Iafran ha scritto:franz ha scritto:In realtà dovremmo dire "fuori i partiti, i sindacati e gli affaristi dalla gestione della sanità".
.... e "dentro la politica". Quella vera.
Dentro nelle decisioni che riguardano la collettività, la cosa pubblica.
Per ottimismo, tenderei a fare dei distinguo.
Basterebbe solo "fuori gli affaristi dalla gestione della cosa pubblica" e poi tutto quello che aggiungi tu "dentro la politica". Quella vera. Dentro nelle decisioni che riguardano la collettività, la cosa pubblica.” Per non fare torto a coloro che, sia nei partiti sia nei sindacati, subiscono il fare scellerato degli avidi, i quali tendono ad occupare sempre le posizioni dirigenziali più alte nei vari organismi sociali, con danno per tutti.
Loredana, la Anselmi non si immaginava certo ciò che ne sarebbe seguito: fatta la legge … qualcuno si organizza sempre per aggirarla (a danno di chi la osserva e della collettività)!
Grazie per avermi ricordato la cosa ma parlavo della politica vera, non di "una politica", quella lotizzatoria, che è una prassi corruttiva. Comunque è tipico del SSN finanziato con le sole imposte avere un conflitto di interessi tra gestione delle prestazioni e gestione dei costi. Noi abbiamo abolito le mutue, che di quel conflitto erano l'apoteosi, ma con il SSN siamo caduti dalla padella alla brace, mettendo tutto il potere in mano ai politici. Dovevamo prevederlo, conoscendo l'Italia.
Gli altri paesi hanno separato la gestione sanitaria dalla gestione della spesa sanitaria (come sempre la res publicae si fonda sulla separazione dei poteri) affidando competenze e responsabilità a enti diversi. Le decisioni strategiche alla politica, le gestione delle prestazioni al personale medico competente, la gestione della spesa alle assicurazioni (come in germania, francia, olanda e come in tutti i paesi tranne UK, ITA e SVE) senza che queste possano mettere il becco sulla qualità delle prestazioni. Quando invece lo stesso soggetto gestisce tutte e tre le cose ecco che corruzione, lottizzazione, clientelismo, incompetenza la fanno da padrone. Non so se Tina Alnsemi poteva arrivarci da sola; non è questo il problema. Il fatto grave è che quando nel 1997 il primo governo Prodi è stato messo di fronte a questa analisi (frutto della allora commissione Onofri) ed a avuto la possibilità di cambiare, ha preferito mantenere questo stato di cose (sotto cui sta ovviamente un feudo di potere e voti). Questa è la "colpa grave". Quando ci lamenttiamo, ricordiamoci che abbiamo avuto la possibilità concreta di cambiare ben 13 anni fa e che se lo avessimo fatto oggi la realtà sarebbe diversa e, a mio avviso, migliore.
Franz