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Caduta del muro: quali ricordi avete?

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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda lucameni il 11/11/2009, 15:33

wall1989 ha scritto:comunque Luca ci sta che te lo dica.ci penserò dai.
e tu quanti anni avevi quando cadde muro?
ciaoooo


E' difficile dirlo.
Cara alliev(A) hai presente Richard Alpert, quello di Lost, uno degli "Altri", stesso aspetto nel 1954 e anche nel 2008?
Un uso intenso di creme idratanti?
Non lo so.
Tant'è che pure io ho età enigmatica.
Forse sono uno degli "Altri".
Lo dica al prof, magari ci fa un post.
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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda Iafran il 11/11/2009, 16:16

franz ha scritto:Vogliamo aprire un dibattito su chi crede ancora a cose che hanno radici ...... 2000 anni fa?

Queste domende non si fano.
La fede è fede e basta.

eH,gié ... per i fideli,però non "pe no antri" (mi sembra si dica così)!
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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda disallineato il 11/11/2009, 18:28

Iafran ha scritto:
franz ha scritto:Vogliamo aprire un dibattito su chi crede ancora a cose che hanno radici ...... 2000 anni fa?

Queste domende non si fano.
La fede è fede e basta.

eH,gié ... per i fideli,però non "pe no antri" (mi sembra si dica così)!



A volte anche chi non ha fede si pone interrogativi sulla fede stessa e sul mistero del Cristo fatto uomo.
Talvolta ho trovato in persone che non avevano fede, una ricerca del Cristo più intensa di chi si professa credente.
Cmq hai ragione, la fede è fede e va oltre la razionalità del pensiero umano.
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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda disallineato il 11/11/2009, 18:43

wall1989 ha scritto:io ero troppo giovane per ricordarmelo direttamente.però siccome fa parte della nostra storia recente,ho letto un pò di notizie e racconti e quando ci sono documentari in tv li seguo sempre volentieri.certo che quella tappa ha segnato davvero un epoca e ha tracciato una linea fra la storia prima del muro e quella dopo.
ma perchè il comunismo continua ad esistere e alcuni partiti si chiamano ancora così'?non è bastato il crollo del muro?



Ciao cara,
queste domande mi sanno di provocazioni. Abbiamo fatto delle giornate di dibattiti su questo. In sintesi non è bastato il crollo del muro per far sparire il comunismo perchè chi lo professa ancora con orgoglio credeva e crede il comunismo una cosa diversa da quello in vigore nei regimi dell'ex-europa dell'est. In parte è così perchè quei regimi di comunismo, inteso come marxismo, avevano ben poco. Diciamo che il comunismo come lo abbiamo conosciuto noi è stata una fantastica arma di distruzione di massa (fisica e psicologica). Tantè che i comunisti occidentali hanno iniziato piano piano a prenderne le distanze (magari continuando a prendere i finanziamenti illeciti dal PCUS) perchè si sono resi conto che comunismo era sinonimo di sopraffazione.
Oggi chi ripropone partiti con nomi comunisti, lo fa convinto che la falce e martello oggi possa ancora essere un simbolo di giustizia ( in realtà non lo è mai stato). Ma sono sicuramente in buona fede e non vorrebbero certo riproporre regimi. Però sbagliano perchè la storia stessa li ha condannati.
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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda wall1989 il 11/11/2009, 19:44

salve prof,la chiamo così perchè mi hanno fatto delle romanzine sul titolo.e io mi adeguo.
le domande sul comunismo erano un pò provocatorie,perchè la storia più o meno sappiamo come è andata a finire.cmq non vorrei sbagliarmi ma in italia ci sono più partiti che si richiamano al comunismo che in altri paesi.eppure ne avremmo di motivi per non prestare fiducia a questi restauratori.
cmq la storia della caduta e gli aneddoti,le curiosità che hanno proceduto e seguito il crollo sono davvero interessanti.
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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda franz il 11/11/2009, 22:03

wall1989 ha scritto:salve prof,la chiamo così perchè mi hanno fatto delle romanzine sul titolo.e io mi adeguo.
le domande sul comunismo erano un pò provocatorie,perchè la storia più o meno sappiamo come è andata a finire.cmq non vorrei sbagliarmi ma in italia ci sono più partiti che si richiamano al comunismo che in altri paesi.eppure ne avremmo di motivi per non prestare fiducia a questi restauratori.
cmq la storia della caduta e gli aneddoti,le curiosità che hanno proceduto e seguito il crollo sono davvero interessanti.

