saranno commisurate ai contributi versati e non agli stipendi.
Comunque è il governo che decide quanto deve incassare e come deve spendere i soldi l'Inps, mica Mastrapasqua. Se si regolarizzassero i lavoratori a nero, consentendo loro di versare i contributi con quindi pure ulteriori entrate per l'Inps, pagheremmo un po' di più le arance, ma si potrebbero aumentare le pensioni minime, per esempio. Scelte del governo.

Ma ripeto la considerazione che ho già fatto:

1) si può discutere sull'entità dei versamenti contributivi (92 + 333 euro); può pure essere ritenuta eccessiva. E mi mancano elementi per verificare se all'estero sono inferiori; per fare una cosa seria si dovrebbero pure confrontare le prestazioni che si hanno in cambio.
Ma non so come si ridurrebbero le prestazioni in cambio di minori versamenti contributivi.

2) si potrebbero pure lasciare in busta paga tutti i contributi a limite; darli al dipendente, che però non avrà pensione, non indennità di disoccupazione, non cassa integrazione, niente indennità di assenza per malattia, niente indennità per maternità: se la dovrà sbrigare da solo.
Non me la sento di dire che sarebbe meglio; non me la sento di dire che questo porterebbe ad un beneficio per la società.

Poi, so bene che c'è molto da aggiustare (dalle tipologie di contratti alle entità delle retribuzioni, dalle semplificazioni amministrative alle forme di incentivazione, ecc ecc ecc) e che si dovevano demolire quelle mura cadenti prima di ora.

Però l'intera Italia politica è impegnata a conquistare i posti di governo nelle regioni e il Parlamento è impegnato a salvare questo PdC.
Noi che possiamo fare? E io in particolare, visto che la carica che mi hanno dato non è operativa? :D :D

Ma perché siamo finiti di nuovo sull'argomento dei contributi?
ciao, cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1700
Iscritto il: 13/04/2009, 18:29

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 38 ospiti