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Tremonti commissaria la Gelmini

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Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda trilogy il 25/06/2008, 12:23

ItaliaOggi: La Gelmini sotto tutela . Tremonti «commissaria» il ministero dell'istruzione. 24-06-2008

Tremonti «commissaria» il ministero dell'istruzione. Nel decreto legge fiscale, approvato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri e ad oggi disponibile solo in una versione ufficiosa, si prevede la costituzione, attraverso decreto del premier, Silvio Berlusconi, di una task force di esperti tecnico-finanziari che dovrà vagliare e bollinare tutte le operazioni a rilievo contabile del responsabile dell'istruzione, MariaStella Gelmini. Una sorta di tutela o commissariamento, che dir si voglia, per la Gelmini con la quale il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, mette sotto chiave il piano di tagli alla spesa deciso per l'Istruzione nell'ambito dello stesso dl: 70 mila cattedre e 40 mila posti Ata in meno in tre anni per un risparmio di 7,8 miliardi di euro (si veda IO di sabato). Il 30% dei risparmi dal 2010 sarà reinvestito nella scuola per pagare di più i docenti meritevoli. Un piano più dettagliato sarà predisposto entro 45 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge.

La stangata sulla scuola passa attraverso due misure: l'innalzamento di un punto percentuale del rapporto alunni-docente e il taglio netto del 17% sugli organici dei bidelli, degli amministrativi e dei tecnici. Le due misure dovranno essere realizzate entro tre anni, a decorrere dal 2009-2010. Operazioni possibili attraverso una revisione dell'intero assetto scolastico. Una vera riforma della scuola, insomma, che passa per la riduzione delle ore di lezione alle superiori, la revisione dei programmi, l'accorpamento delle classi di concorso. Molto probabilmente, per esempio, alle elementari si tornerà al maestro unico, sarà abolito il tempo pieno, ridimensionati il sostegno all'handicap e l'educazione per gli adulti.

Alla Gelmini sono dati 12 mesi di tempo per condurre in porto la riforma attraverso una serie di regolamenti. E, per evitare che ci siano intralci nel percorso attuativo, il governo le assegna anche un potere sanzionatorio nei confronti dei dirigenti ministeriali e scolastici: chi non dovesse essere ligio nel fare i tagli di spesa, potrà essere richiamato, poi potrà vedersi sospendere l'indennità di risultato, in terza battuta essere trasferito e, nei casi estremi, anche licenziato. Un sistema di valutazione dell'operato dei manager della scuola, quello richiamato dal dl, che è previsto dal contratto dei dirigenti in vigore ma che ad oggi non è mai stato applicato.

E se la Gelimini potrà controllare i suoi uomini, l'Economia potrà controllare quello che farà la Gelmini. La supervisione per la riuscita dell'operazione stangata è assicurata infatti non solo dalla clausola di salvaguardia (le risorse eventualmente non risparmiate saranno tagliate nei trasferimenti alla fonte dall'Economia, secondo il meccanismo già previsto da Tommaso Padoa-Schioppa con la Finanziaria 2007), ma appunto attraverso la costituzione della task force. Un comitato tecnico-scientifico «composto da rappresentati del ministero dell'istruzione, università e ricerca e del ministero dell'economia e della finanze, con lo scopo di monitorare il processo attuativo delle disposizioni..al fine di assicurare la composita realizzazione degli obiettivi finanziari previsti». Il comitato dovrà verificare la sostenibilità finanziaria delle singole operazioni, da assunzioni a definizione di piante organiche, «segnalando eventuali scostamenti per le occorenti misure correttive». «Noi avevamo già lavorato in un'ottica di razionalizzazione delle risorse, ma la proposta Tremonti-Gelmini non è francamente sostenibile dal sistema», spiega l'ex viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico.

