da pierodm il 30/06/2009, 0:09
Qualche anno fa una tizia - una di quelle rampanti - nel raccontare dove era stata a partecipare ad un seminario, disse che era lo stesso palazzo dove c'era la redazione della rivista "laims" - la sventurata voleva dire ovviamente Limes...
L'episodio mi è tornato in mente, leggendo il contributo di Tobya Jones, che Pagheca gentilmente ci trasmette, con le migliori intenzioni.
Diciamo che per i lettori inglesi le note di TJ saranno sicuramente utili, ma per noi sono niente di più che una conferma: sono cose che stiamo dicendo da anni, e le abbiamo dette e rivoltate in duecento forme diverse, anche su questo forum.
Del resto, se non fossimo stati capaci di capire da indigeni queste varie motivazioni, saremmo proprio degli idioti.
Piuttosto - dato che siamo in tema di scrittori e di rimembranze curiose - proprio stamattina mi ricordavo di un lungo racconto a puntate che mi capitò di leggere quando ero poco più d'un bambino, su Grand Hotel, una delle riviste femminili che comprava mia madre. A quel tempo leggevo di tutto.
Il racconto era centrato sulla vicenda di Rasputin e della relative congiure di palazzo al tramonto dell'era zarista.
Il losco monaco venne avvelenato, ma con grande sorpresa dei congiurati non morì. Anzi, non si sentì nemmeno tanto male. Il tentativo venne ripetuto, ma anche stavolta il perfido resistette, e solo aumentando la dose a dismisura e insistendo diverse volte, alla fine il corpaccione stramazzò sul gelido pavimento di pietra del suo appartamento privato nel palazzo imperiale.
Questa scena mi colpì molto, ed in effetti è l'unica parte che ricordo di quella lettura.
Ho ricollegato questo episodio con la teoria del "complotto" evocato da Berlusconi, ma non in chiave drammatica: semmai divertente, immaginando che il complotto fosse opera di qualche "potere forte" straniero, magari americano o inglese.
Mi sono immaginato i cospiratori americani che preparano la polpetta avvelenata per Papi: "scoperchiando 'sto scandaletto coi fiocchi, figurati che casino che succede, gl'italiani s'incazzano e ce lo leviamo dalle palle".
Macché. Immaginiamo la faccia che hanno fatto, quando hanno visto che gl'italiani hanno digerito tutto con un ruttino, come Rasputin.
E adesso me li vedo che stanno seduti tutt'intorno a quei bei tavoloni ovali da brain storming, a grattarsi la testa e a bere caffè schifoso: " ma che cazzo di scandalo dobbiamo trovare, se non sono bastati la P2, lo stalliere mafioso, le cinquanta società off shore, la corruzione dei giudici, la legge sulle Tv e le carrettate di mignotte nei dopo-cena ?!?".
Al che, nel colmo dell'abbrutimento, si sente uno mormorare la domanda cruciale : "ma che stomaco c'hanno 'sti italiani?"
Però, noto che nessuno ha raccolto l'idea che avevo proposto in calce all'ultimo mio intervento: e se fosse proprio il PD il "terzo centrale"?