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La bandiera non si tocca

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La bandiera non si tocca

Messaggioda Robyn il 06/08/2009, 11:27

La bandiera e la costituzione non si toccano perche rappresentano il simbolo dell'unità nazionale.I rapporti tra lega e Pdl si fanno sempre più difficili perche la lega è un partito razzista e xenofobo.Meglio fare la riforma elettorale in senso francese e tornare al voto Ciao Robyn
Ultima modifica di Robyn il 12/08/2009, 14:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: La banbiera non si tocca

Messaggioda Robyn il 07/08/2009, 13:49

Le proposte della lega si fermano al federalismo fiscale.Tutto il resto,ronde,reato di immigrazione clandestina,gabbie salariali"per far che dal momento che c'è il nuovo modello di contrattazione territoriale?"sono scemenze,che andranno cancellate.Il ciclo politico della lega si è esaurito.In merito alla bandiera che è il simbolo al quale nessun cittadino italiano rinuncia ,bisognerebbe farne un'uso più frequente.Per esempio Ciampi per le sue manifastazioni aveva adottato il sistema delle bandierine.E comunque in altri paesi europei il simbolo della bandiera la troviamo ovunque,non solo nei municipi.Le ronde sono una grande stupitaggine .Per la sicurezza bisognava rafforzare l'intelligence.Sono poi cose che spettano allo stato centrale Ciao Robyn
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Re: La banbiera non si tocca

Messaggioda pagheca il 07/08/2009, 15:58

Robyn ha scritto:Le proposte della lega si fermano al federalismo fiscale.Tutto il resto,ronde,reato di immigrazione clandestina,gabbie salariali"per far che dal momento che c'è il nuovo modello di contrattazione territoriale?"sono scemenze,che andranno cancellate.Il ciclo politico della lega si è esaurito.In merito alla bandiera che è il simbolo al quale nessun cittadino italiano rinuncia ,bisognerebbe farne un'uso più frequente.Per esempio Ciampi per le sue manifastazioni aveva adottato il sistema delle bandierine.E comunque in altri paesi europei il simbolo della bandiera la troviamo ovunque,non solo nei municipi.Le ronde sono una grande stupitaggine .Per la sicurezza bisognava rafforzare l'intelligence.Sono poi cose che spettano allo stato centrale Ciao Robyn


proviamo a ragionare.
Perche' le ronde secondo te sono una stupidaggine? Per come sono istituite o in generale? Purtroppo come al solito il termine "ronde" evoca brutti ricordi in Italia, prima di tutto. Comunque ricordiamoci che societa' private di vigilanza esistono anche da noi, e che cose analoghe alle ronde sono comuni in molti Paesi. Altro problema e' che sono fenomeni che in Italia vengono proposte in un clima altamente politicizzato e polarizzato, da forze di destra che le intendono come un modo di dimostrare la voglia di muovere le mani e di farsi giustizia da soli. Inoltre e' chiaro che sono state fatte delle strumentalizzazioni allucinanti, come quella delle SSS, ma non ho capito in che senso si trattasse di ronde visto che dovrebbero partire da domani. Comunque, di per se a me manca una qualificazione delle ronde rispetto alla polizia di stato. Dove starebbe la differenza?

Il mio intento e' insomma quello di invitare a ragionarci sopra piuttosto che liquidare la cosa come una stupidaggine, anche se certo chi l'ha proposta e' quasi una garanzia che in effetti lo sia...

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Re: La banbiera non si tocca

Messaggioda Robyn il 07/08/2009, 20:18

Da che mondo è mondo le democrazie non affidano la sicurezza al fai da tè.Bastavano agenti in borghese che circolavano in macchina etc.Le ronde sono state fatte contro gli immigrati Ciao Robyn
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Re: La banbiera non si tocca

Messaggioda pinopic1 il 07/08/2009, 21:31

"anche se certo chi l'ha proposta e' quasi una garanzia che in effetti lo sia..."

