da Rosario Amico Roxas il 05/03/2009, 15:04
Laissez-faire Rosario Amico Roxas
Un ragionamento volutamente spregiudicato, suggerito dalla realtà che stiamo vivendo o subendo.
Si avvicinano le elezioni europee, che portano appresso una svolta definitiva verso l'affermazione totalitaria del cavaliere.
Ci piaccia o no, vincerà le elezioni con largo margine, mentre sarà sottovalutato l'astensionismo che diventerà il più significativo partito.
Organizzare la resistenza ? Non c'è il tempo e, in molti ambienti, manca anche la voglia.
La volontà di inversione di rotta finisce con lo scontrarsi con i nemici esterni, capitanati dal cavaliere, con stallieri al seguito, e con avversari interni che demonizzano il nemico esterno (a parole), ma non lo combattono (nei fatti), in omaggio a una occulta (ma non tanto occulta) complicità politica; restano, infatti, all'ingresso come mendicanti, omaggiano gli invitati che entrano, cercano di mettersi in mostra, infilano furtivamente “pizzini” ossequiosi nelle tasche dei più fortunati, nella speranza di essere invitati ad entrare, magari a fine banchetto per raccogliere gli avanzi.... la presenza ancora autorevole di La Torre nel PD ha stimolato questo eclatante esempio.
Esternamente, all'estrema periferia, c'è la gran massa dei cittadini: alcuni ancora fiduciosi, altri, molti altri, ormai definitivamente delusi, pronti a formulare una sterile protesta astenendosi dal manifestare.
Inutilmente è stata richiesta pulizia interna, ma ci rendiamo conto che la sporcizia è penetrata nei gangli più significativi e non esiste detersivo idoneo, anche perchè, se ci fosse, non verrebbe utilizzato grazie al veto che i diretti interessati porrebbero dall'alto della loro posizione che viene colpevolmente mantenuta.
Si direbbe che non ci sia soluzione di sorta, invece "lo stellone", che protegge gli stupidi e gli incoscienti, ci viene incontro.
Non vale la pena darsi tanto da fare, anche perchè la fervente attività non disarcionerebbe il cavaliere e verrebbe utilizzata per dimostrare l'ineluttabilità del destino che impone all'Italia un nuovo "uomo della provvidenza", votato all'unanimità nella selezione di questo Grande Fratello della politica.
Qui interviene la spregiudicatezza: adesso è il momento della politica del "laissez faire" ;
Vuole il potere ? Se lo prenda !
Vuole comandare ? Faccia pure !
E' così ubriacato di se stesso da non accorgersi di insaponare la corda con la quale si sta impiccando da solo.
C'è in atto una crisi economica globalizzata che imporrebbe una inversione di rotta e di tendenza nella gestione della Cosa Pubblica. Il cavaliere, invece, prosegue per la sua strada, magari dicendoci che lo stesso Obama non fa altro che imitare le sue intuizioni....e c'è chi gli crede.
Gli crede la piccola e media borghesia alla quale rimangono ancora gli spiccioli per arrivare a fine mese, per cui ancora crede alle favole; non ci crede più chi ha già toccato il fondo, non ci credono più i beneficiari della social card che non vanno più nemmeno a chiedere la ricarica di 40 euro mensili, essendosi abituati ad un regime alimentare che fa a meno di 1,30 euro al giorno; ma questa gente preferisce astenersi, sfiduciata e delusa.
La crisi avanza e avanzerà, implacabile; quel 10% della popolazione che possiede il 50% del patrimonio nazionale, sta avendo tutto il tempo necessario per sistemare quel denaro/capitale che non hanno voluto spendere, mentre il governo stimolava il denaro da lavoro a mettersi in circolazione. Quando il momento più “alto” della crisi toccherà la piccola e media borghesia, che comincerà a non arrivare a fine mese, che guarderò le settimane bianche nei filmini passati, allora arriverà anche il “redde rationem” ; la politica liberista avrà documentato il proprio fallimento globalizzato e resterà travolta, ma non negli uomini che ne hanno determinato le estreme conseguenze; quegli uomini si ritroveranno allegri e satolli nelle isola Cayman, dove bivaccano “i caimani”.
Appare paradossale e spregiudicato, ma sarà questa crisi che salverà l’Italia che lavora e si potrà ricominciare daccapo.