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una proposta per una scuola veramente gratuita

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda pagheca il 04/03/2009, 15:54

come avrete capito a me piacciono le discussioni pratiche, semplici, basate su dati precisi e su esperienze reali, piu' che quelle sui massimi sistemi.

Ieri sono andato a scuola di mio figlio. E' una high-school pubblica e gratuita. E quando dico gratuita intendo veramente gratuita.

Per esempio qui (in Galles e credo anche in Inghilterra e Scozia) i libri sono gratuiti e di proprieta' della scuola che li fornisce, o fornisce dispense autoprodotte a tutti gli studenti. Alle elementari anche gli articoli di cartoleria sono totalmente gratuiti cosi' che la scuola ha costo zero.

Se fossi il PD proporrei immediatamente questa ovvia e gia' sperimentata soluzione. Questo perche' l'idea di essere condonati dall'assurda spesa per libri nuovi e inutili renderebbe felici le famiglie ma porrebbe in grave crisi il capo del governo, proprietario di case editrici (ovviamente il volume dei libri scolastici, di fatto roba spesso di dubbia qualita' sovvenzionata dalle famiglie attraverso l'obbligo di acquisto, diminuirebbe).

Mi aspetto gia' qualcuno che dira' "si ma in Italia non si puo' perche' xxx". Giusto e rispettabile, ma io penso che o si fa uno sforzo e si rinuncia a storcere il naso ad ogni proposta che non sia gia' nell'armamentario dei partiti, oppure non se ne esce. Trovo la soluzione cosi' ovvia e giusta che mi chiedo come sia possibile che non ci si sia gia' pensato ovunque.

Per evitare malintesi, Io non sono affatto convinto che il sistema scolastico anglosassone sia migliore. Come al solito, preferisco l'approccio "nessuna idea preconcetta: pro e contro". Tra i pro pero' vedo delle infrastrutture piu' che decenti. La scuola di mio figlio che pero' e' la migliore della citta' (ci siamo dovuti spostare di casa ed affrontare un elevato affitto per entrare nella sua catchment area), e' un bel complesso di edifici (1500 allievi) anni 70, che sembra piu' la direzione di un'azienda privata che un istituto di istruzione. Ci sono laboratori, strutture, palestre, 2 campi di calcio in perfette condizioni, uno di astroturf e uno a prato. Alla reception una segretaria molto gentile consegna un badge per la visita. Il personale e' giovane, maschile e femminile, pagato bene. Tutto ha un'aria efficiente e pulita. La scuola rimane aperta fino alle 6 di sera (sebbene i ragazzi escano alle 15:30) e oltre per le attivita' di correzione compiti etc. La scuola consegna ad inizio anno un'agenda gratuita col suo logo, disegnata per funzionare da interfaccia studente/professore/genitore, che lo studente deve tenere perfettamente aggiornata. Anche questo fa parte dei suoi impegni. Gli studenti, che accedono all'high-school a partire da 11 anni, hanno un approccio piu' universitario, si spostano di classe in classe a seconda dell'orario di lezione secondo un programma piuttosto complesso. A pranzo possono anche andare a casa, altrimenti mangiano a pagamento (molto ridotto, 2.5 pound), ma coloro che sono al di sotto di un certo limite di reddito, o figli di genitori single, sono esentati.

Altra cosa che mi fa riflettere e' il forte senso di appartenenza. Nell'aula magna ci sono targhe che ricordano i nomi di tutti gli studenti (tra cui un Nobel per la Fisica, Josephson) che si sono distinti in qualcosa di preciso. La divisa della scuola (giacca, cravatta e pantaloni) ha un logo preciso. Mio figlio e' "fiero" di fare parte di questa scuola e non ama che io la critichi. Per me, italiano, questo fa un certo effetto perche' per noi la "fierezza" e' un termine dal vago sapore fascista e tardoromantico, ma qui il fascismo non e' andato mai al potere e questo porta a vedute molto differenti.

