Da repubblica.it :
Rutelli: "Ipotesi futuribile per parlarne oggi. Con l'Udc noi vogliamo incontrarci per costruire alleanza solida"
I ministri Scajola e Matteoli parlano invece di "improbabili ammucchiate"
Casini: "Fronte contro Berlusconi
Fini? Ci saranno sorprese"
Il presidente della Camera non commenta: "All'estero non parlo di cose italiane"
ROMA - Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, parlando a margine dell'XI congresso nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, rilancia l'idea di un fronte democratico che si opponga a Silvio Berlusconi nel caso in cui il cavaliere voglia tornare alle urne. E ai cronisti che gli chiedono se in una circostanza di questo genere anche Gianfranco Fini 'sarà della partita', Casini replica: "Io mi auguro che questa partita non si giochi e che Berlusconi risolva i problemi del Paese. Ma se pensa di utilizzare la questione giudiziaria per trasformare la democrazia in una monarchia, attaccando Napolitano e la Consulta, avrà una risposta dura, netta e univoca. E ci saranno sorprese". Il presidente della Camera non commenta: "All'estero non parlo di cose italiane".
Mentre si esprime con favore Francesco Rutelli, a margine dell'assemblea nazionale di Alleanza per l'Italia, a Parma: "L'ipotesi di Pier Ferdinando Casini di fare un fronte comune unico anti-Berlusconi in caso di elezioni anticipate mi pare troppo futuribile per parlarne oggi. Con Casini e con l'Udc noi vogliamo incontrarci e fare una cosa forte, solida, che raccolga consensi e dunque che dia spazio a una nuova soluzione alla paralisi di un bipolarismo dominato dalle estreme".
Decisamente scettico il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola: "C'è un governo solido che va avanti, che ha la maggioranza degli italiani e che vuole premiare chi ha progetti concreti con possibilità di attuazione, un governo dove ci sono insieme non ammucchiate, ma programmi corerenti". Parla di ammucchiate anche il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli: "Le elezioni anticipate sarebbero un errore ed un danno gravissimo per il Paese che prova ad uscire dalla crisi. Nessuno le vuole, ma non si possono accettare ricatti da nessuno, neppure da chi per sbarazzarsi di Berlusconi propone improbabili ammucchiate tenute insieme solo dall'odio e che sono state già sconfitte dagli elettori".
Dello stesso tenore il commento del ministro della Difesa Ignazio La Russa: "Per noi sarebbe una pacchia. Da una parte ci sarebbe chi ha a cuore l'interesse del Paese, dall'altra un'ammucchiata, con un anti berlusconismo peggiorato rispetto a quello di Prodi". Secondo il coordinatore del Pdl, questo tipo di soluzione politica ha già portato "alla scomparsa di Prodi e a quella della sinistra radicale dal Parlamento, con gravi danni al Paese in un momento in cui l'economia andava benissimo".
Il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto mette in guardia Casini: "Casini si avventura lungo un periodo ipotetico di terzo tipo, perché la nostra linea fondamentale è quella di lavorare per il termine naturale della legislatura rilnciando l'economica italiana, realizzando una grande riforma istituzionale e della giustizia ed evidentemente respingendo quell'uso politico della giustizia che, esso sì, è la vera causa dell'acutizzazione dello scontro politico".
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, fra i fondatori dell'Udc e poi passato nel Pdl, accusa Casini di 'tradimento': "Con l'appello al Pd e ad Antonio di Pietro per una alleanza per salvare la democrazia in Italia Pier Ferdinando Casini ha portato a termine il totale tradimento dell'atto costitutivo dell'Udc nel centro destra, confermato nell'ultimo congresso celebrato nel 2007".
(12 dicembre 2009)