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Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

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Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 29/04/2009, 12:00

Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Quelle di Veronica sono le esternazioni della moglie del presidente del consiglio che svela i “segreti di Puncinella” che avvolgono la vita privata, intima, paranoica del sessuomane marito.
La mente, di quanti hanno l’età per farlo, vola verso il passato per valutare l’ipotesi di un paragone con un’altra moglie, meno illustre, di un altro presidente del consiglio: donna Rachele.
No ! Veronica non è una rediviva donna Rachele, un incolmabile abisso le divide, una dimensione etica che non tollererebbe paragoni.
Donna Rachele fu moglie, madre, donna, che seppe pagare colpe non sue, continuando il calvario di una vita che con lei fu avara; ma emerge, nella pur infausta storia che la travolse, la dignità che solo le traversie sanno forgiare.
Veronica è solo l’interessata contabile di un malloppo agguantato.
****
Dopo la fine della guerra, Donna Rachele e i figli Romano e Anna Maria furono mandati a confino ad Ischia, dove rimasero fino al 1957. Questa data segna anche il ritorno della salma del Duce a Predappio in seguito ai numerosi sforzi di Donna Rachele. Dopo questa data, si ritirò a Villa Carpena (ora diventata museo), in provincia di Forlì, dove trovò i mezzi per vivere nella solidarietà delle persone nei "suoi famosi orto e pollaio".
Da notare che Donna Rachele percepì la pensione di reversibilità solamente a partire dal 1975, (risultava infatti che Mussolini non percepiva stipendio dallo Stato, non pagava quindi i contributi e di conseguenza non aveva accesso alla pensione).
(http://it.wikipedia.org/wiki/Rachele_Guidi)
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Re: Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Messaggioda pierodm il 03/05/2009, 0:00

Su Berlusconi, ormai da molto tempo, non ho più voglia di ripetere quello che penso.
La Veronica però merita due parole: ha stancato anche lei, altra faccia della stessa medaglia.
Sono nauseato dalla pornografica e sgraziata esibizione del virilismo del Cavaliere, dalle sue corna e barzellette, dalle sue reali o immaginate eiaculazioni in corpore velinarum - laddove, beninteso, la pornografia non consiste nelle cose in sé, ma nella loro esibizione e nella relativa occupazione dello spazio mediatico e politico.
Di conseguenza è irritante la bega matrimoniale, della quale siamo resi partecipi.
A Roma si direbbe se je devi mena', menaje e sdrumalo 'na vorta pe' tutte, basta che la fate finita.
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Re: Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Messaggioda franz il 03/05/2009, 9:28

pierodm ha scritto:A Roma si direbbe se je devi mena', menaje e sdrumalo 'na vorta pe' tutte, basta che la fate finita.

Beh, pare che ti abbia sentito ....

Ha conosciuto Berlusconi nel 1980, poi si sono sposati con rito
civile il 15 dicembre 1990. La first lady: chiudo il sipario

Veronica, addio a Berlusconi
"Ho deciso, chiedo il divorzio"

di DARIO CRESTO-DINA

MILANO - "Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale". Dopo quasi trent'anni, i due si conobbero nel 1980 e si sposarono con rito civile il 15 dicembre 1990, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie, già spezzate sul piano sentimentale e personale, si dividono anche giuridicamente.

Veronica Lario ha avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi, portando a termine un percorso cominciato molto tempo fa come ammise lei stessa alla fine dell'estate 2008, quando confessò che all'eventualità di una separazione stava meditando da dieci anni.

Ora ha scelto l'avvocato che la seguirà passo dopo passo davanti ai giudici: "Finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo". È una donna. Una professionista lontana dallo star system e dalla politica. L'ha sentita al telefono il primo maggio, l'avvocato era in vacanza su un'isola del Sud Italia. È stato in pratica il loro primo vertice sulla separazione. Veronica le ha spiegato: "Voglio tirare giù il sipario, ma voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore. Vorrei evitare lo scontro". Il legale le ha risposto: "Stia tranquilla. Parto subito, prendo un aliscafo e rientro immediatamente a Milano. Lei è consapevole che non sarà facile e che dovrà sopportare attacchi pesanti? È sicura di volerlo fare?".

Nella risposta non ci sono state esitazioni: "So tutto. Voglio andare avanti". Ieri le due donne si sono incontrate a Macherio per studiare la strategia e si rivedranno molto presto, all'inizio della settimana. Vogliono stringere i tempi, evitare il contropiede di un uomo sempre molto abile a ribaltare le situazioni, capace di convocare una conferenza stampa per dire che il divorzio lo ha deciso lui per primo, e non la "signora".

