La Corte europea : «No al crocefisso nelle aule scolastiche»

[Iafran]

L'ammissibilità non credo proprio sia un dare ragione al ricorrente.
Il ricorso è ammesso ad un esame.

E' vero. Non è detto che i "puri (o duri?) di cuore e di spirito indefesso" non continuino dopo a piagnucolare ("poveri pargoletti") come piagnucolano i bambinelli sorpresi dalla mamma con le mani nella marmellata.

cardif: Per quanto riguarda il "morire" di La Russa, a morire, prima o poi, capiterà a tutti una volta nella vita. Se ne faccia una ragione anche lui.

Come si vede che non hai visto il film "Highlander"!
Alla fine resteranno solo loro: "gli immortali" con "l'unto" (e le escort privilegiate)!

[Giorgio Graffieti]

ieri, per un certo periodo (poi lo hanno corretto) sull'home page di corriere.it veniva titolato: "Strasburgo da ragione al Governo...". In un momento in cui nascono su FaceBook gruppi per chiedere all'ordine dei giornalisti di intervenire sul TG1 e sul loro "assolto" riferito a Mills mi sembra che questa interpretazione delle espressioni della Corte Europea vada a collocarsi in compagnia delle miserie di una professione svolta, quanto meno, da incapaci.

La Corte Europea rinviando alla Grande Camera ha detto esattamente l'opposto. Se avesse voluto "dare ragione" avrebbe annullato la sua precedente espressione... rinviando alla Grande Camera non ha fatto altro che certificare un contenzioso con uno Stato aderente – tra le sue valutazioni e le intenzioni di quest'ultimo –, come previsto in questi casi dalla Convenzione alla base dell'adesione degli Stati, la controversia viene mandata all'unico organo preposto a dirimerla.

Ieri da Strasburgo è arrivata una conferma non una retromarcia.

[Giorgio Graffieti]

ieri, per un certo periodo (poi lo hanno corretto) sull'home page di corriere.it veniva titolato: "Strasburgo da ragione al Governo...". In un momento in cui nascono su FaceBook gruppi per chiedere all'ordine dei giornalisti di intervenire sul TG1 e sul loro "assolto" riferito a Mills mi sembra che questa interpretazione delle espressioni della Corte Europea vada a collocarsi in compagnia delle miserie di una professione svolta, quanto meno, da incapaci.

La Corte Europea rinviando alla Grande Camera ha detto esattamente l'opposto. Se avesse voluto "dare ragione" avrebbe annullato la sua precedente espressione... rinviando alla Grande Camera non ha fatto altro che certificare un contenzioso con uno Stato aderente – tra le sue valutazioni e le intenzioni di quest'ultimo –, come previsto in questi casi dalla Convenzione alla base dell'adesione degli Stati, la controversia viene mandata all'unico organo preposto a dirimerla.

Ieri da Strasburgo è arrivata una conferma non una retromarcia.

[Giorgio Graffieti]

opss... ho fatto un doppio clik...

pardon

[cardif]

Iafran: è vero, non ho visto quel film.
Voglio chiarire che quando di Gasparri ho scritto "Forse lui sa qualcosa in più" ero ironico: figurarsi se ne può sapere di più. Piuttosto lui si deve sempre far riconoscere per acume. Anche in questo caso ha confuso l'ammissibilità del ricorso con una sentenza.

Giorgio Graffieti: anche al tg, oltre a Gasparri, ieri stasera una giornalista ha parlato di simbolo dell' "identità" ed un altro giornalista ha detto che la Corte ha consentito di rimettere i crocifissi nelle aule. Non hanno letto la definizione di identità e la decisione della Corte.

Non riesco a capire se è malafede o ignoranza.
cardif

[Iafran]

Non riesco a capire se è malafede o ignoranza.

Sanno benissimo (i "B.ones") quel che fanno: noi non dovremmo scordarcene mai.
Il rinvio della questione alla Grande Camera è di importanza vitale per i nostri "governanticchi", per tutti gli altri (anche per i cattolici-buoni) dovrebbe suonare come un'offesa per "l'azione caritatevole" che la Corte Europea ha avuto verso i soliti "italianuzzi piagnucoloni", che hanno paura ad abbandonare le gonnelle (e le mammelle) di Mamma e di diventare maturi.

L'ordine dei giornalisti se si differenzia da quelle dei giornalai dovrebbe redarguire coloro che distorcono fatti.
La loro (Giorgio) non è incapacità ma oculato interesse: vogliono guadagnare meriti con "il capo" e con il Vaticano. La professionalità (l'onestà, la correttezza) non è del loro "mondo".