La disciplina e' piuttosto ferrea. C'e' un complesso di regole molto rigide e strutturate che portano a una serie di punizioni crescenti. Questo porta secondo me a degli eccessi, ma quando mio figlio vide "Caterina va in citta'" disse "se la meta' di questo succedesse in classe mia ti butterebbero fuori subito". Il curriculum e' complesso, meno incentrato sul nozionismo e piu' sull'apprendimento del metodo di lavoro, dell'analisi dei problemi, e sull'esperienza pratica in laboratorio. Tra i contro elenco l'assenza quasi completa di compiti a casa ed un carico di lavoro piuttosto blando nei primi anni, che pero' diventa pesantissimo agli ultimi, creando non pochi problemi di adattamento. Rimango poco convinto che il sistema "a progetto" sia preferibile a quello di fornire un background culturale completo.

Concludo con una storiella curiosa. Mio figlio ieri mi diceva che il suo migliore insegnante di quest'anno e' quello di inglese, aggiungendo che e' omosessuale. Gli ho chiesto che ne sapeva e che gliene fregava. Mi ha risposto semplice, e' sposato con un uomo, un altro insegnante.

E noi che stiamo ancora a discutere di Dico, Pacs etc...

saluti
pagheca
(in malattia in questi giorni)
Ultima modifica di pagheca il 04/03/2009, 17:41, modificato 9 volte in totale.
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda ranvit il 04/03/2009, 16:12

Molto bene l'idea di rendere realmente gratuita la scuola.

Il Pd ha bisogno di una serie di proposte accattivanti in riferimento ai problemi reali della vita quotidiana della gente.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda franz il 04/03/2009, 16:20

pagheca ha scritto:come avrete capito a me piacciono le discussioni pratiche, semplici, basate su dati precisi e su esperienze esistenti, piu' che le discussioni sui grandi sistemi.

Ieri sono andato a scuola di mio figlio. E' una high-school pubblica e gratuita. E quando dico gratuita intendo veramente gratuita.

Per esempio qui (in Galles e credo anche in Inghilterra e Scozia) i libri sono gratuiti e di proprieta' della scuola che li fornisce, o fornisce dispense autoprodotte a tutti gli studenti. Alle elementari anche gli articoli di cartoleria sono totalmente gratuiti cosi' che la scuola ha costo zero.

Perfettamente d'accordo.
Tu per trovare una simile soluzione sei finito in UK, io ho fatto un viaggio piu' corto ma sempre all'estero sono andato, da ormai quasi 22 anni.
Ed i miei figli ora sono all'università, senza aver speso un centesimo, tra scuola gratuita (nell'obbigo) e borse di studio (dopo).
Vedi, proprio perché non ho come genitore questi problemi, tra scuola ottima e sanità di massimo livello, posso occuparmi dei "massimi sistemi".
Quello che non posso capire è in Italia, che si fa filosofia mentre, come in quel famoso girone dantesco, bisogna stare attenti all'onda se si fa uno starnuto.

Ciao,
Franz
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda Stefano'62 il 04/03/2009, 16:24

L'istruzione e l'accesso ad essa è uno dei concetti cardine in democrazia,e concerne in qualche modo quello più vasto dell'informazione.
Renderla gratuita e disponibile a tutti significa inserirsi molto più efficacemente in una situazione di pari opportunità a livello sociale.
Tutti gli ostacoli di carattere finanziario che possano verificarsi vanno nella direzione opposta.
La questione dei libri e la lotta serrata che si fa al mercato dell'usato in Italia,in nome della sopravvivenza degli editori,è illuminante.
Come in molti altri ambiti,si tratta di una concezione del bisogno come qualcosa da sfruttare invece che da soddisfare.
Due più due faceva quattro ai miei tempi,faceva quattro ai tempi di mia figlia che ora ha vent'anni,e mi dicono faccia quattro ancora oggi....però i libri di matematica continunano a cambiare ogni anno.