Molto duro il giudizio dei sindacati. «Per il prossimo anno i bilanci delle scuole sono già decisi, non si può intervenire», spiega Giorgio Rembado, presidente dei dirigenti Anp. «Se le indiscrezioni fossero confermate, si tratterebbe di un attacco clamoroso al sistema scolastico pubblico», accusano i tre responsabili di Cgil, Cisl e Uil scuola, rispettivamente Enrico Panini, Francesco Scrima e Massimo Di Menna
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda franz il 25/06/2008, 12:30

Altro articolo sul tema, da repubblica:
SCUOLA & GIOVANI

I sindacati hanno ottenuto la prima bozza dei tagli
previsti all'interno del decreto fiscale
150 mila posti in meno in 3 anni
"Un colpo alla scuola pubblica"
Il governo vuole recuperare otto miliardi, cura shock
"Vogliono tornare al maestro unico nella primaria"

di SALVO INTRAVAIA

150 mila posti in meno in 3 anni "Un colpo alla scuola pubblica"

ROMA - "Attacco alla scuola pubblica", "Scuola statale a rischio smantellamento" e "scelte pesantissime sulla scuola". Sono i commenti dei leader sindacali della scuola sul cosiddetto decreto fiscale di cui si conosce una prima bozza attendibile. Per tagliare gli sprechi nella pubblica amministrazione e avviare il meccanismo virtuoso del merito il governo Berlusconi avrebbe previsto per la scuola una cura da cavallo. Nei prossimi tre anni dovrebbero saltare qualcosa come 150 mila posti di lavoro (100 mila cattedre e 47 mila posti di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) per recuperare la cifra record di 8 miliardi di euro.

Il decreto. I tagli andrebbero sotto la voce "Disposizioni in materia di organizzazione scolastica" e sono espressi rigorosamente in percentuali o rapporti che devono essere tradotti per emergere in tutta la loro dimensione. "Ai fini di una migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente", recita il testo provvisorio del decreto, dall'anno scolastico 2009/2010 occorrerà aumentare il rapporto alunni/docenti di un punto. Attualmente siamo attorno a 9,1 alunni per ogni insegnante. L'obiettivo è quello di arrivare entro l'anno 2011/2012 a 10,1. Il costo in termini di cattedre è stimato dai sindacati attorno alle 62 mila unità, cui occorre aggiungere le 33 mila cattedre previste dalla Finanziaria 2008 del governo Prodi incrementate di altre 6 mila unità per una "interpretazione" dell'attuale governo sulla manovra 2008. In tutto 101 mila cattedre che andranno in fumo.

C'è poi la partita del personale Ata. Entro l'anno scolastico 2011/2012 è prevista una riduzione pari al 17 per cento della dotazione organica di bidelli, personale di segreteria e tecnici di laboratorio. I sindacati hanno contabilizzato 47 mila posti che spariranno attraverso la "revisione dei criteri e dei parametri per la definizione delle dotazioni organiche del personale Ata". Secondo questa ipotesi, le scuole avranno meno bidelli per vigilare gli alunni, meno addetti elle segreterie e meno tecnici presenti nei laboratori.


Le reazioni. Francesco Scrima della Cisl scuola parla di governo che "decide all'ingrosso pesantissimi tagli del personale senza considerare le conseguenze sul piano della qualità dei servizi erogati". Parla si esecutivo che "non si interessa degli obiettivi che oggi la scuola deve ottenere, ma attacca semplicemente un pezzo di welfare". E continua: "Si taglia il futuro, si tagliano le radici su cui il Paese può crescere".

"Tagliare altri 100 mila cattedre nel prossimo triennio - dichiara Rino Di Meglio, della Gilda degli insegnanti - significherebbe smantellare la scuola statale". Il perché è presto detto. "Sbaglia chi attribuisce alla scuola sprechi di denaro pubblico - spiega Di Meglio - basta vedere, per esempio, lo stato di fatiscenza in cui versa la maggior parte degli edifici scolastici, sovraffollati, a rischio sicurezza e carenti persino di banchi, sedie e gessi, e il rapporto docenti-alunni sempre più sproporzionato. Risultato: per investimenti nell'istruzione, l'Italia si trova agli ultimi posti nella classifica dei paesi sviluppati".

