da diffidente il 22/10/2023, 14:07
Da queo che ho potuto vedere, molti Italiani all' estero si comportano in maniera molto simile agli africani in Italia, dicono agli "amici a casa" di avere avuto successo e di essersi "sistemati", quando la realtà è ben diversa; in pochi hanno il coraggio morale di dire che, magari, arrivati nel nuovo Paese per cercare lavoro, sono ancora più emarginati e senza lavoro di prima. Non è raro vedere Africani che si auto-fotografano vicini ad automobili di lusso spacciandole per loro, inducendo altri coetanei a venire in Europa in un circolo vizioso, e molti nostri connazionali fanno lo stesso.
Ogni anno non pochi laureati stranieri, magari giunti in Italia con il progetto Erasmus, scelgono di restare nel nostro Paese una vota laureati, ma, se la ricerca di lavoro non è fruttuosa, non si fanno scrupolo a dirlo - e a ritornare se del caso nel Paese di origine- senza nasconderlo. Come vediamo, c'è una grande differenza, perché l' emigrazione italiana si basa su aspettative irrealistiche frutto di "balle".
Non ho trovato statistiche specifiche, non so neppure se ve ne siano, ma l' impressione è che gli Italiani che trovano più facilmente lavoro all' estero sono addetti alla ristorazione o operai/tecnici metalmeccanici, guarda caso le stesse qualifiche che più danno lavoro in Italia, i laureati che più fanno fatica in Italia, la fanno anche all' estero.
C'è anche da dire che molti nel nuovo Paese non hanno affatto migliorato la loro situazione, però, per vari motivi, non se la sentono di ritornare e rimangono, per così dire, intrappolati, anche perch<è i programmi , anche foscali, per agevolare i rientro sono episodici, magari valgono per un anno e poi non sono rinnovati, e non se ne da molta pubblicità