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Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda trilogy il 22/11/2009, 19:49

wall1989 ha scritto:ma lo sai che ci sono state fughe di gas dalla caldaia,verificato assenza di ricariche negli estintori,bagni e servizi fuori norma e obsoleti.magari i presidi sono vittime come noi studenti,ma la responsabilità sarà di qualcuno no?


Se avessero individuato e arrestato i responsabili le cose oggi andrebbero meglio.
I cattivi maestri di oggi sono quelli che lasciano le scuole nel più totale degrado.
Cresci e vivi nel degrado scolastico e impari a disprezzare tutto ciò che è "cosa pubblica". Forse il disegno è proprio quello.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda cardif il 22/11/2009, 20:16

"non puoi dire che il 6 politico non fosse uno scandalo,infatti ha prodotto una generazione di pessima qualità"

Ammesso.
Il 6 politico nel '68 l'ha dato la generazione precedente in base a degli scioperi, mica con la pistola alle tempie: era quindi di pessima qualità anche la generazione precedente.
La generazione prodotta dal 6 politico nel '68, di pessima qualità, è stata genitrice ed insegnante di quella attuale.
Chi è giovane adesso è stato figlio e studente di genitori e docenti di pessima qualità.
Dovrebbe discendere che questa generazione è di pessima qualità, mi pare.
Salvo forse qualcuno che ha studiato all'estero o con qualche docente particolare?

Per il restauro di edifici scolastici (ed altro), un'idea ce l'avrei: il governo (governo, mò) lasci stare il ponte faraonico (prima che cada).
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda wall1989 il 22/11/2009, 23:03

cardif ha scritto:"non puoi dire che il 6 politico non fosse uno scandalo,infatti ha prodotto una generazione di pessima qualità"

Ammesso.
Il 6 politico nel '68 l'ha dato la generazione precedente in base a degli scioperi, mica con la pistola alle tempie: era quindi di pessima qualità anche la generazione precedente.
La generazione prodotta dal 6 politico nel '68, di pessima qualità, è stata genitrice ed insegnante di quella attuale.
Chi è giovane adesso è stato figlio e studente di genitori e docenti di pessima qualità.
Dovrebbe discendere che questa generazione è di pessima qualità, mi pare.
Salvo forse qualcuno che ha studiato all'estero o con qualche docente particolare?

Per il restauro di edifici scolastici (ed altro), un'idea ce l'avrei: il governo (governo, mò) lasci stare il ponte faraonico (prima che cada).
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la generazione che mi ha preceduto e della quale sono figlia,mi sembra che abbia prodotto anche delle persone corrette come moralità e comportamenti ed insegnamenti e riconosco in mia madre un modello da imitare. forse sono proprio le persone come lei che hanno avuto un antivirus contro la parte malata della generazione delle okkupazioni. molte volte a scuola abbiamo discusso con i nostri docenti di quegli anni.a parte quello che si può leggere sui libri che riportano sempre una visione parziale secondo chi li ha scritti,però è intressante prendere notizie da chi quegli anni li ha vissuti. tu pensa che in particolare noi avevamo due professori vicini come idee ma lontanissimi come analisi e ne abbiamo guadagnato in varietà di informazione. troppo forte era quando avevamo la possibilità di sentirli discutere su posizioni diverse. ed il bello è che entrambi hanno radici di sinistra, però uno ha fatto le lotte, l'altro le ha stigmatizzate.
io penso che da quella generazione di lotta, abbiamo imparato molto: fare l'esatto contrario di quello che facevano gli studenti che occupavano.
per il restauro sono daccordissimo con te.a volte avevo davvero paura ad entrare a scuola e pensavo che se fosse successo qualcosa,magari non avevamo le uscite di sicurezza a sufficienza, le vie di evacuazione intasate, strutture da rifare. non siamo messi bene come edifici scolastici,assolutamente no.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 24/11/2009, 20:45

In questi ultimi giorni mi pare che stia sbollendo l'esagitazione di tanti ragazzi che avevano intenzione di compiere reati okkupando le scuole. Speriamo che tornino ai loro doveri: studiare.
Per protestare, comè giusto che facciano selo ritengo opportuno, ci sono le piazze, chiedendo preventivamente l'autorizzazione.
Speriamo torni un pò di calma, che è utile per tutti.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda trilogy il 24/11/2009, 21:01

disallineato ha scritto:In questi ultimi giorni mi pare che stia sbollendo l'esagitazione di tanti ragazzi che avevano intenzione di compiere reati okkupando le scuole. Speriamo che tornino ai loro doveri: studiare.
Per protestare, comè giusto che facciano selo ritengo opportuno, ci sono le piazze, chiedendo preventivamente l'autorizzazione.
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Peccato che quando i tassisti esagitati bloccavano tutta roma, senza nessuna autorizzazione con le loro auto, nessuno sia venuto a fare la lode delle autorizzazioni e della calma. Il leader di quella protesta selvaggia oggi siede in consiglio comunale.
Amen
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 25/11/2009, 17:26