Enrico Panini, leader della Flc Cgil sostiene: "Nella scuola si spremono oltre 8 miliardi di tagli, compresi quelli contabilizzati per il 2012". E paventa conseguenze disastrose. "Per realizzare questa perversa scelta, alla devastazione della rete scolastica (ottenuta peggiorando le attuali regole per formare le classi e per determinare i posti dei lavoratori ATA) - continua Panini - si aggiunge la devastazione degli ordinamenti che per la prima volta nella storia del nostro Paese saranno più poveri di quelli precedenti. Si ipotizza, infatti, il ritorno al maestro unico nella scuola primaria e, nella secondaria, meno ore e meno materie per tutti, a partire dalle scuole tradizionalmente destinate ai ceti più popolari".

Gli scenari. Ma come è possibile tagliare 150 mila posti se il governo precedente ha faticato a tagliarne 10 mila? "Se la manovra venisse confermata - dichiara l'ex viceministro alla Pubblica istruzione, Mariangela Bastico - Non si tratta di azioni volte alla razionalizzazione e all'efficienza del sistema, come quelli messi in atto dal governo precedente. Si tratta di interventi volti allo scardinamento della scuola pubblica. I tagli in questione possono essere realizzati - continua - sono smantellando pezzi del sistema scuola". In che modo? "Utilizzare il rapporto alunni/docenti - spiega la Bastico - è improprio perché in Italia le anomalie cui fa cenno il governo attuale sono dovute, per esempio, alle politiche per l'integrazione dei disabili". "In Italia i posti determinati dalla integrazione dei disabili sono circa 150 mila, negli altri pesi o ci sono le scuole speciali o questi posti sono a carico delle Politiche sociali".

E quali altri settori rischiano? "Il tempo pieno e il tempo prolungato alla scuola elementare - risponde l'ex inquilino di viale Trastevere - ma anche l'intera scuola dell'infanzia pubblica e l'istruzione degli adulti". Si potrebbe ritornare al maestro unico alla scuola elementare e si potrebbero ritoccare gli orari della scuola superiore. "Su quest'ultimo punto - continua la Bastico - siamo disponibili al dialogo. È possibile ridurre da 40 a 34 le ore nei tecnici e professionali ma questa manovra non consente di tagliare 100 mila posti. La cosa che mi meraviglia maggiormente è che il ministro Gelmini, nelle sue relazioni in Commissione, non ha accennato minimamente a politiche di riduzione così drastiche". E ancora, "la scuola non può reggere con un'assunzione ogni dieci pensionamenti", conclude. E per i 300 mila precari in attesa delle immissioni in ruolo il futuro si tinge di nero.
(24 giugno 2008) [/color]
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda ranvit il 25/06/2008, 12:55

Io trovo sacrosanto il piano di Tremonti.

Spero si faccia lo stesso in tutto il resto della PA.

La situazione economica dell'Italia è quella che è : serve una cura drastica che non sia ancora una volta l'aumento delle tasse.
Tra l'altro riducendo il personale della PA si ottengono due risultati : si riduce subito la spesa e si "spinge" la ristrutturazione di compiti e mansioni.

Vittorio
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda louisebonzoni il 25/06/2008, 14:56

ranvit ha scritto:Tra l'altro riducendo il personale della PA si ottengono due risultati : si riduce subito la spesa e si "spinge" la ristrutturazione di compiti e mansioni.
Vittorio


Si presume sicuramente un cambiamento, ma quanto sarà immediato?
Ci sono riforme scolastiche mai completamente recepite ed attuate, tranne forse quella del proliferare di insegnati che fanno dei ragazzi dei tuttologi che non sanno leggere, scrivere e far di conto (non ce l'ho con l'insegnare più discipline, ci mancherebbe, ma la nostra lingua e la matematica li ritengo basi importanti per tutto il resto) e i disastri si vedono fin troppo spesso.

Si taglia il tempo di scuola, ma non erano loro con la rif. Moratti che si erano battuti per il tempo prolungato?
Chi spiega ai genitori che dovranno iscrivere i propri figli a scuole private se per motivi di lavoro non potranno scegliere una scuola pubblica?
Oppure si estenderàil vaucher lombardo a tutto il territorio nazionale prendendo risorse con chissà quali altri tagli?