Appoggio la proposta sia in termini di opportunità sociale,sia in termini di strategia politica.
Dobbiamo costringere in difesa l'avversario e obbligarlo a gettare la maschera,quella con quel sorriso di plastica con la quale estorce i voti dei gonzi.
Ciao,

Stefano
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda franz il 04/03/2009, 17:04

Stefano'62 ha scritto:L'istruzione e l'accesso ad essa è uno dei concetti cardine in democrazia,e concerne in qualche modo quello più vasto dell'informazione.
Renderla gratuita e disponibile a tutti significa inserirsi molto più efficacemente in una situazione di pari opportunità a livello sociale.
Tutti gli ostacoli di carattere finanziario che possano verificarsi vanno nella direzione opposta.
La questione dei libri e la lotta serrata che si fa al mercato dell'usato in Italia,in nome della sopravvivenza degli editori,è illuminante.
Come in molti altri ambiti,si tratta di una concezione del bisogno come qualcosa da sfruttare invece che da soddisfare.
Due più due faceva quattro ai miei tempi,faceva quattro ai tempi di mia figlia che ora ha vent'anni,e mi dicono faccia quattro ancora oggi....però i libri di matematica continunano a cambiare ogni anno.

Appoggio la proposta sia in termini di opportunità sociale,sia in termini di strategia politica.
Dobbiamo costringere in difesa l'avversario e obbligarlo a gettare la maschera,quella con quel sorriso di plastica con la quale estorce i voti dei gonzi.
Ciao,

Stefano

Stefano, perfettamente d'accordo.
Poi magari entrando nel dettaglio quando invece degli editori e della loro sopravvivenza, parleremo dei lavoratori di quel settore e del rischio dei loro "livelli occupazionali" forsse non saremo cosi' d'accordo.
Quando un lavoratore di quel settore scrverà qui perché ha perso il posto, cosa gli risponderemo?

Intanto posso dire che vivendo all'estero e vedendo i miei figli crescere e studiare dalle elementari all'università tra libri gratuiti, fotocopie, dispense gratuite, libri in prestito da rendere intatti (altrimenti li paghi) e borse di studio io non ho speso un centesimo di quello che parenti ed amici mi raccontano di aver speso in Italia, dalle medie in su.

Ciao,
Franz
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda pagheca il 04/03/2009, 17:20

franz ha scritto:Stefano, perfettamente d'accordo.
Poi magari entrando nel dettaglio quando invece degli editori e della loro sopravvivenza, parleremo dei lavoratori di quel settore e del rischio dei loro "livelli occupazionali" forsse non saremo cosi' d'accordo.
Quando un lavoratore di quel settore scrverà qui perché ha perso il posto, cosa gli risponderemo?

Intanto posso dire che vivendo all'estero e vedendo i miei figli crescere e studiare dalle elementari all'università tra libri gratuiti, fotocopie, dispense gratuite, libri in prestito da rendere intatti (altrimenti li paghi) e borse di studio io non ho speso un centesimo di quello che parenti ed amici mi raccontano di aver speso in Italia, dalle medie in su.

Ciao,
Franz


Prima che Stefano o altri rispondano vorrei dire due parole.

Spero che l'osservazione di Franz non scateni la solita polemica ma una discussione nel merito. Perche' questo e' un problema reale che e' giusto porsi.

La mia personale risposta e' che non si puo' pensare al sistema economico come ad una serie di contenitori di posti di lavoro indipendenti tra loro. Se la spesa delle famiglie per i libri scolastici venisse liberata, in base ad un principio incontestabilmente giusto (e quindi in seguito ad una richiesta ineludibile), quelle risorse potrebbero essere impiegate in altri settori forse piu' produttivi. Pubblicare una massa di brutti testi a prezzi abnormi e' uno spreco che tassa le famiglie, specie quelle numerose, in maniera per di piu' non proporzionale al reddito. E quindi in maniera doppiamente ingiusta. Quella massa di denaro (esorbitante, se pensiamo a 200-400 euro a studente all'anno) finirebbero in settori piu' produttivi. Una parte magari in libreria, ma nel settore narrativa e saggistica, e creerebbero nuovi posti di lavoro MA SOPRATTUTTO una spesa in settori piu' utili ed interessanti.