Mi pare che possa bastare. Su cos'altro dovremmo ragionare? Chi si candida a far parte delle ronde aderisce alle intenzioni di chi le ha volute e le intenzioni di chi le ha volute non sono le migliori possibili.
Quanto poi alla possibile politicizzazione, quali sono i criteri per stabilire se una ronda è più o meno politicizzata? Basta la non iscrizione a un partito politico? Siamo così ingenui?
Voglio vedere poi cosa succederà al primo incidente che avrà come vittima un rondino impossibilitato a difendersi perché disarmato. Cioè lo so cosa accadrà... chiederanno di poter dotare le ronde di armi da difesa.....
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Re: La banbiera non si tocca

Messaggioda pagheca il 07/08/2009, 23:53

e' buffo che a nessuno sia venuto in mente che la vera differenza tra le "ronde" italiche e le ronde di altri Paesi (o le agenzie di vigilanza private operanti anche in Italia) e' che in Italia i soldi come al solito ce li mette il contribuente, mentre in tutti gli altri casi, che mi risulti, no.

Il punto e' questo. Non e' la "giustizia fai da te" il problema, ma la "giustizia fai da te coi soldi dello stato" che invece dovrebbero andare alle forze di polizia. E non e' nemmeno che la proposta e' di Calderoli o di un altro, argomento che chiaramente per noi e' cruciale ma per chi la pensa diversamente da noi e che forse dovremmo tentare di convincere no.

saluti,
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Re: La banbiera non si tocca

Messaggioda pianogrande il 08/08/2009, 14:49

La lega, essendo un partito radicato sul territorio ma su un territorio limitato (delimitato), fa di tutto per creare istituzioni "locali".
E' la premessa per la secessione.
Un giorno saremo autosufficienti e non avremo più bisogno di questo stato (di questo governo).
Questa autosufficienza passa anche attraverso le ronde che non sono la polizia di stato ma la premessa per una "polizia locale" sempre più diffusa e potente.
Se poi questa polizia locale è anche politicamente schierata e tra non molto avrà le armi (non prendiamoci in giro) per difendersi dai cattivi, ecco che avremo fatto un bel passo avanti verso la secessione con tanto di squadre di controllo del territorio (e del dissenso).
Chi siano i cattivi poi qualcuno lo deciderà.
Sappiamo i loro nomi cognomi e indirizzi disse una volta il mitico Umberto.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La banbiera non si tocca

Messaggioda pinopic1 il 08/08/2009, 14:58

Intanto i leghisti di Treviso protestano perché le norme sulle ronde sono troppo restrittive. Questo per confermare che le ronde non sono politicizzate. Quanto alle restrizioni i leghisti di Treviso sono troppo impazienti; lascino passare almeno qualche mese e attendano il primo incidente, che diamine!
A parte gli scherzi (ma mica tanto scherzi); stupisce che ci siano ancora persone che non hanno capito che l'aspirazione leghista alla secessione è una cosa da prendere molto, ma molto, sul serio.
Quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi.
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Re: La bandiera non si tocca

Messaggioda pagheca il 08/08/2009, 19:56

pinopic1 ha scritto:Intanto i leghisti di Treviso protestano perché le norme sulle ronde sono troppo restrittive. Questo per confermare che le ronde non sono politicizzate. Quanto alle restrizioni i leghisti di Treviso sono troppo impazienti; lascino passare almeno qualche mese e attendano il primo incidente, che diamine!
A parte gli scherzi (ma mica tanto scherzi); stupisce che ci siano ancora persone che non hanno capito che l'aspirazione leghista alla secessione è una cosa da prendere molto, ma molto, sul serio.
Quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi.


Caro Pino,

penso che esista una grande differenza tra quei partiti che puntano alla maggioranza relativa e "quelli del 10%" dove per 10%, tra virgolette, intendo una percentuale intorno a quella, magari anche il 15, ma pur sempre molto meno della maggioranza relativa. Molti partiti, come IDV, Rifondazione, PSI (ai suoi tempi), etc. hanno una grande capacita' di raccogliere consenso all'inizio e sembrano crescere con continuita'. Ma fa parte proprio della loro struttura di protesta, quella di "saturare" il proprio elettorato ad una percentuale che e' tipicamente del 10-15%. Per ottenere di piu', ci piaccia o no, a noi e a loro, ci vuole un partito MODERATO, nel senso di un partito che si rivolga a tutte le componenti della popolazione, ricchi e poveri, nord e sud, dipendenti pubblici e privati etc. Vale praticamente ovunque, in tutte le democrazie consolidate. Mi sembra che quella dei partiti sia ovunque una distribuzione bimodale, con un gruppo che si attesta - ovunque - intorno al 20, 30 fino al 50%, e un gruppo intorno al 10-12% (piu' quello dei tanti partiti intorno alla soglia della sopravvivenza, che di solito e' il 3-4%).

