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Sulla legittimità della guerra in corso tra Israele e Hamas

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Sulla legittimità della guerra in corso tra Israele e Hamas

Messaggioda franz il 24/10/2023, 14:49

Dall'amico Nane Cantatore https://www.facebook.com/nane.cantatore ... WHXXw8Xc3l

[F_sfondo]Un paio di note sulla legittimità della guerra in corso tra Israele e Hamas e delle azioni che vi si svolgono. Prima di tutto, però, due fondamentali[/F_sfondo]

OSSERVAZIONI PRELIMINARI

1. Nel valutare la situazione, credo sia necessario mettere completamente tra parentesi tutti gli aspetti storico-politico-culturali della faccenda, quindi tutto il fiume di accuse reciproche, fondate o meno, la storia del sionismo e delle guerre arabo-israeliane, il fatto che ci sia uno stato a popolazione (prevalentemente) ebraica contrapposto a un territorio popolato (prevalentemente) da arabo-musulmani e balle varie. Immaginiamo che sia il Belgio contro il territorio del Lussemburgo, in stato di guerra dopo che i secondi hanno massacrato un bel po' di cittadini belgi.
2. Si tratta di jus in bello, cioè dell'insieme di norme che regolano la condotta in guerra e i criteri di legittimità. Che un'azione sia legittima non significa che sia una bella cosa: ammazzare un ventenne in divisa è legittimo e ammazzare una settantenne in vestaglia generalmente no, ma in entrambi i casi parliamo di gente che muore male. Quindi si tratta comunque di roba molto, molto lontana da ciò che sarebbe normalmente auspicabile.
Bene, detto tutto questo, procedo.

A. Cosa deve fare un stato in guerra? Fondamentalmente, ha 4 obiettivi:
i) tutelare vita, libertà e beni dei suoi cittadini e residenti;
ii) proteggere le proprie forze combattenti, sia per orientare i rapporti di forza a suo favore, sia per dovere morale e civile verso chi rischia la pelle;
iii) proteggere, o per lo meno risparmiare, la popolazione civile del "nemico";
iv) neutralizzare o distruggere le capacità di combattimento nemiche.
Queste priorità sono variabili, a seconda dello scenario e del livello del conflitto. La prima resta sempre la più importante, ma anch'essa può contare di più o di meno. Per esempio, se si ha una quantità limitata di sistemi antiaerei e si deve proteggere un'offensiva di grande importanza dall'aviazione nemica, è possibile che alcuni di questi sistemi possano essere usati per coprire le truppe e non i civili.
Soprattutto, non si può chiedere a uno stato belligerante di rinunciare a proteggere adeguatamente la propria popolazione per evitare danni ai civili nemici. In certi momenti, il quarto obiettivo può diventare più importante del terzo o persino del secondo. Ed è comprensibile che le truppe in condizione di pericolo non possano proteggere più di tanto i civili nemici, se per farlo dovessero astenersi dal neutralizzare una fonte di pericolo (es. una postazione di tiro nei pressi di una struttura civile).

B. Quindi, per raggiungere l'obiettivo i), è legittimo, in linea di principio, che si conduca un'azione di guerra che metta a rischio civili nemici. Qui il rapporto tra i numeri delle vittime è soltanto fuorviante: se nel conflitto muoiono 10 civili di A e 150 di B, ciò non delegittima affatto A, visto che il suo scopo principale è la protezione dei PROPRI civili. Da questo punto di vista, il rateo delle perdite civili ha lo stesso valore morale e legale di quello delle perdite militari: non si è tenuti in alcun modo a contenere le perdite del nemico rispetto alle proprie.

C. Anche perché il numero delle perdite civili può dipendere da fattori incontrollabili da parte di chi le infligge: se il nemico usa la popolazione come scudi umani, le perdite saranno senz'altro molto elevate, ma la responsabilità è di chi si nasconde in mezzo ai civili, non di chi spara. Lo dice la Convenzione di Ginevra (primo link). Vale lo stesso gli obiettivi militari (secondo link). Se una struttura civile viene usata a scopi militari, diviene un obiettivo militare legittimo: in altre parole, se si usa una scuola per lanciare razzi, un ospedale per immagazzinare munizioni o una casa per ospitare un comando militare e questi vengono distrutti, il criminale è chi li usa a questi scopi, non chi li distrugge. Ciò vale anche in presenza di civili; anzi, il primo dovere di chi usa una struttura civile a scopi militari è proprio quello di allontanare i civili.