Naturalmente nei giorni scorsi Veronica ne ha discusso con i figli e le persone più vicine, un paio di amiche molto care, sottolineando ancora una volta le ragioni del suo distacco dalla vita pubblica del marito e insistendo sull'importanza che rappresenta per una donna come lei il valore della dignità: "Ora sono più tranquilla - ha confidato loro - . Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni".

Per i suoi ragazzi - Barbara di 24 anni, Eleonora di 22 che studia negli Stati Uniti e Luigi di 20, il più legato al mito imprenditoriale e politico del papà - sono state ore di grande amarezza e di sofferenza, ma alla madre tutti e tre hanno assicurato che rispetteranno ogni sua decisione per dolorosa possa essere: "Non muoveremo mai un dito contro nostro padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa stare bene".

L'inizio della fine arriva la mattina di martedì 28 aprile. Veronica guarda i giornali, la sua attenzione si sofferma sull'articolo di "Repubblica" che svela come nella notte di domenica il premier si sia presentato a sorpresa in una villetta di Casoria, dove si celebravano i diciott'anni di Noemi Letizia. Lei è bella, bionda, studia da grafica pubblicitaria a Portici e sogna una carriera televisiva, tanto che avrebbe inviato il suo "book" fotografico al presidente del Consiglio in persona. Un album che avrebbe provocato la scintilla. Accanto a Noemi ci sono il padre Elio e la madre Anna. La ragazza chiama Berlusconi "papi", ai giornalisti dirà più tardi che lo conosce da tempo e che spesso lo va a trovare a Milano e Roma, "perché lui, poverino, lavora molto e non può sempre venire a Napoli". Il Cavaliere le ha portato un regalo, una collana d'oro giallo e bianco con pendente di brillanti. C'è chi mormora anche le chiavi di un'auto, ma Noemi smentisce.

Veronica legge e rimane stupefatta, chiama al telefono un'amica: "Basta, non posso più andare a braccetto con questo spettacolo". A Roma infuria la polemica sulle "veline" pronte a entrare nelle liste elettorali del Pdl e ci sono, soprattutto, quella ragazzina di Casoria, Noemi, e la sua mamma Anna che si rivolgono a Berlusconi con gli affettuosi diminutivi di "papi" e "papino". Veronica non ce l'ha né con le giovani donne aspiranti europarlamentari né con Noemi. Interpreta la loro parabola quasi epicamente, come "figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica". La sconcerta, però, che il metodo da "ciarpame politico" non faccia scandalo, che quasi nessuno si stupisca, che "per una strana alchimia il paese tutto conceda e tutto giustifichi al suo imperatore", come racconta a chi le sta vicino.

Quell'imperatore è ancora suo marito ed è il padre dei suoi figli, un padre che, seppure invitato, non ha mai partecipato alla festa dei loro diciott'anni. Di fronte alla nuova pubblica offesa sceglie di replicare pubblicamente con una dichiarazione che manda all'agenzia Ansa soltanto dopo le dieci di sera. È stato infatti un giorno di angoscia a villa Belvedere. Barbara, incinta di sette mesi del suo secondo figlio, è stata ricoverata all'ospedale San Raffaele. Sono lunghe ore di ansia, c'è il rischio di un parto prematuro. Veronica Lario ha in casa il nipotino Alessandro, chiede alla segretaria Paola di fermarsi fino a mezzanotte. La misura è colma, il "ciarpame" non è soltanto politico.
La mattina successiva Berlusconi dalla Polonia attiva la cortina fumogena e la contraerea dopo una notte di rabbia. Ordina che le "veline" spariscano quasi tutte dalle liste europee, ridimensiona il rapporto con Noemi a una antica conoscenza con il padre ex autista di Craxi (notizia poi smentita da Bobo Craxi e cancellata comicamente addirittura da un comunicato di Palazzo Chigi) e liquida con una battuta maschilista e greve l'indignazione della moglie, evitando di pronunciarne il nome e il ruolo: "La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra. Mi spiace". Rientrato a Roma, annulla un incontro in calendario per il giorno successivo con il presidente della Camera Gianfranco Fini.

La sua intenzione è di andare a Milano, come fece due anni or sono, per ricucire lo strappo con Veronica. Non ci andrà, lo ferma la sua fidatissima segretaria Marinella. Veronica Lario, infatti, l'ha appena chiamata: riferisca a mio marito che non mi si avvicini, non ho più nulla da dire e nulla da ascoltare, tutte le parole sono state consumate.