Lo stesso ragionamento andrebbe applicato ovunque. Non si possono difendere decisioni ingiuste in base al principio della protezione dei posti di lavoro, se non quando si tratta del superamento di crisi transitorie, quando si rischia la dispersione di un capitale umano e infrastrutturale che ha richiesto decenni per essere implementato. Questo e' vero per esempio per il mercato automobilistico, colpito particolarmente dalla crisi del credito, ma non per la decisione di mandare Rete4 su satellite (SB e Confalonieri tuonavano contro la "perdita di decine di migliaia di posti di lavoro"), visto che lo spostamento di un canale su satellite creerebbe la domanda per un altro.

saluti
pagheca
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda franz il 04/03/2009, 17:43

pagheca ha scritto:Spero che l'osservazione di Franz non scateni la solita polemica ma una discussione nel merito. Perche' questo e' un problema reale che e' giusto porsi.

Lo spero anche io ma vorrei chiarire che sarei il primo ad essere in imbarazzo se un lavoratore addetto all'editoria scolastica licenziato scrivesse qui per esporre il suo caso. Lo sarei proprio perché pur avendo una risposta razionale/generale da dare, non sarebbe adeguata al problema umano, individuale.

pagheca ha scritto:La mia personale risposta e' che non si puo' pensare al sistema economico come ad una serie di contenitori di posti di lavoro indipendenti tra loro. Se la spesa delle famiglie per i libri scolastici venisse liberata, in base ad un principio incontestabilmente giusto (e quindi in seguito ad una richiesta ineludibile), quelle risorse potrebbero essere impiegate in altri settori forse piu' produttivi. Pubblicare una massa di brutti testi a prezzi abnormi e' uno spreco che tassa le famiglie, specie quelle numerose, in maniera per di piu' non proporzionale al reddito. E quindi in maniera doppiamente ingiusta. Quella massa di denaro (esorbitante, se pensiamo a 200-400 euro a studente all'anno) finirebbero in settori piu' produttivi. Una parte magari in libreria, ma nel settore narrativa e saggistica, e creerebbero nuovi posti di lavoro MA SOPRATTUTTO una spesa in settori piu' utili ed interessanti.

Guarda, ti ringrazio per la risposta, che corrisponde alla mia, e perché mi risparmi quello che avrei voluto dire/dare in un altro thread sulla "economicità/razionalità" del libero mercato. Il concetto è quello. Le diseconomie funzionano e stanno in piedi solo in un mercato protetto. Alcuni le chiamano "rendite di posizione" ma non riguardano solo gli industriali del settore, ma anche e soprattutto centinaia, migliaia di lavoratori. Se gli insegnanti (o la scuola) "impongono" certi libri di testo patinati e li cambiano ogni anno anche se sono identici, cacchio è chiaro che non è "libero mercato". Questa è mafia, non libero mercato. E nella mafia è chiaro che ci campano in tanti (datori e lavoratori) e qualcun altro paga (i genitori). Il mercato dei libri di testo in Italia è uno dei meno liberi, uno dei piu' regolamentati. Dispiace che nelle lotte contro il decreto GelomiGelmini non ci sia accorti che uno dei pochi aspetti validi in quella tanto discutibile regolamentazione vi fosse la fine del monopolio di certi editori scolastici e della loro mafia.
Dispiace quindi scoprire che quello che Pacheca chiede (a cui mi associo con convinzione) non è stato fatto durante i nostri 5 anni di governo 1996-2001 (Prodi, D'Alema, Amato) e nel biennio 2006-2008, con Prodi.
Perchè? Per non turbare i "livelli occupazionali" del settore? Eravamo distratti?

Ciao,
Franz
Ultima modifica di franz il 04/03/2009, 19:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda pinopic1 il 04/03/2009, 17:49

"Per esempio qui (in Galles e credo anche in Inghilterra e Scozia) i libri sono gratuiti e di proprieta' della scuola che li fornisce, o fornisce dispense autoprodotte a tutti gli studenti. Alle elementari anche gli articoli di cartoleria sono totalmente gratuiti cosi' che la scuola ha costo zero."

