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è di qualche giorno fa la sortita di larussa di mandare altri mille nostri soldati in afghanistan. sinceramente a me pare un po una forzatura, un voler ancora una volta voler sottostare al volere di washington. in afghanistan si vince conquistando i cuori della popolazione alktrimenti la guerriglia ha vita facile. l'italia qualche cosa lù di concreto la sta facendo anche se comunque rimane sempre troppo poco secondo me. qualche giorno fa mi è capitato di imbattermi nel sito internet del prt di herat, in pratica la squadra di ricostruzione provinciale guidata dai nostri militari del cimic. sono rimasto piacevolmente colpito di tutte le belle cose che stanno facendo andando a migliorare le condizioni di vita della popolazione costruendo ospedali scxuole e ospedali. perchè dunque invece di spendere altri soldi per aumentare le truppe non spendere la stessa cifra per ricostruire??
il link al sito lo metto rimarrete piacevolmente colpiti di quanto poco i nostri tg parlano della faccenda

http://www.prtherat.altervista.org/cont ... events.htm

mentre ci siamo facciamocela un idea di quello che fanno i nostri in afghanistan.
c'è una giornalista che ha un coraggio enorme e che se ne va in giro per il west afghano, carlotta ricci. se solo i suoi documentari fossero più conosciuti non ci faremmo prendere in giro da questa classe dirigenziale da strapazzo, intendendo sia quella di destra che quella di sinistra. i suoi documentari si possono trovare su youtube
http://www.youtube.com/user/carlottaricci dateci una occhiata ne vale la pena

Al di là del coraggio della giornalista e dei militari, ma:
Perché li chiama "insorti"? Non c'è un problema, se non li chiama "terroristi"?
Non è che la presenza stessa di militari stranieri viene vista come occupazione, almeno da una parte della popolazione? Non è questo che scatena la deprecata "guerriglia"?
Se si tratta di opere di bene, perché non farlo vedere, con l'impiego di civili (o almeno con alcuni militari in borghese)?
Chiedere ai soldati è inutile, è guardare il dito che indica la foresta; hanno le loro motivazioni personali o gli sono offerte negli addestramenti; ricordo le musiche che sentivano i soldati USA e le scritte sui loro carrarmati in Iraq; si sa qual era lo spirito percepito dalla maggioranza di loro con gli episodi di Abu Ghraib.
Quello che non ho capito è l'obiettivo strategico: il ritiro avverrà quando non ci sarà nessun talebano armato, per esempio?
Comunque i mille da inviare in Afghanistan saranno spostati da altre parti.
cardif

la ricci non fa altro che usare il gergo tecnico delle forze armate.
mandare mille soldati anche spostandoli da altre parti costa decinee secine di milioni di euro, m sembra che dal 2001 ad ora c'è costata due miliardi la missione mentre invece si destinano pochissimi soldi alla ricostruzione. sempre sul sito del prt di herat c'è scritto che dal 2005 sono stati finanziati progetti di ricostruzione per 24 milioni di euro. non sono troppo pochi per un paese da mettere sin dalle basi perchè esce da una guerra durata 40 anni??? solo l'altro giorno ho letto un'intervista fatta a gino strada il fondfatore di emergency che chiarisce molte cose, ora la posto


