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LA SINISTRA E I REALITY

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LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda ranvit il 23/04/2009, 19:38

Dal corriere.it :

L’Unità, Gramsci e la scoperta del Grande Fratello
Sei pagine del quotidiano sulla vittoria di Ferdi
di ALDO GRASSO

Che bello, l’Unità ha finalmente sdoganato il Grande Fratello; benvenuta fra noi mostri! Il giornale fondato da Antonio Gramsci e diretto ora da Concita De Gregorio ha dedicato alla vittoria di Ferdi ben sei pagine: copertina, fondo del direttore, testimonianza di un’attrice rom, intervista a un autore del GF, analisi di Carlo Freccero, intervista a Luxuria, commento preoccupato dello scrittore Roberto Alajmo. E dire che fino a poco tempo fa il reality era considerato la sentina di tutti i vizi possibili e immaginabili, lo schifo fatto tv. Si vede che le teorie gramsciane sul nazional-popolare alla lunga fanno effetto. Sì, qualche cautela c’è ancora ma l’interdetto è caduto.

L’ultimo eroico resistente è Marco Belpoliti che dalla prima pagina della Stampa ci avvisa che non esiste più differenza tra spettacolo e vita e che gli intellettuali italiani sono stati piegati dal «pensiero unico» della neotelevisione berlusconiana. La verità è che il GF ha messo in scena il «sociale» e con il «sociale» non si scherza, bisogna fare i conti. Per questo la De Gregorio osserva che «televotare un rom aiuta a sentirsi antirazzisti... e costa poco». Insomma, va bene tutto ma attenzione: la realtà è ben altra cosa. Freccero parla della rivincita televisiva delle minoranze. Vladimir Luxuria spiega che il reality mette gli spettatori a contatto con realtà chiuse in cliché crudeli ma «qualche interrogativo in più la gente se lo pone dopo aver visto me, un trans, in tv». Eh, certo, qualche interrogativo in più. Alajmo (prestigioso consulente di Agrodolce, una delle più insulse soap mai realizzate dalla Rai) pensa infine che questo GF sia stato «un lavacro rituale per la cattiva coscienza degli spettatori». Sdoganamento sì, ma con giudizio.

Il paradosso di queste sei pagine è che fino a ieri l’Unità si era sempre lamentata di una realtà troppo televisiva, plastificata, mediatica (come direbbe Belpoliti). Adesso scopre che la tv è meglio della realtà: l’una è un sogno, «una festa del Principe», l’altra una schifezza. Come recita un titolo del giornale, «la tv cambia, il Paese no». Potenza del telecomando.


23 aprile 2009


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E mo' come la mettiamo???

Vittorio
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda lucameni il 23/04/2009, 20:50

La mettiamo che il cattivo gusto non ha colore e che non tutto si può politicizzare.
Salvo le legittime considerazioni su come forse i gusti dei cittadini nel tempo siano stati condizionati dall'offerta televisiva (io non ne penso bene mentre altri - magari anche Ranvit - potrà ritenere che la cosa non stia in questi termini negativi e che comunque non ci siano condizionamenti di sorta).
E ritengo che adesso, come probabilmente da sempre, non si possa fare una gran questione tra telespettori di destra e di sinistra.
Quella roba lì ormai la guardano tutti (mi permetto di mostrare la mia distanza da questo genere).
Aspetto questo che mi pare anche in questa sede sia stato ribadito.
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda pierodm il 24/04/2009, 0:36

Opinione soggettiva e personale.
I reality sono una merdaccia.
Quando mi capita di vedrne un pezzetto, mi vergogno: non di me, ma mi vergogno per quelli che stanno lì e per quelli che li pensano, li organizzano e li conducono.

Opinione critica.
I reality sono l'esatto opposto di quello che il nome vorrebbe far intendere: non c'è niente di realistico.
Si tratta semplicemente di una finzione assoluta, che vuole sembrare realistica attraverso il bassissimo livello di tutto, dal genere di persone al loro comportamento, dai loro discorsi alle reazioni da psicolabili, etc.
Il che significa che gli ideatori di questa roba presuppongono una realtà che fa schifo, e un'umanità che fa schifo, un livello intellettuale generalizzato che fa schifo e rapporti umani basati su una reattività malata.
Nella realtà vera, materiale, ci sono molte persone che non si comportano come bertucce che si spulciano a vicenda, che hanno conversazioni e pensieri migliori, che non piangono in continuazione, e perfino la grettezza e la meschinità sono di due o tre gradi superiori al livello infimo che viene mostrato in questi spettacoli.