trilogy ha scritto:
disallineato ha scritto:In questi ultimi giorni mi pare che stia sbollendo l'esagitazione di tanti ragazzi che avevano intenzione di compiere reati okkupando le scuole. Speriamo che tornino ai loro doveri: studiare.
Per protestare, comè giusto che facciano selo ritengo opportuno, ci sono le piazze, chiedendo preventivamente l'autorizzazione.
Speriamo torni un pò di calma, che è utile per tutti.
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Peccato che quando i tassisti esagitati bloccavano tutta roma, senza nessuna autorizzazione con le loro auto, nessuno sia venuto a fare la lode delle autorizzazioni e della calma. Il leader di quella protesta selvaggia oggi siede in consiglio comunale.
Amen


Hai ragione a lamentarti per quelle proteste. Io sono garantista delle libertà dei singoli cittadini. Le proteste, pur motivate, non hanno il diritto di sequestrarmi in una autostrada, in un treno o in una fabbrica. Sono sempre stato contrario a tutte le forme di prevaricazione della libertà altrui. Sempre e comunque,ma sopratutto quando tu calpesti la mia libertà per i tuoi interessi.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda trilogy il 25/11/2009, 17:51

disallineato ha scritto:
trilogy ha scritto:
disallineato ha scritto:In questi ultimi giorni mi pare che stia sbollendo l'esagitazione di tanti ragazzi che avevano intenzione di compiere reati okkupando le scuole. Speriamo che tornino ai loro doveri: studiare.
Per protestare, comè giusto che facciano selo ritengo opportuno, ci sono le piazze, chiedendo preventivamente l'autorizzazione.
Speriamo torni un pò di calma, che è utile per tutti.
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Peccato che quando i tassisti esagitati bloccavano tutta roma, senza nessuna autorizzazione con le loro auto, nessuno sia venuto a fare la lode delle autorizzazioni e della calma. Il leader di quella protesta selvaggia oggi siede in consiglio comunale.
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Hai ragione a lamentarti per quelle proteste. Io sono garantista delle libertà dei singoli cittadini. Le proteste, pur motivate, non hanno il diritto di sequestrarmi in una autostrada, in un treno o in una fabbrica. Sono sempre stato contrario a tutte le forme di prevaricazione della libertà altrui. Sempre e comunque,ma sopratutto quando tu calpesti la mia libertà per i tuoi interessi.


In politica ci sono priorità e diversivi. Ad esempio gli Stati autoritari quando sono in difficoltà interna, trovano un nemico esterno e se necessario scatenano una guerra, si fanno forti con i deboli, e succubi con i forti. In Italia, nella nostra pochezza politica, le tecniche e i comportamenti sono gli stessi. Quella degli studenti che occupano una scuola per protesta è una falsa priorità, in giro ci sono problemi molto più seri che vengono costantemente occultati o coperti da una spessa coltre di polvere.

TRENTO - Era uno studente modello, ma le circostanze lo hanno costretto a lasciare la scuola: il padre ha perso il lavoro e in famiglia servono soldi. Succede a Rovereto, in Trentino, dove la preside dell'istituto superiore frequentato dal ragazzo ha deciso di rendere nota la storia. A 17 anni, il diritto allo studio ai tempi della crisi deve i fare i conti con la dura realtà dei grandi.

Flavia Andreatta, preside del Fontana, ha raccontato al quotidiano locale "Trentino" di come sia stata colpita dalle parole dell'adolescente. Un giorno il ragazzo è andato da lei, dicendole: "Devo cercare qualcosa per sostenere la mia famiglia. Non ci sono alternative". Categorico, con la maturità di chi si sente già responsabile per sè e per gli altri.

La dirigente scolastica ha poi spiegato di aver tentato, insieme ai genitori del ragazzo, di convincerlo a restare tra i banchi, ma invano. "La mamma ha ancora un impiego e avrebbero fatto dei sacrifici, pur di vederlo studiare, però il ragazzo si è sentito un po' l'uomo di famiglia, con la responsabilità di contribuire al bilancio", ha spiegato la preside. "Un vero peccato - ha aggiunto - perchè era bravo, con la media del 7. So che adesso ha trovato dei lavori interinali".