Veramente è stato già sperimentato in Italia in parecchie scuole per iniziativa di "estremisti di sinistra" e "cattocomunisti" e cattolici del dissenso negli anni 60. Oggi con Internet si potrebbe fare di più e di meglio anche senza rovinare le case editrici.
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda pagheca il 04/03/2009, 17:59

pinopic1 ha scritto:"Per esempio qui (in Galles e credo anche in Inghilterra e Scozia) i libri sono gratuiti e di proprieta' della scuola che li fornisce, o fornisce dispense autoprodotte a tutti gli studenti. Alle elementari anche gli articoli di cartoleria sono totalmente gratuiti cosi' che la scuola ha costo zero."

Veramente è stato già sperimentato in Italia in parecchie scuole per iniziativa di "estremisti di sinistra" e "cattocomunisti" e cattolici del dissenso negli anni 60.


Debbo dire che e' vero che alcune iniziative che in UK (o altrove) sono frutto di una politica giusta in Italia verrebbero additate come frutto di chissa' quale estremismo di sinistra e, a volte, di destra. Il caso dell'insegnante gay di mio figlio e' uno. Quello dei libri gratuiti un altro. Potrei citarti anche il fatto che io qui non pago alcun ticket per i medicinali, oppure che pago il canone della TV ben 120£ all'anno e ben 1.200£ all'anno di tassa per la casa (ICI), peraltro come affittuario (ma e' lo stesso).

Il fatto e' che abbiamo una pesante eredita' di malcostume, di contrapposizione frontale, di carenze nel dibattito, ben visibile spesso anche su questo forum. Proviamo a partire da noi stessi per evitarlo.

pinopic1 ha scritto:"Oggi con Internet si potrebbe fare di più e di meglio anche senza rovinare le case editrici.

come?

saluti,
pagheca
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Re: una proposta per una scuola veramente gratuita

Messaggioda pinopic1 il 04/03/2009, 18:20

pagheca ha scritto:
pinopic1 ha scritto:"Per esempio qui (in Galles e credo anche in Inghilterra e Scozia) i libri sono gratuiti e di proprieta' della scuola che li fornisce, o fornisce dispense autoprodotte a tutti gli studenti. Alle elementari anche gli articoli di cartoleria sono totalmente gratuiti cosi' che la scuola ha costo zero."

Veramente è stato già sperimentato in Italia in parecchie scuole per iniziativa di "estremisti di sinistra" e "cattocomunisti" e cattolici del dissenso negli anni 60.


Debbo dire che e' vero che alcune iniziative che in Uk sono frutto di una politica giusta in Italia verrebbero additate come frutto di chissa' quale estremismo di sinistra e, a volte, di destra. Il caso dell'insegnante gay di mio figlio e' uno. Quello dei libri gratuiti un'altro. Potrei citarti anche il fatto che io qui non pago alcun ticket per i medicinali, oppure che pago il canone della TV ben 120£ all'anno e ben 1.200£ all'anno di tassa per la casa (ICI), peraltro come affittuario (ma e' lo stesso).

Il fatto e' che abbiamo una pesante eredita' di malcostume, di contrapposizione frontale, di carenze nel dibattito, ben visibile spesso anche su questo forum. Proviamo a partire da noi stessi per evitarlo.

pinopic1 ha scritto:"Oggi con Internet si potrebbe fare di più e di meglio anche senza rovinare le case editrici.

come?

saluti,
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Pubblicando i libri e altro materiale didattico correlato ai testi su Internet e pagando (la scuola) per l'accesso e il download. Però non ho pensato ai librai e alle tipografie tradizionali.
Molti insegnanti (di buona volontà perché non li pagherebbe nessuno) potrebbero produrre facilmente le loro dispense attingendo (coordinandole con) anche a risorse presenti nella rete. Ma alcuni già lo fanno.
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