sarebbe utile che anche il ventennio precedente l'8 settembre venisse riconosciuto in tutti i suoi aspetti e in tutta la sua gravità.
sarebbe anche ora che quando si parla di quanto accaduto nel dopoguerra lo si facesse sulla base di indagini storiche condotte da storici con i metodi della ricerca storica, piuttosto che sulla base di romanzi di un giornalista che ha trovato un filone "letterario" da sfruttare.
sarebbe anche ora di tenere conto che in quelle migliaia di morti ci sono tantissime vendette personali, che non sempre hanno colpito degli innocenti. sarebbe ora, in altre parole, di contestualizzare quelle violenze. cosa che pansa non fa.chango
forumulivista
Caro Chango,
non siamo a dover giudicare il ventennio fascista sul quale è già stato scritto ogni male possibile. Il problema che ha sollevato Pansa è che per troppo tempo c'è stato un velo omertoso sulle vicende narrate.
Certo che lui ci guadagna su questo, ma non per questo deve essere denigrato il suo lavoro, che visto senza forzature di parte o ideologiche, non porta altro che del bene a tutti coloro che cercavano la verità su familiari uccisi senza un perchè.
Quei "romanzi" riportano notizie storiche documentate da archivi non di semplici giornalisti ma da procure, questure e fonti attendibili e riscontrabili.
Mettere tutto in unico calderone ( ventennio fascista, atrocità della guerra e crimini dei partigiani post-guerra) non porta un contributo positivo alle verità fatte emergere dalle ricerche di Pansa.
Cordialità