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Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

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Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 10:26

In questi giorni stiamo assistendo alle manifestazioni degli studenti contro la riforma Gelmini.
Non voglio entrare nel merito della riforma stessa, ma delle occupazioni.
Ritengo questa forma di protesta un abuso del diritto alla contestazione perchè si sequestra un ambiente ( scuola, ma in altri casi possono essere fabbriche ) impedendo ad altre persone che non condividono la protesta di poter esercitare il loro diritto allo studio.
La storia di 20-30anni fa è piena di occupazioni di scuole di fabbriche, di picchettaggi che con la scusa della protesta hanno prevaricato prepotentemente e violentemente il diritto degli altri che dissentivano da quelle proteste, nel metodo o nella sostanza.

Bene hanno fatto quei professori che hanno presidiato la scuola impedendo le occupazioni. E bene hanno fatto quei presidi che hanno minacciato il 5 in condotta che significa bocciatura e perdita dell'anno scolastico.

Il dirito dell aprotesta è sacrosanto, come lo è il diritto a non protestare a continuare lo studio o il lavoro.
Una delle forme più esecrabile e violente della protesta è quando si impedisce ad altri cittadini l'altrui diritto a continuare la propria attività professionale o didattica.

Miè dispiaciuto vedere quei ragazzi che erano stati fermati per tafferugli e violenze, essere rimessi in libertà quasi immediatamente. Ci sono magistrati troppo buoni o meglio troppo buonisti. Il medico pietoso fa la piaga puzzolente dicevano i nostri saggi nonni. Mica dovevano essere condannati all'ergastolo, ma una settimana di sano carcere, forse sarebbe stato salutare per chi abusa del diritto alla protesta.

Cordialità a tutti.
disallineato
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda Giorgio Graffieti il 19/11/2009, 10:33

disallineato ha scritto:La storia di 20-30anni fa è piena di occupazioni di scuole di fabbriche, di picchettaggi che con la scusa della protesta hanno prevaricato prepotentemente e violentemente il diritto degli altri che dissentivano da quelle proteste, nel metodo o nella sostanza.

non ho mai registrato, però, che chi riteneva di avere il diritto di dissentire dal merito e dalla sostanza abbia poi rinunciato ad usufruire dei vantaggi che quelle lotte "arroganti" hanno realizzato in termine di aumenti salariali o di diritti acquisiti.

Uno strano modo di far valere i propri diritti.

Vale anche per le lotte per il diritto allo studio.

Tu hai mai rinunciato ad aumenti di stipendio ottenute per la protesta "violenta" degli altri?
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda franz il 19/11/2009, 10:39

Perfettamente d'accordo. E che dire delle occupazioni delle case?
Ci sono casi di persone tornate da un viaggio, da un ricovero d'ospedale, che hanno trovato la casa occupata da altri.
Per me è chiaro che occupare spazi pubblici o privati è una violazione seria della legalità.
Per quanto riguarda lo spazio pubblico tuttavia bisogna vedere se l'occupazione blocca l'attività (il servizio erogato) oppure è solo una forma simbolica di protesta che non crea impedimento alcuno. Ci sono casi di questo tipo. Per esempio ricordo quando ero studente io un'occupazione simbolica in cui le normali attività didattiche venivano svolte la mattina ed al pomeriggio invece di andarsene tutti a casa come al solito, si svolgevano attività supplementari, dibattiti, incontri, assemblee. Il tuto su base volontaria e senza alcuna costrizione.
In questo caso, quando si verifica, puo' essere intelligente tollerarlo.
Se pero' ci sono impedimenti ai servizi e forme di violenza verso chi non vuole aderire alla protesta, oltre alle sanzioni scolastiche devono esserci quelle penali.

Franz
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 10:40

Giorgio Graffieti ha scritto:
disallineato ha scritto:La storia di 20-30anni fa è piena di occupazioni di scuole di fabbriche, di picchettaggi che con la scusa della protesta hanno prevaricato prepotentemente e violentemente il diritto degli altri che dissentivano da quelle proteste, nel metodo o nella sostanza.

non ho mai registrato, però, che chi riteneva di avere il diritto di dissentire dal merito e dalla sostanza abbia poi rinunciato ad usufruire dei vantaggi che quelle lotte "arroganti" hanno realizzato in termine di aumenti salariali o di diritti acquisiti.

Uno strano modo di far valere i propri diritti.

Vale anche per le lotte per il diritto allo studio.

Tu hai mai rinunciato ad aumenti di stipendio ottenute per la protesta "violenta" degli altri?


Io ho sempre rinunciato a usare violenza. Questa è la prima regola democratica. Per me, il diritto alla protesta cammina insieme alla libertà degli altri.
Se tu fai un picchettaggio, puoi avere le ragioni che vuoi, ma hai un atteggiamento che calpesta la mia libertà.

