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L'opposizione responsabile

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Siete d'accordo con Piero Ostellino?

Sì, sono d'accordo pienamente
10
24%
Si, sono parzialmente d'accordo
9
21%
No, non condivido buona parte del ragionamento
15
36%
No, sono totalmente in disaccordo
8
19%
Non so, non rispondo
0
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda lucameni il 23/06/2008, 12:38

vero: basta andarsi a leggere gli editoriali di questi sedicienti liberali e possiamo vedere che le accuse di demonizzazione sono sempre rivolte a sinistra. Mai una parola sulle sparate del premier.
Il che conferma: sono personaggi che si mascherano da liberali terzisti ma fanno oggettiva propaganda per l'Unto dal Signore.
Grave semmai è che elettori di sinistra diano ascolto a questi personaggi; ma si sa cosa accade: a furia di ripetere balle qualcuno alla fine ci crede.
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda franz il 23/06/2008, 18:12

lucameni ha scritto:vero: basta andarsi a leggere gli editoriali di questi sedicienti liberali e possiamo vedere che le accuse di demonizzazione sono sempre rivolte a sinistra. Mai una parola sulle sparate del premier.
Il che conferma: sono personaggi che si mascherano da liberali terzisti ma fanno oggettiva propaganda per l'Unto dal Signore.
Grave semmai è che elettori di sinistra diano ascolto a questi personaggi; ma si sa cosa accade: a furia di ripetere balle qualcuno alla fine ci crede.

Io cercherei di valutare quello che leggo sulla base di quello che leggo. Di quello che c'è scritto. Vero o non vero.
Che poi lo stesso autore in passato abbia scritto altro poco toglie alla veridicità oggettiva di quanto scrive oggi.
Se ieri scriveva che 2+2 = 5 ed oggi che 2+2=4 (o viceversa) noi dovremmo essere in grado di valutare ogni affermazione sulla base della sua verosimiglianza.
Cercare di intorbidire le acque mettendo dubbi sulla qualità dell'emettore delle idee, spostando la discussione da quelle ad-rem a quelle ad-personam è uno dei 35 stratagemmi raccontati da Schopenhauer nel suo celebre libretto sull'arte di ottenere ragione.

Ciao,
Franz
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda lucameni il 23/06/2008, 18:19

Premesso che il mio riferimento a chi di sinistra ritiene che riformismo voglia dire essere omissivi e agnellucci silenti (e non nello specifico chi ha magari apprezzato l'editoriale) più che intorbidire le acque affermo che l'articolo non mi convince del tutto.
E - aggiungo - che, visto l'autore, la cosa non mi sorprende.
Forse non mi sono spiegato bene?
Speriamo, perchè esordire qui dentro come intorbidatore di acque, quando poi alla fine si sostengono le ragioni di un Cs, malamente sbertucciato da sedicenti liberali, non mi pare il massimo.
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Piero Ostellino ci ha letto e ci fa i complimenti

Messaggioda franz il 24/06/2008, 9:30

Abbiamo scritto come redazione del Forum a Piero Ostellino, segnalandogli il sondaggio ed il thread che si è sviluppato attorno al suo articolo.

Gli abbiamo chiesto di lasciare un commento.
Speravamo potesse farlo direttamente qui, iscrivendosi ma ha espresso i suoi complimenti come risposta al nostro e-mail.

Complimeni che come redazione estendiamo doverosamente a tutto il Forum.
Ecco la sua risposta:

Ostellino ha scritto:La mia risposta è semplice: il vostro Forum è un esempio di civiltà politica.
Complimenti. Ostellino


Grazie a tuttti voi,
Franz
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda Red il 10/07/2008, 19:11

Gli amici si possono scegliere, gli avversari no!
L'opposizione dovrebbe essere sempre responsabile...soprattutto quando si è goverbati da una maggioranza irresponsabile!
Non credo, però, che con questa destra attuale si possa in alcun modo collaborare per varare le riforme, come posso chiamarle...che interessano tutti? Beh, credo che proprio sulle riforme che dovrebbero interessare tutti il dialogo si arenerà. Lo vediamo in questi giorni, su un tema di assoluta importanza come la Giustizia.
Non si può collaborre e non ci resta che prenderne atto. Tuttavia, un tentativo ulteriore andava fatto.
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda ranvit il 10/07/2008, 19:35