Il degrado - che è duro definire "culturale", anche se la definizione è corretta - che questa roba comporta è di due tipi.
Il primo, che induce la gente a pensare che quella merdaccia di atteggiamenti, linguaggi e comportamenti siano giusti, ammissibili, compatibili con la dignità umana e perfino da imitare.
Il secondo, che infrange tutte le regole fondamentali del genere della finzione letteraria, cinematografica e teatrale, che nel corso di secoli di evoluzione hanno giocato su una trama sottile tra verità e verosimiglianza, tra fantasia e verismo: questo avviene proprio perché si tratta di teatro che non ha nulla della qualità del teatro. I reportage, o le scene di vita realmente "rubate" non infrangono nulla.
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda cardif il 24/04/2009, 1:41

Scusate, ma io non ci sto capendo più niente.
E' da poco che frequento queso sito e una volta uno mi rimprovera perché qua si parla di politica, un'altra volta di parla di Gramsci e assieme del grande fratello e della vittoria di Ferdi (chi ca....o è!!!!!!)
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda franz il 24/04/2009, 9:06

cardif ha scritto:Scusate, ma io non ci sto capendo più niente.
E' da poco che frequento queso sito e una volta uno mi rimprovera perché qua si parla di politica, un'altra volta di parla di Gramsci e assieme del grande fratello e della vittoria di Ferdi (chi ca....o è!!!!!!)
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Sicuramente qui si parla di politica e di tutto quanto connesso alla politica (economia, cultura, società, media) ma non si parla delle caratteristiche personali dei forumisti (e solo in quel senso mi ero permesso di chiarire cio' che avevo scritto).
Non ho mai visto una puntata del GF quindi non so dirti nulla di mio sul concorrente che ha vinto questa edizione.
Ho letto che è un rumeno, di etnia Rom, e chi ha visto le puntate in casa mia è stato contento della sua vittoria.
Questo articolo di repubblica http://www.repubblica.it/2009/01/sezion ... ref=search il cui titolo di per sè è illuminante (Ferdi, in Italia da clandestino, storia di integrazione e riscatto) credo che potrà darti le informazioni necessarie per stabilire chi è questa persona, a cui va comunque tutto il rispetto che va dato ad ogni essere umano.

Detto questo volevo fare un appunto rispetto all'articolo di apertura, quando si riporta che "L’ultimo eroico resistente è Marco Belpoliti che dalla prima pagina della Stampa ci avvisa che non esiste più differenza tra spettacolo e vita e che gli intellettuali italiani sono stati piegati dal «pensiero unico» della neotelevisione berlusconiana.".
C'è spesso l'equivoco di legare il Grande Fratello (ed il suo successo commerciale e di audience) al sistema berlusconiano.
In questo modo si contribuisce, per trasferimento, a legare i successi di una trasmissione a quelli di SB, facendo un regalo a quest'ultimo (che non mi pare ne abbia bisogno).

In realtà il Grande Fratello è un format che va in onda in tantissime TV europee, dove non esiste alcuna anomalia berlusconiana. Ovvio che qui poteva andare in onda solo all'interno di Rai o di Mediaset e non ci sarebbero state differenze di sorta. La riflessione sui reality esula quindi dal nostro provinciale contesto politico-mediatico, se non che fa vedere le nostre realtà come i GF di altri paesi fanno vedere le loro.

Comprendo il disgusto di qualcuno per quelle trasmissioni (che, ripeto, nemmeno io guardo) tuttavia vanno studiate le motivazioni del successo di pubblico.
In Spagna le corride sono spettacolo nazionale e seguite. Io non ci andrei mai ma mi chiedo perché loro lo facciano.
Le considero uno spettatoclo disgustoso, come la Boxe e gli altri sport dilotta. Eppure hanno seguito.
Nella antica Roma i cittadini di divertivano a guardare gladiatori combattere con belfe feroci, massacrarsi tra di loro, massacrare cristiani. Francamente meglio il GF ma forse non è affatto vero che lo spettacolo non sia adeguato al pubblico che lo apprezza.

Ciao,
Franz
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda pierodm il 24/04/2009, 9:47

Allora, Franz dice: non che fa vedere le nostre realtà come i GF di altri paesi fanno vedere le loro e poi tuttavia vanno studiate le motivazioni del successo di pubblico.

Ogni volta leggo che bisognerebbe studiare: prima o poi succederà che 'sto studio lo faremo, spero - sempre ricordando, come giusto monito, che Confucio disse mangiate merda, miliardi di mosche non possono sbagliare.

In attesa di mandare i nostri emissari ad analizzare i GGFF del mondo, intanto ci possiamo dilettare a studiare quello nostrano.
Il contesto politico-mediatico italiota potrà pure essere provinciale, ma non lo è la questione del gusto, dello spettacolo, della cultura, che devono essere analizzati e giudicati innanzi tutto nella loro realtà di tempo e di luogo: il tuttoluoghismo è l'altra faccia del benaltrismo.
Tanto per non farci mancare una metafora, se il Tirreno è inquinato, non è che la questione pratica delle nostre spiagge cambia molto, se scopriamo che è inquinato allo stesso modo il Golfo di Biscaglia o lo stretto di Makassar.

