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Pausa mensa

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Pausa mensa

Messaggioda Robyn il 24/11/2009, 9:04

Dopo la proposta indecente del ministro Rotondi di togliere la pausa pranzo a metà del lavoro l'Italia può essere benssimo declassata a paese europeo a basso tasso di democrazia.Dove non c'è democrazia non c'è sviluppo.Solo gli animali lavorano senza fermarsi mai.La pausa pranzo tanto per ricordare non dovrebbe essere inferiore ai 90 minuti.Una pausa più breve può comportare problemi di gastrointerite.Forse Rotondi fà il ramadam.E comunque la mensa dovrebbe essere obbligatoria ovunque-Bassa democrazia=fascismo=sottosviluppo Ciao Robyn
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Re: Pausa mensa

Messaggioda franz il 24/11/2009, 10:21

Repubblica ha aperto un sondggio sul tema:

La pausa pranzo è una tradizione immutabile
(7065 voti) 41%

La pausa pranzo fa tornare solo più tardi a casa
(1175 voti) 7%

Non ho pausa pranzo
(482 voti) 3%

Vorrei la possibilità di scegliere se farla o no
(8295 voti) 48%

Non so
(118 voti) 1%


Leggendo bene gli articoli (e non solo i titoli ad effetto dei gironali) nessuno ha proposto di eliminare per legge la pausa pranzo. Pare pero' che una buona metà degli italiani che rispondono a quel sondaggio vorrebbe essere libero di scegliere se fare la pausa pranzo oppure no.


Il ministro per l'Attuazione del programma di governo auspica un cambio di abitudini
"Un quarto dei tedeschi mangia lavorando. In Inghilterra molti rinunciano o la riducono"

Rotondi contro la pausa pranzo
"Un rito che blocca tutta l'Italia"

Bonanni (Cisl): "Dia l'esempio, non vada alla buvette e i lavoratori lo seguiranno"
Angeletti (Uil): "Si vede che non ha esperienza diretta di un lavoro di otto ore di seguito"
di GIOVANNI GAGLIARDI

ROMA - "La pausa pranzo è un danno per il lavoro, ma anche per l'armonia della giornata. Non mi è mai piaciuta questa ritualità che blocca tutta l'Italia". Ne è convinto Gianfranco Rotondi, ministro per l'Attuazione del programma di governo ospite del programma tv web 'KlausCondicio'.

"Non possiamo imporre ai lavoratori quando mangiare - afferma il ministro - ma ho scoperto che le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare. Chiunque svolga un'attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo. Casomai sarebbe meglio distribuirla in modo diverso, come avviene negli altri Paesi".

"In Germania, ad esempio, per incentivare la produttività - nota Rotondi - la pausa pranzo in alcuni posti di lavoro dura mezz'ora, mentre si estende a 45 minuti per chi lavora oltre le 9 ore. Tuttavia, secondo un recente sondaggio, un quarto dei tedeschi trascorre la propria pausa pranzo lavorando. Anche in Inghilterra molti dipendenti vi rinunciano o la riducono, sia nei minuti che nel numero di pause nel corso dell'intera settimana".

"Negli ultimi due anni - ha concluso il ministro - si è scesi da una media di 3,5 pause a settimana del 2006 a 3,3 nel 2008. Addirittura meno di 3 per le donne. In Francia lo statuto dei lavoratori riconosce 20 minuti ogni 6 ore, mentre in America la pausa pranzo non è proprio prevista dalla legge federale ed è regolamentata autonomamente dai singoli Stati, mentre in Canada e Svezia si pranza davanti alla scrivania".

La precisazione
. Più tardi il ministro, con una nota, chiarisce il suo pensiero: "Non ho fatto nessuna proposta di abolire la pausa pranzo, ho solo detto a un giornalista che io l'ho abolita da vent'anni e lo stesso consiglio alla Camera dei Deputati, perché quella è l'ora in cui si lavora meglio. Si capisce che i lavoratori devono avere le loro pause e devono mangiare, magari sarebbe utile che ognuno si gestisse questa pausa come crede, ma è chiaro che è impossibile".

La replica. Pronto il commento del segretario della Cisl Raffaele Bonanni: "La pausa pranzo dove, nei cantieri edili? Nei campi? I lavoratori quando pranzano, lo fanno in maniera molto frugale, quasi sempre un panino o qualcosa del genere. Se Rotondi vuole dare il buon esempio, lo dico con simpatia, non vada più alla buvette e i lavoratori italiani ne seguiranno l'esempio", ha detto Bonanni ai microfoni di Cnrmedia.

"Il paragone con gli altri Paesi è fuorviante - ha continuato Bonanni - qui in Italia non ci sono le mense. Non ci sono a scuola, non ci sono nel pubblico impiego. E dove ci sono hanno un massimo di 800 calorie, quindi decisamente leggere. Infine, io negli Stati Uniti ci sono stato più volte e ho sempre visto i lavoratori usufruire della pausa pranzo".

