Tensioni sociali nel paese: humus per nuove BR?
Inviato: 17/11/2009, 19:57
Da un pò di tempo si assistono a tensioni sociali che pensavamo appartenessero agli anni bui del terrorismo anni 70, dove nacquerebbe e crebbero le brigate rosse con tutta la scia di sangue che sappiamo.
Ma non ci fu solo il terrorismo ad insaguinare il nostro paese. Fu lo scontro armato fra fazioni di estrema sinistra ed estrema destra, giovani appartenenti ad opposti movimenti che si scontravano, si tendevano agguati anche mortali, si vendicavano dei feriti o dei morti subiti a vicenda.
Ci sono segnali che ricordano la nascita di quelle tensioni.
A Pistoia, qualche settimana fa, c'è stato un assalto ad un edificio di estrema destra, CasaPound, ad opera di estremisti di sinistra, poi arrestati e tuttora in carcere (per forutna). Ci sono movimenti della politica extraparlamentare che cercano visibilità, sto pensando per esempio ai CARC (Comitato di appoggio alla resistenza per il comunismo), che non avrebbero ragione di esistere se le forze politiche fossero concordi nel respingere e recidere questi movimenti vergognosi.
Inoltre, come se non bastasse, si stanno formando nuove costole delle brigate rosse (NAT) che solidarizzano con questi movimenti para-criminali, cercano consensi fra quei centri sociali più facinorosi, aizzano i movimenti più estremisti contro lo stato, invitano alla lotta armata.
Nel loro volantino si leggono frasi che sanno di delirio:
...E' venuto il momento - si legge - di affiancare alla lotta nella società, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nei quartieri, una lotta di avanguardie armate. Alla violenza quotidiana dei poteri forti occorre rispondere con la violenza dei fatti". E ancora: "questo regime si regge sulla forza delle armi (mediatiche e militari) e chi lo vuole combattere si deve mettere sullo stesso piano". Dunque, "bisogna organizzare subito ristretti gruppi di difesa contro gli abusi del regime" e "bisogna partire dai piccoli gruppi per azioni di propaganda armata contro i fascisti, i razzisti, i corrotti e gli sfruttatori".....
Occorre che le forze politiche si coalizzino unitamente contro questi segnali di lotta allo stato, per reprimere in culla i movimenti che si nutrono di odio sociale e di violenza. L'errore più grosso sarebbe sminuire l'importanza e la gravità di questi segnali. Potrebbe essere fatale, definire "sedicenti", fantomatiche o irreali, questi nuovi pericoli.
Tutta la società intera, dalle istituzioni ai cittadini devono respingere con forza questi proclami. Fingere che non esistono, sottovalutarne i pericoli o scambiarli per folklore, equivarrebbe ad alimentare l'entità di questi soggetti.
Non devono assolutamente percepire simpatie da parte di nessuna parte politica, da parte di nessuna istituzione, da parte di nessun cittadino. Devono sentirsi isolati nella loro follia. Ogni atto di violenza, anche solo verbale, deve trovare un ripudio generalizzato della società civile.
Solo se sapremo isolarli tutit insieme, avremo un arma in più: quella della democrazia, che è la nemica giurata dei movimenti estremisti che inneggiano alla lotta armata.
Cordialità
Ma non ci fu solo il terrorismo ad insaguinare il nostro paese. Fu lo scontro armato fra fazioni di estrema sinistra ed estrema destra, giovani appartenenti ad opposti movimenti che si scontravano, si tendevano agguati anche mortali, si vendicavano dei feriti o dei morti subiti a vicenda.
Ci sono segnali che ricordano la nascita di quelle tensioni.
A Pistoia, qualche settimana fa, c'è stato un assalto ad un edificio di estrema destra, CasaPound, ad opera di estremisti di sinistra, poi arrestati e tuttora in carcere (per forutna). Ci sono movimenti della politica extraparlamentare che cercano visibilità, sto pensando per esempio ai CARC (Comitato di appoggio alla resistenza per il comunismo), che non avrebbero ragione di esistere se le forze politiche fossero concordi nel respingere e recidere questi movimenti vergognosi.
Inoltre, come se non bastasse, si stanno formando nuove costole delle brigate rosse (NAT) che solidarizzano con questi movimenti para-criminali, cercano consensi fra quei centri sociali più facinorosi, aizzano i movimenti più estremisti contro lo stato, invitano alla lotta armata.
Nel loro volantino si leggono frasi che sanno di delirio:
...E' venuto il momento - si legge - di affiancare alla lotta nella società, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nei quartieri, una lotta di avanguardie armate. Alla violenza quotidiana dei poteri forti occorre rispondere con la violenza dei fatti". E ancora: "questo regime si regge sulla forza delle armi (mediatiche e militari) e chi lo vuole combattere si deve mettere sullo stesso piano". Dunque, "bisogna organizzare subito ristretti gruppi di difesa contro gli abusi del regime" e "bisogna partire dai piccoli gruppi per azioni di propaganda armata contro i fascisti, i razzisti, i corrotti e gli sfruttatori".....
Occorre che le forze politiche si coalizzino unitamente contro questi segnali di lotta allo stato, per reprimere in culla i movimenti che si nutrono di odio sociale e di violenza. L'errore più grosso sarebbe sminuire l'importanza e la gravità di questi segnali. Potrebbe essere fatale, definire "sedicenti", fantomatiche o irreali, questi nuovi pericoli.
Tutta la società intera, dalle istituzioni ai cittadini devono respingere con forza questi proclami. Fingere che non esistono, sottovalutarne i pericoli o scambiarli per folklore, equivarrebbe ad alimentare l'entità di questi soggetti.
Non devono assolutamente percepire simpatie da parte di nessuna parte politica, da parte di nessuna istituzione, da parte di nessun cittadino. Devono sentirsi isolati nella loro follia. Ogni atto di violenza, anche solo verbale, deve trovare un ripudio generalizzato della società civile.
Solo se sapremo isolarli tutit insieme, avremo un arma in più: quella della democrazia, che è la nemica giurata dei movimenti estremisti che inneggiano alla lotta armata.
Cordialità