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Il popolo dei litigiosi

MessaggioInviato: 25/05/2009, 18:59
da ranvit
Dal corriere.it :

LE DIVERSE ANIME DEL CENTRODESTRA
Il popolo dei litigiosi
Il Popolo della libertà rischia di diventare il «Popolo dei litigiosi », così come le divisioni fra post-comunisti e post-democristiani minacciano la sopravvivenza del Partito democratico? I distinguo «istituzionali» del presidente della Camera Gianfranco Fini — sul ruolo del Parlamento, sulle questioni etiche, sulla laicità dello Stato, rispetto alle esternazioni «populistiche », «neoconservatrici », «neoteologiche» di quello del Consiglio, Silvio Berlusconi—rivelano una frattura politica ovvero solo una diversità di ruoli?

Le durezze della Lega — in materia di immigrazione, ronde, medici e presidi di scuola da trasformare in «informatori » della polizia contro i clandestini, rispetto al timido garantismo di Forza Italia — sono una deriva razzista, ovvero solo l’espressione delle differenze di linguaggio fra un movimento etnico e uno nazionale? Le prese di distanza di Piero Fassino— sui respingimenti degli immigrati, rispetto all’integralismo antigovernativo del segretario del Pd, Dario Franceschini — sono una manifestazione di moderazione degli ex comunisti, a fronte del radicalismo cattolico, ovvero la prova dell’incomunicabilità tra le due componenti del Pd? Il quadro politico è in movimento.

Si tratta, però, di capire se sono scosse di assestamento, semplici tentativi di redistribuzione degli equilibri di potere all’interno dei due schieramenti, fisiologica ricerca di visibilità prima delle elezioni, ovvero le avvisaglie di una radicale ridefinizione, del sistema di alleanze sul quale si fondano sia la capacità della maggioranza di governare, sia la credibilità della minoranza di opposizione in Parlamento e nel Paese. Nel primo caso, si tratterebbe del tradizionale «teatrino della politica », fra l’indifferenza, se non il fastidio, della maggioranza degli italiani; nel secondo, si tratterebbe di una svolta culturale, del ripensamento delle proprie «concezioni del mondo» da parte delle molte anime che convivono all’interno dei due schieramenti. Personalmente, propendo per la prima ipotesi, quella della redistribuzione degli equilibri di potere.

Parlare di svolta culturale sarebbe chiedere troppo a questa classe politica. Perciò sono anche convinto che, comunque, i giornali avrebbero qualche difficoltà a spiegare la seconda, quella della svolta, prigionieri come sono di una concezione e di una prassi informativa incentrate più sui retroscena di Palazzo che sull’analisi politica, cui, per dirla tutta, credo non sia estranea la stessa disaffezione della gente per la cosa pubblica. Il contrasto di idee non è un pericolo, ma un’opportunità. A condizione, però, che la si sappia cogliere. Incominciando col demolire quei «saperi assoluti », figli dell’«abuso sistematico della Ragione », che sono le ideologie salvifiche; con una sana iniezione di empirismo (nell’analisi della realtà) e di forte pragmatismo (nella formulazione delle politiche).

Piero Ostellino
25 maggio 2009

Re: Il popolo dei litigiosi

MessaggioInviato: 25/05/2009, 19:02
da ranvit
Concordo con Ostellino!

Vittorio