lo specchio incantato della politica

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Dopo le veline e le foto di villa certosa, ora anche il gossip di gheddafi tra amazzoni e intemperanze che evidentemente si possono perdonare facilmente ai migliori “clienti”.
Per i piu’ raffinati i retroscena del Cavaliere “resistente” e “depresso” e della sua intesa con Bossi e l’inizio della colorita nuova stagione Congressuale o di cosa vattel’a pesca del PD, nello scenario dei ballottaggi dopo i quali la politica dovrà pur rimboccarsi le maniche.
Per tutti i tecnici le inventività sulla crisi di Tremonti o del Cavaliere sugli ammortizzatori sociali per tutti, e le dure cifre della Banca d’Italia, dell’Istat, dell’Ocse e della Unione Europea che dipingono i mali del nostro paese e degli Italiani.
Per i portaborse invece si stillano i risultati dei candidati (senza nemmeno guardare a quello che rimane delle forze politiche), e il mercato delle opportunità che i nuovi equilibri politici determinano.
La crescente abitudine dei cittadini è quella di darsi da fare a ritrovarsi tifosi di quello o di quell’altro, senza nemmeno perdere tempo con i meccanismi della rappresentanza e della partecipazione, piu’ attenti alla propria pancia che alla propria testa.
L’abitudine del teatrino della politica è quella di parlare quanto piu’ possibile di se stessa e fra se stessa, e di arrivare a parlare sempre piu’ dei propri vizi in assenza di pubbliche virtu’ da portare ad esempio, senza quasi accorgersi dei mali del paese, anzi standoci ben lontani in quanto a volontà e capacità di risolverli specialmente quando si cerca di guadagnare il consenso giocando sulle paure degli italiani.
Quanto puo’ ancora durare senza mettere mano a cambiare il Bel Paese?
paolo borghi 13-06-2009 x http://borghino.ilcannocchiale.it/
Dopo le veline e le foto di villa certosa, ora anche il gossip di gheddafi tra amazzoni e intemperanze che evidentemente si possono perdonare facilmente ai migliori “clienti”.
Per i piu’ raffinati i retroscena del Cavaliere “resistente” e “depresso” e della sua intesa con Bossi e l’inizio della colorita nuova stagione Congressuale o di cosa vattel’a pesca del PD, nello scenario dei ballottaggi dopo i quali la politica dovrà pur rimboccarsi le maniche.
Per tutti i tecnici le inventività sulla crisi di Tremonti o del Cavaliere sugli ammortizzatori sociali per tutti, e le dure cifre della Banca d’Italia, dell’Istat, dell’Ocse e della Unione Europea che dipingono i mali del nostro paese e degli Italiani.
Per i portaborse invece si stillano i risultati dei candidati (senza nemmeno guardare a quello che rimane delle forze politiche), e il mercato delle opportunità che i nuovi equilibri politici determinano.
La crescente abitudine dei cittadini è quella di darsi da fare a ritrovarsi tifosi di quello o di quell’altro, senza nemmeno perdere tempo con i meccanismi della rappresentanza e della partecipazione, piu’ attenti alla propria pancia che alla propria testa.
L’abitudine del teatrino della politica è quella di parlare quanto piu’ possibile di se stessa e fra se stessa, e di arrivare a parlare sempre piu’ dei propri vizi in assenza di pubbliche virtu’ da portare ad esempio, senza quasi accorgersi dei mali del paese, anzi standoci ben lontani in quanto a volontà e capacità di risolverli specialmente quando si cerca di guadagnare il consenso giocando sulle paure degli italiani.
Quanto puo’ ancora durare senza mettere mano a cambiare il Bel Paese?
paolo borghi 13-06-2009 x http://borghino.ilcannocchiale.it/