La corrida - ossia la discussione sulla corrida - ha occupato molti discorsi con un mio amico spagnolo, per altro persona mitissima, gentile ed estremamente colta, che pur non negandone gli aspetti cruenti, ne faceva una questione di cultura ancestrale e di ritualità religiosa. Ben poco a che vedere, comunque, con il GF e assimilati.
Un po' meglio andiamo con il circo romano: ma sono passati duemila anni e, per esempio, alcune efferatezze che oggi attribuiamo solo alla "follia" nazista erano normale amministrazione nel mondo classico e medievale, che galleggiavano su una vita quotidiana assai più cruda che nei tempi successivi - e nonostante questo sia gli spettacoli circensi, sia certi supplizi erano mal visti dalle persone più acculturate o meno immerse nelle pratiche militari o nel mondo contadino.

In ogni caso, nei casi citati si parla di sangue e di morte, mentre il GF e assimilati si parla di altre categorie psico-culturali.
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda ranvit il 24/04/2009, 10:16

Io non solo non guardo il GF e tutte le altre "merdacce", non guardo neanche Porta a Porta e Annozero e Ballaro' e tante altre cose ancora. A dir la verità guardo pochissimo la Tv in generale : durante il giorno lavoro o faccio altre cose quotidiane tipo la spesa, la cucina etc; la sera poi vado a dormire presto max alle 22 e 30.

Ma non era questa la mia intenzione! Non volevo parlare di GF e simil-spazzatura.

Volevo parlare della decisione dell'Unità di parlarne tanto! Io non me ne so dare una spiegazione!

Vittorio
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda pagheca il 24/04/2009, 10:28

non ho letto l'Unita', ma in generale penso che occuparsi del GF come fenomeno mediatico puo' essere corretto, se lo si fa nello stesso modo con cui per esempio Umberto Eco scrisse un saggio - ancora molto saggio - su Mike Buongiorno.

Se invece lo si e' fatto come avviene su tutte le testate nazionali, dove addirittura la vittoria o l'esclusione di tizio o caio diventa notizia in prima pagina, allora il discorso e' diverso.

Dall'articolo di Grasso non si capisce di quale delle due situazioni si tratta su l'Unita' ma e' patetico che un commento simile lo si faccia da un giornale nazionale sulla cui prima pagina online campeggiano tutti i santi giorni riquadri su questo o quel personaggio del GF.

saluti
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda franz il 24/04/2009, 11:56

pierodm ha scritto:Allora, Franz dice: non che fa vedere le nostre realtà come i GF di altri paesi fanno vedere le loro e poi tuttavia vanno studiate le motivazioni del successo di pubblico.

Ogni volta leggo che bisognerebbe studiare: prima o poi succederà che 'sto studio lo faremo, spero - sempre ricordando, come giusto monito, che Confucio disse mangiate merda, miliardi di mosche non possono sbagliare.

La mia frase che hai citato manca di un "se" iniziale che modifica di parecchio il significato, inoltre a quanto mi risulta la dotta citazione sarebbe di Marcello Marchesi, un comico nostrano, poi ripresa da Paolo Rossi (idem) non di Confucio (un pensatore troppo fine per sparare simili volgarità). Non servono studi accurati per comprendere che noi siamo uomini e non mosche e che quindi si tratta solo di una battuta indegna di far parte di una discussione condotta con la testa e non con altre parti del corpo :D (se non si capisse anche questa è una battuta).
Tuttavia pur non essendo necessari studi accurati per le battute, questi servono per conoscere e compredere la realtà ed è quindi utile ribadire un incitamento che ci proviene dagli inizi del secolo scorso, quando un nostro grande pensatore (il cui nome è stato fatto spesso qui sul forum, recentemente) diceva con enfasi e passione:
“Studiate perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza”

Ciao,
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Re: LA SINISTRA E I REALITY

Messaggioda Stefano'62 il 24/04/2009, 12:16

Io dò ragione a Vittorio,quella non era una notizia degna di nota,anzi è una cosa che meno se ne parla e meglio è,per non alimentare ulteriormente la squallida tendenza a considerarlo un fenomeno culturale,in pratica a sdoganare il cattivo gusto e l'idiozia (come se ce ne fosse ancora bisogno....)
Piuttosto avrebbe dovuto puntare il dito sul fatto enormemente preoccupante che la gente la consideri effettivamente una notizia,e che la società stia involvendo,sapientemente presa per mano da qualcuno e portata verso il baratro dell'indecenza.

Franz,sarà anche vero che il GF esiste ovunque,però la tv dell'era berlusconica ha il grandissimo difetto,unica al mondo,di ingigantire enormemente gli effetti nefasti che questo genere di format producono,costringendo i ragazzi a guardare solo quello,cioè eliminando dai palinsesti ogni altra cosa (buona) possa interessarli:
oggi in Italia i giovani che non hanno sky possono scegliere tra la De Filippi che regala loro un bel biglietto per l'autostrada dei sogni infranti,o il GF;come dare a gente affamata la scelta tra la merda e la cacca....
E' esattamente questa la discultura di cui parlo nel lanciare l'allarme sul potere della tv e su come fa a dare una visione distorta della realtà o di come deve essere,cioè a trasformare la gente in tanti elettori scemi idioti e qualunquisti;o si crede davvero che la propaganda politica si faccia a Porta a Porta ?

Ciao
Stefano'62
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