Non puoi impedirmi di entrare in fabbrica dicendomi che tu lotti anche per me. Altrimenti potrei per esempio pestarti e riempirti di botte ( ammesso che ne possa avere le capacità) dicendoti che la lotta giusta non è in quel modo.
Garda caro amico, che stai usando argomenti un pò usurati che appartenevano ai fautori dei picchettaggi e delle prevaricazioni delle libertà altrui.
Io sono contro la violenza e rispetto la tua libertà. E tu non puoi usarmi violenza adducendo la scusa che lo fai per difendere la mia libertà. Altrimenti hai un atteggiamento fascista.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 10:44

franz ha scritto:Perfettamente d'accordo. E che dire delle occupazioni delle case?
Ci sono casi di persone tornate da un viaggio, da un ricovero d'ospedale, che hanno trovato la casa occupata da altri.
Per me è chiaro che occupare spazi pubblici o privati è una violazione seria della legalità.
Per quanto riguarda lo spazio pubblico tuttavia bisogna vedere se l'occupazione blocca l'attività (il servizio erogato) oppure è solo una forma simbolica di protesta che non crea impedimento alcuno. Ci sono casi di questo tipo. Per esempio ricordo quando ero studente io un'occupazione simbolica in cui le normali attività didattiche venivano svolte la mattina ed al pomeriggio invece di andarsene tutti a casa come al solito, si svolgevano attività supplementari, dibattiti, incontri, assemblee. Il tuto su base volontaria e senza alcuna costrizione.
In questo caso, quando si verifica, puo' essere intelligente tollerarlo.
Se pero' ci sono impedimenti ai servizi e forme di violenza verso chi non vuole aderire alla protesta, oltre alle sanzioni scolastiche devono esserci quelle penali.

Franz


Non posso che concordare con te.
E' chiaro che se l'occupazione non prevarica la libertà altrui ed è simbolica, può essere tollerata perchè ha il chiaro scopo di far emergere alcuni problemi.
Ma io ho sempre rinnegato la tua prepotenza che mi impedisce di entrare al lavoro o a scuola. Anche se le motivazioni possono essere condivise.
Ma ci sono persone, anche in questo forum che giustificherebbero i soprusi con la scusante che stanno "lottando" anche per te. Siamo su un sito vicino a "lotta continua" o "proletariato armato" ? Spero proprio di no.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda Giorgio Graffieti il 19/11/2009, 10:54

disallineato ha scritto:Garda caro amico, che stai usando argomenti un pò usurati che appartenevano ai fautori dei picchettaggi e delle prevaricazioni delle libertà altrui.

saranno anche usurati, ma intanto non mi hai risposto.
;)

Forse perché saresti come quelli che assistendo allo svaligiamento di una banca e accorgendoti che i malviventi perdono una delle borse con i soldi per strada la raccoglieresti per tenerla per te convinto che a svaligiare la banca sono stati altri?

disallineato ha scritto:Io ho sempre rinunciato a usare violenza.

e pecunia non olet... giusto?
Ultima modifica di Giorgio Graffieti il 19/11/2009, 12:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda Giorgio Graffieti il 19/11/2009, 11:13

franz ha scritto:Perfettamente d'accordo. E che dire delle occupazioni delle case?
Ci sono casi di persone tornate da un viaggio, da un ricovero d'ospedale, che hanno trovato la casa occupata da altri.
Per me è chiaro che occupare spazi pubblici o privati è una violazione seria della legalità.
Per quanto riguarda lo spazio pubblico tuttavia bisogna vedere se l'occupazione blocca l'attività (il servizio erogato) oppure è solo una forma simbolica di protesta che non crea impedimento alcuno. Ci sono casi di questo tipo. Per esempio ricordo quando ero studente io un'occupazione simbolica in cui le normali attività didattiche venivano svolte la mattina ed al pomeriggio invece di andarsene tutti a casa come al solito, si svolgevano attività supplementari, dibattiti, incontri, assemblee. Il tuto su base volontaria e senza alcuna costrizione.
In questo caso, quando si verifica, puo' essere intelligente tollerarlo.
Se pero' ci sono impedimenti ai servizi e forme di violenza verso chi non vuole aderire alla protesta, oltre alle sanzioni scolastiche devono esserci quelle penali.

Franz

È del tutto evidente che se ci sono violazioni da codice penale chi se ne fa portatore non può sottrarsi al giudizio e deve risponderne.
Però la questione, tirata fuori con tempismo cronometrico ogni volta che sale il disagio sociale, dovrebbe essere prima di tutto di tutto quella di dare risposte al disagio e invece, con essa, si tende a criminalizzare il dissenso.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 19:08

Giorgio Graffieti ha scritto:
disallineato ha scritto:Garda caro amico, che stai usando argomenti un pò usurati che appartenevano ai fautori dei picchettaggi e delle prevaricazioni delle libertà altrui.

saranno anche usurati, ma intanto non mi hai risposto.
;)

Forse perché saresti come quelli che assistendo allo svaligiamento di una banca e accorgendoti che i malviventi perdono una delle borse con i soldi per strada la raccoglieresti per tenerla per te convinto che a svaligiare la banca sono stati altri?

disallineato ha scritto:Io ho sempre rinunciato a usare violenza.

e pecunia non olet... giusto?