Ho guardato al record storico di tutte le elezioni cui ha partecipato la Lega Nord negli ultimi 20 anni e, se non mi sono sbagliato, i risultati sono i seguenti:

1990 - regionali
1992 8.7 politiche
1994 8.4 politiche
1995 - regionali
1996 10.1 politiche
1999 4.5 europee
2000 - regionali
2001 3.9 politiche
2004 5 Europee
2005 - regionali
2006 4.1 Politiche
2008 8.3 politiche
2009 10.2 europee

come vedete, questa crescita geometrica della Lega Nord che fa tanta paura non e' cosi' "evidente". Lega Nord sembra "rimbalzare" continuamente sul 10% per poi tornare giu'. Quindi il fenomeno Lega andrebbe ridimensionato e potrebbe essere un buon modello per un partito come IDV o Sinistra e Liberta', ma non per il PD, che punta al >30% attraverso la raccolta di un voto moderato. Questo ve lo dice una persona che VORREBBE che vincessero partiti molto piu' radicali, ma che si arrende di fronte alla realta' dei fatti. In conclusione:

non ci sono evidenze che la Lega possa ottenere una percentuale di molto superiore al 10% a) con la politica attuale e b) su scala nazionale (ma non su scala locale, che comunque deve fare i conti con la dialettica interna al parlamento nazionale).

Naturalmente, se una di queste due condizioni a e b cadesse, le cose potrebbero cambiare, ma secondo me e' improbabile che accada, sebbene non impossibile. A quel punto, la domanda che ci si puo' porre e' quali sono le possibilita' che questa percentuale di elettorato, ampia su scala locale, ma scarsa a livello nazionale, sia in grado di ottenere la secessione.

Bene, secondo me sono nulle, e loro lo sanno benissimo, come i classici cani che abbiano ma non mordono. E sono nulle perche' nell'attuale scenario di integrazione europea, ben diverso dallo scenario post-prima guerra mondiale, se una minoranza della popolazione arrivasse a dichiarare la Secessione, l'Italia crollerebbe su se stessa come un castello di carte. Ricordati che col debito pubblico attuale, basta una qualsiasi perdita di rating internazionale, e il pericolo di default diventerebbe certezza (sebbene ci stiamo pericolosamente vicini). Ci sarebbero avvertimenti internazionali seri, e anche uno come SB sarebbe costretto immediatamente a cedere perche' le sue stesse azioni e il suo potere politico diverrebbero carta straccia. L'Italia - ricordiamocelo - non e' una potenza mondiale, e' un fantoccio di cartapesta che ormai sta sulle palle a tutti. Forse si porterebbe dietro nel baratro della catastrofe economica qualche altro Paese, ma a qualcun altro farebbe solo un favore se si togliesse di torno con le sue mafie e la sua corruzione.

Questa analisi e' certamente criticabile, ma restiamo per favore con i piedi per terra, senza lasciarsi andare a quella sensazione di impotenza (comprensibile) che ci ha preso a tutti ma che secondo me non ha di fatto molta consistenza.

un saluto,
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Re: La banbiera non si tocca

Messaggioda pinopic1 il 08/08/2009, 21:19

Bisogna capire qual è l'Italia: quella che fa la secessione o l'altra? L'altra, credo.
L'Italia che sta sulle scatole a tutti qual è? Quella che fa la secessione? Non credo.
SB è già da un pezzo ostaggio della Lega e oggi un pò anche di Lombardo. E' solo il suo infinito narcisismo che lo spinge a continuare con la politica. Lo sanno tutti che conta come il due di coppe. Anche l'occupazione militare della RAI e gli attacchi ai pochi giornali non allineati sono un segno di debolezza.
In sostanza ha ancora ragione D'Alema (che ragiona ma si smarrisce quando deve agire); ci saranno scossoni ovvero pesanti colpi di coda del bestione.
Una giocata rischiosa della Lega, che ha da sempre la secessione come opzione tutt'altro che secondaria non è certo da escludere.
Aggiungo che non tutti al sud si disperano per questa eventualità.

Il problema del consenso esiste in condizioni normali. In caso di collasso del sistema chi rinuncerebbe a salvarsi con la secessione?
C'è anche da dire che gran parte del debito pubblico italiano è sottoscritto da italiani. Le ripercussioni fuori d'Italia sarebbero minime.
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