Non mi è chiaro se wall è qui solo per rivolgersi al prof oppure a tutti :-) ;) :lol:
Non ho mai contato i partitini europei che si richiamano al comunismo ma quello che conta non è il loro numero ma il volume complessivo, ... comunque siamo nel campo dello "zero-virgola". Quindi non è un problema. Lo sarebbe solo per Berlusconi, che teme la loro scomparsa. Vero che riesce a dare del comunista anche a Franceschini ed in passato a Prodi per cui nel regno della fantasia ha sempre mulini a vento da combattere. Chi non la pensa come lui è "comunista" ma questo non c'entra con la caduta del muro (oggetto di questo thread) ma un puro e semplice caso psichiatrico, quindi OT nel nostro forum.

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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda lucameni il 12/11/2009, 2:21

"Quando il Muro crollò
addosso al Bottegone.

FABIO MARTINI
ROMA
Era tutto il giorno che il Muro veniva giù, sbrecciato dalle mani e dai picconi. Poi si era fatta sera, a Berlino ma anche a Botteghe Oscure, il palazzo dove abitava il Pci, il più forte partito comunista d’Occidente. Al Bottegone le luci sono ancora tutte accese. Il segretario Achille Occhetto è a Bruxelles, ma i giovani rampolli che forse un giorno si faranno - D’Alema, Veltroni, Fassino - da ore sono davanti al televisore. Ad un certo punto Claudio Petruccioli si alza, si avvia lungo il corridoio, va a cercare lo sguardo e il pensiero di Alessandro Natta.

Nella stanza dell’ex segretario «la luce non è accesa, domina la penombra», racconterà Petruccioli nel suo libro Rendi conto. «Che facciamo?». E Natta: «Ma caro Petruccioli, cosa volete fare!». Petruccioli: «Ma come cosa vogliamo fare? Telefonano da tutta Italia, non possiamo star zitti! Con quel che sta succedendo, come facciamo ad andare in giro con questo nome...». E Natta: «Vedi, io non considero intoccabile il nome... ma cosa volete fare... Qui crolla un mondo, cambia la storia... ha vinto Hitler... Si realizza il suo disegno, dopo mezzo secolo».

Parole memorabili. Da compagno a compagno. Pronunciate al crepuscolo di una giornata che sta chiudendo un’epoca. Parole che illuminano l’anima di un comunista italiano. Natta ha 71 anni, è stato segretario del Pci subito dopo la morte di Enrico Berlinguer, è un uomo colto, antidogmatico, cultore dell’illuminismo. E come tutti i comunisti della sua generazione - e non solo - pensa che senza il sacrificio dell’Armata rossa, i nazisti sarebbero diventati i padroni d’Europa.

E però dalla battaglia di Stalingrado sono passati 45 anni, decenni nei quali tutti - non solo gli anticomunisti - avevano scoperto quanti milioni di russi fossero morti - in tempo di pace - per le angherie del compagno Stalin. Ebbene, in quelle ore, il pensiero di Natta va a Hitler, quasi che il vincitore di quelle giornate fosse lui e non, per esempio, quei ragazzi in festa.

In quegli stessi momenti, a Bruxelles Achille Occhetto sta incontrando Neil Kinnock, leader dei laburisti inglesi. Che ad un certo punto chiede: «Non pensi che ora il Pci dovrebbe cambiare nome?». E a quel punto, come Kinnock racconterà anni dopo, Occhetto rispose con una litania: «E’ molto difficile... è molto difficile... è molto difficile». E invece, 48 ore più tardi, il segretario del Pci troverà il coraggio. Senza avvertire i giornalisti, in modo da mettere i dirigenti del Pci davanti al fatto compiuto, alla Bolognina il segretario parla davanti ad un drappello di ex partigiani: «Gorbaciov ha incontrato i veterani della seconda guerra mondiale e ha detto loro...».

Il «titanico» Achille sta per annunciare il cambio del nome, ma - ecco un dettaglio rivelatore - il suo modello è pur sempre il segretario generale del Pcus. L’addio al Pci viene preannunciato alle 12,45 del 12 novembre ‘89: sono trascorsi 33 anni dall’ingresso dei carri armati sovietici a Budapest e sono passati persino 3 giorni dalla caduta del Muro. Aveva scritto il «Times»: «Da sostenitore del movimento riformatore, il Pci rischia di trasformarsi in spettatore del collasso comunista». Già. Dopo aver vissuto dal 1945 in democrazia, come mai il Pci non solo non anticipò gli eventi ma li dovette inseguire? Come mai alla fine il Muro gli cadde addosso?

Certo, il Pci era un prototipo unico in Europa: aveva accettato la Nato, con Berlinguer aveva platealmente strappato da Mosca, aveva consolidato il consenso, predicando la democrazia. Eppure, l’identità comunista restava. In quel nome c’era una concezione del partito (era «vietato» prendere pubbliche decisioni a maggioranza) e della politica. Come sostiene Iginio Ariemma, ultimo portavoce del Pci, «permaneva la presunzione di verità di chi si sente determinante nell’ambizione di raggiungere la Terra promessa». E dunque l’addio al nome fu come cancellare l’utopia mentale di un approdo palingenetico.