Ti ho risposto eccome. Priorità alla non violenza dei manifestanti, sempre e comunque. Se i manifestanti violenti vengono incarcerati e questo fa si che non venga ottenuto un aumento, ciò mi lascia indifferente. Anzi sono contento che chi picchetta la fabbrica e mi impedisce di entrare, venga rimosso anche con la forza, dalle istituzioni preposte allo scopo.
Non puoi trovare la scusa che tu stai lottando anche per me e per questo mi impedisci di non protestare ed entrare al lavoro. Questo è un sopruso. O secondo te è una lotta di classe alla quale io sono obbligato ad aderire?
Gradirei una tua risposta.
Per finire la risposta che mi avevi chiesto, torno a ribadire i concetti:
1) La tua lotta di classe non deve impedirmi di entrare a lavorare.
2) I miei interessi li lascio difendere dalla mia associazione sindacale e non da scioperanti autogestiti, perlatro prevaricatori della mia libertà.
3) Mi sento in dovere di aderire ad uno sciopero solo se è davvero generale e per gravi motivi si ingiustizia sociale o rivendicazioni di diritti calpestati o non riconosciuti. La maggior parte degli scioperi degli ultimi anni, sono stati politicizzati e strumentalizzati a danno dei lavoratori stessi.
4) Non ti puoi arrogare il diritto di avanzare le tue rivendicazioni, sequestrandomi e privandomi della mia libertà.

Se tu, scioperante che prevarichi la mia libertà, temi che il tuo modo di dimostrare possa portare benefici anche a me che non aderisco alla tua violenza, puoi sempre scioperare per chiedere una legge che elargisca aumenti solo a te che violentemente sequestri le fabbriche. Ma non coinvolgermi con filosofie degne degli anni 70. Le ho sempre ripudiate e continuo a farlo.
Per me la contrattazione non prevede il sequestro della libertà altrui. Per me. Per te non so.
Cordialità.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 19:09

disallineato ha scritto:
Giorgio Graffieti ha scritto:
disallineato ha scritto:Garda caro amico, che stai usando argomenti un pò usurati che appartenevano ai fautori dei picchettaggi e delle prevaricazioni delle libertà altrui.

saranno anche usurati, ma intanto non mi hai risposto.
;)

Forse perché saresti come quelli che assistendo allo svaligiamento di una banca e accorgendoti che i malviventi perdono una delle borse con i soldi per strada la raccoglieresti per tenerla per te convinto che a svaligiare la banca sono stati altri?

disallineato ha scritto:Io ho sempre rinunciato a usare violenza.

e pecunia non olet... giusto?




Puzza eccome. Se il denaro viene da un crimine. Per me. Per te non so.
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Re: Okkupazioni: diritto proprio o prevaricazione libertà altrui

Messaggioda disallineato il 19/11/2009, 19:14

Giorgio Graffieti ha scritto:
franz ha scritto:Perfettamente d'accordo. E che dire delle occupazioni delle case?
Ci sono casi di persone tornate da un viaggio, da un ricovero d'ospedale, che hanno trovato la casa occupata da altri.
Per me è chiaro che occupare spazi pubblici o privati è una violazione seria della legalità.
Per quanto riguarda lo spazio pubblico tuttavia bisogna vedere se l'occupazione blocca l'attività (il servizio erogato) oppure è solo una forma simbolica di protesta che non crea impedimento alcuno. Ci sono casi di questo tipo. Per esempio ricordo quando ero studente io un'occupazione simbolica in cui le normali attività didattiche venivano svolte la mattina ed al pomeriggio invece di andarsene tutti a casa come al solito, si svolgevano attività supplementari, dibattiti, incontri, assemblee. Il tuto su base volontaria e senza alcuna costrizione.
In questo caso, quando si verifica, puo' essere intelligente tollerarlo.
Se pero' ci sono impedimenti ai servizi e forme di violenza verso chi non vuole aderire alla protesta, oltre alle sanzioni scolastiche devono esserci quelle penali.

Franz

È del tutto evidente che se ci sono violazioni da codice penale chi se ne fa portatore non può sottrarsi al giudizio e deve risponderne.
Però la questione, tirata fuori con tempismo cronometrico ogni volta che sale il disagio sociale, dovrebbe essere prima di tutto di tutto quella di dare risposte al disagio e invece, con essa, si tende a criminalizzare il dissenso.


No Franz, no criminalizzare il dissenso che è legittimo e rientra fra i diritti dei manifestanti. Se togli il dissenso apri le porte alla dittatura.
Io criminalizzo chi ha atteggiamenti criminali durante le manifestazioni di dissenso sociale. Per me la libertà altrui è sacrosanta. Quella di protestare, di non entrare al lavoro di disertare la scuola. Considero un crimine l'occupazione ch emi impedisce di esercitare il mio diritto al lavoro, allo studio.
Questo criminalizzo. La violenza della massa che sequestra le persone per il loro scopo di dissenso.
E rientrano fra le azioni criminogene anche l'occupazione dei binari, quella di un autostrada. Per difendere i tuoi "presunti" interessi, tu sequestri la mia libertà di movimento. Hai atteggiamenti fascisti o terroristici. E come tale vorrei che tu fossi trattato.
Per me la libertà dell'individuo è prioritaria.
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