Stefano'62 ha scritto:Io non ho visto il film,nè letto il libro in questione.
Tuttavia so benissimo che all'ombra del caos dilagante in quei tempi,quindi anche a guerra finita,sono stati compiuti efferati crimini,a volte imputabili al desiderio di ottenere giustizia (sommaria,meglio che niente se è impossibile ottenerla per vie legali),altre volte invece puro e semplice crimine gratuito compiuto da gentaglia cui tornava comodo nascondersi tra le fila partigiane,o semplicemente indossarne la maschera.
E se lo so benissimo,io che non sono un campione di informazione,significa che non è vero che certe notizie siano state nascoste.
Significa piuttosto che hanno ottenuto il risalto che meritavano,cioè quello delle notizie di cronaca nera,invece che il risalto esagerato e strumentale che avrebbero voluto dargli i soliti noti che avevano e hanno interesse a sputare sulla lotta di liberazione,e infangare in modo trasversale la sinistra italiana di quegli anni in cui aveva più consenso di quanto non abbia mai avuto berlusoni.
Cercare oggi di dare un peso specifico improprio a quelle notizie,ha lo stesso senso che avrebbe sputare sulla campagna militare statunitense dando risalto agli stupri e agli omicidi della divisione marocchina nella zona di Monte Cassino.
Una cosa è dare la notizia nella giusta dimensione che ha nella STORIA,altra cosa cercare di attribuirle un rango che non ha allo scopo di cambiare la valutazione storica.
Un pò come andare al cinema e soffermarsi non sugli attori ma solo su alcune comparse.
Credo che Robyn volesse dire qualcosa di simile,e avrebbe fatto bene a indignarsi se il vero intento del film (e forse del libro) risultasse quello.
Caro Stefano,
non mi sembra pertinente il paragone di MonteCassino con quello che narra Pansa.
Pur essendo cose condannabili, però quando siamo in guerra le atrocità ci sono da una parte e dall'altra, perchè la guerra chiama violenza in un giro senza fine.
Lo scrittore narra delle tante cose che non sono state raccontate, se non in modo equivoco o solo parziale. Precisamente racconta gli orrori commessi da partigiani ( ripeto: una piccola parte di essa ma che ha compiuto MIGLIAIA di omicidi ed atrocità) dopo la fine della guerra. Vennero giustiziati preti, bambini, stuprate donne solo perchè erano familiari di qualche fascista o semplicemente indiziate di avere avuto simpatie per un fascista. Purtroppo Stefano, questa storia è stata taciuta alla gran parte degli italiani. Ti risparmio i dettagli delle torture che questi gruppi partigiani hanno commesso su molta gente innocente. Voglio ripetere fino alla noia che gran parte di questo scempio è accaduto dopo la fine della guerra e commesso da gruppi partigiani. Alcuni dirigenti del partito comunista ne erano al corrente.
Solo indagando fra scartoffie e documenti sono venuti alla luce i particolari di questi fatti.
Pansa è stato accusato di esser passato al "nemico" (centrodestra), è stato accusato di revisionismo, di oportunismo e altri strafacioni. Per uno che è sempre stato comunista prima e di sinistra poi, deve essere stata una ella offesa.
In realtà, quello che ha voluto dire Pansa è che un avera pacificazione nazionale non può esserci senza tutta la verità. Anche da parte dell'assiocazione partigiani, si sono levati gli scudi ed accuse, mentre loro stessi dovrebbe avere tutto l'interesse alla trasparenza e ad ammettere che ci sono stati quei casi di poche persone che hanno commesso quei crimini, proprio perchè la lotta partigiana non ha nulla da vergognarsi. Quei casi crimosi non sono stati commessi dalla resistenza partigiana in quanto tale, ma da singoli elementi o gruppi di elementi partigiani che con le loro azioni si sono esclusi dai partigiani veri.
Sulle atrocità commesse dopo 8 settembre, credo che tutti ne siamo consapevoli che vi sono state da ambo le parti, ma come ho detto, quando siamo in guerra tutto può accadere.
Anche a te Stefano ripeto l'invito di leggere un pò di libri di Pansa. Sconvolgono e coinvolgono al tempo stesso.
Cordialità anche a te.