Red ha scritto:Gli amici si possono scegliere, gli avversari no!
L'opposizione dovrebbe essere sempre responsabile...soprattutto quando si è goverbati da una maggioranza irresponsabile!
Non credo, però, che con questa destra attuale si possa in alcun modo collaborare per varare le riforme, come posso chiamarle...che interessano tutti? Beh, credo che proprio sulle riforme che dovrebbero interessare tutti il dialogo si arenerà. Lo vediamo in questi giorni, su un tema di assoluta importanza come la Giustizia.
Non si può collaborre e non ci resta che prenderne atto. Tuttavia, un tentativo ulteriore andava fatto.



Sulla giustizia sicuramente no!

Puo' darsi pero' che si possano fare le riforme dei regolamenti parlamentari, quelle istituzionali per ridurre i parlamentari e quelle costituzionali per eliminare il bicameralismo perfetto.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda pierodm il 12/07/2008, 0:19

L'articolo di Ostellino non merita il ruolo che questo sondaggio gli vuole attribuire, essendo tanto pretenzioso quanto confuso.
E ha oltre tutto il difetto di porre la questione in modo banale e accademico, come se il problema fosse una semplice questione di comportamento.
Lasciamo stare una più corretta analisi storico-politica, e rimaniamo nel concreto.
L'opposizione è un problema di merito, e non di forma - o meglio, soprattutto di merito, e solo strumentalmente di forma.
La "demonizzazione" è di per sé un'evidente forzatura, laddove si presupponga che non esistano dèmoni: ma questa è un'eventualità, appunto, presupposta e pregiudiziale, non un dato di fatto certo. Un pregiudizio ideologico.
In realtà succede che, in certi casi, il dèmone esiste. In certi casi, o in certi paesi, o in certi periodi.
Un dèmone non è un cataclisma, ma solo un dèmone, vale a dire un fenomeno, una forza, un partito, una linea politica radicalmente inaccettabile perché diametralmente opposta alla nostra.
Attenzione: "inaccettabile" e "radicalmente opposta" non deve ingannevolemnte lasciar immaginare una diversità esplicita sui numeri e sui programmi - non necessariamente.
Anzi, la diversità inconciliabile e inaccettabile spesso è assai più profonda che estesa: può essere la punta di un iceberg culturale, o l'estremo lascito di una storia che ha radici lontane, o una visione della società e della politica che sono in assoluto contrasto con la costituzione repubblicana o con la democrazia tout court.
In casi di questo genere, che senso hanno tutte le cautele di bon ton istituzionale, e le puntigliose misurazioni sulla distanza tra le parti?
Per inciso, se si tratta di una questione di stile, questo o ce l'hai o non ce l'hai, e lo stile non ha niente a che vedere con la sostanza delle cose: diceva Nietzsche, un secolo fa, che sarebbe venuto il momento in cui a fare la differenza sarebbe stato il buon gusto - e non parlava di cravatte.

Ostellino dice che la rivoluzione, se questa è lo scopo, bisogna farla, sennò si perde di credibilità.
Bella frase da salotto, che non significa praticamente niente.
Parliamo invece di dèmoni, avviciniamoci a questa nebulosa entità.
Neidecenni passati la sociologia ha evocato molti dèmoni: il consumismo, la democrazia di massa, l'imperialismo economico e culturale, la concentrazione della conoscenza e dell'informazione, la tragedia ambientale, e qualche altra decina di piaghe planetarie e globali.
La reazione - a sinistra, intendo, perché sul resto è meglio stendere un velo pietoso - è stata di grande interesse intellettuale, ma si è scelto di non "demonizzare", sia i problemi nel loro insieme, sia gli attori protagonisti e artefici di quelle tragedie annunciate. Si sono letti i libri, e poi si sono riposti i libri nelle belle librerie.
Il risultato è che le profezie si sono non solo avverate, ma l'hanno fatto in modo debordante, alluvionale, senza lasciar spazio a qualunque antidoto: senza più la possibilità di un'opposizione, senza alternative praticabili o anche solo proponibili.