D. Ovviamente, ciò non significa che le strutture civili possano essere colpite liberamente. Chi attacca ha il dovere di provare che si tratta di obiettivi militari legittimi, o almeno di averlo potuto presumere con ragionevole certezza.
E. Allo stesso modo, non è illecito attaccare un'area dove sono presenti anche civili, ma è quantomeno opportuno che questi abbiano la possibilità di evacuarla e di ricevere l'assistenza di cui hanno bisogno. Così come è illecito bloccare o ostacolare i flussi di aiuti umanitari, fatti salvi gli opportuni accertamenti (per esempio, assicurarsi che gli "aiuti umanitari" non siano munizioni o che i "civili evacuati" non siano combattenti in abiti civili).

F. Le norme non valgono in astratto, ma nella realtà concreta della guerra: un esercito molto più forte del suo nemico, per esempio, può accettare di non colpire obiettivi legittimi per risparmiare civili ma, per quanto opportuna, questa pratica non può essere obbligatoria. Allo stesso modo, è opportuno che si limiti la potenza delle proprie armi, se ciò può ridurre i danni collaterali senza compromettere eccessivamente l'efficacia della missione. Insomma, l'obiettivo iii) può prevalere su iv) e, ovunque possibile, dovrebbe essere così.

G. Come detto, non sono proporzioni fisse. L'obiettivo iv) può essere direttamente collegato a i), fino a costituirne una condizione di possibilità. Per esempio, se il nemico presenta un grave rischio per la propria popolazione, molte restrizioni legate a iii) e ii) possono avere meno peso. In altre parole, non si può chiedere di mettere a repentaglio la sicurezza della propria popolazione per tutelare quella nemica, ferme restando (ovviamente) le disposizioni della legge internazionale di guerra.

H. Quindi, Israele non può colpire deliberatamente i civili, creare sofferenze alla popolazione civile per fare pressione sul nemico o, peggio ancora, per scopi punitivi. Ha però il pieno diritto di colpire le forze nemiche ovunque si trovino, anche in presenza di civili, pur essendo tenuta a limitare il più possibile i danni. Per esempio, può distruggere un edificio civile in cui si trovi personale militare nemico, ma deve fare il possibile per evitare distruzioni eccessive, come sarebbe la distruzione anche degli edifici adiacenti.

NOTA per certe anime belle: no, tutto questo non rende meno tragica la morte di ogni civile ammazzato in questa o in qualsiasi altra guerra. E nemmeno quelle dei militari e dei militanti, che sono sempre tragedie umane. Solo che qui si parla di ciò che è lecito e legittimo, non di quello che è bello e auspicabile.

https://ihl-databases.icrc.org/en/custo ... /v1/rule97
https://ihl-databases.icrc.org/en/custo ... l/v2/rule8
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Re: Sulla legittimità della guerra in corso tra Israele e Ha

Messaggioda franz il 25/10/2023, 12:28

Il dibattito su questo tema, sul mio canale

https://www.youtube.com/watch?v=KwRBt59YKWw

Ospiti
Nane Cantore: analista strategico, studioso di filosofia
Emiliano Brogi (Ball Dont Lie): analista indipendente
Giuseppe Paccione: giornalista, Professore a c. c/o Università degli Studi "N. Unicusano". Esperto di diritto internazionale e dell'UE
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Re: Sulla legittimità della guerra in corso tra Israele e Ha

Messaggioda Robyn il 26/10/2023, 6:07

Bisogna proteggere i civili e anche i miliziani di Hamas che si arrendono sulla base della convenzione di Ginevra cioe i miliziani della parte avversa non possono essere maltrattati ma trattati come i civili perché ormai una volta alzata bandiera bianca sono inoffensivi.Naturalmente poi c'è il principio di proporzionalità smantellare Hamas ma potreggere i civili le infrastrutture civili prestare soccorso con gli aiuti umanitari cessare le ostilità quando Hamas è stata smantellata
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Sulla legittimità della guerra in corso tra Israele e Ha

Messaggioda franz il 01/11/2023, 20:48

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