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La tecnica dell’assedio Rosario Amico Roxas

MessaggioInviato: 01/03/2009, 23:39
da Rosario Amico Roxas
La tecnica dell’assedio Rosario Amico Roxas

Quotidianamente leggiamo, in questa stessa rubrica (La Sicilia, rubrica “Lo dico a La Sicilia”), interventi provenienti sempre dalla medesima parte politica e dal medesimo clan; un’insistenza “per distrazione” che segna i confini di un assedio della pubblica opinione, attraverso una ben orchestrata sinfonia, con interventi corali o individuali romanze.
Riprovevole?
Ma neanche per idea ! Ognuno deve fare il proprio mestiere per condurre all’ovile il gregge che segue. Piuttosto documenta l’assoluta assenza “dell’altra campana” che sembra aver suonato la ritirata o di avere ascoltato passivamente il “degueillo”.
La tecnica dell’informazione di massa è diventata una scienza esatta, che snocciola gli eventi fornendo loro la prevedibilità e la conferma, particolarmente idonea alla strategia della distrazione.
Così vengono privilegiati argomenti assolutamente secondari, di modestissima portata politica, sociale ed economica, per distrarre l’opinione pubblica dagli eventi determinanti che stanno travolgendo la nazione. Viene, addirittura, sollecitato l’insulto per evitare la riflessione, così l’avversario politico viene demonizzato, ma non combattuto, in omaggio a un’occulta complicità politica, capace solo di tacere e subire !!!
La crisi economica, ancora appena accennata e nel pieno dell’evoluzione, non deve rappresentare argomento d’incontro/scontro, dibattito, riflessione; deve essere lasciata amministrare all’origine, secondo disegni già ampiamente collaudati che prevedono l’acquisizione della gran parte dell’intero patrimonio nazionale nelle mani di quel medesimo 10% della popolazione che già ne possiede il 50%, secondo lo schema collaudato in Argentina, perché possa essere facilmente tenuto sotto controllo e sfruttato secondo fini particolaristici e corporativi.
La deriva autoritaria farà il resto:
• con le forze dell’ordine messe in condizione di inattività per mancanza di mezzi, surrogati da selezionati reparti dell’esercito sparsi nelle grandi città;
• con il divieto di approfondire indagini negando il diritto/dovere delle intercettazioni telefoniche;
• mortificando l’attività della magistratura con la separazione delle carriere, per togliere all’unica struttura indipendente dalla politica la funzione inquirente, per affidarla ad altre strutture dipendenti dal Ministero degli Interni e, quindi, dalla politica;
• tacitando i malumori delle fasce più deboli con una miserabile social card della quale non sappiamo più nulla, come se un residuo pudore impedisse di riconoscerne il totale fallimento.
Il trucco del “cambiare discorso” ferisce a morte la corretta informazione, già diventata ampiamente scorretta; così, mentre il palazzo brucia, s’intavola il dibattito circa il sito dove stendere i panni !