"Missione italiana in Afghanistan. Tutti i pezzi
10 dicembre 2009 – Secondo Gino Strada, il medico fondatore dell’associazione “Emergency”, mantenere l’impegno italiano in Afghanistan costerà alle casse dello Stato un miliardo di euro. Commenta semplicemente così il medico, ai microfoni di Cnr Media, le dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro della Difesa Ignazio La Russa di fronte alle Commissione riunite di Esteri e Difesa del Senato, sulla missione militare italiana in Afghanistan. "Mi pare che in Italia – sostiene ancora il medico - ci sia sempre meno capacità di reazione. La reazione c'è solo quando si verifica un evento bellico che produce la morte di qualcuno dei nostri militari, allora si scatenano i tuttologi, la retorica la fa da padrone, poi si dimentica e si va avanti". E aggiunge:"Io inviterei gli italiani a considerare semplicemente questo: 2 miliardi e mezzo di euro spesi, e per i prossimi anni saranno all'incirca 700/800 milioni se non un miliardo in più all'anno. Io sono convinto - prosegue - che gli italiani darebbero indicazioni diverse su come spendere quel miliardo di euro. Mi fa piacere che almeno tutti sapranno esattamente che cosa stiamo a fare in Afghanistan", e cioè che "si è là a fare la guerra, ad ammazzare e a farsi ammazzare". Per quanto riguarda invece la decisione di assegnare il premio Nobel per la Pace a Barack Obama, sul sito di 'Peacereporter' Strada sostiene che "è come dare il Nobel per la castità a Cicciolina o a Patrizia D'Addario". Un riconoscimento che è "fuori dalle righe", anche alla luce delle "prime tre decisioni che ha preso: quella di mandare in Afghanistan altri 30mila uomini, di non ratificare il trattato contro le mine anti-uomo, e di non fare un accordo per la riduzione dell'emissione di gas nocivi". La maggioranza degli americani, dice il fondatore di Emergency, "è contraria a questo riconoscimento". Lo si apprende dall’Ansa."

No, non è gergo tecnico; c'è una grossa differenza tra "insorti" (che insorgono contro l'occupazione) e "terroristi" (che creano terrore per destabilizzare). E ben diverse, di conseguenza, dovrebbero essere le misure da prendere.
E 24 milioni spesi per la ricostruzione è ridicola, tenendo conto che la spesa per i soli voli aerei di questo governo è aumentata di 30 milioni in un anno, rispetto al governo Prodi.
Certo, la spesa complessiva è enorme, anche se in buona parte è la paga del personale.
Ma come eliminare questa spesa: annullando tutte le missioni all'estero? Facile non è, credo.
cardif

cardif ha scritto:No, non è gergo tecnico; c'è una grossa differenza tra "insorti" (che insorgono contro l'occupazione) e "terroristi" (che creano terrore per destabilizzare). E ben diverse, di conseguenza, dovrebbero essere le misure da prendere.
E 24 milioni spesi per la ricostruzione è ridicola, tenendo conto che la spesa per i soli voli aerei di questo governo è aumentata di 30 milioni in un anno, rispetto al governo Prodi.
Certo, la spesa complessiva è enorme, anche se in buona parte è la paga del personale.
Ma come eliminare questa spesa: annullando tutte le missioni all'estero? Facile non è, credo.
cardif

Caro amico, credo sia doveroso aumentare il ns impegno in Afganistan, perchè gli "insorti" sono proprio coloro che non vogliono la pacificazione di quel popolo, cioè terroristi che terrorizzano innanzitutto la loro gente per poterla dominare e soggiogare. Ritengo sia ben fatto.
Seguivo oggi il dibattito alla camera e mi sembra di aver capito che aanche il nostro partito si è detto favorevole a quel provvedimento. Era quello che mi sarei aspettato da un partito che fra poco tempo può essere chiamato alla guida del paese.
E questo è importante, perchè la politica estera è un biglietto da visita troppo fondamentale per un governo.
Se riusciremo a non fare alleanze sbagliate, non avremo problemi ad avere credibilità internazionale. Su questo punto il governo Prodi (che tutti voi sanno considero fallimentare) era continuamente frenato da veti incrociati. Tutte le volte che c'era da dibattere sulla politica estera, c'era sempre il rischio che una parte dell'unione che magari rappresentava lo 0,0000% potesse far cadere il governo. Prodi, con tutti i miliardi di difetti che glipossiamo riconoscere, era sicuramente uno statista che avrebbe fatto una buon apolitica estera, ma era frenato dalle forze estreme della sinistra.
Pertanto occorre non ripetere quegli errori e avere le mani libere da quei partitucoli che potrebbero compromettere il nostro programma di governo, anche in politica estera.
Quindi bene ha fatto il PD, se ha votato come sembra, a favore dell'aumento truppe.
Cordialità a ttutti voi.