Le difficoltà, a sentire la dirigente scolastica, non sono un caso isolato. Riguardano molte famiglie, "sia di extracomunitari che di italiani - ha proseguito - soprattutto se ci sono più figli e tra i genitori qualcuno è in cassa integrazione o ha perso il lavoro". Per non parlare, poi, dei viaggi d'istruzione e delle attività extra, che ormai sono spesso considerate un lusso. "C'è chi arriva a fare un mutuo per pagare un viaggio d'istruzione, che magari costa qualche centinaio di euro. Per questo noi stiamo molto attenti a proporre iniziative, perché devono essere alla portata di tutti".

La storia dell'ex-studente di Rovereto ha già attirato l'attenzione dell'assessore all'Istruzione della Provincia autonoma di Trento, Marta Dalmaso. "Un fatto di questo tipo è molto grave, inaccettabile". Secondo l'assessore, non sono stati segnalati altri casi analoghi, anche se l'abbandono del percorso di studi per sostenere l'economia familiare è sicuramente un problema attuale. "Mi occuperò personalmente di approfondire la vicenda - ha proseguito Dalmaso, che ha poi lodato il 17enne per la "sensibilità verso i genitori e il sacrificio personale".

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(25 novembre 2009)
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda pierodm il 26/11/2009, 1:20

i]...dai non puoi dire che il 6 politico non fosse uno scandalo,infatti ha prodotto una generazione di pessima qualità[/i].

"Son confusa pastorella, che nel bosco a notte oscura, senza face e senza stella, infelice si smarrì": cara ingenua, l'ingenuità non è una colpa, nemmeno quando è finta, ma dire sciocchezze sì.
Io appartengo a quelle generazioni, come molti di noi qui: credo che sia piuttosto complicato, per te, dimostrare che siamo di qualità inferiore alla tua e a quella del tuo Prof.
A proposito: anche se tramite tastiera, rimane sempre la buona regola di mettere la lettera maiuscola dopo il punto, se non altro per una più scorrevole leggibilità.
Sulle sciocchezze dette nei tuoi post, comunque, non vale troppo la pena d'insistere, dato che sono niente di più che un "sentito dire".
Tanto vale rivolgersi alla matrice originale della tua "ottima qualità".

Achtung banditen: così recitava il titolo di un film di Lizzani, citando la forma in cui le SS definivano le azioni partigiane. Azioni, dal loro punto di vista, criminali.
Poiché la condanna verso i criminali è praticamente tautologica, definire un'azione come "criminale" è la via più breve, e apparentemente inoppugnabile, per dare giudizi.
Premetto che - dopo aver rivendicato la mia appartenenza a quelle generazioni - non ho mai okkupato niente, e dunque non sto qui a difendere retrospettivamente me stesso.

I movimenti sociali non sono un minuetto, e non rispondono ad alcuna regola, e semmai le regole le riscrivono, quando questi stessi movimenti rappresentano una vera, reale, inarrestabile evoluzione dei costumi, della cultura, dei rapporti sociali.
Non è questa la sede per affrontare l'argomento in profondità, ma è assolutamente evidente che gli avvenimenti del decennio che va dalla fine degli anni '50 agli ultimi anni '60 hanno rispecchiato una vera e propria rivoluzione sociale di portata storica, in tutto il mondo occidentale, e tanto più in Italia, che in questo mondo occidentale era uno dei fanalini di coda sotto numerosi aspetti.
Qualcuno ha detto, giustamente, in un post precedente, che tutti hanno lietamente beneficiato delle lotte e delle manifestazioni di quegli anni - soprattutto sindacali - compresi coloro che da subito o in tempi successivi si sono piccati di fare gli schizzinosi. Ma questo è solo uno degli aspetti - il più umanamente squallido - della vicenda.
L'aspetto intellettualmente riprovevole è il semplicismo - quando non la pura e semplice falsificazione - con il quale si rilegge la storia, o si racconta la cronaca di quegli anni, per non parlare poi di quando si tenta di buttare nel calderone la serie dei fenomeni attuali.

Nel merito specifico delle okkupazioni, io dico subito che quelle che mi scandalizzano sul serio sono le occupazioni di strade, spiagge, paesaggi, marciapiedi, manifestazioni culturali e sportive, parti importanti della cultura e dell'informazione, da parte di gente che se ne appropria e che usa questa appropriazione per limitare, vietare, o trarre profitti facili e quasi sempre esagarati.
Per quelle delle skuole e simili, mi chiedo quale strumenti abbiano i dissidenti per far valere la propria protesta, e lo stesso vale per i lavoratori buttati fuori da fabbriche che chiudono, o in situazioni di emergenza.
Quella che è molto facile chiamare "violenza", in realtà credo che ponga non solo il problema - che certamente qualche volta esiste - dell'esagitazione di alcuni, ma anche e direi soprattutto il problema dell'ascolto, della rappresentanza della dissidenza, in una società democratica - in particolare, della dissidenza, dell'esistenza, della volontà e delle idee di chi è più mite e più debole, più silenzioso.
Per intenderci meglio: definire con tanta faciloneria "violenta" una okkupazione è tecnicamente sbagliato, e non tiene conto che probabilmente questa forma di protesta è la forzatura massima alla quale si arriva, volendo rimanere al di qua della linea di demarcazione con la violenza vera e propria.
pierodm
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda franz il 26/11/2009, 9:44