È anche così che si spiega lo smarrimento di milioni di comunisti subito dopo la svolta. Sotto il Bottegone si affollarono militanti che, dopo decenni di disciplinato rispetto verso i propri dirigenti, ora li aggrediscono. Luciano Lama viene accolto da grida belluine: «Mafioso!» La Jotti: «Sto’ partito t’ha fatto magna’ e mo’ je vorti le spalle?». Si lacerano le famiglie, qualcuno arriva a divorziare. Nel fondo del cuore, il legame sentimentale con la patria del socialismo, non si era mai spezzato. Quasi che i sovietici fossero dei compagni che sbagliavano?

Dice vent’anni dopo Piero Fassino, uno dei giovani innovatori di allora: «A tenere i militanti legati c’era la speranza che Gorbaciov potesse «riformare» il comunismo. E poi c’era una frase che sentivamo in quelle settimane: che c’entriamo noi con quei regimi?». In realtà ancora nel 1987, Natta (da segretario) aveva accettato il premio Marx nella Rdt di Honecker, ma anche l’onorificenza dal Pcus per i 70 anni dalla Rivoluzione. E nel 1986 quando gli esuli ungheresi decisero una commemorazione di Irme Nagy a Parigi, il leader del Pci consigliò a Fassino: «E’ bene andare, ma forse non è utile parlare».

Anche se l’affresco più potente lo ha scritto, nel suo 1989, Enzo Bettiza che nel marzo di quell’anno si trovò a guidare la prima delegazione dell’Europarlamento in visita al Soviet supremo. In un incontro con altissimi dirigenti sovietici, il vecchio Giancarlo Pajetta, «pallidissimo», chiese di parlare subito, «contro ogni regola di protocollo». Fu contentato: «Io ho dedicato tutta la mia esistenza a sfogliare le pagine bianche della vostra storia, come un cieco che le riteneva immacolate», «però oggi vedo che erano insanguinate», «dovevate aspettare» tanto tempo «per aprirci gli occhi?». Era «l’ultimo urlo del ragazzo rosso in terra sovietica». I dignitari di Mosca «guardavano il soffitto».

La Stampa 8/11/2009
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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda wall1989 il 12/11/2009, 8:52

franz ha scritto:
wall1989 ha scritto:salve prof,la chiamo così perchè mi hanno fatto delle romanzine sul titolo.e io mi adeguo.
le domande sul comunismo erano un pò provocatorie,perchè la storia più o meno sappiamo come è andata a finire.cmq non vorrei sbagliarmi ma in italia ci sono più partiti che si richiamano al comunismo che in altri paesi.eppure ne avremmo di motivi per non prestare fiducia a questi restauratori.
cmq la storia della caduta e gli aneddoti,le curiosità che hanno proceduto e seguito il crollo sono davvero interessanti.

Non mi è chiaro se wall è qui solo per rivolgersi al prof oppure a tutti :-) ;) :lol:
Non ho mai contato i partitini europei che si richiamano al comunismo ma quello che conta non è il loro numero ma il volume complessivo, ... comunque siamo nel campo dello "zero-virgola". Quindi non è un problema. Lo sarebbe solo per Berlusconi, che teme la loro scomparsa. Vero che riesce a dare del comunista anche a Franceschini ed in passato a Prodi per cui nel regno della fantasia ha sempre mulini a vento da combattere. Chi non la pensa come lui è "comunista" ma questo non c'entra con la caduta del muro (oggetto di questo thread) ma un puro e semplice caso psichiatrico, quindi OT nel nostro forum.

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ciao Franz,mi sembra di rivolgermi a tutti quelli del forum.scusa l'inesperienza ma sono abbastanza nuova del forum,ma cosa significa OT?
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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda Robyn il 13/11/2009, 11:13

Il crollo del muro fù una cosa positiva perche caddero regimi totalitari,ma insieme a quel crollo ci fù il crollo delle antiche sicurezze sociali non solo nei paesi dell'est ma anche nell'Europa dell'ovest.Quelle sicurezze vanno recuperate in forma diversa Ciao Robyn
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Re: Caduta del muro: quali ricordi avete?

Messaggioda franz il 13/11/2009, 12:01

wall1989 ha scritto:scusa l'inesperienza ma sono abbastanza nuova del forum,ma cosa significa OT?

OT = Off-Topic, "fuori tema". Fa parte della terminologia tipica di chi discute su Internet.
In rete si trovano pagine in cui queste abbreviazioni sono spiegate.
Per esempio http://www.writersmagazine.it/forum/vie ... 8f746831a9

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