Giovedì i giornali del Cavaliere e i blog del Pdl fanno capire all'ex first lady di Macherio che aria tira. Dietro al "come si permette?" si scatena una minacciosa muta di cani. Il quotidiano "Libero" pubblica nella testata di prima pagina tre fotografie in bianconero della giovane attrice Veronica Lario a seno nudo. Il messaggio è più che mai trasparente, sembra arrivata l'ora dell'olio di ricino. Quando vede quelle fotografie la moglie del premier capisce, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere davvero sola e di essere minacciata. In quelle foto si sente "come davanti a un plotone di esecuzione qualche secondo prima della fucilazione". Alla figlia Barbara dice: "Sono molto preoccupata di ciò che potrà accadere, ma ho la libertà per andare avanti".

Cala il sipario. La lettera affidata a "Repubblica" due anni fa da Veronica era un ultimatum. Qualche ora dopo Berlusconi inviò le sue scuse pubbliche alla moglie. Era il 31 gennaio 2007: "La tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento". A sigillo un grande bacio. Qualche mese dopo, ad appannaggio esclusivo dei settimanali patinati della famiglia, arrivarono le passeggiate della coppia mano nella mano nel giardino della villa in Costa Smeralda e sui moli di Portofino.

Immagini che oggi sembrano lontanissime. "Mi domando in che paese viviamo - ha raccontato Veronica l'altro giorno a un'amica - , come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali del centrodestra e come bastino due mie dichiarazioni a generare un immediato dietrofront. Io ho fatto del mio meglio, tutto ciò che ho creduto possibile. Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata. Adesso dico basta".

(3 maggio 2009)
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Re: Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Messaggioda ranvit il 03/05/2009, 9:59

Molto bene Veronica!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Messaggioda pierodm il 03/05/2009, 10:24

Non è proprio la stessa cosa: un divorzio è un proseguimento lungo e palloccoloso, fatto di chiacchiere e miliardi di euro.
Io intendevo menare nel senso di menare, come Flo che aspetta AndyCapp col mattarello e lo corca.
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Re: Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Messaggioda franz il 03/05/2009, 10:44

pierodm ha scritto:Non è proprio la stessa cosa: un divorzio è un proseguimento lungo e palloccoloso, fatto di chiacchiere e miliardi di euro.
Io intendevo menare nel senso di menare, come Flo che aspetta AndyCapp col mattarello e lo corca.

Premesso che sono contrario alla violenza, per farlo occorrerebbe un contatto fisico, un AndyCapp che rientra la notte.
E saper penetrare il muro delle guardie del corpo. :D
Forse a distanza gli avvocati sanno "menare" meglio.

Franz
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Re: Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Messaggioda ranvit il 03/05/2009, 11:41

Ovviamente è vero che "non è donna Rachele"....ma che importa?
Nella disgraziata situazione in cui è precipitato il ns Paese per mediocrità delle classi dirigenti del Cs e tanta parte dei suoi militanti prima ancora che per meriti di Silvio, qualsiasi cosa va bene per dare luogo al "primo fischio" che avvii una valanga.
Quindi viva viva Veronica!

Vittorio
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Re: Ma non è “donna Rachele”. Rosario Amico Roxas

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 03/05/2009, 16:12

Stante i nuovi, prevedibili, eventi, c'è da aggiungere qualcosa....
Se Veronica non è donna Rachele, è escluso che sappia essere Claretta....
Queste ultime due donne hanno amato l'uomo sbagliato ed hanno pagato i loro errori in maniera con proporzionale ai fatti, ma proporzionati all'intensità. Il giudizio storico deve tener conto di ciò ed assolvere da colpe non proprie.
Veronica ha fortemente amato il...contenitore di una montagna di quattrini e sapeva bene o benissimo, essere di problematica provenienza.
Ora abita ad Arcore, nella tenuta che "il contenitore" ha letteralmente rubato alla giovanissima Casati Stampa, divenuta tragicamente orfana, con una operazione di alto sciacallaggio e con la regia di Cesare Previti..
Quella proprietà truffata non poteva, non può e non potrà portare fortuna a chi la possiede.
Ma "il contenitore" elargisce quote in giro per pagarsi gli ultimi sussulti di una vita sprecata nelle apparenze, per cui apre il cassonetto dei rifiuti (non differenziati) e lo butta dentro.
Affari suoi...ma poteva farlo prima.
Rosario Amico Roxas
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