In teoria il discorso di piero non fa una piega ma in pratica se esaminiamo la situazione italiana comparandola con quella di altri paesi europei (uscendo dal nostro bellissimo ombelico) vediamo che le cose stanno diversamente.
Sul piano delle fabbliche e della perdita di lavoro esistono ampi sussidi di disoccupazione, che durano un paio di anni (di piu' per chi supera i 50 anni) e coprono l'80% del salario, coprono anche il periodo contributivo e tutta una serie di corsi di riqualificazione che servono a reintrodurre il lavoratore nel mercato del lavoro.
Quindi il lavoratore non è "costretto" a lottare, anche occupando, per salvare il suo posto ed il suo reddito.
Incassa l'assegno, segue dei corsi, entra in progetti che nel giro di pochi mesi gli trovano un altro impiego.

Da noi no. Da noi no non per sfiga o per distrazione, ma perché qualcuno cosi' ha voluto.
E quando si è discisso di fare come in Europa, c'è stato un duplice no.
Il primo, dei sindacati, che tra assegno di disoccupazione (e quindi licenziamento piu' facile) e difesa assoluta del posto di lavoro, hanno scelto la seconda. Scelta molto diversa rispetto a quella dei sindacati tedeschi, inglesi, francesi. Sindacati che non si tirano pero' indietro in caso di vertenze aspre, con scioperi che durano mesi (senza interruzione) e non "dalle 9 ai turni di mensa" come operettisticamente si fa da noi.
Il secondo no è venuto dal padronato, che ovviamente capisce che tutto questo avrebbe un costo e che non puo' soportare un ulteriore aggravio del costo del lavoro, già gravato da imposte e contributi sociali tra i piu' elevati d'europa.
Potrebbe accettarlo se ci fosse una diminuzione di altri prelievi. Tenete presente che il costo delle indennità di disoccupazione in Europa è diviso in parti uguali tra lavoratore e datore e che rappresenta di solito un 2 ... 3 % del lordo.
Da noi, sapendo che poi c'è chi ci marcerebbe, è ipotizzabile un 4 ... 5% ed è troppo, dato che schizzeremmo in vetta alla classifica mondiale di esosità dei prelievi in busta paga.
Morale rimane la cassa integrazione solo per le fabbriche piu' forti, gli altri si divertono con l'ombrello di Altan.
Quando perdono il lavoro non hanno piu' nulla ed in certe regioni (vedi sardegna) non esistono alternative per cui è ovvio che bisogna ricorrere a lotte "rumorose". Il politico di turno disposto a transazioni clientelari è sempre con le antenne belle accese.

Franz
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 27/11/2009, 11:05

Forse il nostro eccellente pierodm ha avuto la patente per giudicare le sciocchezze dei partecipanti del forum.
Bene a sapersi, così chiederemo lumi a lui, quando saremo avvinghiati dai dubbi circa la qualità di ciò che scrivono quei superficialotti di ragazzi che partecipano al forum.

Volevo riportare il suo finale un pò bizzarro:
"...Per intenderci meglio: definire con tanta faciloneria "violenta" una okkupazione è tecnicamente sbagliato, e non tiene conto che probabilmente questa forma di protesta è la forzatura massima alla quale si arriva, volendo rimanere al di qua della linea di demarcazione con la violenza vera e propria...."


Quando mi impediscono di entrare in una scuola o nell amia fabbrica, quando mi sequestrano in treno okkupando i binari o un autostrada impedendomi di viaggiare, di fatto hanno calpestato la mia libertà per i loro interessi. Quindi cercare di capire le ragioni della protesta, viene meno.
Puoi avere tutte le ragioni che vuoi, ed umanamente non possiamo che essere con te, ma tu non devi sequestrarmi e calpestare la mia libertà. Cosa c'èntro io? In quel momento sono solo un oggetto di ricatto per il tuo interesse sepper legittimo.
Sai, noi garantisti e rispettosi delle libertà altrui, siamo fatti così. Che vuoi farci, esistiamo anche noi.
Ti auguro di non rimanere mai intrappolato per 4 ore in treno o fermo su un autostrada costretto a non protestare perchè l'orda di manifestanti si potrebeb anche incazzare e prendersela con la tua auto o con te stesso.
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