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La ricchezza

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Re: La ricchezza

Messaggioda franz il 15/01/2024, 9:53

diffidente ha scritto:Per quanto riguarda gli italiani all' estero, bisogna dire che la grande maggioranza lavora nella ristorazione, assistenza agli anziani o pulizie, anche laureati, ciò che cambia sono i compensi e il potere di acquisto

Da dove ottieni queste informazioni? C'è un articolo o uno studio?
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Re: La ricchezza

Messaggioda Robyn il 16/01/2024, 19:15

Non è vero che i settori nel nostro paese sono tutti tradizionali dove non conviene investire.Esistono molte industrie e attività di eccellenza solo che sono molto piccole a conduzione familistica non c'è molto spazio per la meritocrazia,poiché i posti assegnati sono quasi tutti predefiniti in ambito familiare,in sintesi manca la grande industria in grado di promuovere il merito fare ricerca formazione ed investire e sarebbe necessario capire come le piccole possono crescere dimensionalmente.In Europa invece se hai studiato conosci le lingue sali la scala sociale se invece non sei preparato o a malapena conosci una lingua ci di adatta
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Re: La ricchezza

Messaggioda diffidente il 19/01/2024, 22:43

Ad oggi non è stato possibile realizzare una ricerca rigorosa sui lavori degli italiani all' estero, un po' perché mancano dati ufficiali, un po' perché molti nostri connazionali, accomunati in questo agli extracomunitari africani, non sempre dicono la verità ( camerieri che vanno a dire a casa di essere diventati soci del locale, presunti manager o direttori...), anche per non far preoccupare i genitori anziani o fare brutta figura con gli amici e conoscenti rimasti in Italia.

Pr contro, chi ottiene lavori prestigiosi in altri Paesi ha titoli e capacità tali che li avrebbe ottenuti anche in Italia - a Milano soprattutto-; in questi casi la motivazione principale all' emigrazione è il compenso oggettivamente maggiore.
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Re: La ricchezza

Messaggioda Robyn il 19/01/2024, 23:11

Non credo siano i compensi l'unica molla che spinge ad andare in Europa ma le cause sono le piu
svariate dalla percezione che si ha del paese le condizioni della democrazia il welfare il merito.Persone del mio paese che sono andate in Canada in Germania in Francia etc tutte mi hanno detto che non c'è paragone con l'Italia all'estero se ci si vuole realizzare ci realizza mentre in Italia se ci si vuole realizzare è molto più difficile
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Re: La ricchezza

Messaggioda diffidente il 20/01/2024, 14:46

All' estero non si è padroni di casa, e non dimentichiamo che in moltissimi Paesi le "classi dirigenti" non coltivano affatto a cultura del' accoglienza a tutti i costi, per cui un Italiano non sarà MAI come un autoctono. Non esiste solo il lavoro, ma anche vita sociale e vita sentimentale: non è un mistero che chi parte già in coppia si trovi meglio, perch<é comunque la sua vita sentimentale già la ha, chi parte da solo, soprattutto se maschio, da solo resta.
( per le ragazze è diverso, sappiamo che il femminismo spinto fa sì che molte ragazze nel Nord Europa vogl iano vivere da sole o comunque non frequentando persone dell' altro sesso, per cui ci sono sempre ragazzi o uomini disposti ad iniziare una relazione con una italiana).

Da quello che ho potuto notare, all' estero per gli stranieri non vale solo la meritocrazia, ma anche la DEmeritocrazia, cioè se si fanno errori od omissioni, anche di lieve entità, le sanzioni esistono e sono severe, più che per gli autoctoni. In Italia non ci sarà magari molta possibilità di far carriera, ma nessuno è crocifisso in sala mensa se capita un pasticcio
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Re: La ricchezza

Messaggioda diffidente il 20/01/2024, 15:53

Bisogna anche tener conto di una cosa: rispetto a una decina di anni fa vi è decisamente più insofferenza verso l' immigrazione, paradossalmente in misura maggiore verso chi proviene dai Paesi della UE rispetto a chi viene dall' Africa o dal Medio Oriente, anche perché vi è una certa subcultura woke che tende a demonizzare i "bianchi" - in questo restando compresi anche gli europei, autoctoni, ed a esaltare i "neri"
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Re: La ricchezza

Messaggioda Robyn il 20/01/2024, 19:34

Il tutto a che fare con la costruzione europea cioè dell'essere europei parte di un solo grande paese cioe l'Europa.Forse quello di cui parli è più presente nei paesi dell'est che paiono ancora essere nazionalisti come ad ex l'Ungheria molto meno nei paesi fondatori dell'Europa come Germania dell'ovest Francia Inghilterra Spagna per niente nelle grandi città un po meno nei piccoli centri.Sul fatto del demerito anche in Europa esiste il principio di proporzionalità quella della severità per piccole cose è solo una leggenda metropolitana,forse sono più tolleranti se non conosci le leggi e una volta che ti ambienti alcune paure che possono nascere all'inizio scompaiono
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