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sindrome da paranoia legislativa

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

sindrome da paranoia legislativa

Messaggioda pagheca il 06/03/2009, 11:23

un articolo su l'Espresso raccoglie alcune proposte di legge surreali di questa legislatura. Roba che va da iniziative per la riqualificazione della tarantella alla creazione di varie figure professionali come il sommelier, il pizzaiuolo doc, il "tagliatore di unghie".

Premesso che alcune di queste idee non sono del tutto da buttare, mi chiedo perche' se ne debba occupare la Camera o, peggio, il Senato; perche' ci voglia una legge, la pubblicazione sulla famigerata Gazzetta Ufficiale in quel linguaggio oscuro e protoborbonico, perche' queste cose non possano essere delegate ad altre istituzioni. A me sembra che in altri Paesi il Parlamento si occupi delle questioni fondamentali che hanno a che fare con l'economia, la societa', i diritti, l'istruzione, e deleghi tutto il resto a istituzioni ad hoc che hanno una competenza specifica in materia.

Perche'? Io credo che molto spesso si tratta di gente raccogliticcia alla ricerca di visibilita' nel proprio collegio elettorale (dove magari l'istituzione della festa del fagiuolo e' un modo per distribuire fondi a qualcuno). L'incompetenza e' diventata un grosso problema in Italia, dove e' cresciuta in seguito al diffondersi cronico di criteri di selezione diversi dal merito. Un aspetto della vita politica da rivedere immediatamente. Non con una proposta di legge possibilmente...

saluti
pagheca
Ultima modifica di pagheca il 06/03/2009, 12:33, modificato 2 volte in totale.
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Re: sintomi da paranoia legislativa

Messaggioda pagheca il 06/03/2009, 11:29

accanto a questo c'e' un altro fenomeno che vorrei segnalare. Quello che il politico debba avere un'opinione (importante) su tutto. Anzi, che l'opinione del politico debba prevalere su quella dello specialista della materia.

Appena avviene qualcosa, dal caso Englaro a qualche bega in tv, immediatamente i giornalisti vanno a scomodare politici di qua e di la' alla ricerca della loro opinione. E perche' non il lattaio sotto casa o la portiera? D'accordo, loro non hanno il potere di riscrivere le leggi, ma in fin dei conti non sono altrettanto qualificati di una persona che dovrebbe occuparsi di politica? Il bello e' che molti di noi si sono abituati a ritenere tutto questo normale. Ma - ancora una volta - accade in Italia molto piu' spesso che altrove.

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Re: sintomi da paranoia legislativa

Messaggioda pinopic1 il 06/03/2009, 11:37

E ci sono politici/e che ormai vengono invitati nei salotti di approfondimento (si fa per dire) non in qualità di politici ma di esperti/e in qualche materia. Per esempio la Mussolini è la esperta in tutto ciò che riguarda l'universo femminile, dalla violenza contro alla moda autunno-inverno. In realtà si ha sempre l'impressione che sia meno esperta della bambinaia dei miei vicini; in compenso ne approfitta per l'immancabile pistolotto propagandistico con il quale in genere dimostra di non essere esperta neanche nelle più elementari questioni di politica.
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Re: sintomi da paranoia legislativa

Messaggioda franz il 06/03/2009, 12:05

pagheca ha scritto:Premesso che alcune di queste idee non sono del tutto da buttare, mi chiedo perche' se ne debba occupare la Camera o, peggio, il Senato; perche' ci voglia una legge, la pubblicazione sulla famigerata Gazzetta Ufficiale in quel linguaggio oscuro e protoborbonico, perche' queste cose non possano essere delegate ad altre istituzioni.

In effetti queste cose dovrebbero essere regolamentate localmente e in un assetto federale sarebbero comuni o distretti o provincie o regioni ad occuparsi dei dettagli concreti mentre a livello nazionale basterebbe una legge unica di indirizzo.
Ed in un assetto federale basterebbero due o trecento parlamentari per occuparsi delle cose importanti.
Tu devi capire, pagheca, che oggi costoro sono in mille e si applicano a quella attività che si chiama "job creation".
Si inventano il lavoro da fare, altrimenti si annoierebbero e nessuni saprebbe che esistono.

Io ho anche notato il fenomeno speculare. Che localmente, per esempio in un comune, ci si occupa di mozioni su Tibet e Cina, magari presentando non una mozione unitaria ma cinque o sei a seconda dei partiti proponenti.
Quindi se a Roma si occupano della figura professionale del pizzaiolo, a Modena si occupano del Tibet.
È il principio delle "Disorganizzazione Totale e Completa" perché nessuno si occupa delle cose che dovrebbe fare e perde tempo per occuparsi dei compiti degli altri e far vedere che fa qualche cosa.

Ciao,
Franz
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Re: sindrome da paranoia legislativa

Messaggioda ranvit il 06/03/2009, 13:14

E' proprio cosi'!!!

Ma non si puo' fare niente in proposito?

Non si potrebbe mobilitare Franceschini....?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: sindrome da paranoia legislativa

Messaggioda pagheca il 06/03/2009, 13:57

prima di tutto il PD potrebbe qualificarsi come il partito dove la gente viene proposta in base al merito, soprattutto con questa sciagurata legge elettorale. Si comincia da qui. Se si guarda ai parlamentari inglesi o tedeschi, ma anche alla statura di coloro che frequentavano il parlamento italiano 50 anni fa (sebbene ci fossero anche allora i peones) la differenza di competenze fa paura. Quando vedo come parlano i parlamentari inglesi su BBC parlament, vedo gente composta, preparata da ambo le parti. Brown stesso e' stato il piu' giovane rettore di universita' del Regno. Questo non equivale ad assumere che sia il piu' adatto a fare il Primo Ministro, ma certo e' una garanzia e so che le mie speranze sono affidate ad una persona seria, preparata, competente, che mi da' fiducia in un momento in cui c'e' il rischio di una catastrofe.