Si riducono gli ausili per disabili o con altre problematiche obbligando le amministrazioni che di fatto si occupano della maggiore spesa a salti mortali per aiutare le famiglie a permettere la frequentazione peraltro obbligatoria.

Gli esuberi diquati tagli, dove andranno a finire?
Si è pensato parallelamente ad una riqualificazione ma prima ancora alla individuazion di ambiti nei quali poter riqualificare?

Direi che di carne al fuoco ce n'è molta...
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda pinopic1 il 25/06/2008, 14:57

E poi a che serve la scuola? Solo a perdere preziose ore di istruttiva televisione. E poi è piena di insegnanti comunisti. I precari faranno i precari in un altro settore, che differenza c'è? Vadano nei call center.
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda louisebonzoni il 25/06/2008, 15:15

pinopic1 ha scritto:E poi a che serve la scuola? Solo a perdere preziose ore di istruttiva televisione. E poi è piena di insegnanti comunisti. I precari faranno i precari in un altro settore, che differenza c'è? Vadano nei call center.


Un po' forte ma provocatoriamente delinea il sospetto che sia effettivamente così :D

I grandi regni avevano un'élite colta ma un popolo bue!
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda ranvit il 25/06/2008, 16:15

Per distribuire la ricchezza (sia n valore che in servizi), bisogna PRIMA crearla....

Siamo messi davvero male per pretendere servizi che non possiamo permetterci.

Queste cose se non le fa il centrodestra, quando mai le potrà fare il centrosinistra?

Vittorio
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda pinopic1 il 25/06/2008, 16:30

Se continuiamo a pensare di produrre ricchezza con le braccia andremo sempre più indietro. Se pensiamo di dover essere competitivi con lo Srilanka e lo Zimbabwe li raggiungeremo presto.
La nostra ricchezza non può che chiamarsi sapere, cultura, ricerca, intelligenza applicata.
Comunque che problema c'è? Proseguiamo pure sulla strada che stiamo percorrendo da una ventina d'anni.
Però per favore, di tanto in tanto, facciamo un consuntivo, stampiamolo e rendiamolo pubblico in maniera tale che tutti siano informati e consapevoli della velocità con la quale si indietreggia.
Avanti con la cultura dell'utile immediato, dei decimali di PIL. Giusto così: quello che conta è dimostrare che il PIL berlusconiano sarà di 0,1 punti superiore a quello prodiano, che la pressione fiscale è scesa di ben 1 punto percentuale, che gli occupati nel momento x di Berlusconi sono 10000 in più rispetto al momento x di Prodi.
Forza che ce la facciamo.
La scuola non è un servizio, è un investimento nel futuro. Sempre disponibile a valutare una gestione più efficace dell'investimento. ma in questo caso c'è una riduzione secca con il metodo del taglio secco tanto per risparmiare.
E vabbè, giusto così. Ma che investimenti nel futuro! Con i soldi aiutiamo le imprese piuttosto a creare nuovi posti per precari sottopagati e a competere con il Nepal. E' il Nepal il nostro futuro. Anche il Botswana può andar bene.
Ultima modifica di pinopic1 il 25/06/2008, 16:43, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda ranvit il 25/06/2008, 16:40

Questo è un altro argomento, su cui si puo' discutere.

In Campania ci sono piu' lavoratori che ovunque in Italia nel campo della "monnezza", eppure la stessa è tutta per strada!

Vittorio
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Re: Tremonti commissaria la Gelmini

Messaggioda pinopic1 il 25/06/2008, 16:45

ranvit ha scritto:Questo è un altro argomento, su cui si puo' discutere.

In Campania ci sono piu' lavoratori che ovunque in Italia nel campo della "monnezza", eppure la stessa è tutta per strada!

Vittorio


E che c'entra la monnezza con la scuola. L'articolo dal quale è partita la discussione riguardava i progetti per la scuola non della Gelmini, che sono apprezzabili, ma di 3Monti.
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