Bisogna essere ragionevolmenti consapevoli della praticabilità e correttezza delle nostre idee, dopo di che la natura e la "costumatezza" della nostra opposizione verrà da sé, ossia verrà dalla natura e dalla sostanza della posta in gioco: se la posta in gioco, ovviamente, non è solo il calcolo elettorale.

Infine, due parole sull'informazione.
Franz ha una visione un po' teorica della faccenda, nel senso che varrebbe - ovvero, sarebbe discutibile ma plausibile - in un contesto di libero mercato editoriale e comunicativo: il buon cittadino fa il buon giornale, etc
Ma il mercato della comunicazione è molte cose, fuorché libero: certamente non libero come lo intenedevano i liberali classici, e come presupporrebbe la retorica democratica.
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda lucameni il 12/07/2008, 11:48

è vero che anche la magistratura è una "lobby", tra le tante che infestano l'Italia.
Soltanto che, visto il suo ruolo particolare in questa Italia altrettanto particolare e ben poco europea, guarda caso, quando nelle sue grinfie capita qualche persona affiliata alla casta politica, sia essa di destra o di sinistra, ecco che sorge il "problema".
Ma solo in quel caso.
Le altre "lobby" sono tutt'ora coccolate e tenute al riparo da ogni critica.
E questo "problema" è tanto più sentito dalla cosidetta società civile quando ad essere colpiti sono i propri referenti politici (non mi risulta che da sinistra, quando è stato scoperchiato l'affare Unipol, le cooperative, i Greganti del buon tempo passato, la magistratura - a sinistra - fosse tenuta in grande considerazione): che poi passi sotto silenzio il fatto che, per la gravità dei fatti imputati, come in qualsiasi altro paese, l'azione penale sarebbe stata comunque iniziata (corruzione, concussione etc) è atteggiamento tipico italiano.
Per noi sempre meglio cercare l'escamotage, anche e sopratutto giudirico, quando c'è qualcosa che non ci garba.
Sopratutto quando si parla da partigiani politici e non come cittadini.
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda franz il 12/07/2008, 12:07

pierodm ha scritto:Infine, due parole sull'informazione.
Franz ha una visione un po' teorica della faccenda, nel senso che varrebbe - ovvero, sarebbe discutibile ma plausibile - in un contesto di libero mercato editoriale e comunicativo: il buon cittadino fa il buon giornale, etc
Ma il mercato della comunicazione è molte cose, fuorché libero: certamente non libero come lo intenedevano i liberali classici, e come presupporrebbe la retorica democratica.

Tema che sarebbe interessante approfondire in un altro nuovo apposito thread.
Comununque oggi non esiste alcun "mercato libero", in alcun settore.
È libero il mercato della casa? Quello del lavoro? Quello del petrolio?
La visione teorica tuttavia fa ragionare gli esseri razionali chiedendo loro se codesto presunto mercato libero (o più libero) possa essere un vantaggio (l'avvicinamento alla ottimalità) o uno svantaggio.
La realtà di un mercato tutto fuorché libero (citando pierodm) la vediamo oggi.
La realtà di una situazione diversa la impostiamo sapendo fare politica.
Poi vedremo se sara' piu' o meno libera, migliore o peggiore.

Franz
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Re: L'opposizione responsabile

Messaggioda annalu il 12/07/2008, 17:23

lucameni ha scritto:è vero che anche la magistratura è una "lobby", tra le tante che infestano l'Italia.

Già. Ci sono tante "lobby".
Direi più o meno, tante lobby quanti sono i gruppi, professionali o altro, che hanno la possibilità di influenzare l'opinione pubblica, o in altro modo, di rappresentare gruppi di potere.
Comincio a pensare che la democrazia non consista nell'assenza di lobby, ma nell'averne tante.
Più sono, e più verranno presi in considerazione le opinioni e gli interessi di molti.

Il dramma sarebbe se venissero ascoltati solo gli interessi di alcuni, se ci fosse cioè una sola lobby.
Questa dura battaglia contro le lobby comincia sempre più a sembrarmi un'aspirazione verso la dittatura: lì le lobby non esistono.
O almeno, non compaiono.
Ci pensa il dittatore a risolvere tutto.
Il dittatore, che ovviamente sa cosa è il meglio per il paese.
Come Berlusconi?
Lui sa di certo cosa sia il meglio ... per se stesso, ovviamente.

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