Naturalmente e' un discorso difficilissimo da attuare. Perche' una volta diffuso il malcostume di candidare personaggio dalle dubbie qualifiche, dal semianalfabeta incapace di parlare in italiano alla pornostar alla soubrette, questa gente sara' anche quella che dovra' anche approvare il cambiamento di rotta. E per ottenere da costoro di fare un passo indietro e di non "rispettare la fila" (come e' stato chiesto a Renzi a Firenze) bisogna formare una maggioranza di competenti in grado di agire da soli. Gente che venga da fuori, che sia nuova.

Il ruolo dell'elettore e' pero' fondamentale. Quando votai alle recenti politiche confrontai i programmi dei partiti e tutti i candidati della mia circoscrizione estera di PD, Sinistra Arcobaleno e IDV, senza preconcetti. Mi lessi i loro profili, cosa facevano nella vita. Posi a quelli che mi interessavano alcune domande sui vari blog. Pochi risposero. Una candidata del PD lo fece, era molto attiva e umana e diceva cose cui ero arrivato anch'io. Sulla base di questo ho votato PD, e non in base a discorsi astratti sull'antiberlusconismo o sulle ideologie, o sul fatto che era donna o giovane. Non avrei avuto problemi a votare IDV o SA se avessi trovato un candidato piu' competente e affidabile.

Quando leggo certi messaggi sfiduciati qui sul forum, mi chiedo quanti di costoro abbiano fatto cosi'. La gente in gamba c'e' anche da noi. Ovvio! Naturale che in Italia, essendo le liste bloccate, una scelta cosi' dettagliata sia difficile, ma rimane la possibilita' di leggere i programmi e i curriculum delle persone e le proposte e votare in base a quelli. Saro' uno molto terraterra, o molto pratico magari, ma per me la scelta di un partito andrebbe fatta cosi', senza curarsi di questioni astratte che portano a discussioni accademiche senza fine. Senza affittare il cervello, per sempre, a qualcuno.

Per inciso, quella candidata non venne eletta. Peccato. E' tornata al suo lavoro, sebbene faccia attivita' per il PD (ma un po' in sordina per la verita').

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Re: sindrome da paranoia legislativa

Messaggioda pierodm il 07/03/2009, 2:18

Pagheca dimentica di citare, tra coloro che sono inseguiti per distillare la proprio nobile opinione, Alba Parietti, la Graziottin, Malgioglio, Luxuria, Crepet, Valeria Marini, Mughini e Paolo Mieli.
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Re: sindrome da paranoia legislativa

Messaggioda Loredana Poncini il 07/03/2009, 9:34

La sindrome da paranoia legislativa mostra la gravità della nostra situazione istituzionale, da Leuca ad Aosta, con a capo Roma. La Casta politica non mollerà mai, motu proprio, nessuno dei suoi privilegi. La fessura nel "SISTEMA" potrebbe essere aperta dalla vittoria dei SI' del referendum abrogativo, ma la partitocrazia sta facendo di tutto per disinformare la gente, sempre più astensionista ( a sinistra) perché confusa dai martellamenti TV, e frustrata persino dalle urla di Grillo, perché A CASA non riesce a mandare proprio nessuno, anzi...al posto del cavallo di Caligola, ci toccano i somari-(ex)veline adesso col grembiulino e 10 in condotta berlusconiana !:mrgreen: !
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Re: sindrome da paranoia legislativa

Messaggioda pagheca il 07/03/2009, 11:07

sei sicura che sia tanta la "gente che vuole mandare a casa la casta"? A me sembra che quando le liste non erano bloccate il Parlamento fosse altrettanto pieno di brocchi.

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Re: sindrome da paranoia legislativa

Messaggioda franz il 07/03/2009, 11:15

pagheca ha scritto:sei sicura che sia tanta la "gente che vuole mandare a casa la casta"? A me sembra che quando le liste non erano bloccate il Parlamento fosse altrettanto pieno di brocchi.

pagheca

Credo che il problema sia anche legato al numero.
Non possiamo pretendere di trovare 1000 geni da mandare a roma (o disponibili ad andarci, o anche solo competenti.
Perché le persone geniali e competenti di solito hanno una maggiore rimunerazione dal sistema privato.
Sono a dirigere laboratori ed imprese o vanno addirittura all'estero.
Inoltre servono notevoli intelligenze anche localmente, nelle città, nelle provincie.
La riduzione della quantià quindi potrebbe portare ad una maggiore qualità, ma solo se esiste un processo di selezione.
Senza selezione vera, vale il principio di Peter:

Il Principio di Peter
Il Principio di Peter (1969) dice che in un’organizzazione “meritocratica” ognuno viene promosso fino al suo livello di incompetenza. Cioè se una persona sa fare bene una certa cosa la si sposta a farne un’altra. Il processo continua fino a quando ognuno arriva al livello di ciò che non sa fare – e lì rimane.

La situazione oggi è ancora più grave di come la descriveva Laurence Peter trent’anni fa – perché il concetto di “merito” è sempre più confuso. Le “promozioni” sono spesso dovute alla protezione di potenze oligarchiche, al gioco delle apparenze o a intrighi che hanno poco a che fare con la “competenza”.
http://www.gandalf.it/offline/off41.htm


Da notare che il riferimento al "merito" è doverosamente virgolettato.

Ciao,
Franz
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