La contro-replica. "Non vado alla Buvette, non pranzo da anni ma non mi sogno di entrare in conflitto coi legittimi diritti dei lavoratori - ha risposto il ministro -. Certo, se fosse possibile rinunciare alla pausa pranzo e uscire un'ora prima se ne avvantaggerebbero la produttività e la famiglia del lavoratore".

Successivamente è intervenuto anche il segretario della Uil Luigi Angeletti: "Ovviamente mi sembra una cosa molto curiosa si vede che non ha esperienza diretta di un lavoro di otto ore di seguito in azienda, fabbrica o ufficio dove le persone non possono gestirsi tempo o lavoro. In certe condizioni dire ognuno fa come gli pare è una battuta, semplicemente perché non si puo fare. La pausa - ha spiegato il sindacalista - è necessaria per motivi fisiologici e biologici. Dove si lavora a turno si fa la pausa a fine orario, consentendo a chi lavora di uscire prima o entrare dopo. In altri casi ci sono pause durante l'orario di lavoro. E' bene lasciare fare alle persone interessate nei limiti permessi dall'organizzazione del lavoro".

"Mangiare sul luogo di lavoro è una necessità non una scelta - ha continuato Angeletti - Sono pochi gli italiani che possono permettersi di mangiare a casa. I più fortunati hanno la mensa quindi mangiano sul luogo di lavoro, ma milioni di persone non hanno la mensa, e non per scelta, quindi sono costretti a mangiare un panino usando i ticket. Ci sono 17 milioni di persone - ha concluso Angeletti - sono lavoratori dipendenti e non possono organizzarsi a loro piacimento. Bisogna esserci passati per saperlo".
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Re: Pausa mensa

Messaggioda Giorgio Graffieti il 24/11/2009, 10:56

sbaglio anch'io non v'è dubbio... a contribuire a discutere di una scemenza messa lì per non discutere di altro.

La questione pausa pranzo è la diretta conseguenza di un modo di pensare per impiego e "piante organiche" e non per OBIETTIVI... come sarebbe logico e giusto sia in campo privato che pubblico. A me imprenditore o amministratore pubblico dovrebbe interessare una sega il lavoro inteso come presenza... dovrebbe interessare il lavoro come risultato degli obiettivi da raggiungere.

Dovrebbe essere tutto conseguente agli obiettivi raggiunti... stipendio compreso. Certo Rotondi e combriccola di "mangiapane a tradimento" in Parlamento avrebbero una certa difficoltà a dar conto degli obiettivi raggiunti.
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Re: Pausa mensa

Messaggioda cardif il 24/11/2009, 11:50

Uno che ha minacciato di dimettersi da ministro, il 29 aprile scorso, per protestare contro l'esclusione dalle liste del Pdl per il Parlamento europeo del settantenne Pomicino;
Un che ha detto questa baggianata sulla sentenza della Consulta sul lodo Alfano: «Sarà interessante leggere come gli ermellini motivano che è illegittimo un istituto che dà a quattro alte cariche le garanzie che i costituenti diedero a tutti i parlamentari con l'immunità. In altre parole, il lodo recuperava in minima parte l'istituto dell'immunità voluto dai costituenti»;
Uno così, secondo me, può dire quel che vuole.
Forse l'ha detto per il diritto a 15 minuti di gloria (però una volta nella vita: quindi diamoglieli e che poi si calmi)
Forse l'ha detto su disposizione del CSDM (Centro Studi Distrazione di Massa) del governo, che vuole distrarre l'opinione pubblica dalla privatizzazione dell'acqua.
Se la questione fosse stata: la pausa riduce il tempo di lavoro, pure pure.
E' evidente che, invece, è solo una questione di lana caprina, come dimostrano le stesse smentite del suddetto.
Ma mi viene il dubbio che il tutto sia conseguenza del modo di operare dell'informazione nel suo complesso: parte una notizia e, per apatia, per non farsi scavalcare, altri la ripetono fino a farne diventare un caso, che nella realtà non esiste.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Pausa mensa

Messaggioda franz il 24/11/2009, 12:05

Giorgio Graffieti ha scritto:La questione pausa pranzo è la diretta conseguenza di un modo di pensare per impiego e "piante organiche" e non per OBIETTIVI... come sarebbe logico e giusto sia in campo privato che pubblico. A me imprenditore o amministratore pubblico dovrebbe interessare una sega il lavoro inteso come presenza... dovrebbe interessare il lavoro come risultato degli obiettivi da raggiungere.

Perfettamente d'accordo per quanto riguarda il lavoro d'ufficio, dove per esempio un obiettivo potrebbe essere raggiunto con un olario elastico che ha come estremi anche le 12 ore (dalle sette di mattina alle sette di sera) al cui interno ognuno pone le sue otto ore, decidendo lui se fare o meno la sua pausa pranzo oppure di farne 3 piccole perché ha problemi digestivi.
Questa organizzazione invece non puo' funzionare ove ci sia un lavoro strutturato in una catena produttiva. Lì è necessario che tutti siano presenti contemporaneamente in certi turni ed esiste una certa rigidità di orari e di presenze, per non bloccare o rallentare un'intera catena. Il successo della produzione qui dipende dalla efficenza della catena produttiva e questa è massima quando procede senza soste (ciclo continuo) oppure con soste sincronizzate (tra cui la prausa pranzo).