Ci saranno i "terroristi" e ci saranno gli "insorti".
Certo che, se la proporzione di spesa tra lotta ai terroristi con le armi e lotta agi insorti con azioni di miglioramento del loro tenore di vita (per convincerli che non è il caso di insorgere troppo perché siamo lì per il loro bene) andiamo malissimo.
Mandiamo pure i soldati ma per proteggere chi fa azioni di tipo civile e diplomatico.
Ci vuole ben altro che qualche migliaio di soldati contro un popolo intero.
Per isolare i terroristi ci vuole la diplomazia ma non solo quella di palazzo.
Ci vuole anche la diplomazia sul territorio.

I soldati combattono i terroristi, ma non contro un popolo intero. Se servono, possono anche essere di difesa ai civili; perché per aiutare il popolo occorrono ingegneri, geometri, impiantisti, dottori, infermieri; che sappiano anche insegnare a praticare da soli le varie attività, a sviluppare capacità di autosostentamento, almeno. Penso che così diminuiscano gli "insorti", quelli che non sopportano di vedere solo divise straniere sul loro territorio, e che poi sono l'ambiente da cui emergono le punte più oltranziste che passano alle armi.
Ma soprattutto non servono gli aiuti in denaro, che restano per la maggior parte nelle mani delle associazioni che li gestiscono.
cardif

pianogrande ha scritto:Ci saranno i "terroristi" e ci saranno gli "insorti".
Certo che, se la proporzione di spesa tra lotta ai terroristi con le armi e lotta agi insorti con azioni di miglioramento del loro tenore di vita (per convincerli che non è il caso di insorgere troppo perché siamo lì per il loro bene) andiamo malissimo.
Mandiamo pure i soldati ma per proteggere chi fa azioni di tipo civile e diplomatico.
Ci vuole ben altro che qualche migliaio di soldati contro un popolo intero.
Per isolare i terroristi ci vuole la diplomazia ma non solo quella di palazzo.
Ci vuole anche la diplomazia sul territorio.

Giusto, ma non vanno diminuiti gli eserciti. La "guerra" non contro un popolo intero ma con i loro "imperatori del terrore" che li schiavizzano.
La democrazia è come una droga, appena la provi, ti accorgi che non puoi farne a meno, ma vai contro gli interessi dei pochi che sono appunto i talebani.
E poi la popolazione va protetta ed aiutata e non basta la pur meritoria opera di Gino Strada.

Ho forse detto di non mandare soldati?
Ho detto che bisogna abbinare, all'intervento militare, quello civile e diplomatico.
I soldati non combattono contro un popolo intero (la mia era una .... si dice iperbole?) ma se non c'è quell'abbinamento che dicevo, trovano, comunque, l'ostilità della popolazione verso lo straniero armato sul suo territorio.

Tanto per fare un'altro esempio, l'Italia ha lo stesso problema con le mafie.
La popolazione si vede benissimo da che parte sta (magari solo per paura o per convenienza).
Inutile combattere la mafia dando la cacci alla manovalanza.
Bisogna fargli terra bruciata a livello politico e finanziario.
Allora, la gente avrebbe meno paura perché vedrebbe nello stato un alleato e non avrebbe più bisogno (oltre che paura) del mafioso.
Con i talebani è la stessa cosa.
Gli italiani, , sono capaci di mandare solo soldati (come fanno anche a casa nostra) o possono anche fare altro? (o chiedere che si faccia altro?).
Insomma, ad ammazzare i morti di fame sono capaci tutti.
Non potremmo puntare a qualcosa di più alto nella nostra politica estera?
Graditissime smentite.