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Re: Pausa mensa

Messaggioda Giorgio Graffieti il 24/11/2009, 13:00

franz ha scritto:Questa organizzazione invece non puo' funzionare ove ci sia un lavoro strutturato in una catena produttiva. Lì è necessario che tutti siano presenti contemporaneamente in certi turni ed esiste una certa rigidità di orari e di presenze, per non bloccare o rallentare un'intera catena. Il successo della produzione qui dipende dalla efficenza della catena produttiva e questa è massima quando procede senza soste (ciclo continuo) oppure con soste sincronizzate (tra cui la prausa pranzo).

non vorrei che si confondessero gli "obiettivi" con il "cottimo", però.
Quando Rotondi parla di produttività... mi auguro che voglia parlare di lavoro in cui la componente intellettuale è prevalente. Se vogliamo intendere il lavoro anche nella prevalenza di un'attività manuale... beh... che il lavoro continuativo sia sempre più efficiente ho dei dubbi. Pretendere che un minatore stia in cava o in galleria per 8 ore consecutive è una follia... così come ad una catena di montaggio (ove esistono ancora) o in un cantiere dei muratori. Oltre a doversi parlare più di alienazione e sfruttamento che di produttività io penso che il lavoro sia da intendersi come sviluppo pieno dell'art. 1 della Costituzione. Affermazione e completamento della dignità umana... non solo un mezzo per ottenere uno stipendio al 27.

Anche il "lavoro di squadra" rientra negli obiettivi con cui valutare i risultati che non è solo una questione inerente i lavori cosiddetti "usuranti"... ad esempio coinvolge anche quei lavori che devono garantire un servizio al pubblico.
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Re: Pausa mensa

Messaggioda trilogy il 24/11/2009, 13:38

E' stato tutto un equivoco. Rotondi in vita sua non ha mai messo piede in un luogo di lavoro. Abituato alla pausa pranzo della Camera che dura 3 ore, ha pensato che anche nelle fabbriche o negli uffici funzionasse allo stesso modo.
Scherzi a parte, quello che fa girare le scatole è che i confronti con l'estero li fanno solo sugli argomenti utili ad aumentare lo sfruttamento di chi lavora.
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Re: Pausa mensa

Messaggioda pianogrande il 24/11/2009, 14:06

Una delle conquiste, nella fabbrica dove lavoravo, fu, negli anni settanta, la mensa per i turnisti (e per le imprese esterne).
Rotondi provi, nella vita, a "lavorare" una volta, per otto ore di seguito.
Si intensifica la bagarre per la visibilità.
Qualcosa bolle in pentola.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Pausa mensa

Messaggioda Robyn il 25/11/2009, 11:26

La produttività aumenta se uno mangia ed ha la mensa
Esiste comunque un' preciso articolo della costituzione che recita che l'attività economica privata non può svolgersi in contrasto con la libertà la dignità la sicurezza.La legge determina l'attività economica privata affinche sia orientata a fini sociali"Credo che Bersani dovrebbe mettere la mensa obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro.Infatti i lavoratori devono fare i muri maestri" Tutto a base di lasagne,tortellini,spezzatino e vino rosso emiliano romagnolo Ciao Robyn
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Re: Pausa mensa

Messaggioda franz il 25/11/2009, 13:02

Robyn ha scritto:La produttività aumenta se uno mangia ed ha la mensa
Esiste comunque un' preciso articolo della costituzione che recita che l'attività economica privata non può svolgersi in contrasto con la libertà la dignità la sicurezza.La legge determina l'attività economica privata affinche sia orientata a fini sociali"Credo che Bersani dovrebbe mettere la mensa obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro.Infatti i lavoratori devono fare i muri maestri" Tutto a base di lasagne,tortellini,spezzatino e vino rosso emiliano romagnolo Ciao Robyn

La mensa è una conquista importante ma possibile solo in grandi e medie aziende. Impossibile renderla obbligatoria nelle piccole e nelle micro. Che la produttività aumenti se uno mangia non è sempre vero ... dipende da cosa mangia.
Bisognerebbe fare un pasto leggero. Quelli pesanti abbassano la produttività per varie ore e inducono sonnolenza. Provocano incidenti sul lavoro.
Poi allora si prende il caffé per stare svegli (e a lungo andare fa male) e poi anche l'ammazza caffé (e si è pronti per il ricovero). Sicuramente meglio quello che si mangia in una mensa ben fatta (ma è un miraggio!) piuttosto che ingurgitare panini .... a questo punto, meglio non mangiare e fare piccoli spuntini durante la giornata (bene solo per chi non fa lavori pesanti). Quindi in sintesi vista la complessità della materie e le diverse tipologie di lavoro e di aziende, è sbagliato sia abolire la pausa che obbligare mense e pasti.
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